Homecoming (Tornare a casa)
Quando Draco fece ritorno nel dormitorio dei
Caposcuola, la prima cosa che
fece fu cominciare a sbattere la fronte contro il freddo muro di pietra.
“Amico, che ti prende?” chiese
il cavaliere del ritratto.
Draco smise di dare i colpi al muro e si
voltò, appoggiandosi alla parete.
“Sono uno stupido.”
Il cavaliere annuì, sorridendo
soddisfatto. “La scoperta del secolo.”
“Smettila, coglione.”
“Ehi ehi!” esclamò
il cavaliere. “Usare certi termini non ti farà
entrare
nel dormitorio, sai.”
“Hai ragione. Ma la parola
d’ordine
sì. ‘Prugna zuccherata’, idiota,
deficiente, vergogna di tutti i ritratti.”
Il cavaliere sospirò e aprì
il buco del ritratto per lui. “Stai perdendo la
mano con gli insulti, sai. Non sei andato neanche vicino a ferire i
miei
sentimenti.”
Draco lo ignorò, entrando nel buco.
Sospirò e chiuse gli occhi brevemente
mentre entrava nella sala comune, lasciando cadere lo zainetto sul
pavimento.
“Non dovresti lasciarlo
lì,” disse una voce all’improvviso.
“Qualcuno
potrebbe inciampare.”
Il suono lo fece sussultare. Draco aprì
immediatamente gli occhi e si
ritrovò a guardare Hermione Granger – l’altra
– seduta sul divano. L’avrebbe riconosciuta subito
– dai capelli lisci, dal
trucco, e dai vestiti che sarebbero stati classificati come
inaccettabili da qualunque
altra Hermione.
“Granger,” sussurrò,
mentre lei si alzava per salutarlo. Lui fece qualche
passo per raggiungerla e l’abbraccio.
“Perché sei tornata così
presto?”
“Dovevo vederti,” rispose lei,
stringendosi nel suo abbraccio. “Ho così
tante cose da dirti. Pensavo potessero interessarti.”
“Dimmi tutto,” disse lui,
sciogliendo l’abbraccio. Le fece segno di tornare
a sedersi sul divano, e si accomodò accanto a lei.
“Che succede?”
“Vengo proprio ora da un incontro al
Ministero,” rispose lei.
“Pensavo non dovessi vederlo prima di
domani.”
Hermione si strinse nelle spalle. “Alla
fine hanno anticipato. Immagino
abbiano capito che fosse una cosa troppo
importante per aspettare ancora.”
Draco la guardò, ansioso.
“Ok.. allora, che è successo?”
“Sono stata giudicata non colpevole,
ovviamente,” rispose lei. “Ma.. sono
stata espulsa da Hogwarts.”
“Cosa?” esplose Draco.
“Perché?”
“Sono un’assassina,
Malfoy –
difesa personale o no. Non vogliono che gente come me se ne vada
girando per i
corridoi della scuola.”
“Ma è assurdo,”
disse Draco, scuotendo la testa. “Non possono cacciarti da
scuola per esserti difesa!”
Hermione agitò la mano sbrigativa.
“Ha senso, a dire il vero, visto anche
che non sono autorizzata a praticare magie per un anno
intero.”
“Che cosa? E perché?”
Hermione sospirò. “A quanto
pare, evocare un portale per un'altra
dimensione è severamente vietato nel mio mondo, a meno di
avere un permesso da
qualcuno del Ministero. Chi l’avrebbe mai detto?”
Draco non poté fare a meno di sorridere.
“Quindi immagino che anche Draco
non possa usare la magia.”
“Esatto,” disse lei.
“Ma la sta prendendo piuttosto bene. Sorprendentemente
bene, a dire il vero.”
“Ma quindi.. aspetta. Se ti sei cacciata
nei guai per aver evocato il
portale in primo luogo, come hai fatto ad usarlo di nuovo?”
“Beh, ecco un altro motivo per cui sono
qui. Hanno intenzione di chiudere
permanentemente la connessione fra
il nostro mondo e questo. Comunque, sono riuscita a convincerli a farmi
tornare
un’ultima volta, prima che lo chiudessero. Dovevo sapere
– sei andato nella
Stanza delle Necessità? Ti ha dato ciò di cui
avevi bisogno?”
