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Autore: Zeressa    18/05/2012    1 recensioni
L’assassino viaggia sul tuo treno
Ti siede accanto
Dorme insieme a te
(Renato Zero - L'assassino)
Genere: Malinconico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alucard, Integra Farburke Wingates Hellsing, Nuovo Personaggio, Seras Victoria, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il corpo di Meko vibrò come se fosse stata colpita da una forte scarica elettrica. Guardò con odio Alucard, che si avvicinava pericolosamente sempre di più, mostrando i lunghi canini in un ghigno famelico.
 
Le pareti rosse nel frattempo lasciarono spazio all’aspetto originario della sala in cui si trovavano e tutto fu inghiottito dall’oscurità che regna nei sotterranei.
Devo distrarre il demone. “
 
Si sentì uno sparo e il dolore non tardò ad arrivare. Maeko si ritrovò a terra con il proiettile che aveva spezzato in due il femore della gamba sinistra, ma prima che potesse pensare a qualche mossa offensiva il feroce cane era riuscito a liberarsi dalla presa e si dirigeva velocemente contro di lei.
 
La ragazza chiuse gli occhi immaginandosi il peggio e aspettando nuovo dolore, che invece non arrivò.
 
Riaprì gli occhi e dinanzi a se si trovo una scena che non si sarebbe mai aspettata:  una gigantesca aquila nera stava attaccando l’ombra nemica: poco dopo si accorse che era stata lei stessa a generarla e faceva parte di lei, come il cane era unito ad Alucard.
 
Sorrise. Ora erano ad armi pari.
 
Alucard scoppio in una fragorosa risata.
-          Sei la degna erede che speravo di trovare! Non ti arrendi facilmente!
Il degno avversario che ho sempre cercato! È un vero peccato che debba mettere fine a questa battaglia.
Addio ragazzina! –
Puntò la pistola contro Maeko.
 
-          Non ne sarei così sicura. –, sul viso si stampo un ghigno feroce e i suoi occhi si illuminarono.
Maeko scomparve e riapparve dietro il vampiro e lo trafisse con la spada.
-          Amen! –
Il volto del vampiro si dipinse di sorpresa e si girò velocemente verso la ragazza: le prese con forza il braccio e tirò. Quest’ultimo come se fosse stato di stoffa si staccò dalla spalla sotto lo sguardo sorpreso di Maeko.
 
-          Bastardo! –
 
Si allontanò velocemente tastandosi l’orrenda ferita da dove usciva molto sangue.
Non riesco a fermare l’emorragia!
Guardando l’angelo in difficoltà  Alucard rise ancora e cominciò a bere il sangue che fuoriusciva dall’arto che aveva in mano.
 
Dinanzi a quella scena Andrè inorridì.
Non può essere. . .
Il suo sguardo si spostò dall’amica ferita al vampiro che beveva malignamente il sangue dal braccio strappato. Voleva intervenire, fare qualcosa. Si corresse mentalmente: lui doveva intervenire!
 
Maeko prese la pistola che aveva ancora attaccata alla cintura. Alucard la imitò e prese le sue.
 
In quel momento Andrè capì cosa doveva fare. Cominciò a correre verso i due e fece apparire la sua balestra e mirò contro il vampiro.
-          Andrè no! –
 
Alucard cambiò traiettoria e sparò contro il ragazzo.
 
Pochi secondi per capire cosa era successo.
 
Pochi secondi per accorgersi che mancava poco alla morte.
 
Pochi secondi per accorgersi di essere ancora vivo.
 
Pochi secondi, che parvero infiniti, nel vedere Maeko cadere dinanzi a lui, colpita in pieno petto dal proiettile diretto a lui.
 
Si sentì spinto da una forza invisibile e andò a sbattere la testa violentemente contro il pavimento, poco distante dal corpo dell’amica, e perse i sensi.
 
 

 
 
 
-          È davvero importante lui per te? Talmente importante da sacrificarti? –
Alucard si avvicinò al corpo inerme di Maeko: sul petto si apriva una grossa macchia di sangue che velocemente stava macchiando il pavimento; i suoi occhi rossi erano pieni di dolore e rassegnazione; dalla bocca un rivolo di sangue cominciò a colare.
Era finita.
 
Nel suo campo visivo apparve Alucard: sul volto aveva stampato un sorriso agghiacciate e i suoi occhi erano divertiti, come se prendessero in giro la sua situazione.
 
