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Autore: MerylSilversburgh    08/12/2006    2 recensioni
La morte. Il vero amore. La guerra. La vita di tutti i giorni. Tra l'incubo del mondo digitale e quello del mondo reale. La seconda parte, la prima pubblicata, di una trilogia sui digimon.
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA FINE DI QUALCOSA

LA FORZA DELLE PAROLE

Era passato quasi un mese dall’ultima volta che aveva parlato con Kari. Dopo la telefonata che aveva fatto Heiji lei aveva deciso di mandare il piccolo a conoscere il suo vero padre. Sarebbe arrivato il giorno dopo, per trascorrere una settimana insieme a lui. Il fatto che lui e Kari non stessero insieme non doveva impedire ad Heiji di avere due genitori. Per quanto riguardava Soichiro, pareva essersi rassegnato completamente. Aveva rinunciato all’idea di poter vedere Heiji e si era comprato una casa per lui, lasciando libera quella in cui viveva con Kari. In poco più di un mese la vita di tre persone era stata sconvolta notevolmente. Quella che era una famiglia era ora distrutta…ed era tutta colpa del suo arrivo. Colpa sua. Cominciava ad amare il lato masochistico di se stesso.

Una donna dormiva accanto a lui, quasi non si ricordava chi fosse. Forse la terza o quarta bionda ossigenata senza carattere che si era portato a letto per sfogare le sue frustrazioni.E sarebbe stata forse la terza o quarta a cui avrebbe chiesto di andarsene.

Fu sorpreso quando la vide rivestirsi e andarsene da sola.

TK –Ehi…dove vai?-

GINA –Cos’è credi che aspetti che tu mi cacci via?-

TK –E perché dovrei farlo?-

GINA –Mi hai preso per stupida? Magari stupide sono quelle che ti fai di solito, ma ti assicuro che io sono venuta con te per lo stesso motivo per cui tu mi hai invitato. Non cerco il vero amore in un tossicodipendente…potevo anche rischiare di beccarmi qualche malattia-

TK –Chi sarebbe il tossicodipendente?-

GINA –Ho visto…nel bagno…-

TK –L’ho fatto solo una volta…-

GINA –Si, come no-

TK –Te lo giuro…non c’è rischio. Non l’ho fatto mai più. C’è stato un periodo in cui mi facevo regolarmente ma è stato tanto tempo fa …-

GINA –E cosa ti ha spinto a non riprovarci? Come hai combattuto la dipendenza?-

TK –Mio figlio…mio figlio arriva domani. Non potrei mai permettermi di fargli trovare un padre drogato-

GINA –Hai un figlio?-

TK –Si…ha tre anni-

GINA –E tua moglie?-

TK –Non siamo mai stati sposati…comunque ora le cose vanno male tra noi-

GINA –E ci credo…quale madre sana di mente vivrebbe con un maniaco suicida come te…-

TK –E’ quello che penso anch’io…-

GINA –Non so perché ma gli affari tuoi mi interessano…-

TK –Ed io non so come ho fatto a beccarne una con un cervello ieri sera-

Entrambi risero.

GINA –Senti…io non sono messa molto meglio di te…vengo da una famiglia estremamente povera, ho dovuto anche prostituirmi tempo fa per poter sopravvivere…-

TK –L’America è dura con la gente…ora dove vivi?-

GINA –Sono riuscita a trovarmi un lavoro in un supermercato e faccio anche qualche servizio fotografico per arrotondare…vivo con una mia cara amica da quando mio marito è stato ucciso-

TK –Tuo marito…è stato ucciso?-

GINA –Si…quell’idiota aveva contatti con varie associazioni criminali, faceva la spia…e qualcuno ha pensato bene di chiudergli la bocca. Era un’idiota…ma io l’amavo tanto…è stato un duro colpo…-