Draco abbassò lo sguardo.
“Sì, ha funzionato,” disse dolcemente.
“Ho
trovato Hermione, ma sono certo che lo sai già. Come ci sei
finita tu nella
stanza, comunque?”
“Ti ho detto che ero tornata alla Torre
di Grifondoro, quella sera, per
prendere un mio libro. E, come sai, la Stanza delle
Necessità è sulla strada.
Mi sono ritrovata a vedere Madama Chips che usciva dalla stanza. Come
puoi
immaginare, ero molto curiosa di sapere cosa ci fosse
dentro. Quindi, sono andata davanti alla
parete vuota, e - ”
“Dovevi
vedere cosa nascondeva,”
mormorò Draco.
Hermione annuì.
“Sì! E ha funzionato! La porta è
apparsa.. sono entrata.. e
l’ho vista, stesa lì, sul letto, viva.
Non hai idea di quanto fossi eccitata. Non vedevo l’ora di
vederti e
raccontartelo, ma quando mi sono voltata per andarmene, ho visto che
Madama
Chips era tornata, e lei -”
“Ti ha cancellato la memoria,”
concluse Draco per lei. “Lo so. Ha cercato
di fare lo stesso con me. Per mia fortuna, però, Silente
è arrivato appena in
tempo per fermarla.”
“È stata davvero una
fortuna,” convenne Hermione. “Allora.. qual
è la
verità? Sembrava in coma.”
“Era in coma,” rispose Draco.
“Alla fine si è scoperto che non è mai
morta.
Silente aveva fatto qualche incantesimo per farla cadere in un sonno
profondo
per far pensare agli altri che
fosse
morta. Ma poi.. beh, non si svegliava.”
“Caspita.” Sussurrò
Hermione. “Vuoi dire che nessuno ha ancora capito come
svegliarla?”
“No – io
ho trovato un modo,”
rispose Draco.
Hermione sussultò. “Quindi
– è sveglia?”
Draco strinse i denti e annuì.
“Ma è fantastico!”
esclamò Hermione, sorridendo. “Allora,
dov’è?”
“È ancora nella Stanza delle
Necessità,” mormorò Draco.
Il sorriso di Hermione svanì.
“Cosa? Perché?”
Draco sospirò. “Silente e I
suoi amici vogliono che torni a casa. Vogliono
che vada via senza dire a nessuno che è viva.”
“Che cosa?
Ma è da pazzi!”
strillò Hermione, scuotendo furiosamente la testa.
“Che idea tremenda!”
“Lo è davvero?”
disse Draco. “È
davvero così terribile fare ciò che è
meglio per lei?”
“Ciò
che è meglio?” ripeté
Hermione. “Come fai tu a
sapere cosa
è meglio per
lei?”
“Oh, cavolo, Granger,”
sbottò lui, “lascia che ci pensi un attimo. Oh,
sì –
forse io so cosa è
meglio per lei,
perché io sono il motivo
per cui è
stata attaccata!”
Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Pensi davvero che per lei faccia qualche
differenza? Pensi davvero che se fosse stata attaccata per essere amica
con Harry, avrebbe rinunciato alla
sua amicizia
con lui e sarebbe tornata nel mondo Babbano?”
“No,” rispose Draco.
“Ma è Harry è diverso. Harry
è il suo migliore amico.
Io sono solo il ragazzo che l’ha tormentata per sette
anni.”
Hermione sospirò esasperata.
“Tu la ami. L’ho capito quasi subito, era
così
ovvio. Ma nel caso tu te lo sia dimenticato, io ho letto il suo diario
da cima
a fondo, e posso garantirti che ti ama anche lei.”
“Lo so,” mormorò
Draco, guardandosi le mani. “Me l’ha praticamente
detto,
prima.”
Hermione lo guardò sbalordita.
“Davvero? Caspita. Quindi.. le hai detto che
la ami anche tu, vero?”
Draco sentì il respiro bloccarsi in
gola. “No. Non posso. Perché se le dico
che la amo, e lei mi dice che ama me, allora ci metteremo insieme. E
non può
succedere una cosa del genere. Non
lascerò
che succeda – è troppo pericoloso.”
