Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Zomi    18/05/2012    9 recensioni
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANGOLO DELL’AUTORE:
A Phoemix_passion, Anthusa92, Gold22, Pokemaster90, Robinchan07, Jemanuele8891, MaxTDF, Carin e Zonami84, che nonostante gli innumerevoli errori grammaticali, hanno commentato comunque i primi due capitoli: grazie mille guys, questo nuovo capitolo è solo per voi!!!

Zomi
(pasticciona)

 

 

 

SANJI RACCONTA: SKYPEA

 

 

Aspirò con piacere una nuova boccata di tabacco, chiudendo gli occhi dolcemente e arricciando le labbra in un compiacente sorriso, assaporando l’acre sapore dell’ennesima sigaretta della giornata che andava a spegnersi sul suo palato.
Riaprì gli occhi con calma, lasciando crogiolare nella loro curiosità i compagni, liberando nell’aria una leggera nuvoletta di fumo grigio e socchiudendo leggermente le labbra.
-E allora?!?- batté un pugno sulla tavola Usop, grondante di sudore per l’attesa.
-All’ora 60 minuti…- ridacchiò il biondo, addossandosi contro lo schienale della sua sedia e facendola scricchiolare debolmente.
Alla sua sinistra, con mani operose e veloci, il capitano s’ingozzava avidamente, imboccando senza l’uso delle posate la sua immensa bocca elastica, spalancata sul bordo del tavolo.
Robin, accanto a Rufy, sorrideva con occhi a mezza luna, divertita dall’abbuffarsi a perdi fiato del moro.
-E dai!!!! Sanji!!!! Racconta…- implorava il cuoco Chopper, con gli zoccolini uniti in preghiera e le lacrimucce ai lati dei teneri occhi, spalancati al massimo pur di impietosire l’amico.
-Uhm… non so…- fece il prezioso lui, ridacchiando.
-E dai fratello!!!!- piagnucolò Franky, unendosi alla preghiera del dottore –Racconta, racconta, racconta…-
-Racconta, racconta, racconta, racconta…-
-Si, bravo Usop!!! Anche noi!!! Racconta, yohoho-ho, racconta, yohoho-ho, racconta, yohoho-ho…-
Divertito dalla situazione, Sanji si lisciò il pizzetto biondo, alzando gli occhi al soffitto muffoso e scuro della locanda.
-Mah non saprei…- continuava a ridacchiare.
Rufy, zitto per la bocca piena, imbronciò le labbra umide di salse, incurvandole in una buffa espressione triste e affamata, per il fare da prezioso del biondo. Con occhioni dolci e supplichevoli, guardò Robin, sbattendo un paio di volte le ciglia, in una silenziosa ma dolce richiesta.
Robin annuì, capendo il desiderio del suo capitano e volenterosa di esaudirlo.
-Oh, suvvia, cuoco caro…- sorrise l’archeologa, incurvandosi verso Sanji e incrociando sul tavolo le braccia -… soddisfa la nostra curiosità… per favore…-
-OH ROBINCHANNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!- s’illuminò di cuori il cuoco, roteando sulla sedia che occupava ed emanando, nell’aria insieme ad acuti ululati, fumose nuvolette a forma di cupidi.
-Ogni tuo desiderio è un ordine per Mr. Prince…- tentò con un balzo di farle il bacia mano, ma Rufy, apposta o meno, lo colpì in viso con un suo pungo, alzato nell’aria per afferrare una pagnotta di pane.
-Stupido idiota…- mugugnò fulminandolo con gli occhi il biondo, ritornando al suo posto e non notando il sorriso di compiacimento dell’archeologa per il gesto del moro.
Il capitano sorrise semplicemente.
-Umpf… vabbè…- tossicchiò schiarendosi la voce -… uhm, dunque, avevamo appena conosciuto Pagaya e la sua dolce e bellissima figlia, abitanti sulle rive dell’isola nel cielo di Skypea, e ci stavamo preparando per entrare nei meandri bui e sconosciuti dell’enorme e florida foresta dell’isola…
 
