Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lolagirl    19/05/2012    5 recensioni
"Solo.. non dimenticarti di me."
"Non potrei mai dimenticarmi di te" rispose. "E lo sai. È per questo che sei qui. È per questo che ti vedo ogni notte nello stesso momento in cui chiudo gli occhi. È per questo che mi fa male il cuore ogni volta che passo davanti alla tua stanza - o ogni volta che un professore fa una domanda particolarmente difficile, e tu non sei lì pronta a rispondere. È per questo che passo tutto il giorno, ogni giorno, a lottare per superare la giornata. Passo così tanto tempo a pensarti, che a volte mi dimentico di respirare."

Ho sistemato il secondo capitolo, chiedo scusa per il disagio.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Homecoming (Tornare a casa)

 


Quando Draco fece ritorno nel dormitorio dei Caposcuola, la prima cosa che fece fu cominciare a sbattere la fronte contro il freddo muro di pietra.

“Amico, che ti prende?” chiese il cavaliere del ritratto.

Draco smise di dare i colpi al muro e si voltò, appoggiandosi alla parete. “Sono uno stupido.”

Il cavaliere annuì, sorridendo soddisfatto. “La scoperta del secolo.”

“Smettila, coglione.”

“Ehi ehi!” esclamò il cavaliere. “Usare certi termini non ti farà entrare nel dormitorio, sai.”

“Hai ragione. Ma la parola d’ordine sì. ‘Prugna zuccherata’, idiota, deficiente, vergogna di tutti i ritratti.”

Il cavaliere sospirò e aprì il buco del ritratto per lui. “Stai perdendo la mano con gli insulti, sai. Non sei andato neanche vicino a ferire i miei sentimenti.”

Draco lo ignorò, entrando nel buco. Sospirò e chiuse gli occhi brevemente mentre entrava nella sala comune, lasciando cadere lo zainetto sul pavimento.

“Non dovresti lasciarlo lì,” disse una voce all’improvviso. “Qualcuno potrebbe inciampare.”

Il suono lo fece sussultare. Draco aprì immediatamente gli occhi e si ritrovò a guardare Hermione Granger – l’altra – seduta sul divano. L’avrebbe riconosciuta subito – dai capelli lisci, dal trucco, e dai vestiti che sarebbero stati classificati come inaccettabili da qualunque altra Hermione.

“Granger,” sussurrò, mentre lei si alzava per salutarlo. Lui fece qualche passo per raggiungerla e l’abbraccio. “Perché sei tornata così presto?”

“Dovevo vederti,” rispose lei, stringendosi nel suo abbraccio. “Ho così tante cose da dirti. Pensavo potessero interessarti.”

“Dimmi tutto,” disse lui, sciogliendo l’abbraccio. Le fece segno di tornare a sedersi sul divano, e si accomodò accanto a lei. “Che succede?”

“Vengo proprio ora da un incontro al Ministero,” rispose lei.

“Pensavo non dovessi vederlo prima di domani.”

Hermione si strinse nelle spalle. “Alla fine hanno anticipato.  Immagino abbiano capito che fosse una cosa troppo importante per aspettare ancora.”

Draco la guardò, ansioso. “Ok.. allora, che è successo?”

“Sono stata giudicata non colpevole, ovviamente,” rispose lei. “Ma.. sono stata espulsa da Hogwarts.”

“Cosa?” esplose Draco. “Perché?”

“Sono un’assassina, Malfoy – difesa personale o no. Non vogliono che gente come me se ne vada girando per i corridoi della scuola.”

“Ma è assurdo,” disse Draco, scuotendo la testa. “Non possono cacciarti da scuola per esserti difesa!”

Hermione agitò la mano sbrigativa. “Ha senso, a dire il vero, visto anche che non sono autorizzata a praticare magie per un anno intero.”

“Che cosa? E perché?”

Hermione sospirò. “A quanto pare, evocare un portale per un'altra dimensione è severamente vietato nel mio mondo, a meno di avere un permesso da qualcuno del Ministero. Chi l’avrebbe mai detto?”

