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Autore: IAmWillyWonka    17/05/2012    3 recensioni
Tre capitoli in cui viene alternata brevemente una storia dolce e malinconica.
Tratta dalla Visual Novel di Hakuouki (Good End/Okita Souji) 
1) "Silent"
2) "End"
3) "Always"
«Non addormentarti…» Sussurrò piano la voce. Sottile quasi impercettibile.
Una mano più ampia e forte afferrò piano la sua, intrecciando le dita.
Anche quelle infinitamente calde. 
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chizuru Yukimura, Sorpresa, Souji Okita
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. III
“Always”

 
“Together in all these memories,
I see your smile.
All of the memories I hold dear.
Darling you know I'll love you,
Till the end of time.

All of my memories keep you near
In silent moments,
Imagine you being here.
All of my memories keep you near,
In silent whispers,
Silent tears.”

 

 
«Oba – san!» Chiamò il giovane, passando vicino alla veranda dove una piccola,  anziana creatura stava rannicchiata, coperta dall’haori scuro.
Sul volto paffuto della donna si formò un docile sorriso. Le rughe profonde sotto gli occhi e sulla fronte si distesero. I capelli bianchi scivolavano su una spalla, raccolti in una soffice coda.
Dov’era finita? Dov’era la piccola Chizuru?
Ma sempre lì, naturale. Sotto quella maschera che adesso le ricopriva il volto: il tempo l'aveva nascosta, ma non divorata.
La mano sottile e raggrinzita si sollevò piano, quasi stanca, cercando di salutare il giovane.
«Obasan, ti ho portato dei dango» Proferì lui entusiasta. Tra le mani stringeva un pacchettino che porse all’anziana, a braccia tese, con profondo  rispetto.
Il sorriso sul volto di Chizuru si ampliò. Accettò il dono e se lo posò accanto, sulla veranda. I movimenti lenti lasciavano intendere quanto le ossa e i muscoli fossero stanchi, eppure mai si era lamentata: aveva accettato serenamente di invecchiare.
Non importava che lo avesse fatto da sola, perché non si era sentita mai tale, nemmeno per un istante.
Con cautela provò a sollevarsi. Le gambe tremanti la costrinsero a impiegare più di una spinta, ma sul viso non appariva alcun sintomo di dolore. Anzi, sorrise ancora di più.
«Vado a fare del té» La voce, malgrado fosse quella di un anziana,  aveva conservato un tono puro e limpido, quasi innocente.
In fin dei conti la piccola Chizuru non era mai sparita del tutto, si nascondeva dietro alla vecchia, ma in realtà era sempre li.

Prima che si mettesse in piedi del tutto, la mano del ragazzo si posò piano sulla sua spalla. Le labbra si inarcarono in un sorriso e lui sistemò meglio l’haori sulle spalle della vecchietta.
«Sta tranquilla Obasan, ci penso io» La precedette, entrando in casa per occuparsi del  té.
Si chiamava Koichi, il ragazzo. Per la verità non era suo nipote di sangue. Era figlio dei vicini, lo aveva praticamente visto nascere.
Per anni si era occupato di lui come fosse stato veramente suo nipote, cosa che aveva portato Chizuru a considerarlo tale.
Non passava giorno in cui Koichi si astenesse dal passare a trovarla; certo, ora che stava diventando un uomo il tempo che trascorrevano insieme si era ridotto, ma lui cercava sempre di dedicarle quell’ora di conversazione e compagnia.
Con un sospiro impercettibile dalle labbra sottili, Chizuru andò lentamente ad appoggiarsi contro la colonnina di legno scuro.
Le palpebre pesanti si socchiusero sugli occhi, lasciando lo spazio necessario affinché lo sguardo intravedesse il colore scarlatto delle foglie d’acero: tremavano sotto il fresco venticello autunnale, pronte a cadere da un momento all’altro. Eppure non avevano timore, quella situazione provvisoria era naturale.

Una folata fresca carezzò il volto dell’anziana, minuta, gracile, così simile a quelle foglie.
Chizuru abbandonò completamente il  peso contro la colonna, come le foglie accoglieva serenamente la sua posizione, incerta ed estremamente sottile.
Chiuse piano gli occhi; una nuova folata la colpì, meno violenta, più dolce della prima. Sulle labbra persisteva quel sorriso, in un certo senso malinconico.
Qualcosa stava tornando, qualcosa stava andando via.

L’haori le scivolò con un fruscio giù dalle spalle, eppure Chizuru non sentiva freddo. L’aria era calda, pura. Sembrava essere tornata la primavera.
Era come essere colpiti da intensi raggi di sole.
Ed eccola, la foglia si era staccata. Cadeva piano, morbida, raggiungeva la bruna terra, e si lasciava abbracciare.
Chizuru riaprì gli occhi. Tutto era sbiadito. Tutto, tranne una mano tesa verso di lei - e dietro l'ombra di due occhi verdi.
Neh, Chizuru-chan, non ti addormentare…
«Oba – san! Il té è pronto-»
Gelida, candida, come i suoi capelli e quel sorriso. Per un attimo a Koichi parve di scorgere un riflesso di ragazzina – quella che un tempo era stata per tutti Chizuru-chan.