 
… stavo canticchiando nella piccola cucina della Merry, affettando con abilità le verdure per il minestrone che gorgheggiava sui fuochi. Volevo preparare un piatto ricco di energia e prelibato, che riuscisse a dare forza e vitalità a tutta la ciurma per quella nostra nuova avventura. Ma soprattutto, volevo che le mie due sirene brillassero della loro bellezza divina.
Alimentate a dovere dalle mie attenzioni, e dalle nutrienti vitamine e sali minerali della mia cucina, avrebbero arso di luce propria nella giungla. Già m’immaginavo la mia dolce e mora Robin, serena e serafica che mi sorrideva a fior di labbra sdraiata sul ponte della nave a prendere il sole, con il suo sguardo di zaffiro che mi ammaliava da sotto il bordo di cuoio del suo cappello bianco, raggiante per le energie che la mia cucina le donava.
E come non fantasticare, sulle curve lattee e morbide invece della mia bella Nami, che di certo mi avrebbe ringraziato con un sonoro bacio sulla fronte, stringendomi a se per tutte quelle meravigliose attenzioni e permettendomi di affondare con il mio visino tra le coppe del suo bikini militare blu.
Grondavo di saliva, perso nei miei sogni, quando mi accorsi di aver dimenticato nella dispensa le spezie per aromatizzare il brodo.
Posai con delicatezza il coltello che stavo usando sul ripiano, ripulendomi le mani sul grembiule che indossavo attorno alla vita. Spensi con un colpo di tacco, la sigaretta consumata appesa per il filtro alla mia bocca, mentre mi incamminavo verso la cambusa lì vicino.
Non erano che pochi passi dal piano cottura.
Con un sonoro cigolio, aprii la porta, immergendomi nel buio della cabina, cercando nell’ombra degli scaffali le varie spezie.
Sale, pepe, origano, coriandolo…
Avevo preso tutto il necessario per insaporire il piatto del girono, prendendolo in braccio e cercando di non far cadere niente a terra, incastrando le varie boccette di spezie tra loro e nell’intreccio delle mie braccia.
Avanzai di un passo nel buio dello sgabuzzino, lievemente illuminato da uno spiraglio di luce della cucina che filtrava attraverso la porta socchiusa.
Allungai un braccio, pronto per afferrare la maniglia ed uscire, quando sentì una risata angelica e felice.
-Ah ah ah… buzzurro… ti prego… basta…-
Mi affaccia allo spiraglio, cercando di rimanere nascosto nell’ombra della stanza, fissando stupito dell’avanzare ridente e allegro della mia sirena ramata, sospinta nella stanza da quel Marimo bacato.
-Basta cosa?- l’abbracciava per dietro, facendole il solletico sui fianchi nudi e ghignando tra i corti crini rossi di lei, dove il suo muso affondava.
-Basta solletico… ah ah ah…- rideva ancora Nami -… dai!!!!-
Zoro la spinse contro i fornelli, facendola voltare verso di lui e bloccandole ogni via di fuga mettendosi di fronte. Con mano leggera, il che è tutto dire per quel Marimo rissoso, l’accarezzò sul viso, addolcendo lo sguardo e inclinando il volto su un lato.
-Accidenti…- lo sentì mugugnare, mentre fissava stupito il viso leggermente arrossato della mia Dea.
-Accidenti cosa?- smise di ridacchiare lei, abbracciandolo per il collo e guardandolo fisso negli occhi.
-Sei bella mocciosa, lo sai?- sussurrò sulle sue labbra, ghignando e arrossendo allo stesso tempo per quella frase così diversa dal suo solito parlare.
-Si, lo so… Sanji me lo ripete spesso…- lo canzonò, dondolando sulle punte dei tacchi ridacchiando.
-Umpf… si, lo so, e se non la smette con le buone gliela faccio smettere con le cattive…- sbuffò il verde, stringendosela tra le braccia e facendo scivolare lungo la colonna vertebrale della rossa le sue dita callose e calde.
-Uhm… sei geloso?-
-Chi? Io? No, assolutamente no…- mentì pateticamente, non riuscendo a fissarla negli occhi e voltando lo sguardo altrove.
-Si, certo…- lo baciò lievemente su una guancia.
Una lunga scia di freddo mista a pelle d’oca mi attraversò internamente, facendomi rabbrividire per il contatto delle soffici e rosee labbra della mia sirena con la pelle rozza e bruna del Marimo.
Che cavolo stava succedendo?
Da quando in qua quei due erano così intimi?
E perché quel Marimo bacato abbracciava e si lasciava coccolare dalla  mia Nami?!?
Era impossibile, non volevo credere ai miei occhi, ma ormai mi era lampante che quei due stessero insieme.
Zoro, al bacio della navigatrice, ghignò compiaciuto, baciandola con foga a tradimento, attaccandosi con gola alla sua bocca. La baciò con passione, come se fossero giorni che non lo faceva, e che dentro di se un demone l’avesse torturato fino a quel momento, seviziandolo.
