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Autore: Sigyn    17/05/2012    5 recensioni
Prussia, Bielorussia, una canzone dell'Eurovision 2011 e due modi diversi di sopportare il dolore.
[Prussia/Bielorussia, onesided!Prussia/Ungheria, onesided!Bielorussia/Russia, vago onesided!Prussia/Austria, Austria/Ungheria, Canada/Ucraina]
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai | Personaggi: Bielorussia/Natalia Arlovskaya, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So Lucky!

 

So lucky!

 

Flashes, ray ban glasses,

I move with ease in my convertible  breeze

 

 

Gilbert si muove sulla pista da ballo perfettamente a suo agio, scatenato, i capelli argentei disordinati, il corpo sudato sotto la maglietta colorata e i pantaloni aderenti. Non balla bene, non l’ha mai fatto – quello lo lascia volentieri a quel damerino di Roderich – ma non se ne preoccupa, e danza come se da questo dipendesse la sua intera vita.

 

So lucky!

 

Martini, whiskey on the rocks

Life on the top

My party never stops!

 

 

Mentre balla, lancia sguardi maliziosi a quasi ogni ragazza che vede. La brunetta carina che gli si sta strusciando addosso, la biondina dall’aria timida circondata da un gruppo di amiche e cantanti improvvisate, la rossa troppo truccata in fondo alla discoteca.

Negli anni, Gilbert è stato un guerriero, un soldato, un comandante, un conquistatore. Negli anni, Gilbert è stato – e, senza falsa modestia, lo è ancora – un seduttore.

 

 

So lucky!

 

Winner, a dusk to dawn, sinner

Love traded in for lust

It’s emotions I don’t trust

 

 

Suo fratello può non crederci, può ritenerla solo una delle tante balle con cui si pavoneggia continuamente davanti a tutti. Spagna può scherzarci sopra, Francia può giurare e giurare che le sue avventure non sono niente in confronto alle proprie. E Austria può rivolgergli quello sguardo gelido e scettico, anche se Prussia preferisce credere che si tratti solo di invidia – e forse, perché no?, gelosia. Invece Ungheria non può dire niente, perché è stata la prima e per un certo periodo anche l’unica, eppure lo fa comunque.

Ma Gilbert ricorda ancora il sapore di birra scura e ghiacciata delle labbra rosse e carnose di Belgio, la consistenza dei seni soffici e tondi di Ucraina, il calore della pelle scura di Seychelles, perfino la morbidezza dei capelli biondi di Liechtenstein, in un’unica e memorabile occasione che gli è quasi costata un proiettile svizzero nella schiena mentre scappava.

A volte è ubriaco, a volte sobrio, ma sia lui sia le sue improbabili compagne sanno che non è niente di serio: lui è fatto così, in fondo, ama divertirsi. Loro gli danno corda, e non possono certo dire che sia spiacevole – anche perché, se succedesse, Gilbert vorrebbe tutte le seconde occasioni necessarie per dimostrare che si sbagliano e, alla fine, non riuscirebbero mai più a liberarsi di lui.

L’unica che abbia mai significato davvero qualcosa è Ungheria, ma lei ha scelto Roderich – sceglierà sempre Roderich, e per lui non ci sarà mai posto tra di loro.
Gilbert non capisce, o forse capisce troppo bene.

Ma ha deciso di andare avanti, sempre avanti, senza fermarsi mai. 

 

 

So lucky!

 

On top, the cream of the crop

You know I love to rock

The fun will never stop

 

 

A Gilbert va bene così, davvero. Il suo divertimento non ha limiti né condizioni, non finisce mai. Il suo divertimento sa di birra e cubetti di ghiaccio, di luci soffuse, di musica che in realtà nemmeno ascolta.

Ha dimenticato i giorni passati a rimpiangere la seta scura dei capelli di Elizaveta, la nostalgia per i suoi occhi verdi e brillanti come smeraldi, l’adrenalina che lo riempie ad ogni litigio, ad ogni colpo. Adesso è un uomo nuovo, o forse è semplicemente ciò che era un tempo, prima di incontrarla.

 

So lucky!

 

You see, it’s all about me

The servants and the king

I’m the ruler of the world

 

 

Sì, è proprio così. Adesso Prussia è di nuovo se stesso, di nuovo l’uomo indipendente e magnifico capace di fondare imperi e sconfiggere regni. Di nuovo il Re indiscusso del suo piccolo mondo, anche se Elizaveta non sarà mai la sua Regina.

