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Autore: Roxy Grover    16/05/2012    12 recensioni
Fan Fiction sulla band One Direction con la particolarità di Hogwarts e mondo della magia come ambiente. Scritta a quattro mani, con un cast vasto e PV conosciuti. Scritta da : @itsloveforpayne e @kissmestyles (twitter) Speriamo la seguiate e che magari recensiate (:
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai passato più di un mese dall'inizio del nuovo anno ad Hogwarts, in quel mese era successo di tutto. In primis era arrivata una nuova studentessa da un'altra scuola di magia, Charlotte Collins, così piena di sè da avere due grosse "C" stampate su qualsiasi cosa prevedesse una versione stampabile. Era bassina, con lunghi capelli neri, sempre rigorosamente boccolosi, ed era finita tra le Serpi. 
Andava a genio a tutti, eccetto che a Scarlett e Sophie, per la prima volta le due erano d'accordo su qualcosa: montata.
Era quella la parola che desideravano urlarle contro ogni qual volta il suo muso sbucasse da qualche parte, ma la cosa strana in effetti non era tanto che a Scarlett e Sophie non andasse a genio qualcuno.. quanto che invece Char andasse a genio ai Grifoni, e non solo al club delle Lumache, come ormai avevano rinominato lo squallido LumaClub, ma anche ai ragazzi, che erano sempre diffidenti dalle Serpi, di qualsiasi natura esse fossero.
Harry Styles, il prefetto di Gryffindor, proprio quella mattina era seduto sulle scale all'esterno della Sala Grande, che se la rideva come uno squilibrato con la Collins, che lo spintonava in modo scherzoso, continuando ad ocheggiare.
"Dio, può far parte della combriccola delle Bavose." Altro dispregiativo per il LumaClub, affibiatogli da Scarlett, che stava entrando in Sala Grande con Zayn e Darcy, assistendo a quella scena vomitevole.
"Secondo me può tornarci utile.." asserì Malik, facendo spallucce e prendendo posto a fianco a Mark e Chris che come sempre erano in procinto di masticare anche la ciotola d'acciaio. Scarlett alzò un sopracciglio, lasciando che Josh se la tirasse a fianco a lui, e le baciasse le labbra dolcemente, "Certo, io so come può tornare utile a voi maschi." Darcy tossì in modo eloquente all'amica, sorridendo poi in modo innocente in direzione della nuova arrivata al tavolo, che li fissava quasi terrorizzata. "Salve Jones, qual buon vento?" Harmony abbassò lo sguardo, sforzandosi con tutta la sua volontà di non guardare verso Zayn. Sophie e Meredith, le due cugine, facevano a gara a chi le buttava frecciatine più velenose.. essendo tutte e due parte del gruppo della Harvey, conoscevano a menadito la grandissima, gigantesca, abnorme cotta che la piccola Corvonero nutriva nei confronti di Zayn, ed essendo ormai Harmony fuori dalla combriccola, diventava un bersaglio facile da colpire. Zayn sentì distrattamente le loro risatine spregevoli e si alzò dal tavolo, portandosi fuori la colazione.
Harmony si riprese quasi subito, e rispose snocciolando velocemente tutto ciò che aveva da dire alla Marshall, la quale la fissava in attesa. "Vengo come portavoce della.. Mail.." la guardò intensamente sperando capisse, ma non fu così, corrucciò lo sguardo infatti, "Senti Jones, se nel tuo dormitorio a prima mattina portano le canne, non sono affari miei, ergo sloggia." Harmony la guardò iraconda. "Magari una lavata di cervello da un Corvonero non sarebbe male.. la MAIL." Beh, sicuramente il tono seccato della mora avevano fatto recepire a Darcy che la cosa era urgente, infatti la smise di sbraitarle contro. "Okay, okay, la mail, che mail?"
