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Autore: Yahohel    17/05/2012    2 recensioni
" Osservò le ali di Cas contro il muro, sorprendendosi di avere la stessa espressione scioccata e intimidita di alcuni mesi prima, fino a quando lo spirito celeste accanto a lui non gli fece notare un particolare che sicuramente non c’era quando avevano girato quel film. "
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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No one can save me - You Give Love a Bad Name

No one can save me 

Chissà cosa staranno facendo.. si chiese Sam, nella sua versione più curiosa e maliziosa, mentre immagini di Dean e Cas gli passavano davanti agli occhi. Dopo aver vagheggiato ancora un po’ sull’ennesima scena erotica di suo fratello e l’angelo nella doccia, scosse la testa e si alzò dalla panchina su cui era seduto.

Se stava ancora un po’ senza niente da fare probabilmente sarebbe impazzito. Meglio andare a prendersi una birra.

"Dove vai, pasticcino?" chiese Gabriel apparendo con un fruscio di piume davanti a lui. Non si era neanche accorto che il trickster era ancora con lui, e non se ne era andato dopo averlo portato fuori.

"Vado a prendermi una birra" rispose alquanto imbarazzato dalla vicinanza dell’angelo. Ora capiva come si sentisse Dean ogni volta che Castiel invadeva il suo spazio personale: sentiva il viso andare letteralmente a fuoco, le mani gli sudavano e spostava nervosamente il peso da un piede all’altro.

Perché si sentiva così impedito, ogni volta che quel pennuto gli era vicino? Non era normale, dopotutto era solo un altro angelo, rompipalle e malizioso oltre ogni limite, per giunta!

"Ma anche simpatico e molto sexy" ammiccò Gabriel, leggendogli nel pensiero.

Sam, di tutta risposta, trasalì e fece una dozzina di passi indietro, guadagnandosi una risata maliziosa da parte dello spirito celeste di fronte a lui, che lo guardava divertito.

"Suvvia, Sammy, non ti farò niente" lo tranquillizzò avvicinandosi ancora un po’, con un sorrisetto per nulla rassicurante stampato sul volto.

Il Winchester indietreggiò di riflesso, ritrovandosi bloccato tra il corpo caldo dell’arcangelo davanti a lui e la panchina dalla quale si era appena alzato.

Che cosa aveva intenzione di fare? Si chiese, mentre l’espressione di Gabriel mutava, diventando.. tenera?

"Sam.." sussurrò il trickster, alzando una mano per andare ad accarezzargli il viso.

I polpastrelli sfioravano timidamente i suoi lineamenti, passando dalla guancia rasata, al mento, per poi tornare su, in un lento sali scendi.

Al tocco dell’angelo, il cacciatore chiuse gli occhi, liberando un sospiro e abbandonandosi alle sue carezze. Dopotutto non c’era nulla di male, poteva anche godersi un po’ di quelle attenzioni e, magari..

Socchiuse le palpebre, osservando il volto di Gabriel a pochi centimetri dal suo e, senza pensare, agì d’istinto, poggiando le labbra sulle sue.

Vide di sfuggita la sorpresa negli occhi dell’altro, prima di lasciar perdere tutto e concentrandosi solo sulle sensazioni che quella bocca al sapor di caramello gli trasmetteva.

Forse stava sbagliando, dopotutto stava baciando un angelo, anzi, un arcangelo. Chissà, probabilmente sarebbe finito all’inferno solo per averlo fatto, ma al momento non gli importava minimamente.

Quando la lingua dell’altro si fece strada tra le sue labbra spense definitivamente il cervello, e si lasciò andare in quell’abbraccio, mentre il bacio da timido e casto che era diventava sempre più passionale, senza perdere, però, tutta la sua dolcezza.

Il merito forse era di tutte le caramelle che il Trickster ingurgitava ogni giorno, ma Sam era sempre più convinto fosse l’indole dell’angelo a dare quel sapore al bacio. Per quanto sembrasse stronzo e cazzone qualunque cosa dicesse o facesse, c’erano dei momenti in cui il Winchester notava qualcosa di diverso nei suoi occhi nocciola.