E allora perché penso ancora a lei?, non riesce comunque ad evitare di chiedersi. Per un attimo, gli sembra di sentire una fitta al petto. In quel posto fa un freddo terribile, perché non l’ha notato prima?

Gilbert scuote la testa, infastidito. Non ha più voglia di flirtare con quelle ragazze.

Gott, ha bisogno di un’altra birra. Subito.

 

So lucky!

 

A tug, she pulls me like a drug

I want her on the rug

But she’s not that kind of girl

 

 

È mentre cerca di ricordare dove diavolo abbia preso l’ultimo bicchiere che la nota. È sola, decisamente carina e visibilmente annoiata, e le gambe di Prussia sembrano dirigersi verso di lei prima ancora che lui decida che le vuole parlare.

- Ehi, Natalia! – ride. In realtà, non sa nemmeno perché sta ridendo. Forse è perché Bielorussia in una discoteca è una visione insolita e incredibilmente comica, forse è solo l’alcol. La ragazza lo fissa con un misto di indifferenza e malcelata irritazione nello sguardo, e lui nota solo in quel momento quanto chiaro sia l’azzurro dei suoi occhi ... azzurri e rossi, che strano.

Gilbert non si scoraggia facilmente, non l’ha mai fatto. – Allora. Come mai qui? – chiede. Bielorussia lo fissa, gelida, come se cercasse di valutare se vale la pena di parlare con lui. Alla fine sospira, rilassandosi appena, rassegnata: - Ucraina -. E in quell’unico nome c’è tutto ciò che Gilbert ha bisogno di sapere.

Portarla lì per tirarla su di morale: tipico. Già, Ucraina ha sempre voluto bene a quegli psicopatici dei suoi fratelli, Prussia non è mai riuscito a capire perché.

Eppure, sembra giusto un po’ più facile quando nota che, dietro il corto vestito nero e pieno di pizzi e fiocchi e l’espressione seccata, Natalia ha i capelli spettinati e il trucco che le cola leggermente dagli occhi. All’improvviso gli sembra fragile, senza i suoi onnipresenti coltelli e quell’aria fiera e orgogliosa: fragile e più bella di quanto sia mai stata.

- Tua sorella se la prende, se ti rubo per un po’? -. Potrebbe essere l’alcol a parlare, ma Gilbert non ne è poi tanto sicuro.

- Sei ubriaco, eh? Al momento, comunque, non credo le importi più di tanto – e Natalia sorride, finalmente, ma è un sorriso amaro, spento: - Sembra piuttosto presa da America e dalla nuova canzone -.

Prussia sospetta che in realtà si tratti di Canada e che quindi l’astio con cui la bielorussa pronuncia quello che non è nemmeno il suo vero nome sia del tutto immeritato. Ma è contento, perché per una volta almeno uno di loro due è con la donna che gli interessa davvero.

 

So lucky!

 

I see you where the lights glow

You pull me in your private side show

And now I see your moves in slow mo

I try to kiss you, but you slip away

Yet you never walk away from me

Are you a shadow of what might be?

Why should one woman stand above the rest?

There is a mystery to you, deep beneath the flesh!

 

 

Alla fine, è Bielorussia a trovare la strada per il bar, ma è comunque Prussia a pagare per entrambi. Non sa perché comincino a parlare, non ne ha davvero idea, ma all’improvviso è come se ciò che entrambi si tengono dentro da troppo tempo fugga dalle loro bocche, rapido e irruento, senza alcun filtro.

All’inizio è lui a parlare – di Ungheria, di Austria, di tutto -, mentre lei ascolta soltanto, l’espressione improvvisamente interessata, quasi comprensiva – ma potrebbe essere solo un’impressione di Gilbert. Poi, Natalia sospira e prende un lungo sorso di birra. – Si tratta di Ivan – dice, la voce stranamente stanca, sconfitta. Gilbert però non gliel’ha chiesto, perché sapeva già la risposta.

