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Autore: Cuup    17/05/2012    1 recensioni
Mi dovrei chiedere: perché lo ho fatto?, perché glielo ho lasciato fare?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho buttato giù questa OS un po’ come veniva tra una pausa e l’altra fatta nello studio.
Secondo me è triste comunque giudicate voi!
Enjoy it!
Baci

Bacio d’(ad)Dio

 


Adesso non eravamo più noi due. Adesso i nostri amici non avrebbero più potuto usare verbi al plurale in nostro riferimento, la coppia, non sarebbe stata più una coppia, tra poco saremmo stati divisi.
Chissà se perdere tutto questo varrà a qualcosa, chissà se la decisione che abbiamo preso è quella giusta, o se stiamo sbagliando, chissà…
Solo il tempo ci darà delle risposte, solo il tempo, che conosce davvero il destino, saprà risponderci.
Ti ho sempre invidiato sai?!
Sei sempre stato quello dotato, quello che non studiava e prendeva sempre buoni voti, quello con un dono: dieci dita, due mani, una chitarra e il tuo dono ha realizzato quel sogno; io invece ho dovuto sempre combattere, sempre sgobbare per ottenere qualcosa.
Se penso che siamo cresciuti insieme, e che adesso stai lasciando questo paesino , troppo piccolo per poter essere qualcuno nel mondo, adesso che abbiamo deciso di intraprendere due strade diverse, cosa ne sarà di noi?, cosa ne sarà della nostra storia???
Quella storia dura, piena, dolce e fottutamente perfetta!
Penso che partirò anche io, mi farà bene cambiare aria.
Sono in macchina, sto guidando per venirti a salutare; un’ultima volta.
La mia testa è in una specie di brainstorming, tutti i ricordi mi passano davanti, quasi faccio fatica a tenere gli occhi sulla strada.
Tutti quei momenti trascorsi insieme, i guai che abbiamo combinato, le lotte contro i vicini che pur di far soldi, vendevano informazioni ai giornalisti, e i viaggi on the road per i paesini sperduti vicino casa di tuo nonno, il nostro primo incontro, la nostra prima volta…
Il nostro primo BACIO.
Una lacrima mi apre un sorriso.
Dopotutto sono felice, perché lo sei anche tu.
Adesso tutto quello che hai sempre sognato si è avverato, e non è più tempo di vivere ad Hamburg, L.A. ti sta aspettando, tra poco farai ufficialmente parte dei V.I.P. americani.
Forse io finalmente riuscirò a laurearmi, dopo tutto diventare medico è il mio sogno e se sarò fortunata come lo sei stata tu, allora si avvererà.
Ci rincontreremo, lo so. Ogni “scarrafone è bello a mamma sua” e tu non puoi proprio star lontano da mamma Simone.
Ecco sono arrivata, parcheggio l’auto ed entro nel terminal, ti hanno accompagnato i G’s e Gordon, tua madre è già seduta e parla con Bill.
Mi avvicino a voi e vieni verso di me, mi abbracci e come con ogni tuo gesto mi lasci con un senso di estrema pace e serenità: il calore del tuo corpo, il tuo odore che mi pervade ed entrandomi dalle radici mi arriva fino all’anima.
Ci sediamo e parliamo un po’, ti faccio alcune raccomandazioni e tu ne fai a me.
Poi sentiamo quella voce elettronica che fa la prima chiamata per il vostro volo.
Fino ad ora stavo bene, ma adesso, ho sempre odiato gli adii, sì certo il nostro probabilmente è un arrivederci, ma so che non saremo mai più come prima.
Ci alziamo tutti e ci dirigiamo al numero che la voce aveva annunciato.
Mi prendi la mano e camminiamo uno accanto all’altro, e adesso?, è arrivata, adesso è arrivata la parola fine nella nostra storia.
Saluto Bill, mio grande amico, tutti vi salutano, nell’aria c’è un senso di amore enorme, causato da tutti questi abbracci.
Ed ecco arrivato il nostro momento. Mi abbracci dolcemente, poi sento le tue mani salire fino al mio viso, lo accarezzi lentamente; i centimetri che ci dividono sono pochissimi, forse millimetri.
Ti guardo negli occhi e mi sorridi.
Le tue palpebre si abbassano piano, adesso anche le mie.
Le nostre labbra si sfiorano, e finalmente si toccano.
Il contatto ha un effetto scintilla e dentro di me qualcosa si muove, un lungo brivido mi attraversa la schiena, una contorsione piacevole si scatena nel mio stomaco e mi si accende un estremo senso di gioia.
Le nostre labbra si toccano ancora, si cercano e le nostre lingue iniziano una danza lenta e passionale, posso assaporare il fresco del tuo dentifricio alla menta, sento il tuo piercing che non è più freddo, adesso fa parte di questa nostra magia.
Mi scende una lacrima. L’asciughi piano e ti avvicino al mio orecchio, mi sussurri - grazie di tutto - e io ti sorrido.
Poi ti vedo sparire con la borsa sulla spalla.
Mi dovrei chiedere: perché lo ho fatto?, perché glielo ho lasciato fare? E invece non mi importa perché è stato un bacio da Dio, come nostro bacio d’addio.


Fine
  
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