Harmony era esausta. Proprio non ci arrivava? Tirò fuori una pergamena dalla sua borsa di pelle nera, e le scrisse sopra "Mail", le lasciò il pezzo di pergamena e al suono della campana mollò lì una Darcy rimbambita, che appena prese il foglio in mano, lo vide cambiare l'ordine delle lettere. Ora tutte formavano un grosso "LIAM", beh, la cosa ora aveva molto più senso. "Bene.. Io.." Si alzò dal tavolo e tenendo sempre gli occhi sulla pergamena aggiunse ".. Vado in biblioteca a.. ripetere Storia della Magia per l'ora successiva." Sorrise in modo sospettoso, e lasciò lì le sue Serpi che continuarono a mangiare tranquille, ma Scarlett non aveva aboccato, infatti guardò Josh dicendogli "Mente.." Fece spallucce, forse almeno lei avrebbe dato una smossa a quella noia mortale che era il mese di Ottobre, fu l'unica cosa che riuscì a pensare prima che Styles entrasse in Sala Grande, aiutando Charlotte con la sua borsa leopardata. 
S'irrigidì di colpo. Okay, aveva deciso che da quel momento in poi avrebbe frequentato un corso di yoga babbano, e avrebbe fatto flebo di camomilla e tisane la mattina, perchè qualcosa le stava rodendo lo stomaco, quasi come se le avessero fatto ingerire dell'acido mortale, e lei sapeva cos'era, lo sapeva fin troppo bene. 
"Secondo Freud la gelosia in generale è un sentimento di ansia e incertezza dell'essere umano, causato dalla paura di perdere quello che si pensa di avere."
Le erano venute in mente quelle parole che aveva letto poco tempo prima su un libro di psicologia, Scarlett adorava leggere qualsiasi cosa, dai libri più elaborati, alle targhette degli indumenti. Harry si avvicinò al loro tavolo per appoggiare la borsa di Charlotte sul tavolo, ed ignorò Scarlett, che fissava la sua perfetta manicure. Non si parlavano da circa un mese, anzi, con precisione dalla sera in cui lei gli aveva detto di lasciar perdere.. lo aveva ferito nell'orgoglio, eppure lui non poteva fare a meno di.. lei.
La bionda si alzò, incurante che solo il profumo che portava il ragazzo l'avesse scossa, e una volta salutato Josh, uscì dalla Sala Grande. 
 
Si fermò nei bagni del primo piano e si fissò allo specchio per circa cinque minuti. "Non dev'essere nulla d'importante." parlava col suo ego e fissava il suo viso in attesa di trovare un pò di trucco sbavato o qualcosa da sistemare, ma come al solito la Marshall non aveva niente fuori posto. Fece un bel respiro e uscì da bagno andando verso la biblioteca. Mentre camminava si ritrovò davanti Harmony che "Darce.." ormai anche lei la chiamava come la chiamavano solo Zayn e Scarlett. La bionda si voltò e guardò la ragazza "Prendi fiato, non te la faccio una respirazione bocca a bocca se svieni." rise e la mora continuò "E' che hai un passo veloce e bisogna correrti dietro per acciuffarti. Comunque.." Darcy riprese a camminare "Quello che volevo chiederti è se per caso Zayn ti ha chiesto qualcosa di me." Darcy trattenne una risata mentre camminava verso la biblioteca, "Har, sul serio.. Zayn non si è nemmeno accorto che eri lì. Insomma non voglio illuderti." - "Si ma noi avevamo un patto." continuò l'altra stufando Darcy. "Non avevamo un patto, ti avevo detto che avrei provato a fare qualcosa per farti notare da lui. Ora vai a lezione di Incantesimi, da buona." le passò una mano sulla spalla come se volesse sistemarle la toga e le sorrise. "Ci si vede." disse poi entrando in Biblioteca. Come sempre in quella parte del Castello, calava