The stone and
the raven
Cap. 1
Alle porte dell’autunno
Era
una mattina di fine settembre come tante ad Abraxa, la scuola era iniziata da
poco più di tre giorni e nella grande sala tutti gli
studenti erano riuniti a fare colazione. Tanto intenti
a mangiare le leccornie che si erano materializzate sul tavolo non badavano
agli affreschi del soffitto che tra i fastosi stucchi bianchi ripetevano ogni
giorno scene di mitologia diverse (quel giorno era la volta di Eros e Psiche).
Tutta la stanza era attraversata da un leggero chiacchiericcio di studenti più
o meno assonnati, più o meno agitati per qualche interrogazione. Tutti seduti
intorno all’enorme tavolo
a ferro di cavallo che occupava gran parte della sala. I piccoli putti
bianchi che completavano la decorazione
andavano svolazzando qua e là facendo dispetti o discorrendo con gli allievi.
“
Noooooooo!!”
Sbam, crash…splshhhh
“ERICAAAA…..ma che cosa cavolo combini?!?! Guarda che hai fatto!!! Hai rovesciato tutto il mio latte sul tavolo…
e…che ti si frantumi al bacchetta!…hai
sporcato il MIO libro di Antiche Rune !!! Con quello che costa!!!!”
“Ragazze
per favore la piantate di fare tutto questo chiasso?
Ci stanno guardando tutti!”
A
parlare per ultimo era stato Micael un ragazzo castano, con capelli lisci di media
lunghezza. Si era
in quel momento alzato dalla sedia e con un piccolo sospiro di rassegnazione
aveva estratto la bacchetta dal mantello e
facendo un piccolo gesto circolare
aveva enunciato “Gratta e netta”
e così magicamente tanto la tavola quanto il libro erano tornati come nuovi.
Poi mentre con uno
sbuffo scansava i capelli dagli occhi e con un tonfo si risedeva sulla sedia
imbottita, disse”Comunque Erica, visto che hai fatto tutto questo casino,
almeno spiegaci che cosa di sconvolgente c’è scritto su Il Corriere dei Maghi!”
Erica,
la ragazza che aveva gridato si risedé pesantemente; sul volto dalla rotondo ed in genere allegro apparve
un’espressione molto triste. A questo punto Sofia, la proprietaria del libro di Antiche Rune, di nuovo calma avvolse le spalle dell’amica le domandò con
voce dolce “Ehi Rika…che hai fatto? Che è successo?”.
La
reazione di Erica era davvero preoccupante, Micael e
Sofia si scambiarono uno sguardo preoccupato, di quei tempi una reazione del
genere provocava immediatamente brividi
di paura. La notizia del ritorno del Signore Oscuro si
era espansa in tutto il mondo magico, ben oltre i confini dell’Inghilterra, fin
da loro, in Italia.
“E’
morto Silente” mormorò
tristemente con un nuovo sospiro mentre la mano destra passava
tra i corti capelli color del grano con piccole meches
biondo platino, come faceva sempre
quando era agitata.
Un
nuovo sguardo tra lo stupito e il rattristato corse
tra la bruna Sofia e il ragazzo che non trovò di meglio da dire che “Silente?…quello
delle cioccorane?”. Tale affermazione gli costo una
bacchettata di Sofia sulla testa accompagnata da”No scemo! Silente
il preside di Hogwarts, la scuola di magia in Inghilterra, quello che è
considerato il mago più potente insieme a Vol…”
“Stai
zitta! Non lo dire!” La sgridò il giovane.
“Perché cosa credi? Che se pronuncio
il suo nome si materializzerà qui davanti a noi! Ma
fammi il piacere!”Ribeccò Sofia con aria di sfida.
“
E lui è quello che vorrebbe fare l’Auror! Ahaha!” Lo sbeffeggiò Erica
“Bhé…vedo che ti sei ripresa in fretta!” Disse a voce
piuttosto alta il ragazzo incrociando le braccia imbronciato.
“Ma non capite?- continuò Erica lanciando uno sguardo di
traverso a Micael- E’ una cosa gravissima! Io sono molto preoccupata”
“Già,
perché sembra che Silente fosse l’unico mago in grado di incutere un qualche
timore a Voldemort- Micael si tappò le orecchie- a parte…quel ragazzo… mi pare
abbia la nostra stessa età, si chiama Harry Potter se non sbaglio”
concluse Sofia.
“Già
Harry Potter! Il bambino
sopravvissuto! Si dice che ad appena 2 anni sia rimasto
vivo dopo un attacco di
V…Vo...insomma di QUELLO!”Disse in un
sol fiato il ragazzo provocando una risata soffocata nelle due amiche. Il riso
delle ragazze fece indispettire ancora di più Micael che si alzò in piedi
guardandole infuriato mentre quasi urlava”Ridete
ridete…intanto se non ci fossi io con voi stareste da un pezzo a studiare in
qualche scuola babbana! Per non parlare del tuo
prezioso libro di antiche rune Phi!
Cuginastra da quattro soldi!”
“Oh
andiamo Mic sempre a tirare fuori questa storia del
salvataggio del primo anno!- rispose con aria furbetta Sofia - Lo sanno pure i
muri in questa scuola che stai sempre appiccicato a noi perché hai una cotta
per Rica!” a queste parole il volto di Micael diventò color peperone, Erica per
poco non si strozzò col cappiùccino ( uno speciale cappuccino magico, molto
popolare tra i maghi italiani, che sapeva dosare alla perfezione la quantità di
caffé e latte a seconda dei gusti del proprietario,
per non parlare della schiuma che era sofficissima e che non finiva finché il
bevitore non lo desiderava). Accompagnato dalle risatine di Sofia il ragazzo si
allontanò dal tavolo borbottando qualcosa di incomprensibile
ancora col volto scarlatto. Nello stesso momento Erica lanciava un’occhiatina
fulminante a Sofia che se la rideva sotto i baffi…di cappiùccino.
