No
one can save me
Chissà cosa staranno
facendo.. si chiese Sam, nella sua versione più
curiosa e maliziosa, mentre
immagini di Dean e Cas gli passavano davanti agli occhi. Dopo aver
vagheggiato
ancora un po’ sull’ennesima scena erotica di suo
fratello e l’angelo nella
doccia, scosse la testa e si alzò dalla panchina su cui era
seduto.
Se
stava ancora un po’ senza niente da fare probabilmente
sarebbe impazzito. Meglio andare a prendersi una birra.
"Dove
vai, pasticcino?"
chiese Gabriel
apparendo con un fruscio di piume davanti a lui. Non si era neanche
accorto che
il trickster era ancora con lui, e non se ne era andato dopo averlo
portato
fuori.
"Vado
a prendermi una birra" rispose alquanto
imbarazzato dalla vicinanza dell’angelo. Ora capiva come si
sentisse Dean ogni
volta che Castiel invadeva il suo spazio personale: sentiva il viso
andare
letteralmente a fuoco, le mani gli sudavano e spostava nervosamente il
peso da
un piede all’altro.
Perché
si sentiva così impedito, ogni volta che quel pennuto
gli era vicino? Non era normale, dopotutto era solo un altro
angelo, rompipalle e malizioso oltre ogni limite, per giunta!
"Ma
anche simpatico e molto
sexy" ammiccò Gabriel,
leggendogli nel pensiero.
Sam,
di tutta risposta, trasalì e fece una dozzina di passi
indietro, guadagnandosi una risata maliziosa da parte dello spirito
celeste di
fronte a lui, che lo guardava divertito.
"Suvvia,
Sammy, non ti farò niente" lo tranquillizzò
avvicinandosi ancora un po’, con un sorrisetto per nulla
rassicurante stampato
sul volto.
Il
Winchester indietreggiò di riflesso, ritrovandosi
bloccato tra il corpo caldo dell’arcangelo davanti a lui e la
panchina dalla
quale si era appena alzato.
Che
cosa aveva intenzione di fare? Si chiese, mentre
l’espressione di Gabriel mutava, diventando.. tenera?
"Sam.."
sussurrò il trickster, alzando una
mano per andare ad accarezzargli il viso.
I
polpastrelli sfioravano timidamente i suoi lineamenti,
passando dalla guancia rasata, al mento, per poi tornare su, in un
lento sali
scendi.
Al
tocco dell’angelo, il cacciatore chiuse gli occhi, liberando
un sospiro e abbandonandosi alle sue carezze. Dopotutto non
c’era nulla di
male, poteva anche godersi un po’ di quelle attenzioni e,
magari..
Socchiuse
le palpebre, osservando il volto di Gabriel a
pochi centimetri dal suo e, senza pensare, agì
d’istinto, poggiando le labbra
sulle sue.
Vide
di sfuggita la sorpresa negli occhi dell’altro, prima
di lasciar perdere tutto e concentrandosi solo sulle sensazioni che
quella
bocca al sapor di caramello gli trasmetteva.
Forse
stava sbagliando, dopotutto stava baciando un angelo,
anzi, un arcangelo. Chissà, probabilmente sarebbe finito
all’inferno solo per
averlo fatto, ma al momento non gli importava minimamente.
Quando
la lingua dell’altro si fece strada tra le sue labbra
spense definitivamente il cervello, e si lasciò andare in
quell’abbraccio,
mentre il bacio da timido e casto che era diventava sempre
più passionale,
senza perdere, però, tutta la sua dolcezza.
Il
merito forse era di tutte le caramelle che il Trickster
ingurgitava ogni giorno, ma Sam era sempre più convinto
fosse l’indole
dell’angelo a dare quel sapore al bacio. Per quanto sembrasse
stronzo e cazzone
qualunque cosa dicesse o facesse, c’erano dei momenti in cui
il Winchester
notava qualcosa di diverso nei suoi occhi nocciola.
Quando
si separarono erano entrambi seduti sulla panchina,
che si guardavano negli occhi, uno ancora alquanto scioccato per la sua
prodezza,
l’altro perfettamente tranquillo, che sorrideva giocando con
le ciocche dei
capelli troppo lunghi di Sam.
