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Autore: HakunaMatata_3    19/05/2012    6 recensioni
Dal Capitolo 1:
"Vado a cambiarmi" dico a Rose, intenta a leggere un libro. "Scorpius dovrebbe essere già qui…"
"Fa’ in fretta" mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.
-
Salve a tutti, ecco la mia prima Fanfiction. È una Rose/Scorpius, ma troverete molti altri personaggi come Albus Potter, Roxanne e Louis Weasley, i fratelli Scamandro e altri ancora...
Spero possa piacervi =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Louis Weasley, Lysander Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 11:
Natale in casa Weasley


***(Roxanne Weasley)
Il treno sfreccia lungo le campagne inglesi a grande velocità. Tra i corridoi c’è il caos: primini felici di tornare a casa dopo il primo trimestre a scuola; primini Nati Babbani che non vedono l’ora di raccontare tutto di Hogwarts ai loro genitori; fidanzati che camminano mano nella mano per i corridoi alla ricerca di uno scompartimento libero; ragazzi che si inseguono facendosi scherzi…
Se si fosse trattato dell’anno scorso, anche io sarei tra loro, a quest’ora. Cosa c’è di meglio di uno scherzo per inaugurare le vacanze di Natale?
La porta dello scompartimento si apre per lasciar entrare Violet Roll, Cacciatrice di Corvonero, mano nella mano con Hugo. Inarco un sopracciglio e i due, capendo che non mi muoverò molto facilmente da qui, hanno il buon senso di arrossire e richiudersi la porta alle spalle.
Dicevo? Ah, sì…
Cosa c’è di meglio di uno scherzo per inaugurare le vacanze di Natale?
Lui, no?
Lysander entra nello scompartimento e Oscura il vetro della porta, mentre io mormoro Colloportus per sigillarla. Ci guardiamo negli occhi e subito il mio umore migliora. Gli sorrido e prendo un pacco dalla mia borsa. Lui si fruga nelle tasche ed estrae una scatolina. Apriamo i nostri regali insieme, ma, prima di concentrarmi sul mio, vedo i suoi occhi brillare davanti a un’Enciclopedia Medica babbana. Sorrido e mi concentro sul paio di orecchini che mi ha regalato. Sono delle semplici stelline, ma mi riempiono il cuore. Le indosso senza pensarci due volte, poi gli salto al collo. Un tonfo e un mugolio sommesso mi fanno capire che aveva il libro ancora in mano. Lysander saltella su un piede solo e non posso fare a meno di ridere.
<< Chissà… >> dico tra le risate, << forse in quel Manuale c’è scritto qualcosa al riguardo >>.
 
***(Helena Summers)
<< Scrivimi >> mi da un bacio. << Pensami >> glielo restituisco. << Non voglio lascarti >>. Non lo voglio nemmeno io. Gli sorrido mentre mi poggia la testa in grembo.
<< È solo per Natale. Perché è solo per Natale, vero? >> chiedo allarmata.
<< Come puoi dubitarne, sciocca? >> risponde fintamente offeso.
<< Sciocca? A me? >>
<< Be’, il Corvonero qui sono io >>. Certo, come no mormoro prima di baciargli la punta del naso. Louis prende ad accarezzarmi il ventre e, senza pensarci, dico: << Non sognare, Corvonero. Io non avrò mai figli >>. Lui mi guarda scettico: << È presto per dirlo >>. Scuoto la testa, sicura.
Mi perdo nel suo sguardo azzurro cielo e l’unica cosa che voglio, in questo momento e spiccare il volo per raggiungerlo. Anche lui precipita nel pozzo senza fono dei miei occhi scuri.
<< Mi piaci da impazzire, Helena >>
<< Anche tu, Louis. Anche tu >>.
Ci baciamo a lungo, poi il treno si ferma.
<< Ti scriverò >> gli do un bacio. << Ti penserò >> me lo restituisce. Un ultimo sorriso, un’ultima carezza, poi ci confondiamo e ci perdiamo tra gli altri studenti. Roxanne mi viene incontro e mi saluta con un sorriso tirato. Siamo nella stessa Casa, condividiamo il dormitorio, è la mia migliore amica. Eppure non ci parliamo da tre giorni. Ricambio il suo sorriso con uno altrettanto tirato e ci guardiamo negli occhi, finché Rose non ci raggiunge saltellando.
<< Forza, si torna a casa! >> dice raggiante trascinandoci verso lo scompartimento che occupavamo tutte e tre prima che Roxanne e io uscissimo.
Il baule si incastra tra le porte dell’Espresso e non posso far altro che cercare mio padre con lo sguardo per farmi aiutare o sperare nell’arrivo provvidenziale di uno studente.
Ho appena visto mio padre, quando sento la maniglia del baule allontanarsi dalle mie mani. Il mio bagaglio giace abbandonato a terra, così come il mio sguardo. Louis si allontana da me sfiorandomi la mano con la sua, poi lo sento urlare << Maman! >> mentre si allontana da me. Sospiro e prendo il baule, che cade prontamente a terra non appena Gregory mi salta in braccio.
<< Ellie! Andrò alla tua scuola! Ho fatto una magia, proprio come te >>. Sorrido a mio fratello e lo stringo forte. I miei genitori si uniscono al nostro abbraccio, poi ci incamminiamo all’auto mentre mio padre solleva il baule e ci segue al di là del muro. Davanti al binario 5 scorgo Rose, Hugo e Scorpius. Non ho il tempo di chiedermi cosa ci faccia Scorpius insieme a loro, che subito il mio sguardo viene catturato da un gruppo di tre persone. Louis e i suoi genitori ci superano e, nonostante sia davanti a me, sento già la sua mancanza.