-Uhm… buzzurro… no… Sanji potrebbe tornare… non sappiamo nemmeno dove si sia cacciato…- cercò di fermarlo Nami, non smettendo però nemmeno lei di baciarlo e aggrappandosi con entrambe le mani al suo collo, spingendogli la nuca verso di lei per approfondire quella danza di lingue.
-Ti voglio…- ringhiò lui, accarezzandola lungo i fianchi nudi e risalendo verso i suoi seni.
Avrei voluto saltargli addosso e scuoiarlo, ucciderlo con le mie mani, difendere la mia povera e indifesa Dea dalle sue angherie, se non che lei stessa sembrava goderne, e le alimentava continuando a baciarlo ed accarezzarlo.
-Non qui…- sussurrò in un soffio, mentre i baci del Marimo si spostavano sulla sua gola, tesa mentre il capo era abbandonato all’indietro e posato su una mano del marrano verde.
-Perché no? Sarebbe divertente farci beccare da Mr. Prince nel suo regno di pentole di rame a…-
Un pugno lo zittì, colpendolo sul mento e facendo cozzare tra loro le ganasce umide dell’arrotacoltelli, che scricchiolarono dolorosamente interrompendo la scia di baci verso la valle dei seni di Nami. Esultai nel buio della cambusa, ben attento a non farmi scoprire o a non rompere qualche boccetta che aveva in braccio.
-Non ci pensare nemmeno!!!!- lo ammonì, fulminandolo con gli occhi e arrossendo per quella proposta indecente.
-Umpf… mocciosa… tanto prima o poi lo sapranno…-
Nami si rabbuiò, smorzando ogni traccia del suo sorriso. Si addossò con la schiena al ripiano cottura, mantenendo le mani attorno al collo taurino di Zoro.
-E se…- mormorò, per poi lasciare la frase a metà.
-Cosa?- chiese il demente, avvicinandosi e abbracciandola per la vita.
Avvicinai lo sguardo su di loro, curioso, cercando di non farmi comunque scoprire.
-Niente…- scosse la testa Nami, posandola sul torace di lui. Sembrava che i loro corpi combaciassero perfettamente, anche se non avrebbero potuto essere così diversi.
Lui grande e grosso, lei così piccola e delicata, ma che, uniti, erano perfetti, l’essere più armonioso e equilibrato che avessi mai visto. Spostai il peso da una gamba all’altra, cercando di non farle informicolire, mentre la testa di verza posava il suo mento sulla testa rossa addossata a lui.
-Capiranno…- affermò sicuro, eclissando con la sua voce roca e baritonale il borbottio della pentola rimasta sul fuoco -… capiranno il nostro amore e saranno felici per noi…-
Nami sospirò contro i pettorali muscolosi, non del tutto convinta. Zoro storse la bocca pensando, per poi alzarle il viso posando la punta delle dita sul suo mento.
-Lo sai, no…tu per me sei la sola… l’unica… non importa se indossi qualche vestito ricercato o no, uno da danzatrice del ventre o un semplice reggiseno mimetico blu e pantaloncini marroni…- lasciò correre il suo sguardo nero sul corpo di lei per poi riportarlo sul suo viso, contratto in una smorfia di incomprensione di ciò che stava dicendo -… l’importante è che ci sia tu sotto tutti questi vestiti… è questo varrà per sempre, con o senza l’approvazione dei nostri compagni... anche se non capissero, noi due ci saremmo comunque… non ci lasceremo per loro… e poi lo capiranno, vedrai... si vede lontano un miglio che tu mi ami e che io… bhè… si… ecco… hai capito, no?-
Nami sorrise di gioia, sollevata, e lo abbracciò forte per il collo, baciandolo sulle tempie.
-Grazie buzzurro mio… si, ho capito e ti amo anch’io…-
Si baciarono ancora, stretti tra loro, mentre la pentola iniziava a tremare per l’eccessivo calore in lei. Le loro bocche umide erano bagnate dei loro umori, mentre una scia schiumosa di brodo scivolava sulla fiamma del fornello.
Accidenti!!! Il pranzo si stava bruciando!!!
Iniziai a scalpitare nello stanzino, saltellando sul posto indeciso tra l’interrompere il bacio tra la mia principessa Nami e quel Marimo di merda e quindi farmi beccare, o lasciar prendere fuoco al minestrone.
-Uhm… quel demente di un cuoco ci farà mangiare cenere a pranzo…- borbottò contro le labbra rosse di Nami quel dannato fortunato. Nami, tornado a zittirlo baciandolo, abbassò la fiamma del fuoco con un gesto veloce della mano, salvando così in parte la pietanza, il cui ribollire si attenuò.
-Zitto, buzzurro…- sussurrò, prendendolo per mano e strattonandolo fuori dalla cucina.
-Ehi!!! Dove andiamo?!?- la seguì divertito.
-Uhm… le nuvole bianche e soffici che ci fanno da mare mi hanno dato una certa idea…- sentii scomparire nel corridoio la sua voce, mentre i passi del Marimo si facevano più veloci dietro i suoi…
 