Si è domandato perché Russia continui a rifiutarla, in passato. Certo, è una ragazza inquietante, quasi certamente pazza, ma perfino in quello stato è stupenda. Più di una volta ha pensato ad una notte insieme a lei, tra quelle cosce magre e pallide, con il viso sprofondato tra i suoi seni bianchi come la neve. Anche adesso, ritrovandosela così insolitamente vicina, non può fare a meno di notare i suoi lunghi capelli biondi, così chiari da sembrare bianchi, la scollatura del suo vestito e l’affascinante contrasto tra il nero della stoffa e il pallore spettrale della sua pelle, le sue mani dalle dita lunghe e aggraziate che tremano stringendo il bicchiere come se volessero strangolarlo.

- Mi ha detto che lo spavento ... mi ha detto che mi odia – riprende Natalia, il tremito delle mani più intenso, gli occhi socchiusi in un vano tentativo di frenare le lacrime. Gilbert non associa subito quella voce flebile ed incerta alla ragazza: non ci riesce, semplicemente. Bielorussia è forte, Bielorussia è insensibile, Bielorussia non si arrende mai. Lei non è come lui e non si lascia mai il passato alle spalle.

Eppure, per un attimo è come se Prussia si stesse guardando allo specchio, mentre osserva il suo viso distorto in una smorfia di dolore.

Forse è per questo che la bacia. Le labbra di Natalia sanno di alcol e Gilbert è certo che abbiano lo stesso sapore delle sue.

Ma Bielorussia non è ubriaca quanto lui, a quanto pare, ed esita solo per un istante prima di tirarsi indietro. Guardando l’espressione confusa ed irritata sul suo volto arrossato, Gilbert pensa che ora se ne andrà. Non ha voglia di cercare un’altra compagna per la serata, si rende conto all’improvviso.

Eppure, anche se volta il viso e fissa insistentemente un punto indefinito in fondo alla sala, Natalia non sembra avere intenzione di lasciarlo solo.

Prussia sorride: in fondo, non è forse a lui a vantarsi del fatto che nessuna donna riesce a resistergli? Ma Bielorussia non è nessuna donna, e questa consapevolezza per qualche motivo lo innervosisce.

Anche Ungheria non è “nessuna donna”, pensa prima di riuscire a fermarsi.

 

 

So lucky!

 

So lucky!

 

Those eyes pulling me in

A body made to sin but I cannot win

 

 

È strano paragonarla proprio ad Elizaveta. Lei non ha quella luce malinconica negli occhi, quel sorriso spento, quel comportamento teso e riservato. Lei non sa cosa significhi amare senza essere amati.

Elizaveta non è nemmeno bella quanto lei, si rende conto. Ha finalmente trovato una donna più bella di Elizaveta e non può nemmeno baciarla. Deve essere una maledizione di Inghilterra, decide.

- Non ho bisogno della tua pietà -. Quella frase suona casuale pronunciata con quel tono secco e distaccato, come se Natalia non stesse parlando di se stessa. Non si volta nemmeno mentre lo dice, lasciandogli il dubbio che non si rivolga davvero a lui, e forse è questo a far infuriare Prussia: non gli piace venire ignorato.

- Beh, di certo hai bisogno della pietà di qualcuno -.

Il pugno arriva inaspettato e violento – troppo, per provenire da una mano così piccola e delicata, come quella di una bambola di porcellana – e, dopo qualche istante di dolore e sorpresa, Gilbert boccheggia e si porta entrambe le mani al viso, in preda alla rabbia e al panico.

La sua faccia! La sua bellissima, affascinantissima, meravigliosa, magnifica faccia ...

 

 

So lucky!

 

Wait, I’m ready at the gate

Don’t tell me it’s too late

Her fire starts to melt my heart

 

 

Ma è proprio in quel momento che Gilbert capisce. Capisce perché l’ha invitata a bere con lui, capisce perché la trova tanto bella, capisce perché quella semplice frase l’ha fatto arrabbiare così tanto.

Bielorussia non ha bisogno della sua pietà, né di quella di nessun altro. Ma se lei lo dice per orgoglio o perché si vergogna delle sue debolezze, lui lo pensa perché, semplicemente, è vero.

 

 

So lucky!

 

She’s clean, not part of any scene

She’s more like a dream

I don't want to wake up from

 

 

Natalia è una donna forte, decisa, pronta a morire pur di non abbandonare la causa per cui lotta, anche quando è sbagliata o disperata o inutile o addirittura assurda. Lei non si nasconde dai suoi problemi tra le braccia di un amante, non affoga i ricordi in un bicchiere di birra.

