Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SaraShawol1994    18/05/2012    3 recensioni
nuova scuola, nuovi amici, nuovi amori....
confusioni, baci inaspettati, malinconia e tristezza
meglio una semplice amicizia o l'amore?
la mia nuova vita inizia da qui!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 7: GELOSIA
 
Dopo gli ultimi eventi sembrava tornato tutto abbastanza normale. Io e Alex ogni tanto evitavamo che i nostri sguardi si incrociassero, però, una volta iniziato un discorso ci dimenticavamo dei fatti accaduti quella notte.
Tutto era tornato come prima... o almeno... così credevo.
 
Ricreazione.
"Si può sapere cosa vi è successo la settimana scorsa??? Siete spariti entrambi e non davate notizie... ero in pensiero!!" disse Glenda furiosa.
"Perdonaci!!!" esclamammo io ed Alex in coro... cavoli… l’avevamo fatta arrabbiare. Però non potevamo mica raccontarle quello che era successo.
Mi girai verso di lui e mi accorsi che mi stava osservando.
Probabilmente ero diventata rossa, mi batteva incredibilmente forte il cuore, sembrava che in tutta la scuola fossimo rimasti solo noi due... i nostri sguardi si scontravano, anche se imbarazzati, gli occhi si cercavano disperatamente.
Dopo pochi secondi distolse l'attenzione da me per guardare Glenda... penso che avesse fatto la cosa migliore.... avremmo potuto dare nell'occhio... però... era una mia impressione o anche lui era diventato rosso?
Stava per inventare una qualche scusa quando, in un istante tutte le persone presenti in corridoio si zittirono. L'aria diventò pesante. Che cosa stava per succedere?
Alex aveva cambiato espressione, era diventato improvvisamente molto serio.
Immagino abbiate già capito il motivo, Nate si era piazzato davanti a lui con aria di superiorità.
Si guardavano soltanto, come se con un semplice cenno o movimento del viso, riuscissero a parlarsi.
Nate si voltò verso di me e tornò a sorridere mentre Alex continuava ad osservarlo con aria minacciosa.
"Buongiorno ragazze, come state? Tutto bene?" ci disse dolcemente.
Glenda gli sorrise rispondendo affermativamente.
Io invece rimasi ammutolita perché in quel momento la mia testa era tra le nuvole.
Pensieri su pensieri si formavano nella mia mente.
 
''Ero sdraiata sul letto a pancia in giù, stringevo il cuscino con tutta la forza che avevo, quasi per strozzarlo. Mi veniva da piangere ma non sapevo il motivo. La mia testa cercava di affondare nel materasso, in profondità, la spingevo con forza. Volevo quasi soffocarmi. Stavo davvero male.''
"Rumore alla finestra."
''Il bacio che diedi ad Alex.''
''TI AMO''
 
Abbassai lo sguardo. Mi lacrimavano gli occhi. Strinsi forte i pugni. Presi coraggio e con un respiro profondo, inghiottii quell'orribile voglia di piangere. Alzai il viso sorridendo ed esclamai : "Certo! Scusami per l'altro giorno... sono stata colpita da un brutto raffreddore!!"
"Non importa, tranquilla.. però non siamo usciti e questo un po' mi ha fatto male, non era una scusa per cercare di evitarmi vero? Vorrei invitarti nuovamente!!"
"N-non saprei..." divenni rossa in faccia.
"Insisto!! Non puoi rifiutare, mi avevi già detto di si!" mi fece una faccina tenera, un musetto da cucciolo, con gli occhioni spalancati di un colore blu intenso... la stessa tonalità dello zaffiro.
Alex si intromise nella conversazione urlando.
"HA DETTO CHE NON VUOLE!!!"
Tornarono seri tutti e due, mi facevano venire i brividi.
Cercavo inutilmente di capire cosa stesse succedendo, poi, Nate, avvicinandosi ad Alex, sussurrò qualcosa.
Parlavano troppo piano però, non riuscii a capire le loro parole.
 

POV ALEX

 
Non lo sopporto più questo tipo. Le gira sempre intorno. Non mi piace neanche un po'!!! dalla prima volta che le ha messo gli occhi addosso.
Non gli permetterò di toccarla... lei è mia!
 
