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Autore: LadyBlake    09/12/2006    4 recensioni
Primo di settembre. King’s Cross. Una ragazza che spinge un carrello stracolmo di stranezze si fa largo, a fatica, tra la moltitudine di pendolari che affollano le banchine della stazione. Guardiamo l’orologio, sono quasi le undici. È in ritardo. Ovviamente. Attenta a non attirare l’attenzione su di sè, eccola avviarsi tra il binario 9 e il 10, scomparendo alla vista di tutti. Il suo nome è Isabella. Ma nessuno la chiama così. È la signorina Bothwell per i professori. È Stellina per la mamma e Bells per suo fratello maggiore. Il resto del mondo la conosce da sempre come Bella. Oh, sì…sì, certo. Dimenticavo. C’è poi un ragazzo che l’ha ribattezzata ‘Torta alla Vaniglia’. Già. Proprio così. È accaduto precisamente oggi. Oggi, un anno fa.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Carissimi!!! Eccomi qua ad aggiornare nuovamente!!!!! Siamo già al chapter 16 !!!

Comunque buona lettura!!

È quasi Natale!!!

Dovrò scrivere qualcosina di BellaNatalizio?

Vedremo….

Besos!!

^__^

Tess

Crac!

 

Capitolo 16

Questione di sguardi

 

Bella era parecchio indecisa e, in effetti, la scelta era una delle più ardue.

Troppo difficile… ma anche volendo, non avrebbe potuto sceglierli entrambi.

Come fare quindi?

-Bella, hai intenzione di rimanerci tutto il giorno? No, dico, fammelo sapere, così mi organizzo. Occupo il tempo con qualche utile attività.

- Già, non ti sembra di esagerare??

I suoi compagni non sembravano molto solidali, né propensi a sostenerla in un momento tanto critico: avrebbe dovuto, ancora una volta, cavarsela contando sulle sue sole forze.

L’imputata aggrottò le sopracciglia e si chiese per l’ennesima volta se fosse meglio il pasticcio di tonno e patate o il polpettone con le verdure.

-Lascia perdere…è sempre la solita storia…ti avverto: anche stavolta farai raffreddare tutto, poi ti ingozzerai e arriverai in ritardo alle lezioni del pomeriggio. E ti ricordo che Piton non è uno che ama aspettare, soprattutto noi Grifondoro….

- Sce vole e do ua magno sceiere…- s’intromise Ron, a bocca piena.

- Sempre pronto tu! Guarda nel tuo, di piatto!! – lo redarguì sua sorella, fissandolo in malo modo.

Ovviamente Bella non aveva badato alle chiacchiere intorno a lei, impegnata com’era nello scegliere. Prendere una decisione definitiva non era mai stato il suo forte. Pasticcio o polpettone? Cioccolato Nocciolatoso o Fruttarella Zuccherosa? Maglietta nera con le borchie o maglietta nera con le scritte argento?

Erano problemi.

Gli intrugli per il corpo glieli confezionava la nonnina con le sue mani d’oro - il profumo alla vaniglia insegna - quindi evitava di passare ore e ore in un qualche negozio di profumeria per le vie di Diagon Alley o di Hogsmeade.

Ma per quanto riguardava il resto..beh, era un disastro, su tutti i fronti.

- E se un giorno ti dovessi malauguratamente trovare a scegliere tra due ragazzi, che faresti? Me lo dici?

A quelle parole di Seamus lo sguardo di Bella corse inesorabile al tavolo vicino al loro.

Attratto come da una calamita.

Dopo ciò che era successo quella mattina, infatti, aveva deciso di sedersi sulla panca opposta alla solita, di modo da poter avere sempre sotto gli occhi i Serpeverde. O per poter essere tenuta sotto controllo.

Chissà come mai.

Ce lo chiediamo tutti.

Aveva avuto tempo di ragionarci un po’: che l’agognato principe del suo cuoricino le elargisse tutte quelle attenzioni era una novità tutt’altro che negativa!

-Molto probabilmente li farebbe attendere il responso per ere geologiche, valutandone i pro e i contro…-rispose Andy, uno del sesto anno.

-Sì, come no…e quando avrà preso una decisione si troverà davanti due vecchi – continuò Dean.

-Sì! Tipo i gemelli Weasley al quarto anno, dopo la pozione invecchiante!!

- Giusto Seamus!

Incurante di tutto quel cicaleccio, Bella sospirò e continuò a fissare di fronte a sé, anche se l’oggetto dei suoi pensieri non la degnava della minima occhiata.