TK –Deve essere orrendo…perdere una persona che ami tanto…-

GINA –Beh…ovvio…-

TK –Posso chiederti una cosa?-

GINA –Certo-

TK –Tu che ne hai passate così tante…insomma io credevo di essere un caso clinico e invece…insomma come hai fatto a riprenderti da tutti gli shock che hai avuto?-

GINA –Anch’io quando è morto mio marito ho pensato mille volte di suicidarmi…di bere…di bucarmi…ma poi…ho capito che a lui non sarebbe piaciuto. Avrebbe voluto che non piangessi per lui, che continuassi a vivere…e l’ho fatto, l’ho fatto come segno di rispetto verso il suo amore…e perché anch’io avrei voluto la stessa cosa per lui-

TK –Hai mai pensato…che sarebbe stato meglio se fossi morta tu al suo posto?-

GINA –Sarebbe stato un po’ egoistico…l’avrei fatto soffrire…e amare è l’esatto opposto di soffrire-

TK –Sai io sono uno di quegli egoisti…è per quello che io e la mia ragazza non stiamo più insieme-

GINA –Beh è già una buona cosa che tu te ne renda conto…-

TK –Già…l’ho fatto parecchie volte e lei mi ha perdonato ma ora…-

GINA –O le cose vengono da parte tua o niente…beh ovvio-

TK –Perché a te sembra tutto ovvio?-

GINA –Lo è per tutti…-

TK -…-

GINA –Senti io devo andare a lavoro adesso…probabilmente non ci vedremo mai più ma promettimi una cosa…-

TK –Cosa?-

GINA –Tu che hai ancora la possibilità di vedere chi ami…non buttare via l’occasione…fallo per chi come me non può più coglierla quell’occasione-

TK –Io non so…non ho la forza di riprovarci…tutte le volte che credevo di aver capito in realtà ci sono ricascato…poi…-

GINA –Non c’è nulla da capire…devi solo ritrovare un po’ di fiducia in te stesso-

TK -…addio…-

GINA –Addio Takeru…-

Matt e Sora si stavano ancora coccolando nel sonno quando il loro pargoletto aveva già acceso a tutto volume la tv facendo arrivare alle loro orecchie le sigle più stupide di cartoni animati che avessero mai sentito.

SORA –Uff…sveglia …-

MATT –Ma io non devo lavorare…-

SORA –Io si e tu devi accompagnare Yama a scuola. E poi magari riuscire a trovarti un lavoro-

MATT –Ci sto provando da un mese!-

SORA –Beh continua a provare!-

Matt e Sora si erano sposati due settimane prima. Matt aveva convinto il fratello a tornare in Giappone sperando che si riconciliasse con Kari ma il massimo che aveva ottenuto era una discussione su una custodia congiunta di Heiji. Tai aveva invece deciso di sposarsi lontano da Tokio, invitando solo i testimoni. Motivo: Non aveva il becco di una quattrino per organizzare un ricevimento.

SORA –Hai sentito Tk ultimamente?-

MATT –No…quell’imbecille sarà ancora rinchiuso nella sua tana a compiangersi-

SORA –Ormai mancano solo loro due…persino Joe ha detto di essersi fidanzato con una ragazza cinese-

MATT –Joe continua ancora ad avere questo amore per le culture estere…-

SORA –Tornando a noi…Kari ha chiamato chiedendo se puoi accompagnare Heiji e lei all’aeroporto, in attesa che lei prima o poi si compri una macchina-