Hermione sbuffò.
“Però. Sei un
tale codardo.. E un codardo ipocrita!”
Draco la guardò accigliato.
“Come prego?”
“Prima che te ne andassi dal mio mondo,
hai fatto tutto un discorso, un
lungo discorso, al mio Draco,
dicendogli che se provava qualcosa per me avrebbe dovuto dirmelo,
e saremmo dovuti stare insieme,” disse. “E non
segui
neanche i tuoi stessi consigli! È da ipocriti, e ti stai
comportando da un
perfetto idiota in questo momento.”
Draco sentiva la rabbia cominciare a ribollirgli
nelle vene. “Hai già
finito con gli insulti?” le chiese a denti stretti.
“No!” urlò lei.
“Sei un maledetto imbecille! Sei uno sciocco, stupido,
deficiente, idiota codardo!”
Draco scosse la testa incredulo. “Ti
sbagli, Granger. Non sono né stupido,
né codardo. Semplicemente mi
preoccupo
per lei, va bene? So cosa si prova a vivere senza di lei, pensare di
non
vederla mai più. Non posso permettermi di affrontare di
nuovo una cosa del
genere. Io.. non potrei sopportare di perderla ancora.”
Il volto di Hermione si distese, come se avesse
capito improvvisamente
qualcosa. “Ah,” disse a bassa voce. “Sei
solo egoista allora.”
Alzò le mani esasperato. Quella ragazza
lo stava facendo impazzire. “Come
può essere egoista una cosa del genere? Sto rinunciando alla
cosa migliore che
mi sai mai successa perché lei possa essere al
sicuro!” sospirò. poi, in tono
pacato, riprese, “Non può amarmi, e io non posso
amare lei. Sono un purosangue,
e lei no. La mia famiglia odia
quelli
come lei. E, ovviamente, non si fermeranno di fronte a niente, pur di
impedire
che io disonori la famiglia, stando con lei. Ma ora come ora, lei
è al sicuro
perché tutti pensano che sia morta. Se dovessero scoprire
che è ancora viva,
potrebbero riprovarci. Quindi per favore, dimmi, cosa ci sarebbe di
così
tremendo nel lasciare questo posto?”
“Tutto!” strillò
Hermione. “Ascoltami, tu non conosci Hermione come la conosco
io, più che altro perché.. beh.. io sono
Hermione. Non siamo poi così diverse, lo sai. E posso
assicurartelo, per tutte
le cose che ho letto nel suo diario. E posso dirti una cosa:
preferirebbe
rischiare la vita ed essere felice, piuttosto che vivere il resto della
vita al
sicuro ma triste. Voglio dire, per quanto tempo vivere fra i Babbani
potrà
tenerla al sicuro? Potrebbe essere investita da un’auto e morire. Potrebbe scoprire di avere il
cancro e morire.”
Draco non poté fare a meno di sorridere.
Beh, a quanto pareva, era
altamente probabile che fossero ancora più simili di quanto
lui stesso avesse
inizialmente pensato. Dicevano anche le stesse cose. “Beh,
non posso
controllare le macchine,” disse, “e non posso
controllare le malattie. Ma posso
controllare questo.”
Hermione scosse la testa con tristezza. Rimasero
entrambi in silenzio per
un attimo, finché lei non allungò il braccio e
gli prese la mano. “Non me l’hai
chiesto, ma.. beh, Draco ha seguito il tuo consiglio. Mi ha detto cosa
provava
per me, e adesso stiamo insieme. E onestamente, non sono mai stata
più felice
in tutta la mia vita.”
Draco riuscì a sorridere, anche se un
pizzico di gelosia gli avvolse il
cuore. “È meraviglioso, Granger. Sono
contento.”
“Le cose non sono molto diverse nel mio
mondo, sai,” disse lei con
dolcezza. “Io sono una mezzosangue. Lui è un
purosangue. La sua famiglia non
approverà mai la nostre relazione. E chi può
dirlo? Magari un giorno mi troverò
di nuovo in pericolo. Ma vuoi sapere una cosa? Non
m’interessa affatto, perché
sono felice. Sto con la persona che più amo al mondo. Non
è assolutamente
possibile che io rinunci a questo perché
c’è la possibilità
che io possa trovarmi in pericolo. E ho fiducia nel
credere che non importa cosa succeda, lui sarà lì
a proteggermi. Così come
credo che tu proteggeresti lei.”