***(Scorpius Malfoy)
<< Mamma! >> un piccolo Corvonero ci supera di corsa abbandonando il baule a terra. La madre lo abbraccia stretto, poi prendono a sussurrare. Guardo Rose di sottecchi e sorrido nel vederla intenerita da quella scena. Il suo sorriso accennato e nascosto si tramuta in un vero sorriso quando scorge la madre e il padre venirci incontro. La signora Weasley mi abbraccia e mi bacia come ha appena finito di fare con i suoi figli e penso subito che mi troverò bene a casa loro. Il signor Weasley mi tende serio la mano.
<< Buongiorno, signor Weasley >> lo saluto ricambiando la stretta. << Vorrei ancora ringraziare lei e sua moglie per la vostra ospitalità >> dico tendendo un sacchetto di carta. Il signor Weasley osserva l’Idromele Barricato che è contenuto nella busta e sorride.
<< Sei davvero gentile, ragazzo. E chiamami pure Ron >>.
Rose e sua madre sgranano gli occhi, mentre Hugo sorride vittorioso. Annuisco una, due, trenta volte, ancora confuso, mentre la signora Weasley dà un bacio al marito. Mano nella mano si avviano al parcheggio e scopro di voler fare lo stesso con Rose. Impongo alla mia mano di stare ferma e continuo a camminare mentre penso alla mia famiglia. Mio padre non avrebbe mai sorriso ad Albus dicendogli di chiamarlo Draco nemmeno davanti al Ministro in persona. La signora Weasley mi distoglie dai miei pensieri chiedendomi se ho mai viaggiato su di un’automobile babbana.
<< No, signora >> rispondo scuotendo la testa.
<< Allora reggiti forte. E chiamami Hermione >>.
 
Viaggiare in automobile è bellissimo. Certo, non è al pari delle scope, ma almeno ti godi il viaggio e non ti senti male (cosa che accadde con la mia prima Passaporta). Il paesaggio scorre sotto i miei occhi increduli e non posso fare a meno di pensare che, nonostante non abbiamo la minima idea di cosa sia la magia, questi Babbani non se la cavano affatto male.. siedo al centro tra Rose e Hugo, che canta un motivetto babbano che danno alla radio. Al ritornello della canzone ci uniamo a lui e non posso non ricambiare il sorriso dolce di Hermione.
 