Quando si separarono erano entrambi seduti sulla panchina, che si guardavano negli occhi, uno ancora alquanto scioccato per la sua prodezza, l’altro perfettamente tranquillo, che sorrideva giocando con le ciocche dei capelli troppo lunghi di Sam.

"Io.. ehm.." il Winchester esordì titubante, ancora cercando di capacitarsi per quale motivo lo avesse fatto e, soprattutto, perché Gabriel lo avesse ricambiato.

Stupidi umani, devono sempre trovare una giustificazione per tutto quello che fanno! Sospirò l’arcangelo, posando un bacio sul naso del cacciatore.

"Forse dovremmo andare a controllare i nostri fratelli" disse, zittendo le sue rimostranze con un altro bacio.

Lui sapeva perfettamente perché lo avesse baciato e, per quanto lo riguardava, non dovevano chiarire nulla, ma forse per Sam non era così scontato. 

"Ti amo" sussurrò allora, mettendo in quella semplicissima frase tutto quello che provava.

A quelle parole il ragazzo ammutolì, passando dal rossore creato dall’imbarazzo al pallore più assoluto causato dallo shock, per poi tornare ad un rosso carminio, dovuto probabilmente al fatto che non stava respirando.

Si riprese appena in tempo, evitando di svenirgli tra le braccia come una ragazzina, prima di balbettare in modo molto sconclusionato un “anch’io”.

Oh, lo avrebbe detto ogni momento della giornata, se la reazione era quella! Pensò l’arcangelo compiaciuto, prima di allungarsi e baciargli le guance.

"Sei bellissimo quando arrossisci" rivelò ad un soffiò dalle sue labbra, prima di sfiorarle di nuovo con le sue, prima che il pensiero dei due nella camera gli attraversasse la mente  "Ma ora dobbiamo andare" e si alzò, posandogli due dita sulla fronte.

*°*°*°*

"Castiel, cosa succede?" chiese Dean, sempre più spaventato da quello che stava accadendo. Prima non c’era niente e ora un albero fa un viaggetto e si pianta esattamente dietro di lui? Per non parlare dell’erba colorata. Dove diamine erano, a Teletubbielandia? nel Regno dei Mini Pony?

Non ci stava capendo più niente e, dall’espressione sconcertata che campeggiava sul suo volto, comprese che neanche il suo angelo ne sapesse qualcosa.

"Dean, mi dispiace" mormorò l'altro, chinando lo sguardo imbarazzato "avrei dovuto documentarmi meglio, capire.."

Modalità Consoliamo l’Angelo con i Complessi, attivata!

"Cas, non è colpa tua, ok? Non potevi prevedere che saremmo stati catapultati qui, è una cosa che non è mai accaduta prima, giusto?" quando l’altro annuì riprese "Quindi smettila di tormentarti, usciremo da qui, non preoccuparti!" concluse con un sorriso, posandogli una mano sulla spalla.

Quando l’angelo in trench accennò un timido sorriso, Dean tornò serio, riflettendo su come uscire da quel posto. Assomigliava molto ad un sogno e, di solito, nei sogni basta svegliarsi.

Qualcosa però gli suggeriva che non sarebbe stato tanto facile questa volta. Per provare la sua teoria, si pizzicò forte un braccio. Faceva male, quindi no, non era un sogno.

E ora che si fa? Non possiamo restare qui per sempre!

Il cacciatore cominciava a perdere la calma, dovevano trovare un modo per fuggire, trovare Yahohel e prenderlo a calci nel suo sederino candido.

Probabilmente – come in tutte le cose che riguardavano quella fottutissima profezia – la chiave erano loro due, ragionò, quindi l’unico modo per tornare al mondo reale lo avrebbero dovuto trovare insieme.