"Io..
ehm.." il Winchester esordì titubante,
ancora cercando di capacitarsi per quale motivo lo avesse fatto e,
soprattutto,
perché Gabriel lo avesse ricambiato.
Stupidi umani, devono sempre trovare una giustificazione per tutto quello che fanno! Sospirò l’arcangelo, posando un bacio sul naso del cacciatore.
"Forse
dovremmo
andare a controllare i nostri fratelli" disse, zittendo le sue
rimostranze con un altro bacio.
Lui sapeva perfettamente perché lo avesse baciato e, per quanto lo riguardava, non dovevano chiarire nulla, ma forse per Sam non era così scontato.
"Ti
amo" sussurrò allora, mettendo in quella
semplicissima frase tutto quello che provava.
A
quelle parole il ragazzo ammutolì, passando dal rossore
creato dall’imbarazzo al pallore più assoluto
causato dallo shock, per poi
tornare ad un rosso carminio, dovuto probabilmente al fatto che non
stava
respirando.
Si
riprese appena in tempo, evitando di svenirgli tra le
braccia come una ragazzina, prima di balbettare in modo molto
sconclusionato un
“anch’io”.
Oh,
lo avrebbe detto ogni momento della giornata, se la
reazione era quella! Pensò l’arcangelo
compiaciuto, prima di allungarsi e
baciargli le guance.
"Sei
bellissimo quando arrossisci" rivelò ad
un soffiò dalle sue labbra, prima di sfiorarle di nuovo con
le sue, prima che
il pensiero dei due nella camera gli attraversasse la mente
"Ma ora
dobbiamo andare" e si alzò, posandogli due dita sulla fronte.
*°*°*°*
"Castiel, cosa succede?" chiese Dean, sempre più spaventato da quello che stava accadendo. Prima non c’era niente e ora un albero fa un viaggetto e si pianta esattamente dietro di lui? Per non parlare dell’erba colorata. Dove diamine erano, a Teletubbielandia? nel Regno dei Mini Pony?
Non
ci stava capendo più niente e,
dall’espressione sconcertata che campeggiava sul suo volto,
comprese che
neanche il suo angelo ne sapesse qualcosa.
"Dean,
mi dispiace" mormorò l'altro, chinando lo sguardo
imbarazzato "avrei dovuto documentarmi meglio, capire.."
Modalità Consoliamo l’Angelo
con i Complessi, attivata!
"Cas,
non è colpa tua, ok? Non potevi prevedere che
saremmo stati catapultati qui, è una cosa che non
è mai accaduta prima,
giusto?" quando l’altro annuì riprese "Quindi
smettila di
tormentarti, usciremo da qui, non preoccuparti!" concluse con un
sorriso,
posandogli una mano sulla spalla.
Quando
l’angelo in trench accennò un timido sorriso, Dean
tornò serio, riflettendo su come uscire da quel posto.
Assomigliava molto ad un
sogno e, di solito, nei sogni basta svegliarsi.
Qualcosa
però gli suggeriva che non sarebbe stato tanto
facile questa volta. Per provare la sua teoria, si pizzicò
forte un braccio.
Faceva male, quindi no, non era un sogno.
E ora che si fa? Non
possiamo restare qui per sempre!
Il
cacciatore cominciava a perdere la calma, dovevano
trovare un modo per fuggire, trovare Yahohel e prenderlo a calci nel
suo
sederino candido.
Probabilmente
– come in tutte le cose che riguardavano
quella fottutissima profezia – la chiave erano loro due,
ragionò, quindi l’unico
modo per tornare al mondo reale lo avrebbero dovuto trovare insieme.
Perciò,
preso il suo angelo per mano, si avvicinò alla
quercia blu e si mise ad osservarla attentamente. Ci doveva essere un
simbolo,
un qualcosa che dicesse a chiare lettere
“Proprietà di Castiel”, e lo stesso
valeva per il salice. Dopotutto, se quegli alberi rappresentavano loro
due,
doveva essere scritto da qualche parte.