MATT –Vanno da Tk?-

SORA –Ci va Heiji…lei lo accompagna-

MATT –Già…e non c’è speranza che si parlino quei due no?-

SORA –Conoscendoli…-

TAI –Non puoi sempre stare qui a oziare…io vorrei anche una vita matrimoniale!-

SOICHIRO –Figurati mi fermo solo a mangiare…-

AYUMI –Comunque potresti anche mangiare a casa tua…-

SOICHIRO –Tutto solo? Non sono abituato-

TAI –Uff…-

AYUMI –Non che ti voglia cacciare ma prima o poi ti ci dovrai abituare!-

TAI –Se me lo dicevi sposavo anche te!-

SOICHIRO –Si…si…si…avete ragione-

AYUMI –Andiamo, trovati una ragazza!-

SOICHIRO –Ho una certa predisposizione ad amare quelle già occupate!-

AYUMI –TI riprenderai prima o poi…-

TAI –Speriamo…-

SOICHIRO –Uff…vorrei anche vedere Heiji…ma è meglio che non lo faccia-

TAI –Guarda che mia sorella te lo permetterebbe!-

SOICHIRO –E’ che non sarebbe giusto nei confronti del bambino…almeno fino a che Tk e Kari non sistemeranno le cose fra loro. Ora Heiji deve conoscere il suo vero padre-

AYUMI –Ma tu l’hai cresciuto per tre anni…-

SOICHIRO –Si ma…Kari l’ha sempre tenuto, forse involontariamente, un po’ distante da me. Certo lo portavo al parco, gli davo il biberon, giocavo con lui…ma c‘era come un divario che non riuscivo a superare. Forse non sono il tipo da crescere un figlio non mio…non fraintendete, voglio un immenso bene ad Heiji…ma probabilmente anche lui vuole il suo vero padre-

TAI –Comunque si ricorderà di te…ne sono sicuro…-

SOICHIRO –Speriamo…-

AYUMI -Beh? Vogliamo mangiare o no?-

TAI –Certo che si!!!!-

DAVIS –Davvero non vuoi che ti accompagni da lui?-

KARI –No…è già abbastanza difficile, aspetta qui è meglio. Poi se vuoi puoi andare a salutarlo-

DAVIS –E’ ridicolo tutto questo lo sai vero?-

KARI -…-

DAVIS–Certo…lo so non sono affari miei-

KARI –Davis non credere di conoscere risposte che io sto cercando da anni-

DAVIS –Io conosco poco e niente di quello che è successo tra voi negli ultimi anni…so solo che mi piacerebbe vedervi insieme di nuovo-

KARI -Tsk…ormai sembra che tutti affidino le loro certezze sulla vita basandosi sulla nostra storia…comunque aspettaci qui-

HEIJI –Ciao Davis-

DAVIS –Ciao piccolo!-

Kari si avviò verso l’edificio in cui abitava Tk. Certo non si poteva dire che fosse un posto di lusso, ma perlomeno grazie a Davis non era stata costretta a mandare suo figlio in un appartamento dei bassifondi di cui probabilmente Tk si sarebbe accontentato.

Fu Heiji a dover suonare il campanello, stanco di vedere la madre guardare la porta con sguardo assente. Tk li stava aspettando, aprì dopo pochi istanti. Il suo aspetto non era dei migliori, ma aveva cercato di pulire la casa al meglio.

TK –Ciao…-

Kari evitò il suo sguardo. Come faceva di norma da quando si erano rincontrati dopo quattro anni.

HEIJI –Ciao…-

TK –Ehi…tutto a posto campione?-

Tk accarezzò la testa del figlio, che sorrise.

HEIJI –Si…-

KARI –Non hai un bell’aspetto Takeru…-

TK –Scusa è che…sai non riesco quasi a pagarmi la lavanderia col lavoro che faccio, non ho più vestiti puliti, ma per fortuna sono riuscito a farmi riattaccare l’acqua e il telefono-

KARI –Non so se te ne rendi conto ma devi tenere un bambino di tre anni con te per una settimana-

TK –Tranquilla…vieni, entra un attimo-

Kari lo seguì mentre lui le mostrava la casa.