un mutismo astrale quasi come se la professore McGranit fosse passata di lì e con tutta la sua draconianità avesse evocato un Silencio a tutti. Ovviamente non era così, quindi si trascinò nella biblioteca e cominciò a guardarsi intorno cercando Liam. "Pss." si voltò di scatto dietro di lei, ma non vide nessuno. Continuò ad avanzare e poi "Pss! Marshall!" ripetè ancora una voce che poi Darcy vide provenire dal corridoio pieno di scaffali con libri sui Babbani, alla sua destra. "Mail!" disse sorridendogli facendolo ridere. Gli si avvicinò e gli restò di fronte, "Allora? Harmony mi ha detto che mi volevi." assunse un' espressione interessata e si sistemò gli anfibi che portava. "Si, esatto.." Liam seguiva i suoi movimenti come fosse la prima volta che vedesse qualcuno aggiustarsi delle scarpe e quando la ragazza si ricompose parlò "Ti andrebbe di duellare? Cioè.. così possiamo allenarci." La ragazza corrucciò lo sguardo e "Io non ho bisogno di allenarmi" disse poi con tono ovvio "Ma io si." continuò l'altro "E perchè vuoi che sia io a farti male?" la ragazza mise il musetto prendendolo in giro. "Dai Darce, sii seria. Ti va oppure no?" - "E c'era bisogno di farmi saltare la colazione e venire fino in Biblioteca? Piccolo Pein, si che mi va di renderti ridicolo." a quest'ultima sentenza della bionda, seguì una risata. "Allora ci vediamo più tardi." la ragazza annuì. "Ci vediamo più tardi. E ricorda che sta per arrivare Halloween, potrei usare la trasfigurazione e trasformarti in un-" non riuscì a terminare la sua solita frase stupida e senza senso, la solita frase che usava per mostrare quanto fosse superiore a tutto e a tutti, anche al ragazzo per la quale moriva. "A proposito di Halloween." disse poi Liam schiarendosi la voce. "Credi daranno di nuovo la festa?" l'altra lo guardò stranita "Certo, come ogni anno" annuì poi col capo. "E.. non è che ti andrebbe di v-" questa volta fu lei ad interrompere il biondo. "No.. cioè.. intendo che è meglio di no.." sospirò parlando con sicurezza. "Oh.. okay.. perfetto." il ragazzo sorrise arrosito quasi come se avrebbe voluto non pronunciare mai quella frase e poi raccolse i suoi libri dal tavolo. "Ci si vede." disse poi. Le passò accanto e la ragazza gli prese il polso. "Cosa ci facevi nella sezione Babbani?" chiese poi curiosa lasciandogli il braccio, lui scosse il capo e "Niente, aspettavo te. E aspettavo un 'si'. " Sorrise ancora seccato e preso male, e poi uscì dalla biblioteca lasciando Darcy tra mille scaffali, con la sua mortificazione.
 
"Indovina dove sono?" - "Ahm, non lo so, dove?" Darcy rispose alla telefonata dell'amica mentre percorreva il corridoio per tornare alle scale di marmo e arrivare ai dormitori. "Nella sala dei Trofei." disse Scarlett con voce entusiasta. "Cosa ci fai nella sala dei Trofei?" Scarlett dall'altra parte del telefono, roteò gli occhi e cominciò a camminare nella stanza che faceva uno strano eco ad ogni suo passo, infatti Darcy udiva il ticchettio dei suoi tacchi. "Ci abbiamo messo la pozione Polisucco, idiota." la ragazza annuì ricordando. Durante quel mese, oltre ad essere capitate tante cose, compreso l'arrivo della nuova oca che ronzava attorno a Styles, le due amiche cominciarono a mettere su un piano di vendetta per Courtney e le sue amiche; trasformarsi, per prima cosa, in due Corvonero per accedere ai loro dormitori. "E' vero! Quindi è pronta?" - "Prontissima." replicò l'amica con altra eccitazione. 