Draco non poté fare a meno di sorridere. “Quindi immagino che anche Draco non possa usare la magia.”

“Esatto,” disse lei. “Ma la sta prendendo piuttosto bene. Sorprendentemente bene, a dire il vero.”

“Ma quindi.. aspetta. Se ti sei cacciata nei guai per aver evocato il portale in primo luogo, come hai fatto ad usarlo di nuovo?”

“Beh, ecco un altro motivo per cui sono qui. Hanno intenzione di  chiudere permanentemente la connessione fra il nostro mondo e questo. Comunque, sono riuscita a convincerli a farmi tornare un’ultima volta, prima che lo chiudessero. Dovevo sapere – sei andato nella Stanza delle Necessità? Ti ha dato ciò di cui avevi bisogno?”

Draco abbassò lo sguardo. “Sì, ha funzionato,” disse dolcemente. “Ho trovato Hermione, ma sono certo che lo sai già. Come ci sei finita tu nella stanza, comunque?”

“Ti ho detto che ero tornata alla Torre di Grifondoro, quella sera, per prendere un mio libro. E, come sai, la Stanza delle Necessità è sulla strada. Mi sono ritrovata a vedere Madama Chips che usciva dalla stanza. Come puoi immaginare, ero molto curiosa di sapere cosa ci fosse  dentro. Quindi, sono andata davanti alla parete vuota, e - ”

Dovevi vedere cosa nascondeva,” mormorò Draco.

Hermione annuì. “Sì! E ha funzionato! La porta è apparsa.. sono entrata.. e l’ho vista, stesa lì, sul letto, viva. Non hai idea di quanto fossi eccitata. Non vedevo l’ora di vederti e raccontartelo, ma quando mi sono voltata per andarmene, ho visto che Madama Chips era tornata, e lei -”

“Ti ha cancellato la memoria,” concluse Draco per lei. “Lo so. Ha cercato di fare lo stesso con me. Per mia fortuna, però, Silente è arrivato appena in tempo per fermarla.”

“È stata davvero una fortuna,” convenne Hermione. “Allora.. qual è la verità? Sembrava in coma.”

“Era in coma,” rispose Draco. “Alla fine si è scoperto che non è mai morta. Silente aveva fatto qualche incantesimo per farla cadere in un sonno profondo per far pensare agli altri che fosse morta. Ma poi.. beh, non si svegliava.”

“Caspita.” Sussurrò Hermione. “Vuoi dire che nessuno ha ancora capito come svegliarla?”

“No – io ho trovato un modo,” rispose Draco.

Hermione sussultò. “Quindi – è sveglia?”

Draco strinse i denti e annuì.

“Ma è fantastico!” esclamò Hermione, sorridendo. “Allora, dov’è?”

“È ancora nella Stanza delle Necessità,” mormorò Draco.

Il sorriso di Hermione svanì. “Cosa? Perché?”

Draco sospirò. “Silente e I suoi amici vogliono che torni a casa. Vogliono che vada via senza dire a nessuno che è viva.”

Che cosa? Ma è da pazzi!” strillò Hermione, scuotendo furiosamente la testa. “Che idea tremenda!”

“Lo è davvero?” disse Draco. “È davvero così terribile fare ciò che è meglio per lei?”

Ciò che è meglio?” ripeté Hermione. “Come fai tu a sapere cosa è meglio per lei?”

“Oh, cavolo, Granger,” sbottò lui, “lascia che ci pensi un attimo. Oh, sì – forse io so cosa è meglio per lei, perché io sono il motivo per cui è stata attaccata!”

Hermione alzò gli occhi al cielo. “Pensi davvero che per lei faccia qualche differenza? Pensi davvero che se fosse stata attaccata per essere amica con Harry, avrebbe rinunciato alla sua amicizia con lui e sarebbe tornata nel mondo Babbano?”

“No,” rispose Draco. “Ma è Harry è diverso. Harry è il suo migliore amico. Io sono solo il ragazzo che l’ha tormentata per sette anni.”

Hermione sospirò esasperata. “Tu la ami. L’ho capito quasi subito, era così ovvio. Ma nel caso tu te lo sia dimenticato, io ho letto il suo diario da cima a fondo, e posso garantirti che ti ama anche lei.”