Il viaggio dura non so quante ore ed è ormai pomeriggio quando arriviamo a casa Weasley. L’ingresso non è molto grande, vi sono un portaombrelli, un appendiabiti a muro posto sopra una panca di legno e un tavolino con un bel vaso di fiori e un vuota tasche dove Ron lascia le chiavi della macchina e quelle di casa. Hugo e Rose poggiano le loro bacchette lì vicino e spariscono dietro una porta. Faccio per seguirli, ma Hermione mi chiama.
<< Scorpius, posso parlarti? >>. Annuisco e un senso di inquietudine di si impossessa di me. Forse non mi vogliono qui. Forse dovrò tornare a casa. Forse mi allontaneranno da Rose.
<< Certo >>
<< Non so se i ragazzi ti hanno parlato delle… regole di questa casa. Sappi che non sei tenuto a rispettarle, ma vorrei che non coinvolgessi Rose e Hugo >>. Non vogliono che vada via: mi stanno spiegando come restare. Sorrido come un idiota e mi sfilo la bacchetta dalla tasca.
<< Assolutamente >> rispondo porgendogliela. Lei annuisce stupita ed esce con le tre bacchette in mano.
<< Scorp, dove sei? Vieni, ti mostro la stanza >>. L’urlo di Hugo mi raggiunge e mi affretto a trascinarmi dietro il baule.
<< Cosa voleva mamma? >> mi domanda una volta chiusa la porta della sua stanza.
<< Dirmi che sono esonerato dalle regole >>. Hugo sgrana gli occhi.
<< Davvero? >>. Scrollo le spalle.
<< Sì. Ma le ho consegnato lo stesso la bacchetta >>.
 
***(Rose Weasley)
Non va bene. Non va affatto bene. La radiosveglia sul comodino mi informa che sono le due del mattino e che sono sveglia da diciannove ore. Non va per niente bene. Mi gratto una guancia: potrei prepararmi una pozione Soporifera, ma mi manca il muco di Vermicoli*; potrei usare l’Incantesimo del Sonno*, ma è mamma ad avere la mia bacchetta. Perché, poi? Sono maggiorenne, posso fare tutte le magie che voglio. Non mi importa di imparare a vivere come i Babbani: io sono una strega, una strega assonnata!
Scalcio le coperte da dosso, prendo un libro dallo scaffale e scendo le scale. Mi fermo sulla soglia della cucina aggrottando un sopracciglio: Scorpius è fermo davanti al frigorifero, lo studia in tutti i suoi particolari. Si sofferma su un paio di calamite, le gira e le sposta. Poi tira la maniglia così forte che ho paura che il frigorifero gli possa cadere addosso.
<< Merlino, vuoi aprirti? >>.
Resto a guardarlo altri dieci minuti soffocando le risate, poi mi decido ad aiutarlo. Entro in cucina come se niente fosse, apro il frigorifero e prendo il latte. Dalla credenza prendo due bicchieri e ne porgo uno pieno a Scorpius.
<< Devi abbassare la maniglia, non tirarla >>.
Scorpius annuisce a testa bassa e vuota il bicchiere. Lo posa nel lavello e fa per uscire, ma io lo fermo prendendolo per mano. Lo conduco in salotto e lo faccio sedere accanto a me sul divano.
<< So che hai giurato di non parlarmi fino alla fine dei M.A.G.O., ma non m'importa. Mi piaceva parlare con te e passare il tempo in tua compagnia >>.
<< Anche a me. Ma l’ho promesso >>. Scorpius si alza lasciandomi da sola sul divano, lasciandomi la mano. Sospiro, apro il cassettino del mobiletto accanto al divano ed estraggo i miei occhiali. Li inforco e accendo la TV togliendo il volume. Le immagini attraversano le lenti e raggiungono la mia retina, ma scivolano sulle pareti della memoria prima ancora di imprimersi. Stringo forte il pugno della mano destra, quella che prima stringeva quella di Scorpius, fino a conficcare le unghie nella carne. Non parlo con Scorpius da quando gli ho urlato contro in Sala Grande, la settimana scorsa. È una settimana che non mi parla e non mi guarda in faccia. Prima non l’avevo capito, ma ora è tutto chiaro. Perché quando ho urlato contro Scorpius in Sala Grande, ho sentito una specie di vuoto dentro e non capivo cosa l’avesse causato. Questa sensazione di vuoto l’ho provata fino ad ora, o meglio, fino a che non ho sentito la mano di Scorpius di nuovo legata alla mia. Spengo la TV, poso gli occhiali e torno in camera lasciando il libro in cucina e il bicchiere sul tavolino del salotto. Mi infilo sotto le coperte, consapevole del fatto che non riuscirò a dormire. E che Scorpius mi manca.
 
***(Albus Potter)
Vengo svegliato di soprassalto da un trillo acuto e familiare. Mi precipito in corridoio e alzo il ricevitore.
 
<< E ci ha anche proibito di usare i gufi. Da domani solo il telefono >>
<< E che cos’è? >>
<< Una cosa babbana che serve a sentire la voce delle persone e parlare con loro in tempo reale. È quello che uso con i nonni >>
<< Be’, bisogna sperare che mamma acconsenta a comprarmene uno >>
<< Già. Magari per il compleanno… >>.
 