Darcy allora arrivò alla sua camera e tolse velocemente la toga. Le sue lezioni avrebbero ripreso due ore più tardi così la ragazza si mise comoda, mentre raggiungeva l'amica nell'ala sinistra del Castello. "Scar?" aprì lentamente l'imponente porta in ferro cercando di non far nessuno tipo di rumore e attirare MrsPurr; tutti sapevano che quella gatta avrebbe fatto sicuramente la spia a Gazza. "Sono qui." la bionda fece apparire una mano e l'agitò da dietro alcuni scaffali. L'altra si avvicinò con passo spedito e poi si mise seduta attorno al calderone fumante così come Scarlett già faceva. "Idea brillante, eh? Non è niente di che. Ma brillante." la Morgan rise. "Allora, sei pronta?" - "Io sono nata pronta." rispose la vendicatrice Slytherin "Sicura che sono dentro?" chiese ancora Darcy, "Si le ho viste entrare poco fa." La Marshall rise e poi osservò Scarlett che maneggiava una specie di cucchiaio fondo, poi con lo stesso prese un pò di Pozione Polisucco e la versò in due piccoli bicchieri. Prese dalla sua toga due bustine in plastica, una contenente i capelli di Emily ed un altro quelli di Genna, due Corvonero. Darcy prese una delle due e versò il contenuto nel bicchiere, poi bevve tutto d'un fiato. Fece un espressione schifata non appena finì di bere il suo contenuto, non riuscì a vedere che faccia tenesse l'amica mentre beveva la sua di porzione, perchè lo aveva fatto contemporaneamente a lei. "Sto per vomitare!" Scarlett si alzò in piedi e si avvicinò ad una vetrata contenente alcuni Trofei vinti negli anni dalle varie case, e riuscì a guardare il suo riflesso. "Sto diventando mora!!" esclamò poi quasi con tono disperato. "Ti stai anche facendo più bassa." aggiunse ridendo Darcy che nel frattempo si era alzata. Scarlett, ormai non più bionda, desiderabile e prosperosa, le puntò il dito contro. "Sei grassa!" disse poi seguendo la sua risata. Non avevano mai usato la Pozione Polisucco insieme, prima d'ora. La 'trasformazione' dei due corpi ebbe una conclusione perfetta, le due giovani erano esattamente le gemelle delle due Corvonero, in tutto e per tutto. Scar prese a squadrare l'amica. "Per tutti i folletti della Gringott, Darce." disse stupita. L'amica fece un giro su se stessa e poi si fermò in direzione dell'altra. "Adoro la magia!"
Come le due ragazze ben sapevano, per accedere alla sala comune dei Corvi bisognava rispondere ad una domanda la quale la risposta stessa faceva da parola d'ordine. Si avvicinarono entrambe e guardarono verso un'aquila di bronzo appeso alla porta d'entrata, che subito chiese "Quanto fa la metà di due terzi di tre quarti di quattro quinti di cinque sesti di sei settimi di sette ottavi di otto noni di nove decimi di 1000?" Per tutto il tempo che la voce poneva loro il quesito, Scarlett, più sveglia dell'amica, seguì ogni parola ricordando il tutto a differenza di Darcy che "E' uno scherzo?" Scar la guardò e fece di no col capo. "Si sa che i Corvonero sono degli intelligentoni. Pensiamoci..allora.." cominciò a fare vari calcoli mentre Darcy non faceva che attendere mentre malediceva quell'odiosa aquila e il suo indovinello matematico. Passarono circa dieci minuti da quando Darcy si sedette annoiata sulle gradinate e poi "Ci sono!" disse Scarlett. Darce poggiò la testa contro il muro e al dire della bionda, sobbalzo. "Dai accediamo in fretta che potrebbero uscire da un momento all'altro." Scar annuì e poi con voce alta e chiaramente disse "La risposta è cento." attesero un minuto e poi videro la porta spalancarsi. Scarlett sorrise soddisfatta di se stessa e Darcy "Per la barba di Merlino, Morgan." la guardò stranita e l'altra replicò "Mi ci è voluto un pò, ma mi sono accorta che contando al contrario di come vengono proposte le frazioni, cioè iniziando dai nove decimi, poi gli otto noni e così via, è molto più semplice." fece spallucce ed entrarono nella Sala Comune. 