A malapena riusciva a respirare, non sentiva il resto del suo corpo: il proiettile aveva colpito un punto molto vicino a cuore e non le rimaneva molto da vivere.
 
Una lacrima, cristallina, scese sul suo volto.
Aveva fallito.
-          Povera, stupida illusa. Ti avevo avvertito. Solo gli umani possono uccidere i mostri. –. Si chinò sull’angelo e le tirò su la testa, per riuscire a guardarla negli occhi.
-          Tua madre si è battuta come un vero guerriero, per questo decisi di premiarla e la risparmiai. Ma tu? –
 
La prese delicatamente in braccio e si diresse verso il trono situato al centro del salone.
-          Il Vlad che per secoli hai cercato non esiste più. Sono diventato un servo degli umani, e tutto questo per aver amato. Tutto per colpa di un’umana, un’umana che ho amato. Rimpiango quella sconfitta, mi brucia dentro, ed ero felice quando erano venuti a porre fine alla mia esistenza. Avevi ragione su una cosa: la noia è tremenda.
Eppure Lord Hellsing decise che dovevo ritornarli utile ed ora servo gli Hellsing, e solo loro possono comandarmi.
Ora sono solo Alucard, il tritarifiuti dell’Associazione Hellsing. –
 
 
 
 
Si sedette sul trono e guardò la ragazza con un misto di malinconia e rabbia repressa.
-          E tu? Appari proprio quando ho rinchiuso il mio passato, il mio glorioso passato! Mi ricordi me stesso quando ero il Conte. Quando ero potente! Quando avevo tutto! Quando ero in guerra. Mi ricordi il terrore dei miei nemici; il sangue versato e il sangue che bevetti. Quante anime avrò rubato? Quante anime albergano in me pronte a servirmi?
Tu mi ricordi tutti i traditori, tutti i nemici, che morirono dopo una lunga agonia, impalati sotto il sole, mi ricordi i loro corpi mangiati dagli avvoltoi. –
 
-          Uccidimi e facciamola finita.-, riuscì a dire la ragazza con difficoltà.
 
Alucard sorrise e si avvicinò al volto sofferente di Maeko che con difficoltà cercava l’aria per respirare.
 
-          Sappi che io sono un essere egoista e sadico. Se questa notte non morirai è solo per il mio egoismo. Piccola Maeko, un giorno capirai. –
 
Posò le labbra gelide sul collo e premette i canini, finchè non perforarono la tenera carne sulla clavicola.
Maeko si sentì improvvisamente violata e, se ne aveva la possibilità, avrebbe urlato.
 
Nel momento in cui Alucard cominciò a succhiarle il sangue fu invaso da tutti i ricordi della ragazza: l’esilio, la morte della madre, mezzo secolo di allenamento e di vita con un uomo che la ragazza considerava un Maestro; la solitudine, il vagabondaggio, la rabbia, l’incontro con quel ragazzino biondo che è diventato il suo unico e vero amico.
 
Tutti quei ricordi li fece suoi. Conobbe la sofferenza che fino a quel momento la figlia aveva vissuto a causa sua.
 
Maeko non riuscì più a capire dove finiva lei e iniziava il fuori.
Era finita?
 
Dopo un tempo che parve infinito si sentì intonare una melodia dolce, antica, accompagnata da delle parole in una lingua che non conosceva.
 
Prima di perdere totalmente conoscenza le sembrò di intravedere il volto dolce di sua madre che le sorrideva
“Perdonami, non sono riuscita a vendicarti.”
 
Poi il buio la invase. Per sempre.

 
 
 
Alucard guardava il volto tremendamente pallido della ragazza che aveva ancora in braccio.

Non seppe il perché, ma cominciò ad intonare una ninna nanna, una di quelle che anticamente si sentiva cantare quando era lui bambino.

Si sorprendette per il gesto e per la dolcezza che inseriva in quelle parole.

"Un giorno capirai perchè ti ho lasciato vivere. Lo capirai"







Note dell'autrice: e con questo capitolo possiamo dire che la storia è finita. Fore farò un epilogo, ma non prometto niente.
Spero che la storia vi sia piaciuta, come è piaciuta a me scriverla.
Ci vediamo Nel prossimo Sogno.
Zeressa
   
 
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