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Autore: Cuup    17/05/2012    1 recensioni
Sentii qualcosa dentro di me rompersi, sgretolarsi in mille pezzi i sentimenti che in quel momento provavo cambiarono immediatamente [...]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tratto da una storia vera.
L’anno scorso ho fatto uno stage in un hotel. E una mattina tutti i receptionist erano frenetici e raccontavano questa storia che mi ha dato l’ispirazione per una One Shot.
Non mi piace molto, l’ho buttata giù così come veniva.
Poi ditemi voi.
Bella lì! Ciao! Pace e Amore!
Enjoy it!



Colazione in camera
 



Non ci vedevamo da un po’.
Praticamente, non ci vedevamo mai.
Io una rock star, lei una manager di una grande multinazionale che la portava a viaggiare molto.
Quando io stavo a casa, lei lavorava e viceversa.
Quella volta però volevo farle una sorpresa, e le avevo detto una bugia.
Ero partito anche io per Berlino e alloggiavo nello stesso hotel, in cui pernottavano i dipendenti della multinazionale.
Entrai nel modesto Hotel e mi avvicinai alla reception.
-Buon giorno,mi scusi, vorrei fare una sorpresa alla mia fidanzata, mi potrebbe dire dove alloggia Maggie Schmitt, per favore?-
-Buon giorno, sig. Kaulitz - mi rispose la receptionist con gli “occhi” grandi. -la sig.ra Schmitt pernotta nella stanza 246-.
-bene, potrei parlare con il capo della ristorazione, vorrei portarle la colazione in camera.-
-certamente- rispose cortese e alzò la cornetta per chiamare l’interno del ristorante.
Dopo pochi minuti, si presentò un uomo molto piazzato, al quanto robusto e con un accento strano, probabilmente era francese.
-Mi dica signorè?- mi chiese.
-Vorrei far preparare un vassoio con una continental breakfast da portare alla stanza 246.-
-Capisco. Tra poco il vassoio sarà pronto. Mi aspetti all’ascensore.-
Annuì e mi avviai all’ascensore che era poco più distante.
Mi appoggiai al muro e pensai ai quei suoi capelli nero corvino, ai suoi occhi verdi, al suo corpo da sballo.
Non stavamo insieme da molto, diciamo che non dovrei neanche considerarla la mia ragazza, ma mi ero preso una bella cotta.
Il capo sala, arrivò con il vassoio in mano.
-Speriamo che non sia con un altro- dissi scherzando.
L’uomo mi guardò male, e accennò un sorrisetto strano. Poi chiamò l’ascensore.
Entrai, e premetti il pulsante con il numero due.
Arrivai al secondo piano subito e iniziai a girare felice per trovare la stanza.
Camminavo piano perché avevo paura di far rovesciare il vassoio.
Pensavo a quanto era misteriosa a volte, come se mi nascondesse qualcosa, all’inizio ci facevo caso, poi con il passare dei mesi l’avevo quasi dimenticato.
Arrivai davanti alla sua stanza, sul pomello, c’era il cartello, do not disturb; al primo impatto la cosa mi fece rimanere confuso, poi pensai che era una dormigliona e che si sarebbe voluta svegliare tardi, quindi l’ aveva messo.
Il facchino mi aveva dato la sua chiave-pass, gli avevo dato una bella mancia per convincerlo e così aveva ceduto.
Sentii il bip che fece la chiave elettronica, mi girai di spalle per aprire la porta ed entrai.
Lentamente mi girai verso il letto, mi muovevo cauto e silenzioso perché volevo che a svegliarla, fosse un mio bacio.
Quando finalmente il mio viso era rivolto verso il letto, mi accorsi del “piccolo” particolare che mi ero perso, nella mia stupidità da ragazzo cotto.
Il letto era disfatto e sopra giacevano 2 corpi nudi, abbracciati; i vestiti erano sparsi per tutta la camera che era ancora oscurata dalle tende chiuse.
Chiusi e riaprii gli occhi socchiudendoli, non volevo credere alla scena che i miei occhi stavano vedendo.
Poi sentì una fitta al cuore, era strano non mi era mai capitata una cosa del genere io ero chiamato il Sex Gott non il molliccio innamorato, ma con lei qualcosa era cambiato, almeno fino a quel momento.
Sentii qualcosa dentro di me rompersi, sgretolarsi in mille pezzi i sentimenti che in quel momento provavo cambiarono immediatamente, e adesso l’unica cosa che sentivo era una forte rabbia dentro.
Sbattei il vassoi per terra con violenza e i due piccioncini si svegliarono a causa del fracasso provocato.
Lei si girò verso di me, ci mise un po’ ma poi mi riconobbe -Tom che ci fai qui?- mi chiese scocciata.
-CHE CI FAI TU NEL LETTO NUDA CON UN ALTRO!- le urlai, preso da un frenetico momento isterico< Non aspettai neanche la sua risposta, e uscì sbattendo la porta, il cammino lento e felice di prima era diventato veloce e pesante, entrai nell’ascensore e scesi fino alla hall.
L’uomo di prima mi chiese se andava tutto bene e io, alzando velocemente la testa gli risposi bruscamente
-no!-.
Poi uscii. Sapevo di tornare quello di prima, basta fare il Latin Lover. D’ ora in poi si torna ad essere il chitarrista che se la spassa con le groupies.

Fine



  
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