Perciò, preso il suo angelo per mano, si avvicinò alla quercia blu e si mise ad osservarla attentamente. Ci doveva essere un simbolo, un qualcosa che dicesse a chiare lettere “Proprietà di Castiel”, e lo stesso valeva per il salice. Dopotutto, se quegli alberi rappresentavano loro due, doveva essere scritto da qualche parte.

Esaminò minuziosamente ogni frammento di quella corteccia aliena, guardò la quercia da tutte le angolazioni, per essere sicuro di non perdere neanche un dettaglio, ma niente, non c’era nulla che indicasse meccanismi, passaggi o quant’altro. Dopo aver scrutato attentamente anche il salice che lo rappresentava e non essere riuscito a cavare un ragno dal buco, si arrese, e si sedette al centro del prato, trascinando Castiel con sé.

Se neanche la vista di falco e i poteri angelici di Cas avevano trovato una via di fuga, sarebbe stato meglio pensare a qualcos’altro, decise.

Forse Castiel sarebbe riuscito a comunicare con Gabriel e Sam.. -pensò, mentre un flebile speranza lo illuminava- e poi cosa? Sarebbero rimasti intrappolati anche loro -sbuffò frustrato.

"Dean, troveremo il modo di andarcene" si sentì in dovere di rassicurarlo il suo angelo, con un ombra di senso di colpa ben visibile sul fondo dei suoi occhi.

Ancora? Quel pennuto era l'angelo più insicuro e automortificatorio di tutto il paradiso, diamine!

"Smettila Cas!" sbottò d’un tratto, facendo sobbalzare il suo compagno "ce ne andremo da qui, te lo prometto" aggiunse, addolcendo il tono.

Anima gemella o no, fottutissima freccia o meno, il cacciatore era irrimediabilmente andato di cervello; dopo averlo appurato e messosi il cuore in pace, si avvicinò a Castiel, cercando di mostrargli una sicurezza che non aveva, prima che una fitta lancinante non lo facesse piegare in due dal dolore.

Credeva di avere una spada incandescente conficcata tra le scapole che, ad ogni movimento, andava più a fondo, mozzandogli il respiro.

Il dolore e il calore alla schiena aumentavano sempre di più, facendolo gemere e contorcersi sotto lo sguardo inorridito di Castiel, che non sapeva cosa fare per placare le sue pene.

"Cas.." ansimò Dean, incapace di trattenersi.

Voleva che smettesse, non poteva più sopportare tutto quello, la sua mente non avrebbe retto a quel dolore. Era come trovarsi di nuovo all’Inferno, ed era orribile.

"Dean.. io.. non so che fare" mormorò l’angelo, straziato dal non poter aiutare il suo cacciatore ed essere costretto a guardarlo soffrire, impotente.

Il Winchester percepì il tormento nella voce del compagno e cercò di subire in silenzio, ma alla fine, purtroppo o per fortuna, il dolore divenne così forte che svenne.

*°*°*°*

Quando i due comparvero nella stanza, Dean era sul letto, svenuto, già in preda alle convulsioni.

Sam corse accanto al letto, cercando di svegliare il fratello "Dean! Svegliati! Che ti succede?.." urlò in preda al panico, mentre l’arcangelo sondava la stanza con i suoi poteri.

"Calmati" intervenne Gabriel "è stato Yahohel. Lo ha mandato da qualche parte, ora come ora non può sentirti" spiegò pacatamente.

"Che significa?" chiese il Winchester ancora sotto shock, mentre cercava di limitare i tremori dello svenuto "e dove diamine è Castiel?"

"è quello che sto cercando di capire" fece l’arcangelo assumendo un’espressione concentrata in un punto indefinito davanti a lui "credo che sia con Dean" rispose infine, dopo qualche momento di silenzio.

Si avvicinò al letto, allontanando Sam che cercava di riprendersi, e pose una mano sulla fronte del maggiore dei Winchester. Chiuse gli occhi immediatamente, come per visualizzare meglio qualcosa ed assorbirne tutti i dettagli.