Non ci erano mai state prima d'ora, così osservandosi attorno rimase stupefatte dalla bellezza e dal fascino di quella torre; la torre di Corvonevo. Aveva delle graziose finestre ad arco, ed era ampia e circolare e le pareti ricoperte di drappi di seta blu e bronzo. La cupola del soffitto era dipinta con stelle che rispecchiano il tappeto stellato color blu-notte. Tavoli, sedie e librerie occupavano tutto il perimetro della stanza, e una statua in marmo bianco di Corinna Corvonero sedeva accanto alla porta che conduceva ai dormitori del piano di sopra. "Alla faccia.." disse la bionda più piccola. "Dai genio, facciamo questa cosa." si diressero velocemente verso i dormitori e videro delle toghe riposte in perfetto ordine sul letto. Sentirono dopo un pò il fruscio di un acqua e capirono che le due ragazze che circa mezz'ora prima erano tornate nelle loro tane, si stavano preparando per gli studi pomeridiani. "Che facciamo?" disse Darcy sussurrando. Scarlett scrollò le spalle e poi "Nascondiamogli le toghe." affermò con un tono, però, quasi interrogativo. "Nascondiamogli i vestiti." esagerò la più crudele delle due. Aprirono con calma la porta che portava ai bagni delle camerate di Courtney ed Amelia. "Eccoli!" la Marshall indicò dei vestiti riposti su una sedia accanto alle docce, il vociare delle due al dilà dei muri era alto e confuso. Le voci e il loro conversare si confondeva col rumore dell'acqua, ma Darce le sentì commentare "Che faccia aveva!" ed era indiscutibilmente la voce di Amelia. "Giuro che le faccio il culo." disse verso Scarlett, ma l'altra alzò un sopracciglio e le disse di sbrigarsi. Con un "Wingardium Leviosa." prese i vestiti delle ragazze e facendo molto attenzione a non farli urtare da nessuna parte, li prese. "Fatto!" disse Scarlett poi interrompendo l'incantesimo. Si affrettò ad uscire dai bagni quando "Aspetta.. è tempo che aspetto questo momento." prese dalla tasca dei jeans una specie di fuochi artificiali avvolti in carta rossa e firmati con una grande W arancione, che trovò nei sotterranei durante la lezione di Pozioni. Doveva esser stato qualche genio Grifondoro. Li poggiò per terra e poi evocò un "Incendio." verso la miccia del tutto. Li prese e li lanciò verso le docce.
Non erano botti pesanti, giusto qualcosa che avrebbe spaventato le due ragazze cogliendole di sorpresa.
 
Le due correvano impazzite nei corridoi di Hogwarts, "Ti prego Darce, aumenta il passo, stai ritornando te!" avevano il fiatone, ma ridevano e continuavano a correre come se fossero inseguite da una massa di dissennatori, "Certo Scar, prova tu a correre su questi tacchi!" la rimproverò l'amica che poi si buttò letteralmente contro la porta della Sala dei Trofei, accovacciandosi e prendendo il respiro. "Sono viva.." guardò poi Scarlett, "Siamo vive!" scoppiò in una risata cristallina, che contagiò anche la bionda. "Dai, guarda questa divisa, ci entrano dieci me!" sfilò la gonna e la camicetta, e ritornò nei suoi vestiti, guardando poi Darcy con sospetto. "Sei assente, successo qualcosa?" la sua migliore amica non sapeva stare zitta, doveva dirlo a qualcuno, e quel qualcuno aveva due mesi più di lei, era bionda, bella e le si trovava davanti. "Liam mi ha chiesto di andare alla festa di Halloween insieme.." cominciò lei con tono cupo, Scar la incitò a continuare, ".. Ma io gli ho detto di no." sorrise tristemente e poi rindossò le sue ballerine basse di pelle bianca, con la sua divisa. La Morgan la guardava sconvolta, "Come no? E'.. Perchè? .. Cioè.." non sapeva letteralmente che dire.. Darcy moriva dietro a Liam da anni e anni, cosa l'aveva spinta a rifiutare?
"Perchè.. no.." fece spallucce, "Credo ci andrò con Mark, o con qualcuno del mio fan club." ammise divertita, e poi prese la sua borsa, facendo scomparire con un incantesimo tutto il disastro che avevano combinato con la pozione. "Ascolta Scar, io vado a riposare, sono distrutta.." - "Okay Dee, io vado a seguire gli allenamenti di Quidditch, non mi farà male ammirare un po' di fisici scolpiti." sorrise maliziosa, e l'amica poi scomparve aldilà della porta di noce.
Sospirò pesantemente e una volta prese le sue cose, uscì anche lei, dirigendosi al campo da Quidditch, dal quale proveniva un vociare tutt'altro che aulico. "Ma che cazzo Malik! Vuoi che il boccino ti si ficchi in culo per prenderlo?" il tono dolce e sempre amichevole di Josh, fece ridere Scarlett, che andò a prendere posto sulla staccionata. 