<< Pronto? Casa Potter >> dico soffocando uno sbadiglio.
<< Smettila di rispondere così, Al! Sono sempre io, chi potrebbe telefonarti? >> risponde la voce stizzita di Rose.
<< Be’, magari Scorpius, visto che è da voi. Oppure Chris >>
<< Ma Scorpius non sa usare ancora bene il telefono e con Chris scambi lettere dolci e zuccherose circa ogni minuto. Ad ogni modo, buona Vigilia. Pronto per dopo? Zio Charlie mi ha dato dei consigli niente male e… ARRIVO MAMMA!... Devo andare, Al. Ti passo Scorpius >>.
Sento dei passi che rimbombano sul pavimento, poi silenzio. Dopo cinque minuti sento l’uro di Scorpius.
<< CIAO, AL! COME STAI? >>
<< Scorp, non c’è bisogno di urlare: fa’ finta di avermi di fronte. Sto bene, tu? >>
<< Alla grande >> risponde depresso.
<< Come mai? >>
<< Rose >>
<< Rose… cos’hai intenzione di fare con il suo regalo? >>
<< Glielo lascio sul cuscino >>. Sospira. << Che dice Chris? >>
<< Il solito. Dovremmo riuscire a vederci dopodomani, ma la sento strana. Forse è perché non sono abituato alle lettere >>. Dopo qualche altro scambio di battute, conveniamo che è meglio riagganciare… non è una buona idea deprimersi il giorno della Vigilia.
<< Albus, va’ a vestirti. Tra un’ora abbiamo la Passaporta >>. Mia madre mi raggiunge e mi carezza la guancia. Annuisco e vado in camera a prepararmi.
 
***(Scorpius Malfoy)
<< Avete la Passaporta tra cinque minuti, siete pronti? >>. Annuiamo come tre soldati. << Bene. Io e papà iniziamo a portare i regali alla Tana. Ci vediamo lì >>. Hermione e Ron si Smaterializzano con un pop lasciando me, Rose e Hugo nel salotto. Tossicchio e salgo le scale verso il piano superiore.
<< Dove vai? Partiamo a momenti >> mi chiede Hugo.
<< Bagno >> borbotto con sguardo eloquente.
Sento Hugo e Rose che parlano da basso e, in silenzio, apro la porta della camera di Rose. È colorata e ampia, una leggera tenda fa filtrare i raggi di sole dalla finestra. Una parete è interamente occupata da un grosso scaffale dove vi sono libri di ogni genere: libri di studio e testi integrativi, letture di piacere, volumi babbani e non. Una copertina blu poggiata sul suo comodino cattura la mia attenzione. Lo prendo e leggo attentamente il titolo, prima di posare un pacchetto sul guanciale di Rose, poi volo giù per le scale: sta per partire la Passaporta.
 
<< Perché sei… Ciao, zia Muriel… perché sei salito di sopra appena mamma e… Ehi, Louis!... papà sono andati via? >> sussurra Hugo tra un saluto e un altro.
<< Be’, avevo fatto un… Buonasera, signor Weasley… regalo a Rose, e, anche se non stiamo più… Ciao, Lilian… insieme, gliel’ho lasciato sul cuscino. È comunque per lei, io non me ne farei niente. Salve, signora Weasley, grazie per l’invito >>. La nonna di Hugo, Rose, Al, Lilian e… tutti gli altri ci raggiunge sorridente.
<< Figurati, caro. Come stai? Ti tratta bene mio figlio? >> chiede ammonendo Ron, lì vicino, con lo sguardo.
<< Oh, non si preoccupi. Ron è davvero gentile >>
<< Davvero? Però… >> borbotta prima di allontanarsi per abbracciare non so quali dei tanti signori esignore Weasley che ci sono qui.
Hugo ridacchia: << Dai, andiamo in giardino. Sta per cominciare la partita >>
<< Partita? Quale partita? >>
<< La partita di Natale dei Weasley. Be’, logicamente giocherai anche tu. Sbrigati, credo stiano per iniziare le estrazioni >>.
 