Nate mi sussurrò qualcosa all’orecchio: “Se la vuoi, dovrai combattere! Non intendo lasciarla ad un tipo come te! Non la meriti!”
Mi venne su una grande rabbia ed una voglia di prenderlo a calci in culo! Che nervi mi faceva venire. Non lo sopportavo prima, ed ora che avevamo lo stesso obiettivo, lo sopportavo ancora meno!
Nate mi sorrideva con un ghigno malefico e intorno a noi tutti erano ammutoliti. Si allontanò con aria superiore.
AAAAAH!!! Che nervoso!Gli volevo rompere la faccia! Ma qualcosa mi tratteneva… Laura era li vicino a me, mi guardava… preoccupata.
“Ehi, perché mi guardi così?” le chiesi sorridendole.
“Cosa succede? Perché fate sempre così? Cos’è successo tra di voi?”
“Ahah, tranquilla, non è successo niente di che… quel tipo non mi è mai piaciuto, ed ora mi piace ancora di meno!”
Laura mi guardava incuriosita, non potevo mica dirle che ero… g-geloso…
“Su andiamo!! Laura, ho fame… possiamo venire da te?”
Le due ragazze mi guardavano ammutolite. Lo so, era strano che mi autoinvitassi a casa di qualcuno ma non volevo che quel pezzo di *****, ne approfittasse per fare qualcosa in mia assenza.
“ehm… penso vada bene, mando un messaggio a mia nonna per avvertirla, tu vieni Glenda?”
“Yuppiiiiii, ovvio che vengo!! Però sto con voi, non mi faccio trascinare da tua sorella, promesso!!” mise una mano sul cuore in segno di promessa.
La conoscevo abbastanza da sapere che non sarebbe riuscita a mantenere la promessa.
 
Durante il tragitto per andare a casa di Laura, camminavo velocemente cercando di lasciar indietro le ragazze. Ero un po’ imbarazzato dopo quello che era successo l’ultima volta… e, quando arrivammo davanti a casa di Laura, rimasi impietrito.
Non riuscivo più a muovermi, il cuore batteva forte.
L’ultima volta che avevo messo piede li dentro, ero entrato dalla finestra della camera di Laura e… bè… voi che state leggendo sapete il perché!!
Se non ve lo ricordate, rileggetevi lo scorso capitolo… non fatemelo ripetere grazie! Mi vergogno!
Glenda mi spinse facendo cenno di entrare.
 
Dopo aver pranzato, rimanemmo in salotto a giocare ai videogiochi.
“Io volevo comprare una Play nuova. La mia, l’hanno fatta a pezzi durante il trasloco… era irrecuperabile… ci credete? L’hanno fatta cadere dal 3° piano gli addetti al trasferimento!!! Mia nonna non ha mai voluto che la ricomprassi!” disse con tono sconsolato Laura “…però, ha regalato la Wii a mia sorella come ci siamo trasferite qui… uff!!!”
Ahah poverina, aveva una faccina così dolce mentre si lamentava, le sue guance che si gonfiavano e facevano smorfie erano così morbide… con quell’espressione buffa, mi veniva voglia di pacioccarle il viso (ok, so che sono morbide perché gliele ho toccate quella notte.)
 
Bussarono alla porta. Emma era appena rientrata da scuola.
“Ciaooooo!!! Avete già mangiato? Io si, con un amico!” disse sprizzando allegria da tutti i pori “Posso stare un po’ con voi?”
Annuimmo e mentre io rimanevo in un angolino sul letto, quelle tre frugavano nell’armadio di Laura.
Ad un certo punto, Glenda si alzò e mi costrinse ad uscire dalla camera.
Avete presente quando negli anime (cartoni animati giapponesi), le femmine buttano fuori dalle camere i maschi a calci nel sedere? Uguale!
Bah, vai a capirle le ragazze!
 
Dopo mezz’ora mi fecero rientrare.
Rimasi di sasso. “Cos’avete combinato?”
Mi dissero di sedermi sul letto e di pazientare. (Erano nascoste dietro le ante dell’armadio) Vennero fuori una alla volta e notai che si erano cambiate e truccate (incredibile, ci avevano messo solo mezz’ora!!).
Emma è alta circa un metro e cinquantadue ma sembrava più alta perché aveva un paio di scarpe con un tacco da 7 cm nere, un paio di pantaloni attillati blu scuro ed una maglia lunga rosa con una cintura marrone all’altezza del bacino.
Glenda aveva un top verde pisello con gli strass che arrivava a malapena all’ombelico e dei pantaloncini corti (cortissimi) di jeans, le sue, erano scarpe basse, avevano una zeppa di 2 o 3 centimetri credo. Però… ha delle belle gambe…
Quella che mi stupì davvero però, era Laura (figuriamoci). Era davvero splendida. La prima cosa che notai di lei, furono i capelli. Aveva l’abitudine di portarli raccolti a coda di cavallo o con due codini… ora li aveva sciolti e lisci, morbidi e lucenti ed aveva un cerchietto che le teneva fermi i capelli ribelli. Davanti a me c’era una ragazza stupenda, aveva un filo di matita nera e ombretto bianco, il trucco era leggero ma riuscivo a notarlo benissimo, forse perché di lei mi importava così tanto, da conoscere ogni angolo del suo corpo (per quanto mi fosse possibile). Osservai poi attentamente l’abbigliamento, WOW è un termine appropriato? Aveva un abito nero con i bordi bianchi, di quelli… non so come spiegarvelo per farmi capire, sono un maschio dopotutto… non capisco la moda delle donne e non conosco i termini tecnici che usano, comunque… uno di quelli che hanno una spalla si e una no, il vestito era abbastanza corto ed attillato… (eheh) se non lo vedete non potete capire la mia situazione, ero esterrefatto.
Rimasi a bocca aperta, di sicuro sarò sembrato un pesce lesso, l’abito le stava d’incanto, si notavano le sue forme e le gambe… oddio, con quelle scarpe nere tacco 12 stava d’incanto, non mi aspettavo che potesse assumere tanta bellezza in così poco tempo… però, pensandoci bene, non era quella la cosa che mi piaceva di più in quel momento… probabilmente, mi piaceva la sua espressione imbarazzata… lei ha sempre mostrato un lato da maschiaccio… e vederla così… femminile, timida e titubante mi faceva battere davvero forte il cuore (e non solo).
“Come stiamoooo??” esclamarono in coro Emma e Glenda.
Io non riuscivo a formare frasi di senso compiuto in quel momento, così sbuffai e feci un OK con la mano destra, mi sdraiai nel letto rivolto, ovviamente, verso il muro… ero troppo imbarazzato.
“uffaaaaa!!” disse Glenda “Dacci un po’ di soddisfazione, cavoli!!”.
Laura rimaneva in un angolino tutta timida ed io cercavo di non voltarmi per evitare certe reazioni.
Emma ci osservava.
Prese Glenda per un braccio e se la portò fuori dalla camera con una scusa, ci lasciarono soli… in quell’occasione… oddio, non sapevo che fare!!
Rimasi girato contro il muro.
 