Stettero qualche minuto così, con Sammy che alternava lo sguardo dal fratello inerme sul letto all’arcangelo sopra di lui, fino a quando Gabriel non liberò un sospiro, aprendo gli occhi.

All’occhiata preoccupata del cacciatore di fronte a lui, accennò un sorriso.

"Stanno bene" disse "Ma credo che Dean avrà una piccola sorpresa quando si sveglierà" aggiunse, un attimo prima che Castiel comparisse nella stanza.

"Che cosa..?" esalò appena si trovò davanti l’espressione stupita di Sam, prima di voltarsi verso Gabriel "come hai fatto a portarmi via?" chiese, prima di accorgersi del Dean svenuto sul letto.

"Sta bene" lo rassicurò l’arcangelo, alzando gli occhi al cielo, mentre l’angelo in trench si precipitava al capezzale del compagno.

"Perché non si sveglia, allora?" gridò con un tono un tantino isterico.

A quanto pare le Anime Gemelle si comportano veramente come donne mestruate, non è solo una leggenda, pensò Gabriel ghignando divertito.

"Cosa gli è successo?" mormorò sommessamente contemplando il volto rilassato del cacciatore, prima di voltarsi verso il fratello.

"penso che lo scopriremo tra poco" fece Gabriel, indicando Dean che cominciava svegliarsi.

*°*°*°*

La prima cosa di cui si accorse mentre riprendeva i sensi era che si sentiva incorporeo, pesante e leggero allo stesso tempo. 

La seconda sensazione era il sapere perfettamente cosa stava accadendo.

Si trovava su un letto, con le lenzuola fucsia e il copriletto rosso, in una stanza di motel con le pareti arancioni e il pavimento verde bottiglia. Lo sapeva, senza vederlo.

C’erano tre persone oltre a lui in quella stanza, che bisbigliavano. Due erano sedute, una alla sua destra e una alla sua sinistra, mentre un’altra era ai piedi del letto, con le braccia incrociate. Lo sapeva, senza vederlo.

Alla sua sinistra c’era Sam, con la testa tra le mani, e guardava Gabriel, ai piedi del letto. Parlavano piano tra loro. Non capiva ancora cosa stessero dicendo.

Alla sua destra c’era Castiel, il suo Cas, che teneva le mani tra le sue e lo scrutava preoccupato. Lo sapeva, senza vederlo.

A poco a poco gli arrivavano più informazioni, dai vari angoli della stanza, e lui le assimilava, creando un quadro della situazione nella sua testa. 

Ancora non riusciva a svegliarsi.

Parlavano. Erano preoccupati, tutti, tranne Gabriel. Lui sapeva tutto e sorrideva nella sua mente. Ora percepiva anche i pensieri, ma non volle usare quel potere. Voleva ascoltare.

"Si sta svegliando" diceva Gabriel.

"Ci sente?" ecco la voce preoccupata del suo Cas. A quel suono volle aprire gli occhi, ma non riusciva ancora a trovarli. Doveva aspettare.

Il compagno era di nuovo voltato a guardarlo e leggeva dolore nella sua essenza, preoccupazione e senso di colpa. Doveva aprire gli occhi.

Eccoli.

*°*°*°*

"Si sta svegliando" disse Gabriel, tranquillo.

"Ci sente?" chiese Castiel, la preoccupazione ben visibile negli occhi, mentre si voltava a guardare il compagno steso sul letto.

Mentre lo guardava, cominciò a notare qualcosa di strano. C’era qualcosa di diverso in Dean, che cambiava poco a poco. Era …luce?

Un secondo dopo, la luminescenza era svanita, e il ragazzo si era levato sul busto, spalancando gli occhi.

In quel momento, le finestre esplosero insieme alle lampadine, e lui sentì una forza immensa provenire dal cacciatore, mentre fogli e oggetti volavano per la stanza.

Quando l’onda d’urto si placò, quello che si trovò davanti fu capace di mozzargli il fiato.

Dalla schiena di Dean partivano due ali immense, di varie tonalità di verde e dorato, che avrebbero occupato l’intera stanza se non le avesse tenute leggermente piegate.