TK –Guarda…questa è la stanza dove dormirà Heiji, ho comprato un sacco di giocattoli non sapendo bene cosa gli piacesse, e un lettino appena fatto da un falegname con relativo materasso che mi ha prestato Davis-

KARI -…-

TK –Beh ovviamente ho dovuto far fare il lettino grande quanto un materasso normale…ma credo che non importi, insomma starà solo un pò più comodo no?-

KARI –Davis ti ha prestato anche i soldi per comprare tutto questo?-

TK –No…è per quello che sono senza vestiti puliti…comunque oggi ritiro in anticipo lo stipendio-

KARI –Bene…che altro hai comprato?-

TK –In cucina ci sono un biberon, del latte fresco e dei biscotti. Ne ho presi un po’ di vari tipi, anche lì non sapevo cosa gli piacesse…-

HEIJI –Cioccolato!!-

TK –Beh…tranquillo gli altri li mangio io…-

Kari lo guardò ancora un po’ perplessa.

TK –La casa è pulita, comunque se vuoi dare un occhio…-

KARI –No…tranquillo mi fido…come organizzerai le giornate?-

TK –Oh…beh dalle otto alle quattro starà con Katie, la ragazza di Davis, visto che io devo lavorare. Anche loro hanno tutto l’occorrente per avere un bambino di tre anni in casa. Appena uscito da lavoro lo andrò a prendere, poi faremo qualcosa insieme, lo porterò in giro o non so, e poi dopo cena, a nanna. Non più tardi delle 9.30-

KARI –Ti sei informato bene vedo…-

TK –Ho fatto il possibile…-

HEIJI –Allora mamma? Posso andare già a provare i nuovi giochi?-

KARI -…si, va pure. Esame superato-

HEIJI –Siii!-

KARI -…-

TK -…-

KARI –Beh…devo farti i complimenti…ma vedi di non fare cose strane-

TK –Cioè?-

KARI –Per piacere, non portare donne in casa e non fare niente di stupido…-

TK –Guarda che quello è mio figlio. Credi che potrei anche solo pensare di fargli del male?-

KARI (fredda)-Da tempo non so più cosa pensare di te…-

TK -…posso fare male a me stesso, ma non farò mai niente che possa nuocere a qualcun altro…-

KARI –L’hai fatto tante volte invece…vedi di non giocarti la sua fiducia, lo dico per te…-

TK –Non ti fidi più di me? E’ così vero?-

KARI –E come potrei…-

Lei fece per andarsene, aprì la porta. Prima di richiuderla dietro di sé sentì una mano afferrarla e delle parole sfiorare il suo udito.

TK –E’ stato per la riuscita del mio addestramento…il continuo pensare a te non mi permetteva di avanzare negli allenamenti. Dave mi disse che c’era un unico modo per sconfiggere quell’ostacolo e proseguire con la missione di battere Ainter. Ho dovuto scegliere tra salvare il mondo e te…l’unico modo per dimenticarti era convincerti della mia meschinità…se tu non avessi voluto più saperne di me mi sarei messo il cuore in pace…la rabbia scatenatasi da quella rassegnazione mi ha permesso di acquisire il potere necessario per continuare l’addestramento…mi dispiace di averti detto quelle cose, ma era l’unico modo per convincerti…-

KARI -…-

TK –Non volevo dirtelo perché non voglio mai più sconvolgere la tua vita ma…voglio che tu ti fidi di me…devi sapere che non ho mai pensato quelle cose…e voglio un immenso bene ad Heiji anche se ancora non lo conosco…-

KARI -…-

TK -…-

KARI –In ogni caso…con quelle parole, quella volta…in fondo non mi avevi affatto convinto…-

Tk sorrise. Poi lei se ne andò. Aveva fatto bene a dirle la verità? Ma d’altronde era l’unico modo per farla stare tranquilla. Lui si sarebbe preso cura di Heiji, e lei sarebbe stata tranquilla.

Soichiro Kanagawa si era presentato a casa Ishida molto presto quella domenica. Era venuto per parlare con Matt. In quel momento sedevano entrambi davanti ad una tazza di caffè.