Dopo quasi un quarto d’ora di silenzio Laura mi chiese: “C-come sto?”.
Io non riuscivo a risponderle come si deve e mi limitai a dire “se non hai mal di pancia, dovresti star benissimo!”.
Oddio, cos’ho appena fatto?Mi veniva quasi da piangere per la cavolata che avevo detto.
Mi voltai e vidi Laura seduta alla scrivania che guardava in basso sconsolata. Sbuffai.
“T-ti sta bene…” dissi cercando di non guardarla negli occhi.
“S-si? D-davvero? N-non pensi sia esagerato?”
“No, davvero, sei più carina del solito…” mi batteva forte il cuore, non sapevo più cosa fare.
I nostri sguardi si incontrarono per sbaglio e arrossimmo tutti e due tanto da non riuscire nemmeno a voltarci.
Eravamo fermi in due punti diversi della camera e l’aria era tesa, pesante.
I nostri occhi si scambiavano imbarazzo e timidezza.
Lei si alzò di colpo dicendo con voce nervosa: “o-ok, vado a vedere che combinano quelle due, così mi cambio!!”
Mi alzai di scatto e senza neanche pensarci, la presi per un braccio: “Aspetta!”.
Cercavo in tutti i modi di non mollare la presa. Senza farle male, stringevo il polso per non farla scappare... cercava in tutti i modi di liberarsi solo che quell’abbigliamento le impediva di muoversi liberamente. La avvicinai a me e strinsi forte (mi sentivo come uno di quei protagonisti dei manga o di quei film romantici dove succedono queste cose).
La abbracciavo, quasi disperatamente, avevo caldo, il cuore mi batteva all’impazzata e facevo fatica a respirare. La cosa peggiore però è che mi venne da piangere.
Subito mi sembrava che Laura fosse spaventata… ma quando le mie lacrime toccarono la sua spalla destra, mi strinse cercando di consolarmi.
“Alex… ehi, che ti prende così all’improvviso?”
Laura di certo non poteva capire che cosa provavo… dopotutto, era cotta di Nate.
“Mi da fastidio!!!”
“C-che cosa scusa?”
“Mi da fastidio quello stupido Nate!!! Ti saresti vestita in modo simile per lui!!! No???”
“M-ma che dici? Sei impazzito?”
“Ti piace no? Ti piace Nate! Ovvio che ti saresti vestita così per far colpo su di lui!! Non gli permetterò di toccarti! IO TI……. sei la mia migliore amica, non voglio che ti faccia del male!”
Oddio, stavo per dire una cosa orribile, se gli avessi detto la verità, sarei sprofondato… non posso certo confessargli i miei sentimenti (anche se l’ho già fatto quella notte) però, magari, se ne sarà accorta… dopotutto… abbracciarsi così… due amici lo fanno? Forse si, ma di certo non si baciano…
La mia mente è confusa, non so più che fare…
Quando mi calmai, Laura mi stava guardando dritto negli occhi… il suo sguardo possedeva una forza magnetica sorprendente, più la guardavo e più avevo voglia di baciarla…
Eravamo stretti l’uno all’altra, i nostri visi erano vicinissimi, cosa dovevo fare secondo voi?
Mi avvicinai leggermente cercando approvazione nei suoi occhi, non volevo baciarla senza il suo consenso… lei, non si allontanava però, così… successe…
Le mie labbra toccarono le sue, erano calde, morbide, umide…
Non mi basta però! Non ho mai baciato nessuna oltre a lei… per me il primo bacio ha un’importanza assoluta ed il mio l’ho concesso a lei, ma, non mi basta… voglio di più… voglio un bacio più profondo… voglio che il mio sentimento la raggiunga, che sia corrisposto!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SaraShawol1994