Le piume all’attaccatura erano più soffici e chiare, di un tenue color oro, mentre l’estremità erano del verde più intenso mai visto. Erano magnifiche.

"Mio Dio.." sentì la voce di Sam da un punto imprecisato nella stanza e si voltò a guardarlo. Aveva un’espressione a metà tra lo spaventato e il meravigliato, puntata alle ali di suo fratello, che ora sbattevano lentamente, rivelando altre tonalità ancora a seconda della luce.

Rivolse un’occhiata interrogativa a Gabriel: dopotutto Sam era umano, sarebbe dovuto diventare cieco, invece contemplava le piume di Dean come se niente fosse.

Dean è per metà umano, ricordalo, fece la voce dell’arcangelo nei suoi pensieri, ma lui percepì appena queste parole, concentrato su una nuova sensazione che lo sconvolgeva. Desiderava toccarlo.

Lo voleva disperatamente.

Fece qualche passo verso il nuovo angelo, fino a che quest'ultimo non alzò lo sguardo dalle proprie mani e lo puntò su di lui, bloccandolo.

Forse è cambiato qualcosa dopo la trasformazione, pensò tristemente.

Ma lo sguardo di Dean era esattamente come quello di Sam, e si spostava da un lato all’altro del suo corpo, ammirando le appendici piumate dell'angelo in trench.

Gli piacciono le mie ali, pensò leggermente compiaciuto.

Le sue ali erano delle stesse dimensioni di quelle di Dean, ma erano di varie tonalità di blu, più chiaro alla base, più scuro alle estremità.

Gli sorrise, per rassicurarlo, ricevendo un piccolo stiramento di labbra come risposta. Dopotutto doveva ancora abituarsi, si disse, mentre osservava il repentino mutamento di espressione del cacciatore quando posò lo sguardo sulle appendici alate di Gabriel.

Non potè trattenere una risata divertita, mentre Dean scrutava le sei immense ali da arcangelo, color crema e panna, di suo fratello maggiore.

Insieme a quelle di Michael, Raphael e Lucifer erano le più belle del paradiso, dopotutto.

Sam, nel frattempo, assisteva interdetto a quello scambio di sguardi, dato che era impossibilitato a vedere le ali di Castiel e Gabriel.

Non è per niente giusto, pensò.

 

 

 

 

 

Angolo dell’Autrice:------------------------------

Buenos dias! Mi scuso per il ritardo apocalittico *schiva una ciabatta* ma sono un tantino strapiena di compiti in questo periodo e il tempo e l’ispirazione per scrivere vanno a farsi benedire ç__ç

Vi ringrazio molto per la pazienza con cui attendete i miei aggiornamenti e vi amo tantissimo perché continuate a leggermi e ancora non mi avete mandato nella Gabbia con Lucifer :D

Detto questo non so quando aggiornerò (oramai lo avevano capito anche i sassi), spero solo di riprendere un ritmo decente appena questo grande accollo chiamato scuola sarà terminato ù__ù

E ora passiamo al chappy: non ve lo aspettavate, eh? ^^

Ok, probabilmente avevate capito che la storia se ne sarebbe andata per la tangente ma neanche io credevo fino a questo punto ._.” :D angel!Dean mi è sempre piaciuto come personaggio, e volevo mettercelo in questa fic, quindi.. vi tocca! C:

Poi vabbè, in questo capitolo ci ho messo i miei Sabriel, che nell’altro chappy se ne erano rimasti dietro le quinte *chissà a fare cosa* *trip mentali mod on* ma non sono troppo convinta di quello che ho scritto :S

Avevo quella scena in mente, e quei due mi stavano torturando da giorni nei momenti più impensati, quindi o la scrivevo o il mio cervello faceva le valigie O__o”

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo o anche della storia in generale, mi raccomando, lo apprezzo molto (in poche parole: FATELO u.u)..

Sbaciozzi da me e da Gabe *lo palpa*,

 

L.

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