MATT –Non so come ringraziarti Soichiro…ormai per me trovare lavoro era diventata un’impresa impossibile-

SOICHIRO –Sai…a me la laurea in legge non è mai servita a niente se non per raccomandare qualche amico e farlo lavorare in qualche ufficio-

MATT –Beh…grazie comunque. Se non fosse per te forse avrei dovuto accontentarmi del posto da spazzino-

SOICHIRO –Dovrai solo catalogare documenti, scrivere, timbrare…cose che fanno gli impiegati. E la paga non è affatto male-

MATT –In ogni caso ho intenzione di riprendere gli studi. Non è mai troppo tardi per fare l’astronauta…andrò ai corsi serali, così potrò lavorare. Penso di farcela-

SOICHIRO –Anch’io vorrei tanto prendere la mia ambita laurea in ingegneria informatica…a causa di quella mancanza non posso neanche pensare di fare quello che voglio veramente…guarda Izzy, lui si che c’è riuscito-

MATT –Ehi…guarda che stai parlando con uno che si è perso totalmente tanti anni di vita. Insomma se vuoi farlo…fallo-

SOICHIRO –In effetti in questo momento ho proprio bisogno di un obiettivo-

MATT –Come stai per quella storia?-

SOICHIRO -…si va avanti. Ma ti assicuro che non è poi così grave come lo immaginavo…è stato come se già sapessi che un giorno la favola sarebbe finita. E’ stato quasi un sollievo quando lei mi ha piantato-

MATT –Ce l’hai con Tk?-

SOICHIRO –No…certo senza di lui le cose probabilmente sarebbero andate a mio favore, ma lei avrebbe comunque pensato a lui per il resto della sua vita-

MATT –Heiji…cioè…l’Heiji del futuro non ti ha detto niente riguardo ai suoi genitori-

SOICHIRO –Credo che tutto in quel futuro sia andato storto…so che non gli andavo tanto a genio…chissà che cos’ho combinato…-

MATT –Andiamo…sei un bravo ragazzo…-

SOICHIRO –Si ma…tu sai cos’ha fatto Izzy?-

MATT –Cosa?-

SORA (intromettendosi nella discussione) –Già…cosa?-

MATT –Ben svegliata-

SORA -…allora cosa? Sono curiosa! Izzy ha fatto il cattivello nel futuro?-

SOICHIRO –Non è una cosa da prendere poi così alla leggera…comunque è meglio lasciar perdere-

MATT –E perché?-

SOICHIRO –Perché si. Fidati, certe cose è meglio non saperle-

SORA –Sarà…beh io vado a farmi un caffè. Ma quand’è che quella peste la smette di strimpellare?-

MATT –Ehi sta ancora imparando abbi pazienza-

SORA –Non è tanto per la chitarra…è che al contrario di suo padre è stonato come una campana!-

MATT –Chissà da chi ha preso…-

SORA –Ehi!-

MATT –No amore! Niente lanci di oggetti pericolosi! Abbiamo un ospite…-

SORA –Beh allora ringrazialo il doppio…quell’ospite-

SOICHIRO –Beh…in rapporto agli anni persi, sembra che a te le cose vadano bene-

MATT –Anche troppo. E spero che un giorno andranno bene per tutti-

SOICHIRO –Vedrai…quei due se la caveranno. Sai a chi mi riferisco-

MATT –Lo spero per loro…-

SOICHIRO –Beh io vado…tu continua ad insegnare a tuo figlio a suonare. Gli artisti sono sempre affascinanti per le donne-

MATT –E tu vedi di farti una bella vita…non una favola…una bella vita reale-

SOICHIRO –Allora a presto…-

MATT –A presto!-

HEIJI –Oggi è l’ultimo giorno che possiamo stare insieme.

Il piccolo Heiji era sul divano in braccio a suo padre. Per entrambi era stata una settimana fantastica. Si volevano molto bene. E non c’era voluto neanche molto tempo. Heiji stravedeva per suo padre, e suo padre...beh…suo figlio ormai per lui era tutto.

