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Autore: FeIdEn91    17/05/2012    1 recensioni
Era un giorno come tanti lì a Seoul ... Eppure qualcosa di diverso forse c'era ... Continuava a guardarla in attesa di qualsiasi banale movimento, come ormai continuava a fare da più di un mese, e come ogni volta lei restava immobile, perfetta e silenziosa nel suo letto ... Lei era speciale e lui l'amava più della sua stessa vita perchè grazie a quella ragazza aveva imparato ad amare ... E lei meritava di vivere, non solo per lui, ma per se stessa.
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Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8

Casa di Fonesi era in una traversa del centro, una di quelle villette a due piani. Da fuori sembrava molto grande. Aveva un giardinetto tutto curato e pieno di fiori colorati, lungo il vialetto che portava all'entrata principale c'erano delle strane candele conficcate nel terreno che, di notte, si illuminavano di vari colori. Avevano anche delle statuine carine sparse per il giardino e una piccolissima fontanina molto graziosa. All'interno era molto accogliente. Pavimento in legno, mobili moderni, pareti rosse, tv al plasma, stereo con filo diffusione, stanze spaziose...e io invece di dormire sul divano, cosa alla quale mi ero già preparata psicologicamente, avevo una stanza tutta mia. Non era grande tanto quanto le altre stanze della casa, ma nel suo piccolo era molto accogliente e mi sentì subito a mio agio. Avevo tutto li dentro: letto, armadio, scrivania, computer...ma la cosa più importante era una finestra da cui potevo avere una perfetta visuale del cielo. Amavo restare ore ed ore a fissare l'immensa grandezza del cielo notturno, amavo le stelle, la luna...e poi il cielo di Seoul era molto più nitido di quello dell'Italia e volevo godermelo!
Erano già passati due giorni dal mio arrivo in Corea. Il tempo passava così velocemente. Fonesi e Jihun mi fecero rivedere tutti i monumenti, le piazze, i musei, i castelli...e fu come se li vedessi per la prima volta. Non li ricordavo affatto così belli! Però c'era qualcosa che non andava, anche se tutto poteva sembrare perfetto. Fonesi era sempre li che messaggiava al cellulare con chissà chi, dato che il suo ragazzo era sempre con noi, e la cosa cominciava a puzzarmi un po'.
N: ma insomma..sei dipendente dal cellulare? - mi misi al suo fianco e allungai la testa verso lo schermo.
F: hei, un po' di privacy! - mi diede le spalle per non farmi guardare.
N: hai l'amante per caso? dai, fammi vedere...che stai combinando..sono la tua migliore amica, dovrei saperlo! - riprovai a guardare, ma inutilmente perchè spense il telefono.
F: goditi la vacanza amica - rispose saccente. Quanto la odiavo quando usava quell'aria da snob!
Quella sera stessa Jihun ci avvisò di mancare i successivi tre giorni, dato che doveva ancora sistemare gli ultimi preparativi per il matrimonio. Così la mattina dopo partì per Incheon, il suo paese d'origine, dove sarebbe stato con la sua famiglia.
F: finalmente liberaaaaaaaa!!!!! - iniziò ad urlare come una pazza, mentre io la guardavo con occhi sbarrati.
N: sei impazzita o cosa.... - ero ancora scioccata.
F: tu non puoi capire cosa significhi vivere 24 ore su 24 con Jihun...va bene lo amo...però a volte mi manca l'aria! - disse buttandosi letteralmente sul divano.
N: eppure quando sei con lui sei felice, hai gli occhi a cuoricino..
F: ah si?
N: eh...si!
F: no dicevo...ah si!! vabbè però adesso abbiamo più tempo per noi due...andiamo ti porto a vivere!! - disse in preda all'entusiasmo.
N: se hai intenzione di portarmi in una di quelle discoteche dove tutti fumano, si ubriacano e generano figli illegittimi...no grazie, preferisco vivere da pensionata! - tentai di smorzare i suoi bollori, ma con poco risultato.
F: cara, sono una donna prossima al matrimonio...ti pare che ti porto in posti del genere?
Fortunatamente Fonesi mantenne la sua parola. Passammo la mattinata fuori casa, mangiando caramelle e facendo shopping sfrenato e la sera, quando ci venne fame, attratte dalla musica che sentimmo passando d'avanti a un locale, decidemmo di mangiare qualcosa. C'era la serata karaoke e a Fonesi, mentre aspettavamo le nostre pietanze, venne bene in mente di andare a cantare. Non aveva affatto perso il suo talento e la sua voce era sempre calda e trascinante...non potevo non cantare con lei, anche se da seduta e senza microfono.