“Io morirei
per lei,” mormorò
Draco.
“So che lo faresti,” disse lei.
“Perciò ti prego.. non fare l’idiota.
Non
lasciarla andare via. Sarebbe l’errore più grande
della tua vita.”
Draco fissò il pavimento, pensieroso.
Per certi versi, la ragazza aveva assolutamente
ragione, su tutto. Stava facendo il
codardo. Stava facendo
l’egoista. Stava facendo
lo stupido. E stava per fare
l’errore più grande della
sua vita.
“Lascia che sia lei
a decidere
cosa vuole,” continuò Hermione. “Penso
che scoprirai che vuole te.”
Draco chiuse gli occhi per un istante. Era tutto
quello che aveva bisogno
di sentire.
“Devo andare,” disse
all’improvviso, saltando su dal divano. Doveva andare
da lei. Doveva andare a dirle quello che lei avrebbe voluto sentirsi
dire
prima.
Hermione sorrise con la sua espressione da
so-tutto-io. “Va’ a prenderla.”
Draco annuì. “Resterai qui?
Vuole conoscerti.”
“Certo che sarò ancora
qui!” disse allegra, stendendosi sul divano. “Non
me
ne andrò finché non l’avrò
incontrata.”
“È una minaccia?”
“No, è una
promessa,” disse con un sorrisetto. “Portala a
casa.”
Draco era nervoso, mentre aspettava davanti alla
Stanza delle Necessità che
apparisse la porta dinanzi a lui. Fece avanti e dietro alcune volte,
cercando di
scegliere con cura le parole nella sua testa, per evitare di dire
qualcosa di
stupido e insensato. Le sue parole dovevano essere perfette; lei non
avrebbe
meritato niente meno.
Quando finalmente riuscì a trovare il
coraggio, bussò alla porta, pregando
Merlino che lei fosse ancora lì.
Lei c’era, ma non fu lei ad aprire la
porta: fu Silente.
“Signor Malfoy,” disse sorpreso.
Draco guardò oltre le spalle del vecchio
uomo e vide che i Granger erano
tornati, e tutti loro, Hermione inclusa, lo fissavano, aspettando che
parlasse.
“Salve. Uh..” la voce gli si
spense. Come avrebbe pensato di dichiarare il
suo amore per Hermione, davanti ad un pubblico? Il suo sguardo si
soffermò su
Hermione, che aveva un’espressione curiosa sul volto.
“Possiamo aiutarti?” chiese
Silente.
“A dire il vero.. mi chiedevo se potevo
parlare con Hermione, da solo. Per
favore.”
I Granger si scambiarono uno sguardo, e sorrisero
entrambi ad Hermione,
come se lasciassero a lei la decisione.
Distogliendo lo sguardo da lui, Hermione sorrise
debolmente ai suoi
genitori e annuì. “Va bene.”
“Ok, cara,” disse la signora
Granger, baciando la testa della figlia.
“Torneremo più tardi.”
Torneranno.. per
aiutarla a fare I bagagli?
si chiese Draco.
Il signore e la signora Granger gli sorrisero
entrambi con gentilezza
mentre gli passavano accanto. Draco fu felice di vedere che non
nutrivano alcun
risentimento nei suoi confronti per aver spezzato il cuore della loro
bambina. O
forse lei non ne aveva neanche parlato con loro. Immaginò
che era quella la soluzione
più probabile.
Mentre Silente si affrettava ad accompagnare i
Granger fuori dalla stanza,
questi cominciarono a parlare a bassa voce – e
sfortunatamente, Draco non
riuscì a sentire nessuna delle loro parole. Li
seguì con lo sguardo mentre sparivano
dietro la porta, evitando di proposito di guardare Hermione.
Ma non poteva evitarla per sempre. Quando di
voltò per fronteggiarla, lei
lo guardava intensamente, come se aspettasse che lui dicesse qualcosa
– qualsiasi cosa.