Appena l'ultimo notò la sua ragazza, salì in sella alla sua Firebolt e arrivò dritto da lei, "Bella bionda!" Scar rise, e accavallò le gambe, mandandogli un bacio con la mano, "Vai e rendi Malik un cercatore migliore." lo disse quasi con tono di benedizione, "Sì certo, per rendere Malik un cercatore migliore bisogna mettere al posto del boccino, una canna" roteò gli occhi annoiato, e dopo averle fatto un cenno, ritornò giù dai suoi compagni di squadra.
Il vento soffiava leggero, giusto quel poco per smuovere i boccoli dorati del Prefetto, che era assorta nei suoi pensieri.
...
"Morgan..?" 
...
"Scarlett?"
Il riccio le passò una mano avanti agli occhi, e solo in quel frangente si riprese. "Styles!" sbottò spaventata, allontanandosi da lui drasticamente. "Non ti mangio mica." - "Però mi parli, il che è più o meno peggio."
Harry rimase boccheggiante. "Cosa?" Ma cos'aveva? Il potere di fargli andare in pappa il cervello? "Se mi parli devo darti importanza, e non ne hai.. Che ci fai qui?" domandò poi curiosa. Lui prese posto a fianco a lei, "Sei proprio una persona coerente eh, Morgan?" Styles scosse il capo con disappunto, "Ero venuto a prenotare il campo per la squadra ma a quanto pare.." Scarlett concluse per lui "Noi serpi siamo più sveglie e veloci e vi abbiamo fottuti?" sorrise e poi guardò con curiosità un oggetto che Harry aveva tra le mani, probabilmente era babbano e l'aveva passato ad Horan per le dovute modifiche. "Cos'è?" il riccio seguì la traiettoria dello sguardo della bionda "E' un iPod.. Legge musica, foto, video, e ha internet." sorrise, e poi lei notò che aveva nell'orecchio una cuffia con il simbolo dei Grifoni. "Mi dai una cuffia?" chiese con tono calmo e gentile, si stava annoiando, ma non voleva andarsene ora che la sua fonte di divertimento l'aveva raggiunta. Lui non rispose ma le porse la cuffia, e poi cliccò sulla canzone successiva.


                                                                                                       
 
"Adoro le parole di questa canzone." asserì Harry, che bloccò i tasti e guardò avanti a sè.. Aveva buttato l'amo, sapeva che avrebbe innescato curiosità in Scarlett, la quale avrebbe poi cercato di capire tutte le parole del testo. 

"‘Cause trying not to love you, only goes so far, trying not to need you is tearing me apart, ‘cause trying not to love you only makes me love you more."
 
La bionda si girò violentemente verso Harry. Cos'aveva che non andava quel ragazzo? Traeva piacere dal ferirla in quel modo? Sfilò la cuffietta prima che la canzone potesse finire, "Ti ho detto che io non mi diverto a questo gioco." gli occhi blu le si scurirono visibilmente, era diventata triste. "Nemmeno io, Scarlett." fece spallucce "Ma si fa quel che si può." la bionda si alzò, e gli si mise avanti, "Cerca di farlo per qualcun'altro Styles, non mi ripeterò." - "Tanto non mollo, lo sai meglio di me." la sentì fare un mezzo singhiozzo, sintomo di pianto, ma prima che potesse accertarsene, lei era già corsa giù per le scale. Sospirò e rimise entrambe le cuffie, continuando ad ascoltare la canzone. Perchè non poteva stare con lei? .. Non poteva.. toccarla, baciarla, non poteva parlarle, farla ridere, farla sentire sua.. Perchè? Solo perchè lui era un Grifondoro e lei una Serpeverde? Perchè lei era una Purosangue? Non aveva senso. Grifondoro o Serpeverde era pur sempre una persona, Purosangue o Mezzosangue.. Era pur sempre una persona, l'unica in grado, forse, di renderla felice. Josh per lui non rappresentava nemmeno una minaccia, l'aveva avuta più lui quella sera d'estate, che Fletcher in tre anni. Sorrise da solo come un imbecille.. che idiota, era perdutamente innamorato.
