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Autore: Princess_Klebitz    17/05/2012    2 recensioni
Ok... Mi sono appena iscritta e questa è la mia prima F.F.
Abituata com'ero, nell'epoca che fu, a scrivere romanzi, risulterà lunghetta...
Vorrei ringraziare CrystalDrop, poichè grazie a lei, oggi mi sono iscritta, ho dato le mie prime recensioni, e a tutti\e voi perchè leggendo in questo sito, durante la mia malattia, mi sono innamorata della vostra passione e spero di resuscirare la mia (in caso ne esca come La Mummia, vi permetto di spalarmi badilate di letame!)!! Questa è una Loki in veste totalmente inedita...o forse no. E un tributo alla musica rock, di cui potrebbe essere un eccellente esponente negli anni 'maledetti'!, ciò dato dalla frase 'Chi, il rockettaro molto arrendevole??' data da Tony Stark (che penso solo io ho trovato esilarante, eh??). Bene, basta deliri di onnipotenza (o psicotici...tanto qua siamo allo stesso livello...) e pubblico... PIETà DI ME!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Katryn e Loki rimasero in silenzio , appoggiati al vetro, mentre il dio asgardiano, su insistenza della ragazza, recuperava un po' di forze mangiando qualcosa che, su sua insistenza, aveva scelto lei. 
Dopo un po' la sua voce sembrò più forte, e si sollevò dal vetro. 
'Stai ancora pensando a Praga?'
Katryn scosse i lunghi capelli. 
'Non so...sì, immagino. Tu puoi saperlo. In realtà... Stavo immaginando da che luogo tu possa provenire.' 
Loki pensò e poi le disse, lentamente:'Chiudi gli occhi. Te lo mostro.'
Katryn, in un'infinitesima porzione di secondo allungata a ore, vide Asgard, il palazzo reale e le sue guglie dorate, il Bifrost, Odino e Frigga, e...una vita passata all'ombra di Thor, di umiliazioni da parte dei suoi amici, la sua brama di vendetta nascosta sotto i sorrisi e la devozione per il fratello maggiore. E poi vide lei, ad Asgard, in un bellissimo vestito, su una torre della reggia, ad aspettare...
Sospirò, e riaprò gli occhi, prima di stare peggio. 
'E' bellissimo.', sussurrò. 
'Tu...potresti venire con me, se lo vuoi...', le disse di rimando Loki, riavvicinandosi. Al suo scuotere la testa, tentò ancora.
'Fammi vedere dove vivi tu.' 
E Katryn visualizzò Berlino, la città riunita, i frizzanti quartieri di Friedrischain e Kreuzberg, la bellezza dei parchi cittadini, la vivacità intrinseca di Berlino ma anche gli eiscafè al sole di luglio, le spiagge lungo la Spree...e casa sua, dove due o tre converse spaiate giacevano solitarie, un altro basso, una tastiera, il suo pc, e persino la sua vergognosa collezione di poster, e i libri...
'Ti piace leggere', la interruppe Loki. 'Anche a me piaceva...per quello sono sempre stato emarginato.' 
'Qui nessuno è emarginato perchè preferisce leggere, suonare o lavorare in un modo o nell'altro. Purchè sia legale.',riflettè Katryn. 
'Sai, potresti anche rimanere su mid...sulla Terra...con me.', gli sussurrò mellifluo Loki. Katryn sospirò.
'Non posso. Non di certo come intendi tu.'
'Non ti capisco.', disse confuso il dio, ma anche un po' irritato. 'Tu vuoi elevarti con la musica ma rifiuti il mio concetto di guerra questo è...', e si interruppe, visto che Katryn si stava alzando.
'Te l'ho detto.', lo interruppe, in modo sia malinconico che fermo. 'La mia gente...e io...non ameremo mai più un altro Hitler.'
Anche Loki si alzò e la fronteggiò. 
'Questo vuol dire che...'
'...saremo nemici.', finì Katryn, non osando alzare gli occhi. 
Entrambi sentivano il cuore lacerarsi, ma nessuno osava rinunciare ai proprio propositi.
Loki tentò la via della dolcezza, nonostante, in quel momento, volesse metterle le mani al collo. 
'Perchè? Sei legata così tanto a quei tuoi amici? Che ti hanno rapito per portarti qui? Che ti hanno messo in gabbia, a tua volta, quando eri infante? Non sarebbe meglio liberarsi ormai, e venire con me...' -...che ti amo...-, sarebbe quello che avrebbe voluto aggiungere, ma che non poteva. Non sarebbe receduto più di così.
Katryn sbuffò, irritatata.
'Io non combatto per loro. Combatto perchè quello che amo non venga ridotto in polvere.', sibilò. 'E questa è la tua idea di liberazione. Non la voglio.'