Esaminò
minuziosamente ogni frammento di quella corteccia
aliena, guardò la quercia da tutte le angolazioni, per
essere sicuro di non
perdere neanche un dettaglio, ma niente, non c’era nulla che
indicasse
meccanismi, passaggi o quant’altro. Dopo aver scrutato
attentamente anche il
salice che lo rappresentava e non essere riuscito a cavare un ragno dal
buco,
si arrese, e si sedette al centro del prato, trascinando Castiel con
sé.
Se
neanche la vista di falco e i poteri angelici di Cas
avevano trovato una via di fuga, sarebbe stato meglio pensare a
qualcos’altro,
decise.
Forse Castiel sarebbe riuscito a
comunicare con Gabriel e
Sam.. -pensò, mentre un flebile speranza lo
illuminava- e poi cosa?
Sarebbero
rimasti intrappolati anche loro -sbuffò
frustrato.
"Dean,
troveremo il modo di andarcene" si
sentì in dovere di rassicurarlo il suo angelo, con un ombra
di senso di colpa
ben visibile sul fondo dei suoi occhi.
Ancora?
Quel pennuto era l'angelo più insicuro e
automortificatorio di tutto il paradiso, diamine!
"Smettila
Cas!" sbottò d’un tratto, facendo
sobbalzare il suo compagno "ce ne andremo da qui, te lo prometto"
aggiunse, addolcendo il tono.
Anima
gemella o no, fottutissima freccia o meno, il
cacciatore era irrimediabilmente andato di cervello; dopo averlo
appurato e
messosi il cuore in pace, si avvicinò a Castiel, cercando di
mostrargli una
sicurezza che non aveva, prima che una fitta lancinante non lo facesse
piegare
in due dal dolore.
Credeva
di avere una spada incandescente conficcata tra le
scapole che, ad ogni movimento, andava più a fondo,
mozzandogli il respiro.
Il
dolore e il calore alla schiena aumentavano sempre di
più, facendolo gemere e contorcersi sotto lo sguardo
inorridito di Castiel, che
non sapeva cosa fare per placare le sue pene.
"Cas.."
ansimò Dean, incapace di trattenersi.
Voleva
che smettesse, non poteva più sopportare tutto
quello, la sua mente non avrebbe retto a quel dolore. Era come trovarsi
di
nuovo all’Inferno, ed era orribile.
"Dean..
io.. non so che fare" mormorò l’angelo,
straziato dal non poter aiutare il suo cacciatore ed essere costretto a
guardarlo soffrire, impotente.
Il
Winchester percepì il tormento nella voce del compagno e
cercò di subire in silenzio, ma alla fine, purtroppo o per
fortuna, il dolore
divenne così forte che svenne.
*°*°*°*
Quando
i due comparvero nella stanza, Dean era sul letto,
svenuto, già in preda alle convulsioni.
Sam
corse accanto al letto, cercando di svegliare il
fratello "Dean! Svegliati! Che ti succede?.." urlò in preda
al panico,
mentre l’arcangelo sondava la stanza con i suoi poteri.
"Calmati"
intervenne Gabriel "è stato
Yahohel. Lo ha mandato da qualche parte, ora come ora non
può sentirti"
spiegò pacatamente.
"Che
significa?" chiese il Winchester ancora
sotto shock, mentre cercava di limitare i tremori dello svenuto "e dove
diamine è Castiel?"
"è
quello che sto cercando di capire" fece
l’arcangelo
assumendo un’espressione concentrata in un punto indefinito
davanti a lui "credo che sia con Dean" rispose infine, dopo qualche
momento di
silenzio.
Si
avvicinò al letto, allontanando Sam che cercava di
riprendersi, e pose una mano sulla fronte del maggiore dei Winchester.
Chiuse
gli occhi immediatamente, come per visualizzare meglio qualcosa ed
assorbirne
tutti i dettagli.
Stettero
qualche minuto così, con Sammy che alternava lo
sguardo dal fratello inerme sul letto all’arcangelo sopra di
lui, fino a quando
Gabriel non liberò un sospiro, aprendo gli occhi.
All’occhiata
preoccupata del cacciatore di fronte a lui,
accennò un sorriso.
