17/05/2012
1 recensioniVi propongo questa mini storia (saranno solo 4 capitoli) che personalmente adoro. Spero vi piaccia, lasciate una recensione.
-Scusa Justin, ma non possiamo stare insieme.
Mi giro ed inizio a correre verso casa mia in lacrime.
Vi chiederete chi sono io. Beh io sono Ashley Sarah Elizabeth Dickenson, nome particolare per una ragazza di diciotto anni, eh? I miei sono due dei più importanti esponenti della vita mondana Newyorkese, anche se siamo di origini inglesi.
E quel Justin, chi è? Lui è il ragazzo di cui mi sono innamorata. Un ragazzaccio, un criminale, secondo mia madre. "Se tuo padre lo scoprisse sarebbe veramente deluso di te Elizabeth" ripete mia madre ogni volta apostrofando il tutto con il nome Elizabeth, che fa sembrare più importante la frase. "Devi lasciarlo, subito!" ha esclamato qualche giorno fa mio padre quando è venuto a saperlo "E' un ragazzaccio di Brooklyn, una pecca della società, non lo devi più vedere, MAI più!" ha detto con quel tono inquientante e severo e quell'aria importante.
A questo punto vi chiederete anche: cosa ci fa una ragazza come te con uno come quello? Bah...non lo so. E' successo tutto così per caso, un incontro di sguardi, uno sfiorarsi li labbra ed è iniziato tutto. Io non avrei mai voluto lasciarlo, lui significa tutto per me, io lo amo.
-Tesoro, metti gli orecchini che ti ha regalato la famiglia Douglas per i tuoi diciotto anni- dice mia madre entrando in camera mia e distogliendomi dai miei pensieri. Florencia, la cameriera, continua ad aggiustarmi i miei capelli neri come la pece, e lei si mette in mezzo per sistemarmi il vestito.
-Sai oggi Aidan ti chiederà di sposarlo-dice elettrizzata.
Aidan. Quell'imbecille di un damerino che dovrò sposare. Lui fa parte di quella che è in assoluto la più ricca famiglia di New York, se non degli interi States.
-Su tesoro, fai un sorriso, oggi sarà il giorno più felice dalla tua vita-faccio un sorriso, finto che più non si può.
Arriva il momento del Gran Galà. Scendo le scale del salone, tutti gli occhi sono puntati su di me, incrocio quelli di Aidan che mi prende la mano e mi aiuta a completare la scalianta. Gli sorrido fintamente.
Arriva il momento della serata in cui mi avrebbe chiesto di diventare sua moglie. Si forma un cerchio di gente attorno a noi, una montagna di uomini e donne d'alta società, agghindati per bene per l'evento.
-Ashley, mi vuoi sposare?-apre la scatoletta, appare un anello conorato da un diamante di dimensioni catastrofiche. Lo fisso per qualche secondo a bocca aperta. Mi volto e corro fuori dal salone sotto i commenti indiscreti degli altri.
Non posso, non posso sposarlo. Amo Justin. Corro verso l'ingresso, esco dalla casa. I miei occhi blu incontrano quelli color caramello che non mi sarei mai aspettata di vedere in questo momento.
-Justin! Cosa ci fai qui?-chiedo in lacrime.
-Sono venuto per farti vedere questo-si alza la maglia facendomi vedere un tatuaggio con scritto "Ashley" sul suo fianco. Mi butto tra le sue braccia e lo stringo a me.
Sentiamo dei passi dietro di noi, ci giriamo, è Aidan.
-Hey tu, lascia la mia ragazza!
Justin gli si avvicina e gli sferra un pugno sul naso lasciandolo a terra sanguinante. Mi porge la sua giacca di pelle e mi fa montare in moto. Partiamo per chi sa quale posto.
Mamma sono innamorata di un criminale e questo tipo di amore non è razionale, è fisico. Mamma per favore non piangere, io starò bene. Per tutte le ragioni che ho dentro non lo posso negare, amo questo ragazzo.