“Lo so,” mormorò Draco, guardandosi le mani. “Me l’ha praticamente detto, prima.”

Hermione lo guardò sbalordita. “Davvero? Caspita. Quindi.. le hai detto che la ami anche tu, vero?”

Draco sentì il respiro bloccarsi in gola. “No. Non posso. Perché se le dico che la amo, e lei mi dice che ama me, allora ci metteremo insieme. E non può succedere una cosa del genere. Non lascerò che succeda – è troppo pericoloso.”

Hermione sbuffò. “Però. Sei  un tale codardo.. E un codardo ipocrita!”

Draco la guardò accigliato. “Come prego?”

“Prima che te ne andassi dal mio mondo, hai fatto tutto un discorso, un lungo discorso, al mio Draco, dicendogli che se provava qualcosa per me avrebbe dovuto dirmelo, e saremmo dovuti stare insieme,” disse. “E non segui neanche i tuoi stessi consigli! È da ipocriti, e ti stai comportando da un perfetto idiota in questo momento.”

Draco sentiva la rabbia cominciare a ribollirgli nelle vene. “Hai già finito con gli insulti?” le chiese a denti stretti.

“No!” urlò lei. “Sei un maledetto imbecille! Sei uno sciocco, stupido, deficiente, idiota codardo!”

Draco scosse la testa incredulo. “Ti sbagli, Granger. Non sono né stupido, né codardo. Semplicemente mi preoccupo per lei, va bene? So cosa si prova a vivere senza di lei, pensare di non vederla mai più. Non posso permettermi di affrontare di nuovo una cosa del genere. Io.. non potrei sopportare di perderla ancora.”

Il volto di Hermione si distese, come se avesse capito improvvisamente qualcosa. “Ah,” disse a bassa voce. “Sei solo egoista allora.”

Alzò le mani esasperato. Quella ragazza lo stava facendo impazzire. “Come può essere egoista una cosa del genere? Sto rinunciando alla cosa migliore che mi sai mai successa perché lei possa essere al sicuro!” sospirò. poi, in tono pacato, riprese, “Non può amarmi, e io non posso amare lei. Sono un purosangue, e lei no. La mia famiglia odia quelli come lei. E, ovviamente, non si fermeranno di fronte a niente, pur di impedire che io disonori la famiglia, stando con lei. Ma ora come ora, lei è al sicuro perché tutti pensano che sia morta. Se dovessero scoprire che è ancora viva, potrebbero riprovarci. Quindi per favore, dimmi, cosa ci sarebbe di così tremendo nel lasciare questo posto?”

“Tutto!” strillò Hermione. “Ascoltami, tu non conosci Hermione come la conosco io, più che altro perché.. beh.. io sono Hermione. Non siamo poi così diverse, lo sai. E posso assicurartelo, per tutte le cose che ho letto nel suo diario. E posso dirti una cosa: preferirebbe rischiare la vita ed essere felice, piuttosto che vivere il resto della vita al sicuro ma triste. Voglio dire, per quanto tempo vivere fra i Babbani potrà tenerla al sicuro? Potrebbe essere investita da un’auto e morire. Potrebbe scoprire di avere il cancro e morire.”

Draco non poté fare a meno di sorridere. Beh, a quanto pareva, era altamente probabile che fossero ancora più simili di quanto lui stesso avesse inizialmente pensato. Dicevano anche le stesse cose. “Beh, non posso controllare le macchine,” disse, “e non posso controllare le malattie. Ma posso controllare questo.”

Hermione scosse la testa con tristezza. Rimasero entrambi in silenzio per un attimo, finché lei non allungò il braccio e gli prese la mano. “Non me l’hai chiesto, ma.. beh, Draco ha seguito il tuo consiglio. Mi ha detto cosa provava per me, e adesso stiamo insieme. E onestamente, non sono mai stata più felice in tutta la mia vita.”

Draco riuscì a sorridere, anche se un pizzico di gelosia gli avvolse il cuore. “È meraviglioso, Granger. Sono contento.”

“Le cose non sono molto diverse nel mio mondo, sai,” disse lei con dolcezza. “Io sono una mezzosangue. Lui è un purosangue. La sua famiglia non approverà mai la nostre relazione. E chi può dirlo? Magari un giorno mi troverò di nuovo in pericolo. Ma vuoi sapere una cosa? Non m’interessa affatto, perché sono felice. Sto con la persona che più amo al mondo. Non è assolutamente possibile che io rinunci a questo perché c’è la possibilità che io possa trovarmi in pericolo. E ho fiducia nel credere che non importa cosa succeda, lui sarà lì a proteggermi. Così come credo che tu proteggeresti lei.”

“Io morirei per lei,” mormorò Draco.

“So che lo faresti,” disse lei. “Perciò ti prego.. non fare l’idiota. Non lasciarla andare via. Sarebbe l’errore più grande della tua vita.”

Draco fissò il pavimento, pensieroso. Per certi versi, la ragazza aveva assolutamente ragione, su tutto. Stava facendo il codardo. Stava facendo l’egoista. Stava facendo lo stupido. E stava per fare l’errore più grande della sua vita.

“Lascia che sia lei a decidere cosa vuole,” continuò Hermione. “Penso che scoprirai che vuole te.”

Draco chiuse gli occhi per un istante. Era tutto quello che aveva bisogno di sentire.

“Devo andare,” disse all’improvviso, saltando su dal divano. Doveva andare da lei. Doveva andare a dirle quello che lei avrebbe voluto sentirsi dire prima.

Hermione sorrise con la sua espressione da so-tutto-io. “Va’ a prenderla.”

Draco annuì. “Resterai qui? Vuole conoscerti.”

“Certo che sarò ancora qui!” disse allegra, stendendosi sul divano. “Non me ne andrò finché non l’avrò incontrata.”

“È una minaccia?”

“No, è una promessa,” disse con un sorrisetto. “Portala a casa.”


Draco era nervoso, mentre aspettava davanti alla Stanza delle Necessità che apparisse la porta dinanzi a lui. Fece avanti e dietro alcune volte, cercando di scegliere con cura le parole nella sua testa, per evitare di dire qualcosa di stupido e insensato. Le sue parole dovevano essere perfette; lei non avrebbe meritato niente meno.

Quando finalmente riuscì a trovare il coraggio, bussò alla porta, pregando Merlino che lei fosse ancora lì.

Lei c’era, ma non fu lei ad aprire la porta: fu Silente.

“Signor Malfoy,” disse sorpreso.

Draco guardò oltre le spalle del vecchio uomo e vide che i Granger erano tornati, e tutti loro, Hermione inclusa, lo fissavano, aspettando che parlasse.

“Salve. Uh..” la voce gli si spense. Come avrebbe pensato di dichiarare il suo amore per Hermione, davanti ad un pubblico? Il suo sguardo si soffermò su Hermione, che aveva un’espressione curiosa sul volto.

“Possiamo aiutarti?” chiese Silente.

“A dire il vero.. mi chiedevo se potevo parlare con Hermione, da solo. Per favore.”

I Granger si scambiarono uno sguardo, e sorrisero entrambi ad Hermione, come se lasciassero a lei la decisione.

Distogliendo lo sguardo da lui, Hermione sorrise debolmente ai suoi genitori e annuì. “Va bene.”

“Ok, cara,” disse la signora Granger, baciando la testa della figlia. “Torneremo più tardi.”

Torneranno.. per aiutarla a fare I bagagli? si chiese Draco.

Il signore e la signora Granger gli sorrisero entrambi con gentilezza mentre gli passavano accanto. Draco fu felice di vedere che non nutrivano alcun risentimento nei suoi confronti per aver spezzato il cuore della loro bambina. O forse lei non ne aveva neanche parlato con loro. Immaginò che era quella la soluzione più probabile.

Mentre Silente si affrettava ad accompagnare i Granger fuori dalla stanza, questi cominciarono a parlare a bassa voce – e sfortunatamente, Draco non riuscì a sentire nessuna delle loro parole. Li seguì con lo sguardo mentre sparivano dietro la porta, evitando di proposito di guardare Hermione.

Ma non poteva evitarla per sempre. Quando di voltò per fronteggiarla, lei lo guardava intensamente, come se aspettasse che lui dicesse qualcosa – qualsiasi cosa.

Le parole, però, si rifiutavano di trovare una via per lasciare le sue labbra. Guardandola, adesso, era senza parole. Non esistevano abbastanza parole nell’universo per descrivere I sentimenti che provava per lei. Quindi, anziché parlare, fece un passo verso di lei.. due passi.. tre. Lei lo guardò mentre le si avvicinava, e capì. Draco avrebbe potuto scommettere che Hermione sapeva esattamente cosa lui stava pensando.

Si abbandonarono uno nelle braccia dell’altro in contemporanea, e rimasero così a lungo, a stringersi. Non avevano bisogno di parole; i loro gesti parlavano da soli.

Lei si strinse a lui, il volto affondato nella sua spalla. “Sei tornato,” sussurrò.

“Granger,” disse lui dolcemente. “Hermione.. Non voglio che tu te ne vada.”

“Lo so.”

“Ma mi spaventa il pensiero che tu possa restare.”

“Lo so,” disse ancora lei, allontanandosi lentamente per guardarlo in faccia. “Ma non spaventa me. Mi spaventa il pensiero di andarmene. Non voglio passare il resto della mia vita a nascondermi. Non voglio passare il resto della mia vita senza la magia.. senza i miei amici.. senza te.”

“E io non voglio passare il resto della mia vita senza te”, disse lui.

Hermione accennò una risata. “Chi l’avrebbe mai immaginato, che avremmo avuto così tanto in comune?”

Draco sorrise. Allungò una mano e le nascose un ciuffo di capelli dietro l’orecchio. “Hermione, prima mi hai chiesto di dirti cosa provo per te -”

Lei scosse la testa. “Lascia perdere. Non devi dirmi niente. Non finché non sarai pronto.”

Draco sospirò. “Non vedo come si possa essere più pronti di così,” disse, sciogliendo l’abbraccio. Le prese entrambe le mani. “Sono due mesi che voglio dirti cosa provo per te. È solo che pensavo non avrei mai avuto l’opportunità di farlo.”

“Beh, adesso ce l’hai,” disse lei lentamente. “Ne approfitterai?”

“Non ancora,” mormorò lui. Abbassandosi, catturò le labbra della ragazza con le sue, baciandola con tutta l’energia che aveva, lasciando entrambi senza fiato, quando finalmente si separarono.

Guardandolo con espressione intontita, Hermione sussurrò, “Immagino tu l’abbia appena fatto.”

“Non ci sono andato neanche vicino, Granger,” disse Draco con un sorrisetto. Guardandola dritto negli occhi, disse, “Io -”

“Sh,” disse Hermione dolcemente, mettendogli un dito sulle labbra per zittirlo. “Prima che tu possa dire qualsiasi cosa, c’è una cosa di cui devo parlarti.”

Draco andò nel panico. Ogni volta che sentiva le parole “c’è una cosa di cui ti devo parlare” rivolte a lui, erano brutte notizie. Sempre. “Va bene..” disse, esitante, lasciando andare le sue mani.

“Quanto sei andato via, ero arrabbiata,” disse lei, “e ho capito di essere stata troppo precipitosa nel decidere di tornare a casa. Ero così.. ferita, che tu non volessi che restassi – almeno, che non volessi me abbastanza da chiedermi di restare. Ma quando te ne sei andato, ho cominciato a pensare a cosa avrei fatto.. a cosa avrei voluto dare. E ho deciso che non voglio assolutamente tornare a casa. Non adesso. Hogwarts è stata la mia casa negli ultimi sette anni, e i miei amici sono stati la mia famiglia. Non posso lasciarmi tutto alle spalle.”

Draco annuì. Questa non era una sorpresa per lui – l’altra Hermione aveva avuto totalmente ragione.

“Perciò quando i miei genitori sono tornati con Silente, ho parlato con loro,” continuò. “E alla fine, hanno accettato la mia decisione.”

“Che sarebbe, di preciso?”

Hermione sospirò. “Ho deciso di finire l’anno scolastico qui, e così facendo farò sapere a tutta la scuola che sono ancora viva. Magari mi metterò in pericolo facendo questo, ma anche Silente è d’accordo che finché resto fra le mura del castello, dovrei essere sicuro fino al diploma. Aggiungerà anche qualche incantesimo di protezione per me.”

“Va bene,” disse Draco lentamente. “E cosa succede dopo il diploma? Quando non sarai più al sicuro nel castello?”

“Beh,” rispose lei, “pensavo di prendermi un po’ di tempo libero dopo il diploma. Viaggiare. Ho sempre voluto esplorare il mondo. O, a dirla tutta, ho sempre avuto questo sogno di andare in qualche prestigioso college Babbano. Ma ancora non so con certezza cosa voglio fare. In entrambi i casi, farò felici i miei genitori perché vivrò nel mondo Babbano, e la possibilità che qualcuno venga a cercarmi sono alquanto scarse.”

Il cuore di Draco sprofondò mentre la ascoltava. Se fosse partita per viaggiare dopo il diploma, o anche se fosse andata al college.. non l’avrebbe vista mai più. Cominciava a chiedersi perché aveva cercato di convincerla a partire, in primo luogo; quel pensiero lo stava dilaniando.

“E quanto durerà questa tua pausa?”

“Fino alla guerra,” disse. “Se e quando dovesse scoppiare. Tornerò, e aiuterò Harry come posso. Non voglio rinunciare del tutto al mondo magico, ma penso che per me sarebbe meglio rimanere in disparte dopo la scuola. E dopo la guerra, niente di tutto questo avrà più importanza. Se vinceremo noi, non ci saranno più cattivi di cui preoccuparsi, e se dovessero vincere loro.. non ci sarà alcun mondo magico in cui fare ritorno.” Sorrise tristemente.

Draco cominciava a capire perché lo aveva interrotto quando stava per rivelarle i suoi sentimenti: perché dopo poco più di tre mesi, sarebbe stata lei a lasciarlo. Ovviamente, lei non voleva costringerlo a confessare i suoi sentimenti e poi alla fine dover uscire dalla sua vita.

Draco avrebbe mentito se avesse detto che la notizia non lo lasciava completamente sconvolto. Ma anche se avesse avuto a disposizione soltanto tre mesi con lei, era sicuro che avrebbe approfittato di ogni singolo secondo.

 “Beh, Granger, mi sembra un ottimo piano,” mentì. Schiarendosi la gola, le prese la mano e disse, “Quindi per quanto tempo ancora dovrai rimanere in questa stanza?”

Hermione si strinse nelle spalle. “Silente vuole lasciarmi decidere da sola quando andarmene, o quando dire ai miei amici che sono viva.”

“Fantastico. Quindi in teoria potresti andartene anche ora, giusto?”

Hermione ridacchiò. “Potrei. Ma dove dovrei andare?”

Guardando l’orologio, Draco fu sollevato nel constatare che tutti gli studenti sarebbero stati ancora a lezione a quell’ora, e loro avrebbero avuto via libera per i corridoi senza doversi preoccupare di essere visti da qualcuno.

“Vieni a fare una passeggiata con me?” le chiese con un sorrisetto. Era un sorrisetto piuttosto forzato, ma lei sembrò non accorgersene.

“Una passeggiata? Dove?”

“A casa,” disse lui, spingendola verso la porta. La aprì col delicatezza, e sporse la resta, controllando a destra e sinistra per assicurarsi che non ci fosse nessuno da quelle parti. Quando vide che il corridoio era libero, si voltò di nuovo verso di lei e disse, “C’è qualcuno che ti voglio presentare.”

 

Note della Traduttrice: Sono imperdonabile, lo so. Vi chiedo scusa per questa lunga attesa. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che ci sia ancora qualcuna che mi legge, nonostante le lunghe pause fra un capitolo e l’altro! T___T

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lolagirl