 
Si svegliò alle ore sei e mezzo e all'apertura dei suoi occhi si ritrovò avanti soltanto il soffitto di colore verde. "E' tardi." scese dal letto e si piazzo avanti allo specchio. Prese una spazzola e la passò sulle punte dei suoi biondissimi capelli, sistemò il trucco leggero e restò a guardarsi per qualche momento, come suo solito poi diede un'altra occhiata all'ora, ed erano passati soltanto dieci minuti. Si precipitò fuori dai dormitori e scese le gradinate in marmo arrivando nei corridoi larghi ed ampi del castello. Arrivata al corridoio principale, svoltò a destra in modo da poter raggiungere pià velocemente la Sala Grande. Teneva un passo avanzato, non potendo correre a causa della sua gonna molto 'mini'; mentre raggiungeva il posto scelto col ragazzo aspettandosi di non trovarlo, malediceva se stessa e i suoi tacchi per averli nuovamente indossati anche se non erano troppo alti come quelli del giorno prima. "Questa Sala Grande non è mai stata così lontana." borbottò tra se e se prendendo fiato. "Ah no?" le sembrava di aver sentito male, ma quando si voltò verso il primo lungo tavolo alla sua destra, notò il ragazzo. Quello che ogni volta che lei incontrava gli ricordava quanto fosse bello essere se stessi. "Sei già qui." disse sconfitta. "Già, non è bello far aspettare una donna." disse lui alzandosi e affiancandola. "Allora?" - "Stanza delle necessità, per forza." replicò la bionda. Il ragazzo le fece un cenno col capo e si misero in cammino. L'unico rumore che era possibile udire erano i loro passi ed un tossire che il ragazzo provocò; sembrò uno fatto apposta, forse per imbarazzo. Si fermarono di fronte un ampio e grande muro e Liam la guardò. "A cosa stai pensando?" Darcy fissava il muro "Alla stanza proibita del terzo piano." sollevò le sopracciglia con eccitazione ma l'altro le bloccò l'entusiasmo facendo  comparire una porta in legno mogano. "I sotterani? Payne, andiamo!" Liam si avviò alla porta dando la precedenza alla Slytherin che si guardò attorno e con mala voglia poi entrò. "La scacchiera." commentò tra se e se con poca sorpresa. "Preparati." replicò Liam senza dare importanza al commento di lei, forse non lo aveva nemmeno ascoltato. Parlava mentre faceva sparire la porta alle sua spalle "E ricordati che è solo un'allena-" - "Stupeficium!" il ragazzo preso alla sprovvista riuscì ugualmente a schivare l'incantesimo. "Sei sleale." - "Sono una Serpeverde, Expelliarmus!" continuò Darcy allontanandosi di qualche passo. "Impedimenta." rispose allora il giovane facendo barcollare l'avversaria sulle sue bellissime scarpe. "Vacci piano Corvonero!" ma non finì di parlare che "Locomotor Mortis!" la bionda scansò il colpo del Corvo e si fermarono per un attimo. Respiravano mentre l'uno si perdeva negli occhi dell'altro, e nonostante il poco fiato la ragazza parlò ancora. "Perchè ti sei voluto allenare con me?" - "Perchè sei un pezzo forte." rispose senza esitare, facendo ridere Darcy. "Cosa ti fa ridere?" fece spallucce, lei, "Pensavo fosse un modo per vedermi di più, Reducto." si rivolse ad una pedina grande circa tre volte rispetto loro due messi insieme, alle spalle di lui, che 'scoppiando' fece cadere Liam per terra. "O forse lo speravi." commentò a bassa voce, poi tossì. "Magari potrebbe esserlo, se mi lasci vivo. Expelliarmus!" disarmò la giovane che riacquistò il possesso della sua bacchetta un istante dopo "Ah, allora lo ammetti che è questo il tuo scopo." - "Veramente l'hai detto tu." rispose ancora senza tatto il biondo, che nel frattempo si era alzato e si spolverava la toga. Darcy alzò un sopracciglio. "Io ho solo intenzione di torturarti. Avis, Oppugno!" e subito una serie di uccelli apparirono alla punta della bacchetta, appena dopo la luce celestina che la stessa provocò per mano della Serpe. Liam si ritrovò subito attaccato da uccelli di carta e rispose con un Incendio. "Non ti facevo così intelligente." Darcy lo schernì, "Pensi che sarei dovuta finire nei Corvonero?" - "Non ti avrei sopportata." la prese sul ridere, un divertimento alla quale Darcy diede un termine con un "Levicorpus! LIAM JAMES PAYNE." le si avvicinò incazzata mentre il giovane era sospeso in aria per le caviglie. "Continui ad essere sleale." Parlò con difficoltà, ma parlò. La bionda gli si avvicinò tanto vicino da potergli sussurrare. "Io non sono come te." - "Eppure ti piaccio." restò a guardarlo nei profondissimi occhi color miele. "Questo è solo un dettaglio." - "Pensi non sia abbastanza?" Darcy si morse il labbro superiore presa dal nervoso. "Non è che mi metteresti a terra?" Il solo pensiero che lui lo sapesa fece innervosire di più la Marshall che restò immobile usando poi un "Liberacorpus." per interrompere il suo stesso incantesimo. "Sei una tosta, Darce." lei gli sorrise apparendo carina, ma invece "Stupeficium." mettendo definitivamente al tappeto Payne. "Avevamo detto che doveva essere un duello, quindi non divaghiamo." ma non ottenne risposta. Guardò verso il ragazzo più volte aspettandosi che si sarebbe alzato da un momento all'altro, ma non accadde. "Dai, alzati e continua." ma l'altro continuò a non darle cenno, allora gli si avvicinò furtiva e si inginocchio accanto al corpo. Ammise per un attimo a se stessa, che la paura di aver provocato qualcosa a Liam, l'assalì. "Eddai, alzati." lo toccò più volte con la mano sulla spalla ma quando notò che il ragazzo continuava a stare per terra in coma apparente, le venne spontaneo poggiare due dita sul collo di lui per assicurarsi che non fosse svenuto. "Dai, Liam.." si chinò di più verso il ragazzo. L'aria in quella stanza si fece fredda e sentì una di quelle sensazioni che si prova quando c'è in giro un dissenatore. "Payne?" ripetè lei. "Payne!" lo spinse una volta, poi due, alla terza volta il ragazzo portò su il suo corpo cogliendo con sorpresa la ragazza e baciandola. Un semplicissimo bacio a stampo, ma nessuno aveva mai baciato Darcy in quel modo. Sgranò gli occhi e per mantenere la sua reputazione si fece forza e staccò il ragazzo da vicino lei. "Ma che fai?" Liam rise. "Non dirmi che non lo volevi." l'altra lo guardò inespressiva. "Io non.." guardò altrove. Non sapeva se arrabbiarsi o se semplicemente alzarsi e andare via. Avrebbe però voluto spiegargli tutto, tutto quello che era capitato in sette anni ma non ne aveva il coraggio. "Ti ho già detto che è..meglio s-" era abituta ad essere interrotta mentre parlava, le capitava sempre. Ma non lo era mai successo di venire interrotta con un bacio, uno di quelli che si desiderano. Quella volta gli occhi della ragazza erano chiusi mentre le passavano davanti sette lunghi nella speranza che quel momento arrivasse il prima possibile, poi li riaprì "Io ti odio." - "No, non mi odi." ripetè il ragazzo ridendo. "Adesso ci vieni al ballo con me?" chiese ancora, allora Darcy si alzò da terra e prese le sue cose. "Ho lezione di Babbanologia, e poi Erbologia e Storia della Magia, finirò per fare tardi." abbottonò la toga e si diresse alla porta. "Quando ti rivedo?" chiese Liam. "Non lo so." rispose senza voltarsi, il ragazzo la raggiunse e a fermò. "Che devo fare per far si che tu venga con me al ballo?" si guardarono un ultima volta prima che lei prendesse parola. "Niente.." gli sorrise e sparì dietro la piccola porta.
  
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