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Autore: Hinata Hyuga 1995    17/05/2012    1 recensioni
(Cap 1)
“Lo odio proprio nostro padre!”, gridò Hanabi seduta sul suo letto, intenta a parlare con Hinata.
“Hanabi non essere così dura; è fatto così, lo sai…” rispose la sorella con il tono dolce che la caratterizzava.
“No Hinata. Quel che è troppo, è troppo! Non ne posso più delle sue scenate, delle sue richieste. Hinata, lui vuole che noi siamo perfette, ma siamo essere umani capisci?!”
“Lo capisco; sai benissimo come mi trattava quando ero piccola, ma non dobbiamo prendercela con lui per questo”.
“Sai che ti dico Hinata? A volte vorrei che morisse…”
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto, Kiba/Hanabi, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Non svegliare il can che dorme

 

Hinata si alzò presto la mattina. I raggi del sole filtravano già dalla finestra: doveva essere l’alba.
Si alzò e si diresse verso il bagno per darsi una svegliata con l’acqua fresca.
Prima di uscire dalla stanza si guardò intorno cercando con gli occhi ancora addormentati Kiba che, si accorse, si trovava sul divano ancora addormentato.
Giunta in bagno aprì l’acqua fredda e si diede una veloce lavata al viso. Tornò poi in camera, dove Kiba riposava ancora.
Decise allora che, per ringraziarlo di essere rimasto con lei, gli avrebbe fatto trovare pronta la colazione.
Prima però si sarebbe dovuta vestire.
Si diresse verso l’armadio, aprì l’anta e frugò sul ripiano più alto in cerca di qualcosa di adeguato per uscire a fare compere.
“Uffa è troppo in alto!” pensò fra sé e sé e cercò di salire sul divano dove, tra l’altro, stava ancora dormendo Kiba per usarlo come appoggio.

Cercò in raggiungere la maglietta con la punta delle dita, allungandosi più che poteva e restando in punta di piedi.

I suoi tentativi furono del tutto vani e stava quasi per rinunciare, quando decise di tentare un’ultima volta.
“Un piccolo sforzo” disse cercando di spronarsi “ce l’ho quasi fatt….ahhhhhhhhh!” e cascò dritta sul divano, direttamente addosso al malcapitato Kiba.

“Ahi! Che succede!” disse Kiba svegliandosi di soprassalto, ma non fece in tempo a completare la frase che i suoi occhi incrociarono quelli di Hinata, ora completamente sdraiata su di lui.

Restarono fermi alcuni secondi senza dirsi niente. Il desiderio attanagliava entrambi. Bastava cedere agli impulsi e gioco sarebbe stato fatto

Fu Hinata a risolvere prontamente la situazione rialzandosi : “Scusa Kiba. Stavo cercando una maglia che era troppo in alto e nella tentativo di prenderla ti sono caduta addosso. Scusami tanto”.
“Non ti devi scusare. È stato un incidente” disse il ragazzo “e poi non è stato tanto spiacevole” aggiunse con malizia.

“Kiba! Avevi promesso!”

“Non sto facendo nulla di male! Sei tu che ti stai immaginando tutto!”

“Vabbè. Motivo in più per uscire! Tanto dovevo andare fuori comunque”rispose Hinata interdetta e stufa di quella situazione.

“Dai Hinata stavo scherzando” e l’abbracciò con uno dei suoi mega-abbracci.

“Lo sai che questo non era indispensabile, vero?”

“Fammi restare così solo un po’. Ti prego” la supplicò il ragazzo.

“Ok”
Nella sua mente Hinata si sentì in colpa: non doveva illuderlo in quel modo, ma allo stesso tempo non riusciva a tagliare i ponti con lui. Gli voleva troppo bene, ma come amico. Per lui, invece, lei era di più e, molto probabilmente, sarebbe sempre stata di più.

“Che situazione complicata!” pensò la ragazza e quando il ragazzo la cinse più forte lei si sentì quasi trasportare.

“Ora basta. Devo uscire” affermò la ragazza scansandosi, ma il ragazzo la strinse nuovamente.
“No, ti prego. Ne ho davvero bisogno”. A Hinata venne un groppo allo stomaco: la voce di Kiba sembrava quasi tremante, flebile, soffocata dal dolore.

In una situazione normale come si sarebbe comportata? Lo avrebbe consolato, Avrebbe ceduto. Ma quella volta c’era qualcosa di più importante in ballo: la sua forza interiore, la sua volontà di non cedere alla promessa fatta a se stessa. Doveva far valere la sua decisione.

“Kiba ho detto di no. È no!” e se lo levò di dosso spintonandolo.

“Dai solo 10 minuti” fece lui con tono pregante.

Neanche Hinata seppe come e perché, ma gli urlò in faccia con tutto il fiato che aveva in corpo: “ Esci subito da casa mia o questa sarà l’ultima volta che mi vedi!!!”.

Senza aver il tempo di accorgersene la ragazza si trovò sbattuta contro il muro con i pugni tenuti fermi dalle mani del ragazzo. Si dimenò con tutta la forza che aveva in corpo, ma Kiba era troppo forte.

“Lasciami subito o mi metto a gridare. Neji mi sentirà!”

“Ora stai ferma e mi lasci parlare ok???!!!” disse Kiba con una voga e una rabbia, che non lasciavano assolutamente spazio al tono mesto di prima.

Hinata approfittò della sua distrazione per colpirlo con un calcio in pancia.

Appena libera lo colpì con uno schiaffo così forte che girò la testa al ragazzo, che barcollò indietro per qualche metro.

Ripresosi dal colpo Kiba tirò un pugno così forte verso un vaso che stava lì adiacente, che questo si ruppe.

“Perché diavolo non capisci eh???”

Hinata si coprì il volto per evitare che le schegge glielo colpissero.

In quel momento arrivò Neji che aveva sentito dei rumori dal piano inferiore

“Che succede?”

“Nulla me ne stavo giusto andando” disse Kiba avviandosi velocemente verso l’uscita.

Neji si rivolse allora ad Hinata che era sull’orlo delle lacrime: “Cosa ti ha fatto? Giuro che questa è la volta buona che prendo a calci nel..”

“Basta! Lasciami in pace! Questa è una questione fra me e lui”.

“Cos’hai fatto di così grave affinchè lui reagisse così?” e abbracciò la cugina per darle conforto.

“L’ho svegliato per sbaglio e da lì è stata tutta una successione di eventi, finchè alla fine è sbottato”.

“Penso di aver capito di che tipo di “eventi” stai parlando” disse con un sorrisino beffardo.

“Già” annuì Hinata sconsolata “il solito insomma. Io sono stanca però. Non ce la faccio più” e d’istinto scoppiò a piangere.

“Beh spero che almeno una cosa tu l’abbia imparata” disse sciogliendosi dall’abbraccio e dirigendosi verso il vaso rotto “non svegliare il can che dorme”.

“Diventare padre ti ha fatto bene. Sei diventato addirittura sarcastico!” disse la ragazza sorridendo e asciugandosi le lacrime.


Rieccomi dopo taaaaaaaaanto tempo.

Mi scuso vivamente ma, tra i mille impegni scolastici e non e il cosiddetto “blocco dello scrittore”, non ho dedicato molto tempo alla mia FF.

La storia prende una piega interessante. Come finirà la situazione tra Hinata e Kiba? Si accettano scommesse ^^
Alla prossima

 

Hinata Hyuga 1995

  
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