Le parole, però, si rifiutavano di
trovare una via per lasciare le sue
labbra. Guardandola, adesso, era senza parole. Non esistevano
abbastanza parole
nell’universo per descrivere I sentimenti che provava per
lei. Quindi, anziché
parlare, fece un passo verso di lei.. due passi.. tre. Lei lo
guardò mentre le
si avvicinava, e capì. Draco avrebbe potuto scommettere che
Hermione sapeva
esattamente cosa lui stava pensando.
Si abbandonarono uno nelle braccia
dell’altro in contemporanea, e rimasero
così a lungo, a stringersi. Non avevano bisogno di parole; i
loro gesti
parlavano da soli.
Lei si strinse a lui, il volto affondato nella sua
spalla. “Sei tornato,”
sussurrò.
“Granger,” disse lui
dolcemente. “Hermione.. Non voglio che tu te ne
vada.”
“Lo so.”
“Ma mi spaventa il pensiero che tu possa
restare.”
“Lo so,” disse ancora lei,
allontanandosi lentamente per guardarlo in
faccia. “Ma non spaventa me.
Mi
spaventa il pensiero di andarmene.
Non voglio passare il resto della mia vita a nascondermi. Non voglio
passare il
resto della mia vita senza la magia.. senza i miei amici.. senza te.”
“E io non voglio passare il resto della mia
vita senza te”, disse lui.
Hermione accennò una risata.
“Chi l’avrebbe mai immaginato, che avremmo
avuto così tanto in comune?”
Draco sorrise. Allungò una mano e le
nascose un ciuffo di capelli dietro
l’orecchio. “Hermione, prima mi hai chiesto di
dirti cosa provo per te -”
Lei scosse la testa. “Lascia perdere. Non
devi dirmi niente. Non finché non
sarai pronto.”
Draco sospirò. “Non vedo come
si possa essere più pronti di così,”
disse,
sciogliendo l’abbraccio. Le prese entrambe le mani.
“Sono due mesi che voglio
dirti cosa provo per te. È solo che pensavo non avrei mai
avuto l’opportunità
di farlo.”
“Beh, adesso ce
l’hai,” disse lei lentamente. “Ne
approfitterai?”
“Non ancora,”
mormorò lui. Abbassandosi, catturò le labbra
della ragazza
con le sue, baciandola con tutta l’energia che aveva,
lasciando entrambi senza
fiato, quando finalmente si separarono.
Guardandolo con espressione intontita, Hermione
sussurrò, “Immagino tu
l’abbia appena fatto.”
“Non ci sono andato neanche vicino,
Granger,” disse Draco con un
sorrisetto. Guardandola dritto negli occhi, disse, “Io
-”
“Sh,” disse Hermione
dolcemente, mettendogli un dito sulle labbra per
zittirlo. “Prima che tu possa dire qualsiasi cosa,
c’è una cosa di cui devo
parlarti.”
Draco andò nel panico. Ogni volta che
sentiva le parole “c’è una cosa di
cui ti devo parlare” rivolte a lui, erano brutte notizie.
Sempre. “Va bene..”
disse, esitante, lasciando andare le sue mani.
“Quanto sei andato via, ero
arrabbiata,” disse lei, “e ho capito di essere
stata troppo precipitosa nel decidere di tornare a casa. Ero
così.. ferita, che tu
non volessi che restassi
– almeno, che non volessi me abbastanza da chiedermi
di restare. Ma quando te ne sei andato, ho cominciato a pensare a cosa
avrei
fatto.. a cosa avrei voluto dare. E
ho deciso che non voglio assolutamente
tornare a casa. Non adesso. Hogwarts
è stata la mia casa negli ultimi sette anni, e i miei amici
sono stati la mia
famiglia. Non posso lasciarmi tutto alle spalle.”
Draco annuì. Questa non era una sorpresa
per lui – l’altra Hermione aveva
avuto totalmente ragione.
“Perciò quando i miei genitori
sono tornati con Silente, ho parlato con
loro,” continuò. “E alla fine, hanno
accettato la mia decisione.”