Lei non va avanti perché non vuole, non perché non può. Non capisce che non avrà mai Ivan perché pensa di non poter avere nessun altro. A questo pensiero, Gilbert ride: non uno dei finti sorrisi di Bielorussia, ma una vera risata, rumorosa e sguaiata.

Che spreco, pensa mentre lo sguardo sconcertato della ragazza si posa su di lui, che spreco! Ma non è così che fa anche lui, a pensarci meglio?

Non ha voluto fare colazione con Belgio, benché lei si fosse offerta di preparare pancake e cioccolata calda – aveva l’atteggiamento di un’amica affettuosa, non di un’amante tenera e premurosa. Non ha aspettato che Ucraina si svegliasse, prima di andarsene, anche se lei lo abbracciava nel sonno e a lui piaceva. L’unica cosa che ha detto a Seychelles dopo è stato qualcosa sulle righe di “Dannazione, la sabbia delle tue spiagge si infila ovunque!”. La fuga dalla casa di Liechtenstein e suo fratello è stata la sua uscita di scena più disastrosa di sempre, comunque.

Forse fuggirebbe anche dal letto di Natalia, se mai avesse l’occasione di entrarvi.

La attira a sé in un impulso incontenibile, nonostante lei si dimeni e tenti di liberarsi dalla sua presa sulle sue spalle, e la bacia. – Non sono il tipo che prova pietà – sibila a pochi centimetri dalle sue labbra morbide, e anche questo è vero.

Forse fuggirà, ma lui è sempre stato curioso e non vuole perdersi il finale di questa bizzarra avventura, qualunque essa sia.

 

So lucky!

 

I see, she’s somehow changing me

She’s where I want to be

Can’t stand a moment without her

 

So lucky!

 

Anymore!

La luce del sole filtra dalla finestra ed invade prepotente la stanza e Gilbert si ritrova controvoglia ad aprire gli occhi. Troppa luce, è il primo pensiero coerente che la sua mente stanca riesce a formulare, prima che richiuda gli occhi con un mugolio infastidito. Una risata soffocata proveniente da qualche parte alla sua sinistra gli ricorda che non è solo, che con tutto quel maledetto sole non riuscirà più a prendere sonno e che ha un tremendo mal di testa.

Quando si decide a riaprire gli occhi – lentamente, molto lentamente – e si volta a guardare Bielorussia, scopre che si sta già rivestendo. Quando i loro sguardi si incrociano, Natalia non ride più e sfoggia quell’espressione algida e severa che le riesce tanto bene. Ora lei se ne andrà, Gilbert lo capisce quando la ragazza si volta di nuovo, lui rimarrà solo ed entrambi torneranno alle loro vite di sempre.

- Rimani – dice Gilbert, quasi in un sussurro. La bielorussa non l’ascolta e lotta con la zip del suo vestito, che in teoria dovrebbe coprirla ma in realtà sembra decisa a lasciare che il prussiano si bei della vista di quella schiena bianca il più a lungo possibile.

- Vedi? Quell’aggeggio bloccato è un segno del destino: l’Universo vuole che tu passi questa giornata con me e senza vestiti. Rimani – ripete Prussia, la sicurezza che trasuda da ogni parola e si tramuta nella sua solita arroganza. 

Natalia si volta rapidamente verso di lui, l’espressione scettica. Gilbert sorride: è terribilmente testardo, glielo dicono in molti, da Germania a Ungheria. Per qualche istante si sfidano in una silenziosa battaglia di sguardi.

Poi, Natalia sospira e alza gli occhi al cielo, mentre il sorriso di Gilbert si allarga sempre di più. Lo sapeva che non poteva semplicemente finire così, lo sapeva.

 

 

I see you where the lights glow

You pull me in your private side show

And now I see your moves in slow mo

I try to kiss you, but you slip away

 

Yet you never walk away from me

Are you a shadow of what might be?

Why should one woman stand above the rest?

There is a mystery to you, deep beneath the flesh!

 

 

Questa volta, quando Gilbert la bacia, Natalia non si tira indietro. Anzi, lo ricambia con una passione che Gilbert potrebbe trovare inusuale, se non avesse passato l’intera nottata insieme a lei.

Gilbert ha la vaga sensazione, forse perfino la speranza, che tutti e due rimarranno per molto – molto – tempo, stavolta.

 

So lucky!

 

Chissà, forse riusciranno addirittura ad andare avanti entrambi.

 

 

So Lucky
Zdob si Zdub
  
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