Proprio
in quel momento, dal tavolo del corpo docenti si alzò
una donna piuttosto anziana abbigliata con una splendida veste da strega rosso
fiamma ricamata in una tonalità appena più scura con un motivo di rose. I
capelli, striati di bianco, erano raccolti in un torciglione e semi celati dal
grosso cappello a punta dello stesso colore dell’abito. Sul piccolo naso erano
poggiati occhiali dorati
a forma di mandorla.
Aveva
un’espressione molto seria in viso, al posto di quella svagata e sognante che
la caratterizzava in genere. I grandi occhi castani passarono in rassegna tutta la sala.
Poi la donna di nome Selene Svaragata battè le mani e
ogni pietanza scomparve dal tavolo della colazione, con sommo disappunto di Erica che proprio in quel momento stava addentando un
grande biscotto e che invece si ritrovò a mordere solo la sua lingua.
Quindi
le labbra sottili della Preside si mossero delicatamente e da esse fuoriuscì una voce dolce e materna, seppure un po’
acuta: “Miei cari studenti, come qualcuno di voi avrà letto sul Corriere dei Maghi è venuto a mancare,
ormai da qualche mese (chissà poi perché la notizia non si è diffusa prima) il
grande mago, nonché mio amico nonché Preside di Hogwarts, il professor Albus Silente. Da tempo nella sua scuola si
verificano strani fatti, come lui stesso mi aveva comunicato via gufo, e
a quanto pare Colui- che- non- deve- essere- nominato è tornato accompagnato da
tutti i suoi fedeli Mangiamorte. –la preside qui malgrado tutto
gli sforzi non riuscì trattenere
un accorato sospiro- Immagino che tutti
voi, dai più piccoli ai più grandi, vi rendiate conto che ora non siamo più
totalmente al sicuro neppure qui ad Abraxa… il professor Silente mi stava
giusto accennando qualcosa quando ho perduto ogni sua notizia. Tuttavia non temete, alcuni Auror saranno posti a guardia
della scuola, che come sapete è già ben protetta da potenti incantesimi...
alcuni dei quali furono attuati dal caro Albus…- la
voce di Selene Svagarata tremò come se stesse per piangere poi concluse- mi
raccomando quindi di osservare più che mai ogni regola della scuola e di non
fare sciocchezze. Ora prego, andate a prendere posto nelle vostre classi.
Tutti
gli studenti seduti nella grande sala si alzarono in un silenzio quasi irreale,
interrotto solo da alcuni brevi sussurri tra i quali c’erano anche quelli di
Erica e Sofia.
-Accidenti
Rica! Non ho mai visto
-Già
la situazione è molto grave a quanto pare, dobbiamo
tenere gli occhi ben aperti!
-Sì…-
Mentre uscivano dal grande portone in vetro della sala
grande e salivano le scale per dirigersi al quarto piano, dove si trovava la
loro aula, Sofia si guardò intorno giocherellando con un bel ciondolo di
zaffiro blu trattenuto da una montatura a forma di zampa di uccello. Come al solito al suo passaggio in molti si ritraevano
spaventati, facendola sentire a disagio e terribilmente triste. Il motivo di tanta diffidenza da parte di quasi tutti gli studenti
dell’Abraxa nei confronti di Sofia era la sua innata abilità di legimens e il
fatto che all’inizio del primo anno del Ciclo di studi Magici Superiore avesse
avuto una visione, non proprio benevola, su un suo compagno di classe e che
questa si fosse prontamente verificata. Da quel momento le era stato
appiccicato addosso l’epiteto di porta sfortuna e
perciò tutti quanti si premuravano di starle il più possibile alla larga. Solo
Micael ed Erica, insieme a pochissimi altri avevano avuto il buon senso di
guardare al di là delle apparenze e di essere suoi
amici, nonostante i suoi poteri tanto particolari.
Erica
trascinò Sofia che era rimasta come imbambolata lungo il corridoio che portava alla
loro classe. La ragazza dai lunghi capelli scuri disse –Chissà dove è finito quel testone di Micael?
Erica
tornata di nuovo rossa si strinse nella spalle e corse
verso l’aula.
Quando
infine anche Sofia vi arrivò la sua amica stava confabulando con Marco e
Priscilla che come lei facevano parte di una delle
squadre di Quidditch della scuola.
La
ragazza bruna si mise a
sedere all’ultimo banco, attendendo da sola l’inizio della lezione
approfittando per ripassare Antiche Rune, qualcosa le diceva che oggi
Lo
diceva ogni mattina, anzi ad ogni lezione e la ragazza
mora ormai lo considerava un piccolo rituale scaramantico dell’amica che,
invece, se la cavava sempre.
Ecco qui il primo capitolo della mia
prima fiction sul mondo di Harry Potter che adoro alla follia.
Spero vi piaccia e vi incuriosisca abbastanza. Mi
raccomando recensite! Sono un po’ timida nello scrivere e se vedo che i miei
racconti non piacciono sono certa mi bloccherò! ;)
Ne approfitto
per ringraziare tutti coloro che hanno commentato *L’ultimo sole*(Lady Aria, Seiryu, Minako, Frulli) e
ringrazio tutti gli eventuali lettori che non hanno commentato.
Ciriciao!!!!!!!!