Koichi scivolò giù dalla veranda. La mano si posò dolcemente sugli occhi socchiusi della donna e le chiuse le palpebre, raccogliendo sulle dita un' ultima goccia di vita versata.

Non per tristezza, non per paura.
 
Chizuru non ne aveva più, ora che i suoi capelli erano tornati di un caldo colore castano, e le rughe erano sparite.
Ora che vedeva qualcuno ad attenderla per attraversare Yomi.


Un mugolio strozzato fuoriuscì dalle labbra del ragazzo. Koichi posò un'ultima carezza sul viso della nonna e poi sorrise a sua volta.
«Buonanotte, Oba – san.»


#
 
Avanti, indietro, continuava a fare quei salti temporali nei suo sogni.
Chizuru riaprì gli occhi: non si trovava più sulla veranda vicina al cedro; le piastrelle lisce del terrazzo le gelavano le gambe.
Ancora una volta si era svegliata con il volto consumato dalle lacrime. Ed un vuoto che si era rivelato con una tempestività dilaniante.
La mancanza di quella che un tempo era stata, e che forse un domani sarebbe ritornata ad essere.
Sì, forse era pazza, o stava impazzendo. O più semplicemente, la verità era così concreta da risultare folle.
Chizuru si aggrappò alla balaustra per sollevarsi: se fosse rimasta su quel terrazzo ancora un po’ si sarebbe presa qualche malanno.
Rapida, raggiunse la porta per entrare al riparo. Il respiro le mancò, quando vide gli occhi verdi del suo senpai.
Il volto del ragazzo si illuminò al vederla.
«Neh, Chizuru – chan, mi hanno detto che volevi parlarmi.»
“Heisuke – kun, perché lo hai fatto?!”
Chizuru deglutì, sentendo un forte dolore alla bocca dello stomaco. E ora? Che gli diceva?
Sai, in una vita passata ero la tua compagna e tu sei morto prima del tempo. Sì, Chizuru, geniale, inizia a cucirti da sola una camicia di forza.
Scosse la testa, sguardo basso. Perfino le orecchie erano calde, probabilmente si erano tinte di un lieve colore rossastro.
«N-nulla di importante Okita – senpai, nulla davvero-»
Una mano si posò sui suoi capelli, leggera. Chizuru sollevò il viso: per la prima volta non vedeva quel sorrisetto beffardo ormai noto e amato sulle labbra di Souji.
C’era qualcos'altro, qualcosa che non riusciva a capire. Qualcosa che faceva male, e al contempo la scaldava.

«Andrà tutto bene, Chizuru – chan.»
I sogni sono manifestazione dei nostri più profondi desideri, ma anche ricordi che noi stessi rimuoviamo.
Forse sono solo sciocchezze, o magari verità pure.
Questo, tuttavia, possiamo deciderlo solo noi. Dobbiamo deciderlo noi.
Non esiste un inizio, né una fine.
C’è solo il tempo.

E come noi, anch'esso è eterno.
 
 
FINE



Note: Ebbene ecco conclusa questa fic. Sinceramente spero che non abbiate reaggito come me mentre la scrivevo perchè è stato un trauma e non ho voluto rileggerla più di due volte. Si, ora molte di voi mi vorranno ammazzare perchè i finali aperti sono una tranvata in piena fronte. Maaaaa a me piacciono OwO XD No, ok non è che mi piacciono ma proprio non riusivo a vedere un finali in cui Souji e Chizuru correvano uno verso l'altro stile Harmony! 
Ergo faccio la bastarda uccido (almeno muore per apoptosi ) Chizuru eeeee che dire? "Ricominciamo da capo!"  Più o mno era questo che volevo trasmettere e spero di esserci riuscita anche se scrivo come un cammello in astinenza da acqua. 
Rigrazio tutte le persone che hanno letto questo mio sclero deprimente. Ovviamente ringrazio la pazienza divina della mia beta (CaraH ancora non coprendo perchè non mi mandi definitvamente a giocare a sassolini sui binari di un treno U.U) Chandrajak, anche per le recensioni. Ellie_X3 Per le recensioni (Muahahah U.U Visto caraH l'ho finito!) e Blackrose96, ache per aver aggiunto questa storia alle sue preferite.
Beeeeeeh (Sto alla frutta faccio anche la pecora o.O) detto questo mi congedo e spero di pubblicare almeno un ultima shot prima degli esami (ma ho i miei dubbi OAO)

A presto gente! Un Baciuone! 


Flà
   
 
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