F: grazie - disse molto decisa, rivolgendosi alle persone della sala - adesso per voi canterà una persona alla quale io voglio un mondo di bene...
Volevo morire in quel momento!! Ma come gli saltavano in mente certe cose?? Io non potevo andare li a cantare d'avanti a tutti...oddio, mi stava venendo un infarto...vani furono i miei tentativi di farle cambiare idea...le mie minacce di morte non devono essere molto "minacciose"!
F: un applauso per Nami!! - disse raggiante, con un sorriso stampato in faccia.
Ecco lo sapevo!
La raggiunsi al centro del locale e gli occhi di tutte quelle persone erano puntati su di me. Da li riuscivo perfino a vedere i tavoli in fondo.
F: vediamo Nami...cosa vuoi cantarci sta sera?
N: veramente io non vorrei cantare affatto... - dissi a bassa voce, timidamente.
F: non dire stupidate...forza, fa vedere quello che sai fare! - mi disse vicino all'orecchio e , lasciandomi il microfono, tornò a sedersi al tavolo. Ormai dovevo cantare, non avevo altra scelta. Così mi decisi a scegliere una canzone e optai per Reflection, tratta dal cartone animato della Disney, Mulan. Iniziai a cantare le prime parole ad occhi chiusi...Look at me, you may think you see who I really am, but you’ll never know me...mi sentivo bene ogni volta che cantavo, mi sfogavo, mi emozionavo. Tutta la timidezza che avevo provato fino a quel momento era del tutto scomparsa. Ero a mio agio, mi sentivo libera...così alzai la testa e aprì gli occhi, iniziando a guardare la gente che mi circondava. Continuavo a cantare con disinvoltura e passione...e quando la canzone finì tutte le persone si alzarono in piedi, applaudendomi. Solo allora mi accorsi di lui...si non potevo sbagliarmi...era il ragazzo dell'incidente all'aeroporto. Era in piedi anche lui e mi sorrideva. Era con altri ragazzi e c'era anche il tipo altro con i capelli neri che se lo portò via durante la nostra chiacchierata. Vidi Fonesi che piangeva e io me ne tornai al mio posto ridendo. La abbracciai e le stampai un bacio sulla guancia.
F: sei stata fenomenale...vedi mi sono commossa!! - mi disse tra i singhiozzi.
N: tu sei solo una sciocca - le sorrisi e l'abbracciai di nuovo.
La serata continuò in maniera piacevole, fu tutto buonissimo e mi divertì un sacco con la mia amica a ricordare tutti i momenti della nostra infanzia.
F: torno subito, vado un attimo in bagno - disse svelta, alzandosi dalla sedia ma sempre con il cellulare in mano.
N: ok - ebbi solo il tempo di dire quello!
Rimasi sola al tavolo e per perdere un pochino di tempo, iniziai a giocare con l'acqua dentro il bicchiere...mi piaceva fare le bollicine! Quando ad un certo punto un ragazzo mi si piazzò difronte...alzai lo sguardo...e per poco non mi strozzavo!
N: oh ciao... - dissi con il fiato corto, continuando a tossire. Lui rise...dovevo avere un'espressione buffa.
<>
N: eh si... - tentai di sembrare il meno impacciata possibile...e sorrisi...
<>
N: ah...hai sentito quella porcheria...mi dispiace, sono pronta a ripagare i danni - ci scherzai su e gli feci segno di sedersi ad posto di Fonesi.
<> disse, sedendosi vicino a me.
N: oh grazie...ma non credo di avere così talento... - cominciai a stritolarmi le dita...e dal modo in cui mi giardò, credo che se ne accorse.
<> disse mentre mi dava un piccolo buffetto sulla mano. Io lo guardai, ricordavo quelle parole...e lui mi stava sorridendo. Forse i miei dubbi erano sensati...forse era davvero chi credevo che fosse...diamine, non potevo sbagliarmi...ricordavo alla perfezione il suo sorriso...e se non fosse stato lui, se mi sbagliavo?? Era calato un'imbarazzante silenzio tra noi...
<> disse dolcemente.
N: penso che si è fatto tardi... - indugiai - e penso che dovrei andarmene alla svelta...ma dov'è Fonesi quando c'è bisogno di lei?!
<>
N: veramente io... - non volli aggiungere altro e vidi il ragazzo alzarsi e iniziare piano a camminare verso il suo tavolo. Io restai imbambolata a guardarlo...quando d'un tratto si bloccò e si girò verso di me.
<< è stato bello rivederti May..>>
Mi prese un colpo al cuore! Solo una persona mi aveva chiamata così in tutta la mia vita...Taemin! Rimasi con gli occhi sbarrati e il cuore che batteva all'impazzata...mentre lo guardavo allontanarsi sempre di più.

 
  
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