"Stanno
bene" disse "Ma credo che Dean
avrà una piccola sorpresa quando si sveglierà"
aggiunse, un attimo prima
che Castiel comparisse nella stanza.
"Che
cosa..?" esalò appena si trovò davanti
l’espressione
stupita di Sam, prima di voltarsi verso Gabriel "come hai fatto a
portarmi via?" chiese, prima di accorgersi del Dean svenuto sul letto.
"Sta
bene" lo rassicurò l’arcangelo, alzando
gli occhi al cielo, mentre l’angelo in trench si precipitava
al capezzale del
compagno.
"Perché
non si sveglia, allora?" gridò con un
tono un tantino isterico.
A quanto pare le Anime
Gemelle si comportano veramente come donne mestruate, non è
solo una leggenda,
pensò Gabriel ghignando divertito.
"Cosa
gli è successo?" mormorò sommessamente
contemplando il volto rilassato del cacciatore, prima di voltarsi verso
il
fratello.
"penso che lo
scopriremo tra poco" fece Gabriel, indicando Dean che cominciava
svegliarsi.
*°*°*°*
La prima cosa di cui si accorse mentre riprendeva i sensi era che si sentiva incorporeo, pesante e leggero allo stesso tempo.
La
seconda
sensazione era il sapere perfettamente cosa stava accadendo.
Si
trovava su un letto, con le lenzuola fucsia e il copriletto
rosso, in una stanza di motel con le pareti arancioni e il pavimento
verde
bottiglia. Lo sapeva, senza vederlo.
C’erano
tre persone oltre a lui in quella stanza, che
bisbigliavano. Due erano sedute, una alla sua destra e una alla sua
sinistra,
mentre un’altra era ai piedi del letto, con le braccia
incrociate. Lo sapeva,
senza vederlo.
Alla
sua sinistra c’era Sam, con la testa tra le mani, e guardava
Gabriel, ai piedi del letto. Parlavano piano tra loro. Non capiva
ancora cosa
stessero dicendo.
Alla
sua destra c’era Castiel, il suo Cas, che teneva le mani
tra le sue e lo scrutava preoccupato. Lo sapeva, senza vederlo.
A poco a poco gli arrivavano più informazioni, dai vari angoli della stanza, e lui le assimilava, creando un quadro della situazione nella sua testa.
Ancora
non riusciva a svegliarsi.
Parlavano.
Erano preoccupati, tutti, tranne Gabriel. Lui sapeva
tutto e sorrideva nella sua mente. Ora percepiva anche i pensieri, ma
non volle
usare quel potere. Voleva ascoltare.
"Si
sta svegliando" diceva Gabriel.
"Ci
sente?" ecco la voce preoccupata del suo
Cas. A quel suono volle aprire gli occhi, ma non riusciva ancora a
trovarli.
Doveva aspettare.
Il
compagno era di nuovo voltato a guardarlo e leggeva
dolore nella sua essenza, preoccupazione e senso di colpa. Doveva
aprire gli
occhi.
Eccoli.
*°*°*°*
"Si
sta svegliando" disse Gabriel, tranquillo.
"Ci
sente?" chiese Castiel, la preoccupazione
ben visibile negli occhi, mentre si voltava a guardare il compagno
steso sul
letto.
Mentre
lo guardava, cominciò a notare qualcosa di strano.
C’era
qualcosa di diverso in Dean, che cambiava poco a poco. Era …luce?
Un
secondo dopo, la luminescenza era svanita, e il ragazzo
si era levato sul busto, spalancando gli occhi.
In
quel momento, le finestre esplosero insieme alle
lampadine, e lui sentì una forza immensa provenire dal
cacciatore, mentre fogli
e oggetti volavano per la stanza.
Quando
l’onda d’urto si placò, quello che si
trovò davanti
fu capace di mozzargli il fiato.
Dalla
schiena di Dean partivano due ali immense, di varie
tonalità di verde e dorato, che avrebbero occupato
l’intera stanza se non le
avesse tenute leggermente piegate.