“Che sarebbe, di preciso?”
Hermione sospirò. “Ho deciso
di finire l’anno scolastico qui, e così
facendo farò sapere a tutta la scuola che sono ancora viva.
Magari mi metterò
in pericolo facendo questo, ma anche Silente è
d’accordo che finché resto fra
le mura del castello, dovrei essere sicuro fino al diploma.
Aggiungerà anche
qualche incantesimo di protezione per me.”
“Va bene,” disse Draco
lentamente. “E cosa succede dopo il diploma? Quando
non sarai più al sicuro nel castello?”
“Beh,” rispose lei,
“pensavo di prendermi un po’ di tempo libero dopo
il
diploma. Viaggiare. Ho sempre voluto esplorare il mondo. O, a dirla
tutta, ho
sempre avuto questo sogno di andare in qualche prestigioso college
Babbano. Ma
ancora non so con certezza cosa voglio fare. In entrambi i casi,
farò felici i
miei genitori perché vivrò nel mondo Babbano, e
la possibilità che qualcuno
venga a cercarmi sono alquanto scarse.”
Il cuore di Draco sprofondò mentre la
ascoltava. Se fosse partita per
viaggiare dopo il diploma, o anche se fosse andata al college.. non
l’avrebbe
vista mai più. Cominciava a chiedersi perché
aveva cercato di convincerla a
partire, in primo luogo; quel pensiero lo stava dilaniando.
“E quanto durerà questa tua
pausa?”
“Fino alla guerra,” disse.
“Se e quando dovesse scoppiare. Tornerò, e
aiuterò Harry come posso. Non voglio rinunciare del tutto al
mondo magico, ma
penso che per me sarebbe meglio rimanere in disparte dopo la scuola. E
dopo la
guerra, niente di tutto questo avrà più
importanza. Se vinceremo noi, non ci
saranno più cattivi di cui preoccuparsi, e se dovessero
vincere loro.. non ci
sarà alcun mondo magico in cui fare ritorno.”
Sorrise tristemente.
Draco cominciava a capire perché lo
aveva interrotto quando stava per
rivelarle i suoi sentimenti: perché dopo poco più
di tre mesi, sarebbe stata
lei a lasciarlo. Ovviamente, lei non voleva costringerlo a confessare i
suoi
sentimenti e poi alla fine dover uscire dalla sua vita.
Draco avrebbe mentito se avesse detto che la
notizia non lo lasciava
completamente sconvolto. Ma anche se avesse avuto a disposizione
soltanto tre
mesi con lei, era sicuro che avrebbe approfittato di ogni singolo
secondo.
“Beh,
Granger, mi sembra un ottimo
piano,” mentì. Schiarendosi la gola, le prese la
mano e disse, “Quindi per
quanto tempo ancora dovrai rimanere in questa stanza?”
Hermione si strinse nelle spalle.
“Silente vuole lasciarmi decidere da sola
quando andarmene, o quando dire ai miei amici che sono viva.”
“Fantastico. Quindi in teoria potresti
andartene anche ora, giusto?”
Hermione ridacchiò. “Potrei.
Ma dove dovrei andare?”
Guardando l’orologio, Draco fu sollevato
nel constatare che tutti gli
studenti sarebbero stati ancora a lezione a quell’ora, e loro
avrebbero avuto
via libera per i corridoi senza doversi preoccupare di essere visti da
qualcuno.
“Vieni a fare una passeggiata con
me?” le chiese con un sorrisetto. Era un
sorrisetto piuttosto forzato, ma
lei
sembrò non accorgersene.
“Una passeggiata? Dove?”
“A casa,” disse lui,
spingendola verso la porta. La aprì col delicatezza, e
sporse la resta, controllando a destra e sinistra per assicurarsi che
non ci
fosse nessuno da quelle parti. Quando vide che il corridoio era libero,
si
voltò di nuovo verso di lei e disse,
“C’è qualcuno che ti voglio
presentare.”
Note della
Traduttrice: Sono
imperdonabile, lo so. Vi chiedo scusa per questa lunga attesa. Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che ci sia ancora qualcuna che
mi
legge, nonostante le lunghe pause fra un capitolo e l’altro!
T___T