'E VA BENE!',urlò Loki, ferito dal fatto che tra le cose che amava, a quanto sembrava, non ci fosse lui. La guardò furioso, mentre Katryn non recedeva di un passo, e si accostò il più possibile al vetro. 'Tanto, se non morirai in battaglia, noi due abbiamo un appuntamento, vero!?', sibilò, gli occhi ridotti a due fessure smeraldine.
'Vero.', confermò Katryn, con la voce tremante, ora un po' spaventata dalla sua rabbia. 'Ti aspetterò là.'
'E io farò in modo che tu abbia a pentirtene.', concluse Loki, mentre se ne andava a passo deciso.
-
Appena fuori dalla zona detenzione, Katryn affrettò il passo, respirando sempre più velocemente, e arrivò al suo alloggio piangendo. Mise il chiavistello, in modo che Natasha e i suoi modi bruschi non potessero entrare, e si raggomitolò sul letto, singhiozzando. 
Non poteva essere! Si Stava davvero innamorando di una persona che aveva minacciato il suo mondo e lei di una morte orribile, di schiavitù...e quella visione di Asgard, con lei che aspettava lui, in pace, in quel bellissimo castello...Le aveva spezzato il cuore. Ma non poteva vivere con una mente costantemente rosa dal desiderio di vendetta, un cuore malato che neppure lei poteva sperare di sciogliere.
Quando si calmò, sentì bussare alla porta, probabilmente già da un po' 
'Katryn? Posso entrare? Se non vuoi...'
Tony Stark. Probabilmente era quella stupida tinta; aprì col chiavistello tirato, per non farsi vedere. 
'Dai, Katryn, non sei tanto stupida. Ti ha vista mezza base mentre piangevi per i corridoi!', interloquì Stark, con tono stranamente gentile. Poi, come per convincerla, disse, esitante:' Ho qui la tua tinta...ne ho 3 diverse tonalità, visto non hai fatto ora a dirmi quale volevi... te la lascio sul pavimento?'
Katryn sospirò.
'Natasha è lì?'
'No, sono solo io e...',deglutì.'Il Capitano, che non ce l'ha con te per le varie definizioni che gli hai regalato nel corso di...'
'Stark, falla finita', lo interruppe Rogers, per poi chiedere, nel suo solito tono educato, se potevano entrare. Katryn pensò che tanto valeva...la figura l'aveva fatta. 
La prima cosa che Tony Stark fece, fu appoggiarle i barattoli di tinta (anche Violet?? Ma quando dico rosa, questo cosa capisce??) sul letto, poi si sedettero sul letto di fronte, spoglio. 
Il silenzio ristagnò greve per un paio di minuti, finchè Katryn non lo interruppe.
'Ebbene, che fallimento siete venuti a rimproverarmi stavolta? O a rinfacciarmi?', puntualizzò, tenendo conto che lei li aveva attaccati, prima, con la storia dell'incomprensione. E che li aveva ripetutamente insultati, oltretutto. 
Rogers si agitò, visibilmente a disagio, ma Stark non sembrò proprio colpito dalle sue parole. Le offrì invece una caramella, che rifiutò... mirtillo, figurarsi!!
'Vedi, Katryn, tu pensi di aver fallito, di essere crollata e aver perso, e lo pensavamo anche noi...', esordì Rogers, esitante, per venir interrotto. 'Lo pensavi TU!', lo rimbeccò, facendolo diventare rosso come una parte della sua uniforme. 
Inghiottì un numero spropositato di caramelle e, masticandole, deformandosi il sorriso, le disse, raggiante:'Invece IO, che modestamente sono più lungimirante di questa pubblicità contro l'artrosi ambulante, pensò che tu abbia sì ceduto, al primo round...', e si interruppe per inghiottire la massa gommosa.'...ma che poi tu abbia vinto ai punti.'
'Non vedo come.', commentò con amarezza Katryn, a testa bassa ed evitando di guardarli. I due supereroi si guardarono sorpresi, sia di vederla così delle sue parole. Poi Rogers, che nonostante quello che dicesse Tony era più sensibile ai sentimenti genuini, si inginocchiò in modo da guardarla negli occhi. 
'Katryn... tu hai vinto. Certo, con fatica...',e deglutì, pensando quanto, ai suoi tempi, era costato, lasciare Peggy Carter per il proprio dovere. Quella ragazza adesso aveva anche QUEL fardello da portare. Se avesse messo le mani su Loki gliele avrebbe suonate ben più che a Stoccarda, lui e la sua parlantina. poi continuò, passando un dito sotto il mento di Katryn e costringendola a guardarli.
'Lui è innamorato di te. Lo sappiamo. Thor ha visto le sue immagini proiettate di...di...','Asgard', gli venne in soccorso Stark, che ispezionava l'alloggio, apparentemente non interessato, ora che Capitan Coraggio aveva in mano la ragazzina. Rogers riprese, mentre Katryn lo guardava più che dubbiosa. 'Lui si è innamorato di te, ed ora ti vuole, come vuole tutte le sue cose. Avevi ragione, è rimasto come un ragazzino insoddisfatto. Non l'avevamo capito. Ma purtroppo tu..',e le strinse delicatamente la mano.'...sei rimasta...compromessa. Ma hai saputo dire no. Hai vinto tu. Lui non sa quanto tu ricambi del suo. Lui sa solo che tu l'hai rifiutato.'