<< Bene >> tuona –quello che credo sia- William Weasley. << I Portieri, come ogni anno, sono Ron e Rose >>. Alle sue parole i due escono dal gruppo di parenti e si mettono uno alla sua destra, l’altro alla sua sinistra.
<< Perché Rose e tuo padre? >> sussurro a Hugo mentre William porge un bicchiere a Ron, che ne estrae una pergamena appallottolata.
<< Sono gli unici Portieri in famiglia >> mi risponde prima che suo zio lo chiami quale Battitore della squadra del padre.
<< Roxanne, Battitore per Rose >>. Roxanne batte il cinque alla cugina, poi riprendono le estrazioni.
Le squadre, alla fine, non sono molto bilanciate: la mia (con Rose in porta, Roxanne e suo padre alla battuta, Louis, Lucy e me come Cacciatori e Al come Cercatore) è in netto svantaggio rispetto all’altra, composta da Ron come Portiere, Hugo e Victorie Battitori, Fred, Ginevra e Angelina come Cacciatori e Harry in qualità di Cercatore. Dopo neanche cinque minuti, il padre di Al prende il Boccino e la partita finisce 200 a 60.
<< Sei un abile Cacciatore, Scorpius >> mi dice Angelina, madre di Fred e Roxanne, e subito Ginevra annuisce al suo fianco. Un’ex giocatrice delle Holyhead Harpies e una sua attuale componente hanno appena detto che gioco bene. Merlino, se lo sapesse Mike!
Le ringrazio arrossendo come poche volte ho fatto in vita mia (tutte legate a Rose) ed entro in casa con gli altri per darci una ripulita, mentre la signora Weasley*, dall’alto dei suoi tremila e passa anni, borbotta con disappunto “sporcizia”.
 
***(Louis Weasley)
L’antipasto e il primo sono deliziosi: la nonna, in cucina, non la batte nessuno. Stiamo per attaccare il magnifico stufato che la mamma fa Levitare avanti a lei, quando la porta del salotto si spalanca con un colpo secco, lasciando entrare un vento gelido.
<< Perdonate il ritardo, gente. E buona Vigilia! >>
<< Jamieee >> urla Lily alzandosi da tavola e saltandogli al collo. Ha quindici anni, ma a volte ne dimostra tre. Jamie indietreggia per la spinta ricevuta e quasi butta all’aria mia sorella, arrivata insieme a lui.
<< Sedetevi. Sedetevi, forza! >> dice la nonna dopo averli abbracciati a lungo. << I miei gioielli… Sedetevi, vi ho conservato il brodo >>.
James e Domi si tolgono i cappotti e, tra una cucchiaiata di brodo e un’altra, vengono assaliti dalle domande di tutti i parenti.
<< Quando finirà lo stage, Dominique? >> << A febbraio >>
<< Ti hanno preso, James? >> << Forse >>
<< Ça va, petite? >> << Oui, maman >>
<< Che vuol dire “forse”? >> chiede zia Ginny, ricevendo in cambio un’alzata di spalle da parte del figlio.
 
Come ogni anno, alle undici iniziamo a scartare i regali. Ricevo una sciarpa firmata dalle mie sorelle, un nuovo manico di scopa da mamma e papà, un libro sui draghi da zio Charlie, altri libri da zio Harry, zia Ginny, zio Ron e zia Hermione. Zio George regala a tutti una scorta di Tiri Vispi Weasley (Per sopravvivere alla noia da M.A.G.O., testuali parole) e zia Angelina distribuisce le sue maglie con l’autografo di tutte le Harpies. Jamie fa lo stesso con una maglia azzurro chiaro: vuol dire che il Tutshill Tornados l’ha preso! Ci congratuliamo con lui mentre la nonna passa a ognuno di noi l’ennesimo maglione fatto a mano, compresi Scorpius e zia Muriel, che non riceve altri regali e non ne distribuisce nessuno. È quasi mezzanotte, quando un gufo familiare bussa alla finestra. Sbianco immediatamente e deglutisco, nonostante la bocca sia secca.
<< Ehi, ma è il gufo di Helena! >> urla Roxy contenta. Tende il braccio verso il volatile, che la ignora completamente e si dirige verso di me.
<< Non credo sia di Helena, è di mia cugina Amber. Louis, mi accompagneresti a prendere una piuma e dell’inchiostro? Vorrei risponderle subito >>.
Scorpius si alza e mi segue fuori della stanza, mentre un crack leggero e un suono alla porta ci avvisano che Teddy è tornato dal suo turno di notte.
<< È la seconda volta che mi copri. Chi te l’ha detto? >> chiedo a Scorpius dopo essermi chiuso la porta della cucina alle spalle.
<< Vi ho visti in riva al Lago >> risponde lui scrollando le spalle e tendendomi la lettera.
<< Lo sa qualcun altro? >>
<< So tenere un segreto e odio mettere in giro voci che non mi riguardano >>.
Annuisco, intasco la lettera e mi dirigo verso la porta.
<< Grazie >>.