Le
piume all’attaccatura erano più soffici e chiare,
di un tenue color
oro, mentre l’estremità erano del verde
più intenso mai visto. Erano magnifiche.
"Mio
Dio.." sentì la voce di Sam da un punto
imprecisato nella stanza e si voltò a guardarlo. Aveva
un’espressione a metà
tra lo spaventato e il meravigliato, puntata alle ali di suo fratello,
che ora
sbattevano lentamente, rivelando altre tonalità ancora a
seconda della luce.
Rivolse
un’occhiata interrogativa a Gabriel: dopotutto Sam
era umano, sarebbe dovuto diventare cieco, invece contemplava le piume
di Dean
come se niente fosse.
Dean è per metà umano,
ricordalo, fece la voce dell’arcangelo nei suoi
pensieri, ma lui percepì
appena queste parole, concentrato su una nuova sensazione che lo
sconvolgeva.
Desiderava toccarlo.
Lo
voleva disperatamente.
Fece
qualche passo verso il nuovo angelo, fino a che quest'ultimo non
alzò lo sguardo dalle proprie mani e lo puntò su
di lui, bloccandolo.
Forse
è cambiato qualcosa dopo la trasformazione, pensò
tristemente.
Ma
lo sguardo di Dean era esattamente come quello di Sam, e si spostava da
un lato
all’altro del suo corpo, ammirando le appendici piumate
dell'angelo in trench.
Gli piacciono le mie ali,
pensò
leggermente compiaciuto.
Le
sue ali erano delle stesse dimensioni di quelle di Dean, ma erano di
varie
tonalità di blu, più chiaro alla base,
più scuro alle estremità.
Gli
sorrise, per rassicurarlo, ricevendo un piccolo
stiramento di labbra come risposta. Dopotutto doveva ancora abituarsi,
si
disse, mentre osservava il repentino mutamento di espressione del
cacciatore
quando posò lo sguardo sulle appendici alate di Gabriel.
Non
potè trattenere una risata divertita, mentre Dean
scrutava le sei immense ali da arcangelo, color crema e panna, di suo
fratello
maggiore.
Insieme a quelle di Michael, Raphael e Lucifer erano le più belle del paradiso, dopotutto.
Sam,
nel frattempo, assisteva interdetto a quello scambio di
sguardi, dato che era impossibilitato a vedere le ali di Castiel e
Gabriel.
Non è per niente
giusto, pensò.
Angolo
dell’Autrice:------------------------------
Buenos
dias! Mi scuso per il ritardo apocalittico *schiva
una ciabatta* ma sono un tantino strapiena di compiti in questo periodo
e il
tempo e l’ispirazione per scrivere vanno a farsi benedire
ç__ç
Vi
ringrazio molto per la pazienza con cui attendete i miei
aggiornamenti e vi amo tantissimo perché continuate a
leggermi e ancora non mi
avete mandato nella Gabbia con Lucifer :D
Detto
questo non so quando aggiornerò (oramai lo avevano
capito anche i sassi), spero solo di riprendere un ritmo decente appena
questo
grande accollo chiamato scuola sarà terminato
ù__ù
E
ora passiamo al chappy: non ve lo aspettavate, eh? ^^
Ok,
probabilmente avevate capito che la storia se ne sarebbe
andata per la tangente ma neanche io credevo fino a questo punto
._.” :D
angel!Dean mi è sempre piaciuto come personaggio, e volevo
mettercelo in questa
fic, quindi.. vi tocca! C:
Poi
vabbè, in questo capitolo ci ho messo i miei Sabriel,
che nell’altro chappy se ne erano rimasti dietro le quinte *chissà
a fare
cosa* *trip mentali mod on* ma non sono troppo convinta di
quello che ho
scritto :S
Avevo
quella scena in mente, e quei due mi stavano
torturando da giorni nei momenti più impensati, quindi o la
scrivevo o il mio
cervello faceva le valigie O__o”
Fatemi
sapere cosa ne pensate di questo capitolo o anche
della storia in generale, mi raccomando, lo apprezzo molto (in poche
parole:
FATELO u.u)..
Sbaciozzi
da me e da Gabe *lo palpa*,
L.
------------------------------------------