TK –La mamma ti farà tornare vedrai…-

HEIJI –Ma io voglio vederti tutti i giorni! Ti prego torna a Tokio e vieni a vivere con noi…-

TK –Questo non è possibile piccolo…-

HEIJI –Ma io ti voglio bene…-

TK –Anch’io e non sai quanto…però tu….non smettere di voler bene anche a Soichiro ok?-

HEIJI –Voglio bene anche a lui…ma tu sei il mio papà. E io lo sento che tu mi vuoi più bene di lui…-

TK –E chi lo dice?-

HEIJI –Sei gentile, mi fai divertire…e ogni tanto piangi quando mi guardi dormire. Io me ne accorgo…sei rimasto con me tutta la notte quando ho avuto il mal di pancia…-

TK(ridendo) –Beh…la prossima volta vedi di mangiare meno cioccolata…-

HEIJi –Me l’ha data Katie!-

TK –Sai…mi fa piacere averti conosciuto…-

HEIJI –Perché tu e la mamma non fate pace?-

TK -…-

HEIJI –Promettimi che ci proverai! Proverai a venire a vivere con noi!-

TK –Ma…-

HEIJi –Per favore!-

TK –Lo vorresti davvero?-

HEIJI –La mamma mi ha detto che ti ama…-

TK -…lo so...lo so che mi ama…ma a volte l’amore non basta…-

Heiji all’improvviso scese dal divano e andò via.

TK –Ehi…dove vai?-

Tornò dopo pochi minuti con una lettera in mano.

HEIJI –L’ho trovata in uno dei cassetti. Io non so leggere, però ho visto la stessa scritta che la mamma mette su qualche foglio ogni tanto…-

TK -…si chiama firma-

Tk capì subito di cosa si trattava.

HEIJI –E’ una cosa che ti ha lasciato la mamma?-

TK –No è molto vecchia….-

HEIJI (deluso)-Ah…-

TK -…Heiji…ti prometto che ci proverò…a fare quella cosa-

Heiji sorrise.

HEIJI –Vado a letto!-

TK –Ecco bravo. E’ tardi-

HEIJI –Ehi papà…posso tagliarmi i capelli come te?-

TK –Ma dopo ti scambieranno per me da piccolo…-

HEIJI –E’ vero…beh buonanotte-

TK –Buonanotte-

Da quando si sentiva chiamare papà, aveva cominciato a provare una strana sensazione. Si sentiva davvero un padre. Beh, lui era un padre. Teneva veramente tanto ad Heiji. Avrebbe voluto stare sempre con lui. Ma già domani sarebbe finita, e chissà quando Kari l’avrebbe riportato…

Ma d’altronde non poteva fare altro, oppure poteva provare sul serio a mettere a posto le cose con Kari,chissà magari grazie ad Heiji quella sarebbe stata la volta buona. Grazie a quel bambino aveva riacquistato fiducia in se stesso, avere delle responsabilità l’aveva aiutato a crescere.

TK –Magari non sarebbe poi così sbagliato…ritentare…dopotutto ci amiamo…-

Decise di rileggere quella lettera.

Si soffermò su quelle parole…”volevo che fosse qualcosa che avresti potuto conservare per tutta la vita…è impossibile essere sicuri del futuro…la sicurezza di amarti, di amarti comunque…non credere a quello che ti dirò o ti dimostrerò, credi a quello che ho scritto…amore è troppo poco per descrivere cosa provo per te…lo sarà sempre”

La sua piccola dolce Hikari…quelle parole erano verità, lo sapeva…lui era sicuro dell’amore di lei…aveva imparato ad esserlo, anche se gli pareva fosse quello il problema. Ma era qualcos’altro…mancava un tassello in quella situazione…lei si stava aspettando qualcosa da lui…e ora aveva capito cosa.

Kari stava facendo colazione in un bar insieme a Davis. Era arrivata la sera prima, e aveva passato la notte in albergo. L’amico si era preso un giorno di ferie dal lavoro per poterla accompagnare in giro per la città.

DAVIS –La prossima volta dormi pure da me, già il viaggio ti sarà costato abbastanza…non c’è bisogno di aggiungerci l’hotel-

KARI –Non importa tanto prendo bene col lavoro che faccio…e poi i miei genitori mi aiutano molto, tanto Tai non si sa come è riuscito a diventare un avvocato, e ha uno stipendio da paura…anche se spende tutto in roba inutile e alla fine non ha avuto il becco di un quattrino neanche per sposarsi-

DAVIS –Mi hanno detto che è bravo-

KARI –Beh hai presente l’espressione “avvocato delle cause perse”? Lui quelle cause le vince…prende dei casi assurdi e poi non si sa come riesce a vincere…secondo me fa imbestialire i giudici…per farlo star zitto fanno di tutto-

DAVIS –Tai avvocato…grandioso-

KARI –Lui non lo prende come un lavoro infame…non accetta casi di assassini o di criminali…devo dire che fino ad adesso ha difeso solo delle persone per bene-

DAVIS –Beh la giustizia è nella sua indole…piuttosto, è bello fare la maestra?-

KARI –Devo dire che mi piace parecchio…desideravo farlo da quand’ero piccola. E’ meglio di quello che pensavo-

DAVIS –Sono felice per te…altre novità?-

KARI –Oh…due giorni fa è nata la bambina di Miya e Ken. E’ stupenda…-

DAVIS –Quel imbecille di Ken non mi ha neanche avvertito! Comunque speriamo che la figlia non sia isterica come la madre…povero amico mio-

KARI –Ma piantala…beh…sono le 7.30, forse dovremmo andare-

DAVIS –Si…poi magari perché non rimanete a pranzo da me? Ho voglia di farmi una chiacchierata con la mia vecchia amica-

KARI –Volentieri…dimmi un po’ come l’hai visto Heiji?-

DAVIS –Vuoi proprio saperlo?-

KARI –Perché è successo qualcosa?-

DAVIS –No anzi…Heiji è contentissimo di suo padre…davvero l’ho visto pimpante-

KARI -…-

DAVIS –Che c’è? Sei delusa…contenta…?-

KARI –Non lo so…è un po’ difficile da spiegare-

DAVIS –Ehi...te lo dico chiaramente…tu e Tk eravate una delle poche cose che facevano andare avanti il mondo…una delle poche sicurezze assolute-

KARI –Smettila Davis…ogni volta ripeti la stessa cosa!-

DAVIS –Ok non insisto, ma ti accorgerai che ho ragione…bene, su andiamo!-

TK –Ok…sei pronto. Lavato i denti?-

HEIJI –Si!-

TK –Bene…-

DLIN;DLON

TK –Eccola qui-

Tk aprì la porta. Kari aveva sempre lo sguardo abbassato, come al solito. Davis lo salutò con una stretta di mano. Li fece entrare.

HEIJI –Ciao mamma!-

Il bambino abbracciò la madre che sorridente gli diede un bacio sulla fronte.

KARI –Piccolo mio…tutto a posto?-

HEIJI –Tutto bellissimo! Papà è bravo e io mi diverto un sacco, è come stare con te, solo che lui guarda con me le corse delle macchine! Quand’è che mi porti ancora?-

KARI –Sono contenta…-

TK –A proposito di macchine, hai preso le macchinine che volevi portarti a casa?-

HEIJI –Si le ho messe in tasca!-

KARI –Beh…è ora di salutare tuo padre…-

TK –Già…-

Il piccolo abbracciò il padre. Tk fece lo stesso, lo strinse forte a sé.

TK –Quando torni troverai un sacco di giocattoli nuovi…-

HEIJI –Papà…ti telefono tutte le sere-

TK –Non c’è bisogno…mica mi scordo di te-

Il padre accarezzò il figlio sorridendo.

TK –Sai…farò di tutto, per mantenere la promessa che ti ho fatto…-

HEIJI –Ti voglio bene papà…-

TK –Anch’io…ora è meglio che vai…-

Heiji prese la mano di Davis, che lo portò fuori. Kari stava per seguirlo quando Tk la fermò.

TK –Non ancora…non stavolta…-

Kari fece segno a Davis che portò il bambino giù per le scale. Avrebbero aspettato giù. La ragazza si chiuse la porta alle spalle e sempre con lo sguardo abbassato attese che lui parlasse.

TK –Guardami negli occhi…-

Lei alzò lo sguardo. Le fece male, estremamente male, vedere quegli occhi.

KARI –Che vuoi Tk?-

TK –Solo darti una cosa…-

Il ragazzo le porse un foglio piegato.

KARI –Ma che…che significa?-

TK –Non ti ricorda niente questa scena?-

KARI -…-

TK –Leggila quando sei sola…-

KARI -…-

TK –Quello sarà il supporto cartaceo dove per sempre potrai trovare quello che ti dirò…che ti dirò adesso…-

KARI –E cosa sarebbe cambiato adesso?-

TK –Nostro figlio…delle cose che mi ha detto una persona…le tue parole che ho letto ieri sera…-

KARI -…-

TK -…Kari io ti amo, e fin qui nessuna novità…-

KARI -…-

TK -…ma voglio sposarti, vivere con te, con Heiji…lui è il frutto del nostro amore…ho fatto tanti errori in passato, ti ho fatto soffrire…ti ho fatto soffrire troppo…ora sono sicuro del tuo amore, lo ero anche prima ma non credevo potesse arrivare fino a tanto…ora voglio che tu sia sicura del mio…io senza di te non posso vivere e di questo ne sono certo-

KARI -…come faccio a crederti?-

Lui le prese la mano.

TK –Fidati di me…ancora una volta ti prego…-

KARI –L’ultima volta sei stato tu a rifiutare…-

TK –Avevo paura di me stesso…ma quel bambino ha cambiato tutto in me…ho fatto per la prima volta il padre, la persona matura e responsabile, ho fatto qualcosa che nessuno mi ha insegnato e ho guadagnato l’amore di mio figlio…certo, ha solo tre anni si affeziona in fretta….ma personalmente il suo affetto è la cosa più importante di questo mondo insieme a te…-

KARI -…Tu…-

TK –Io sono sicuro delle mie capacità, sono sicuro dei miei sentimenti, sono sicuro di volere te e mio figlio…per sempre. E niente, mai più, mi separerà da voi. Neanche se fossi l’unico in grado di evitare l’apocalisse-

KARI -…-

TK –Sono sempre quello che conoscevi, ho solo fatto una scelta. La mia famiglia, sopra ogni cosa. Sopra me stesso-

KARI –Ti prego chiedimi di portarti con me…-

TK –Portami con te…-

Kari sorrise. Poi le scese una lacrima.Una lacrima di gioia.

KARI –Sei proprio impazzito…-

TK –Beh…sono sempre bravo a fare il tragico, se un giorno ne avessi bisogno-

KARI -…-

TK –Sei autorizzata a dilaniarmi il cuore almeno mille volte…-

Kari lo abbracciò.

KARI –Sei un pazzo…io amo un pazzo…lo amo da una vita-

TK –Sposami…-

KARI –E tu baciami…-

Entrambi certo non sprecarono tempo. Era probabilmente giunto l’epilogo di una storia intrigata dalla soluzione apparentemente molto semplice. Apparentemente.

DAVIS –Beh…mi sa che io e te facciamo prima ad aspettarli a casa mia…-

HEIJI –Perché?-

DAVIS –Caro mio…congratulazioni, non so come ma sei stato l’unico a riuscire a far metter in moto il cervello a tuo padre…ci hanno provato tutti, ma nada-

HEIJI –Eh?-

DAVIS –Niente…ora andiamo, te lo spiegherò un giorno-

  
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