***(Rose Weasley)
Ammiro Teddy. È qui da cinque minuti e non ha smesso di sorridere e chiacchierare, nonostante non chiuda occhio e pattugli il Ministero dalle sei di stamattina. Si avvicina a Viky e le sorride, poi, quando ritornano Louis e Scorpius, tenta inutilmente di attirare l’attenzione di tutti i presenti. Dopo vari tentativi, Victorie urla di essere incinta. Tacciamo all’istante.
<< Quoi? >> chiede zia Fleur con gli occhi fuori dalle orbite, mentre zio Bill sbianca e le sue cicatrici diventano più evidenti. Dominique è pietrificata, così come tutti noi. Solo Louis sembra aver capito la situazione, e subito abbraccia la sorella e il suo fidanzato.
<< Oh, non è splendido? Vivrò abbastanza a lungo per conoscere il mio primo pronipote! >> esclama la nonna.
<< Per questo svolgi il doppio dei turni >> dice zio Harry più a se stesso che a Ted, mentre zia Muriel non si cura di abbassare il tono di voce mentre definisce Ted un giovane incosciente e sua nipote una donna scarlatta.
<< Insomma… >> urla come se la notizia di un bambino fosse un’offesa alla sua persona. << William… un bambino prima del matrimonio? >>
<< Non ci sarà nessun matrimonio >> chiarisce Viky, poi, sotto lo sguardo sconvolto di tutti, Appella dei bicchierini dalla credenza e del Whiskey Incendiario. I bicchieri pieni sono di fronte a ognuno di noi ed è sempre Louis a fare la prima mossa.
<< A mia sorella, a Ted e al loro bambino >> dice sollevando il bicchiere. Lo seguiamo a ruota, poi Viky e Ted alzano i loro.
<< A Remus Arthur Lupin >> dice mia cugina, poi si bagna appena le labbra con il liquore. Gli occhi di mia nonna si velano di lacrime a sentire il secondo nome del bambino.
<< Arthur… >> sussurra stritolando Teddy e Viky. Cala il silenzio dove tutti pensano al nonno che abbiamo perso da poco, poi i festeggiamenti riprendono.
<< Non importa che non la sposi >> dice zia Fleur a zio Percy, scandalizzato per la notizia. << C’est l’amour qui compte >>. Poi si allontana, scrollando le spalle e lasciando uno sguardo interrogativo sul volto di zio Percy: non ci ha mai capito niente, di francese.

È stato un Natale piuttosto movimentato. Dopo il Quidditch, la cena della Vigilia, la notizia di Victorie e qualche partita a scacchi (io e papà siamo imbattibili) è giunta l’ora di tornare a casa. La nonna fa apparire le Passaporte e, una ad una, una parte della famiglia se ne va.
<< Ci vediamo la settimana prossima! >> esclama papà prima di sparire nel nulla insieme alla mamma e a zio Charlie. Io, Hugo e Scorpius salutiamo la nonna, zia Muriel, zio George e zia Angelina, Fred e Roxanne, poi la nostra Passaporta si illumina. Piombiamo nel salotto di casa, giusto in tempo per la buonanotte di zio Charlie, già in pigiama. Auguro la buonanotte ai miei genitori, a mio fratello e a Scorpius, poi mi chiudo in camera mia. Non ho neanche la forza di svestirmi, così mi getto di peso sul letto. Pessima idea. Qualcosa di duro urta la mia testa, mi alzo di scatto e tasto il cuscino. Accendo il lumino, sollevo le coperte e trovo un pacchetto. Lo apro e trovo un ciondolo, sotto il quale è incastrato un bigliettino. Lo prendo e riconosco la grafia di Scorpius. Serro gli occhi e crollo nuovamente sul letto. Un’altra fitta. Non alla testa, però: è il cuore che esplode.
 
Affinché una parte di me sia sempre con te. Buon Natale.



*Per tutti gli incantesimi e gli ingredienti delle pozioni mi sono informata sul portale Potterpedia.
*La signora Weasley: allude a zia Muriel (logicamente Scorpius non può chiamare i parenti ultracentenari altrui come se fossero i propri. Cosa che vale anche per Ginny e Bill)
  
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