 
… quel giorno il minestrone, non so se ve ne siete accorti, aveva un certo retrogusto amarognolo… e comunque ho passato tutto il pomeriggio a lavare via, con olio di gomito dai fornelli, l’ombra di ciò che quel demente depravato di un Marimo di merda aveva intenzione di farci sopra con la mia cara Namisan!!!-
Sanji soffiò nell’aria l’ennesima nuvoletta grigia di tabacco, spegnendo il mozzicone nel posa cenere e chiudendo gli occhi.
Franky sorrise teneramente, prima di parlare.
-Certo che, nel suo piccolo, il fratello verde è un po’ romantico, no?-
-Si…- abbozzò un sorriso Usop -… o almeno ci prova…-
-MA PROPRIO CON LA MIA NAMI DEVE PROVARCI?!?- ringhiò adirato Sanji, alzandosi infuocato.
-Su, su cuoco… calmo… lo sai, no? L’amore è cieco e la pazzia lo accompagna…- lo fece calmare Robin.
-Però non ho capito che idea ha avuto Nami guardando quelle nuvole…- arricciò le labbra pensieroso Chopper.
-Yohohohoho-ho… vedi Chopper, la cara Nami, con Zoro in mezzo a tutte quelle belle e morbide nuvolette bianche, voleva di certo scopar…-
-… ehm… voleva scoprire se si poteva nuotare anche in quel mare di nuvole… ecco che voleva farci, vero Brook?- zittì con un calcio da sotto la tavola lo scheletro, Usop, fulminandolo con lo sguardo.
-Yohohoho-ho… si, si certo…- ridacchiava il canterino, distogliendo lo sguardo dal medico non del tutto convinto.
-Uff… chissà poi che ci troverà di tanto affascinante la mia Nami adorata in quella testa di verza ammuffita…- mugugnò Sanji, posando lo sguardo sul capitano, intento a leccare un piatto con la sua lunga lingua.
-Bah… la sorella avrà le sue ragioni…- si pettinò il ciuffo il boss.
-Forse, sotto lo yukata, Zoro nasconde la sua quarta katana…- ridacchiò pervertito Brook all’orecchio di Usop, che rise arrossendo, mentre Chopper li fissava curioso del loro sussurrare sconcio.
Un enorme rutto, sonoro e che fece traballare l’intonaco sulle pareti della taverna, ammutolì tutti i presenti, che si videro costretti a dover aggrapparsi alla tavola per non volar via per la forza della flatulenza.
Qualche ubriaco accanto a loro, scivolò dalla tavola che occupavano, sbattendo a terra con tutto il corpo ma non svegliandosi minimamente dal loro sonno alcolico. Il ciuffo azzurro di Franky si afflosciò, mentre il povero dottore renna si ritrovò con tutto il pelo arruffato.
-RUFY!!!! SCHIFOSO POZZO DI LIQUAMI!!!!- gridò Sanji, appiattendo il viso del capitano sul tavolo. Robin, sorridente al fianco del moro, si asciugò con le dita qualche piccola goccia di saliva del “galantuomo” che aveva appena ruttato, così esprimendo l’apprezzamento delle cibarie appena ingurgitate.
-Ma che ho fatto?!?- staccò la faccia dalle assi di legno del ripiano Rufy –Boh, sei isterico oggi Sanji… e comunque non so perché vi facciate tante domande…-
Incrociò le braccia al petto e annuì sapiente a occhi chiusi, ripensando ai dubbi dei Nakama.
-Nami e Zoro si amano, e non c’è bisogno di un perché… che sia per bisogno di affetto, per un amicizia che aveva bisogno di più spazio, di due vite che si cercavano da tempo o di cuori fragili in cerca di protezione, loro si amano ed è perfetto così…-
Robin restò senza prole per ciò che il suo capitano aveva appena detto, come del resto tutta la ciurma lì presente.
-Rufy…- sussurrò piacevolmente sorpresa.
-E non pensate che sia solo una storia di sesso… eh, no… non lo è per niente… e io lo so… e se vorrete ascoltarmi, ve lo dimostrerò…-



Image and video hosting by TinyPic" /> 
 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi