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Autore: Verena    17/05/2012    1 recensioni
Tokyo, 2024.
Una città oppressa dalla dittatura di un sindaco corrotto.
Un gruppo di giovani ribelli armati di pattini a rotelle e vernice spray.
Una ragazza senza passato.
Ma con una missione da compiere.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EXTRAORDINARY GIRL



Dark correva. Correva a perdifiato, più veloce di quanto fosse mai stata in vita sua. I GG erano tutti in pericolo, e la colpa era soltanto sua. Come aveva potuto fare loro una cosa simile? Erano stati gli unici a mostrarle amicizia, e lei aveva svelato tutti i loro segreti a Rokkaku. Il suo capo. Il nemico. Questo era il sentimento che si faceva strada nel cuore di Dark: Rokkaku ormai era suo nemico. Avrebbe attaccato i suoi amici, e soprattutto il suo Beat. Ma di una cosa Dark era certa: prima di fare del male a Beat, avrebbe dovuto passare sul suo cadavere.

 
Arrivò al Garage che era quasi l’alba. I primi raggi infuocati del sole iniziavano a tingere di sfumature rosee le pareti di cemento degli edifici che circondavano la base del gruppo. Dark si sentì stringere il cuore quando vide Beat che usciva dal passaggio che portava alle camere sotterranee dove dormivano i membri del gruppo.

“Beat!!” Lo chiamò, avvicinandosi.

“Dark” lui le rivolse un ampio sorriso, che però si spense subito quando vide l’espressione di lei. “Sei sconvolta… Che è successo?”

Lei abbassò lo sguardo, morendo di vergogna. Era arrivato il momento della verità. Prese un lungo respiro e lo guardò fisso negli occhi.

“Devo assolutamente parlarti di una cosa. È questione di vita o di morte.”

Si sedettero su uno dei muretti del Garage e Dark gli raccontò tutto: la propria storia, il fatto che avesse perso la memoria, la missione che le avevano affidato, il fatto di essere una spia, la gelosia folle che aveva provato vedendolo insieme a Ryth e il suo ultimo tentativo di salvare il salvabile. Beat la fissava incredulo, gli occhi sgranati e un’espressione di puro orrore dipinta sul volto.

Quando ebbe finito di raccontare, Dark aggiunse, in poco più che un sussurro: “Io… Io non voglio giustificarmi, Beat, ma… Ho perso completamente la testa perché ti amo. Non potevo sopportare l’idea di vederti con un’altra… In quel momento, non ci ho visto più. Non ho più tenuto conto dell’amicizia e dell’affetto che mi lega ai GG. All’inizio ero qui solo come spia, è vero. Ma conoscerti… Mi ha cambiata. Mi ha aperto gli occhi. Mi ha fatto capire da che parte sta il giusto in tutta questa guerra. E ora so che a rappresentare la giustizia siete voi. Ma… Ma so anche che, per quello che vi ho fatto, ti ho perso per sempre. So che non potresti mai perdonarmi… Non lo merito.”

Dark chinò il capo, e per la prima volta dopo giorni, mesi, forse anni, non sapeva quanto fosse durata la sua prigionia in quel laboratorio, Dark pianse. Le lacrime sgorgavano abbondanti dai suoi occhi verdi, buttando fuori tutto il dolore e il rimorso che aveva provato quella notte. Dopo un po’ sentì due braccia stringerla delicatamente, e lei non oppose resistenza. Si lasciò abbracciare da Beat e posò la testa sul suo petto, senza smettere di piangere.

“Non lasciarmi…” Mormorò.

“No. No che non ti lascio.” Le sussurrò lui di rimando. “Non posso lasciarti. Ti amo.” Sussurrò ancora all’orecchio di Dark, baciandole delicatamente i capelli. “Parleremo agli altri e affronteremo questa battaglia. Ma la affronteremo insieme. Affronteremo il futuro insieme.”

 
Era passata poco più di un’ora. Beat era corso a svegliare Corn, il capo, e successivamente tutti gli altri del gruppo. C’era una riunione straordinaria da fare: erano in uno stato d’emergenza, non c’era un secondo da perdere. Sulla grande terrazza centrale, tutti i membri dei GG erano riuniti, chi seduto, chi in piedi, chi appoggiato alla balaustra, mentre Corn stava in piedi sul suo vecchio divano semi distrutto. Si schiarì la voce e iniziò a parlare, mentre gli altri ascoltavano in un silenzio quasi religioso. Era stato Corn a fondare il gruppo, insieme a Roboy e a Gum. In seguito si era aggiunto Yoyo, e da lì la banda si era ingrandita sempre più, ma Corn restava il capo supremo, nonostante fosse una persona semplice e mai autoritaria.

“Ragazzi” esordì “Beat mi ha riferito che ci troviamo in uno stato di assoluta emergenza. A quanto pare, la polizia Rokkaku sta per attaccarci proprio qui, al Garage.”

A quella parole cominciarono a diffondersi dei mormorii tra i ragazzi del gruppo.

Jazz chiese: “Scusate tanto, ma come fa Beat ad avere avuto certe informazioni? Se lo avesse saputo da DJ-K lo avremmo saputo tutti, o almeno lo avrebbe comunicato via radio!!!”

Fu lo stesso Beat a rispondere. Mentre parlava, stringeva la mano di Dark nella propria.

“Jazz, questa è una storia piuttosto lunga. Ma ci tengo a raccontarvela, perché è giusto che tutti voi sappiate la verità. Queste informazioni dovevano essere segretissime, per coglierci di sorpresa. E infatti temo che nemmeno DJ-K lo sappia. Io l’ho saputo da una persona molto coinvolta in tutta la faccenda: Dark.”

Dark sentì gli occhi di tutti addosso e arrossì per la vergogna.

“Dark sapeva tutto ed è corsa a rivelarmelo. Ma questo le è costato molto. Vi starete chiedendo come facesse lei a saperlo: ebbene, Dark fa, o meglio faceva, parte del gruppo Rokkaku.”
Tra i presenti scoppiarono esclamazioni ed imprecazioni: qualcuno allungava istintivamente la mano verso la bomboletta di vernice che portava alla cintura o in tasca. Corn dovette richiamare l’intera banda alla calma.

“Statemi a sentire, per favore. Non ho ancora finito.” Aggiunse Beat. “Ho detto che Dark faceva parte del gruppo Rokkaku, è vero, ma questo non vuol dire che ci sia entrata di sua libera scelta. Il punto è che non ricorda nulla del suo passato, se non di essersi risvegliata in un laboratorio. Probabilmente l’hanno rapita, sottoposta a degli orribili esperimenti, le hanno fatto il lavaggio del cervello e l’hanno resa una spia. È stata mandata ad infiltrarsi nel nostro gruppo, a scoprire tutto ciò che potesse e poi riferirlo ai nostri nemici. Ma qualcosa in lei è cambiato: ora il nostro nemico è anche il suo nemico. Questa straordinaria ragazza ha trovato la via della verità, tutto da sola. E ora vuole aiutarci, combattere al nostro fianco. Il fatto che abbia innescato questa battaglia non è uno svantaggio per noi, ma un’opportunità. Invece di aspettare che la polizia faccia irruzione qui possiamo fermarli in un territorio neutro, per le strade, e affrontarli sbarrando loro la strada. Loro sperano di coglierci di sorpresa, ma saremo noi a sorprendere loro. Ragazzi, questa è la nostra occasione di debellare Rokkaku e la sua polizia una volta per tutte!!”

 
Gli altri membri della banda erano sconvolti. Una spia. Il primo istinto era quello di darle una bella lezione per averli ingannati e traditi tutti, ma poi l’urgenza dello scontro imminente ebbe la meglio . E poi, Beat aveva ragione: il vero mostro non era quella ragazza, che era solo stata sfruttata per degli scopi ignobili, ma Rokkaku. Era stato lui a farla rapire e studiare. Lei non c’entrava nulla con la guerra urbana che imperversava per le strade di Tokyo, ma ci era stata scagliata senza possibilità di opporsi. E il fatto di essersi ribellata e unita ai GG era il miglior modo per riscattarsi, per non piegarsi a ciò che un tiranno senza scrupoli aveva deciso per lei. In fondo, non era quello che cercavano di fare tutti loro? 




L'angolo di Verena

Buongiorno a tutti!!!
Siamo ormai nel clou della vicenda, dove gli intrighi sono stati svelati e la verità è venuta a galla... E nel prossimo capitolo ci aspetta un bel po' di azione, miei cari lettori!!
Sì, perchè lo so che ci siete, carissimi... Anche se vi limitate a leggere senza lasciare commenti, lo so che siete là fuori!! E per favore, abbiate la cortesia di recensire... Come ho già detto, ci terrei molto ad avere l'opinione di chi legge, positiva o negativa che sia.
Al prossimo capitolo!!
  
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