'Questo lo renderà più rabbioso e basta.', commentò Katryn, ma ora un filo più... speranzosa? Gli avrebbe mentito il Capitano, che aveva dato l'impressione di non capire niente di tutti i loro sotterfugi? Un uomo di sola azione?
'Ottimo', commentò Stark, mentre frugava in un borsone pieno di bevande energetiche, irritando Katryn. 'Un uomo rabbioso e non più lucido è più facilmente manovrabile e...'
'Ehi!!', lo redarguì Rogers, mentre Katryn lo guardava interdetta.'Non sei capace di stare fermo?!'
'Cercavo qualcosa con cui fare un brindisi ma...non trovo niente!', si giustificò Stark, estraendo succhi di mirtillo, melograno e kiwi. Poi si avvicinò e ne infilò uno in mano a ciascuno. A Katryn ovviamente capitò il mirtillo, e lo prese come un segno del destino. 
'Alla principessa di Midgard, che ha messo nel sacco il principino delle tenebre asgardiano!', bridò, toccando le bottigliette di ognuno. Poi, notando lo sguardo degli altri, si corresse. 'Katryn, so che ti costa, so...oddio, no, non lo so... beh facciamo conto che sappia cosa vuol dire vedere che il tuo innamoratino...- Rogers lo fulminò e lui sbuffò-...che quel ragazzo è cotto di te, e tu un filino meno di lui, e che, grazie ti avevamo avvisato, è fulminato come una lampadina bruciata, pensieri di conquista, pensieri di vendetta, morte, chaos...'
'Il punto è che ora ha un altro obiettivo immediato con cui distrarsi. Sei tu.', la salvò il Capitano. 'Per quanto male ti faccia, Katryn...siamo qui per pregarti.'
Stark le si buttò propriamente in ginocchio, a mò di caricatura, continuando a genuflettersi, e poi le disse, fissandola con un sorriso storto:'Ti prrrrrrego...Fai che il nostro rockettaro arrendevole si penta di averti provocato!'
Katryn lo guardò e scoppiò a ridere, anche se stava ancora male, e probabilmente lo sapevano. Quei due avevano l'aria di sapere tutto. 
'Allora, un brindisi. Ai principini delle malefatte.', sogghignò.
E bevvero...prima che un boato li mandasse tutti per terra, e l'Elivelivolo prendesse una strana inclinazione.
-
Banner non aveva trattenuto Hulk dall'uscire allo scoperto, a quell'incidente, Natasha gli era scappata per un soffio, e Thor stava battendosi con lui, per salvarla. 
Stremata e sull'orlo delle lacrime, stravolta anche dal pomeriggio di osservazione continua delle impennate e cadute psicologiche della sorella, sentì troppo tardi l'avviso che l'agente Burton era diretto a liberare Loki.
Il quale, in gabbia, sorrideva e sedeva tranquillamente, alzandosi con fare regale quando si aprì la porta di contenimento. Il suo sorriso però presto si congelò.
Era la sua carceriera, con un'espressione seria in volto.
'Sono venuti a prenderti, bello mio.', disse, chiudendo la porta con vari sistemi.
Loki si risedette, beffardo.
'E' inutile che la chiudi, bella mia.', la riprese. 'La apriranno comunque.' 
'Certo che la apriranno, sono agenti dello S.H.I.E.L.D, ma almeno avrò più tempo.', ribattè Katryn con calma, digitando l'ultimo codice sulla serratura.
'Per cos...?', iniziò Loki, sbarrando poi gli occhi. Katryn teneva in mano una pistola. E bella grossa, non di quelle in dotazione alle ridicole spie! 'Cosa vuoi fare con quella?!', chiese il dio, con una convulsione strozzata della gola. 
'Spararti?Tenerti buono?Chissà...',finse di elencare Katryn, gli occhi al cielo, come se pensasse. Poi il suo sguardo duro si appoggiò su di lui. 'Sai che non posso lasciarti andare...' E Loki fu assalito da furia ceca.
'Sai che non posso lasciarti andare, amore mio...'
-
 
Ooook, questa è un po' corta e finalmente direi... che siamo tornati IC, con Loki incazzoso e che fa le bizze, e la sua peste che gli nega anche le coccole... fino a minacciarlo con una pistola!! Diamine! E finalmente facciamo parlare anche qualcuno degli Avengers, visto finora non hanno potuto dire sto granchè, zittiti dalla minaccia rosa, a parte Natasha! Capitolo un po' corto, ma mi rifarò, lo giuro! Baci e recensite!  
   
 
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