Eccolo lì, bello da togliere il respiro, il biondo sovrano di tutti i suoi pensieri.

Si stava portando alla bocca una forchettata di…

-Pasticcio di tonno e patate!

-Che?

-Ho deciso!

-Finalmente.

-Era ora.

-Non era così difficile, no? – le disse Hermione, riscaldandole il piatto con un tocco di bacchetta e porgendole la sua porzione.

Ginny scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.

-Ma come devo fare con te?

Bella iniziò a mangiare.

-Okay, tornando al discorso di prima…

-Che discorso?

-Come “che discorso”? Quello di prima, no? Quello sullo scegliere tra due ragazzi.

-Ah! Quel discorso!

-Già. Beh, per quello non mi devo preoccupare. Mi passi l’acqua per favore?

-Perché non te ne devi preoccupare? Guarda che nella vita non si può mai sapere…tieni -buttò lì saggiamente Hermione.

-Dice così perché sa già che sono io l’uomo della sua vita!

-Va bene, Seamus.

Nessuno lo degnò di uno sguardo convinto.

-Ehm…dicevo. Non corro questo rischio perché…beh, Ginny lo sai!!

-No, che non lo so.

-Sì che lo sai.

-Oh Merlino. Ancora questa storia??

Bella sbuffò. Perché Ginny doveva prenderla così?

Insomma.

Se ne era certa, ne era certa.

Punto.

Nessuno le sarebbe mai piaciuto come Malfoy.

-E poi  - continuò, come non ci fossero state interruzioni, dopo aver inghiottito un altro boccone – non credo mi troverò mai in una situazione del genere.

-E perché mai? Sentiamo la cazzata del giorno.

-Ginny!!

Le tirò un pugno sulla spalla.

-Dai, dai…dimmi, sono curiosa. Veramente.

-Beh…non c’è niente da spiegare. È già tanto se riesco a trovarne uno, di spasimante, figuriamoci due, nello stesso momento!!!! Non scherziamo.

Hermione la guardò sconcertata.

-Ma, Bella, perché dici così? Non dovresti buttarti giù...

-Già! - Harry s’intromise, tra un boccone  e l’altro di polpettone, attirando l’attenzione su di sé – Beh…voglio dire, c’è di peggio, no?

-Ma che modo è di dire a una ragazza che è carina?

Alle parole di Ginny e al suo sguardo di fuoco, Potter tornò a parlare con Seamus e Dean. Meglio non intromettersi, quelli erano discorsi da donne.

-Infatti…e poi che mi dici di mister sono-il-più affascinante-Corvonero-che abbia-mai-frequentato-Hogwarts?

Maliziosa, la piccola Weasley, che non si faceva mai sfuggire l’occasione di appioppare quei ridicoli nomignoli a chiunque le fosse capitato a tiro.

Il pasticcio andò di traverso a Bella, e il mondo trattenne il fiato: sarebbe sopravvissuta all’ennesimo rischio di soffocamento da cibo?

Per fortuna o purtroppo se la cavò anche quella volta.

Dopo due abbondanti sorsate d’acqua, si voltò a spiare il tavolo dei Corvonero, tentando di individuare la capigliatura corvina dell’affascinante Roberts. Non fece in tempo a posare i suoi occhi sul bel volto del ragazzo che subito quello si accorse del suo interesse. Con il bicchiere in mano le rivolse un piccolo brindisi e le fece l’occhiolino, ammiccante.

Arrossendo vistosamente Bella tornò veloce a fissare il proprio piatto.

-Ohhh…altro che innocentella….qui le cose si fanno interessanti….

-Piantala Andy.

-Eddai…- continuò quello, ignorando la forchetta che si agitava minacciosa nelle mani di Bella e, anzi, rifilandole una gomitata -…abbiamo visto cosa è successo oggi…

- Ti avverto Andy

-Dici che si sfideranno a duello? – si intromise la biondissima e riccioluta Denise, del quinto anno. – Sarebbe cooosì roomantico….

-Ma di che diavolo stanno parlando? – chiese Ron, scendendo dalle nuvole.

- La nostra Bella è contesa da due dei più ambiti ragazzi della scuola…-rispose Hermione, sorridendo gentilmente alla brunetta, sempre più imbarazzata da tutte quelle attenzioni…non richieste, peraltro.

-Ma per favore! Saranno mica così ambiti quei due lì, no?

-Ron…sappiamo che odi Malfoy…

-…e che Roberts è quello che ha segnato più volte nella tua porta…

-Non c’entra niente, Ginny!!

-Come no?

-Guarda che…

E finalmente Bella potè concentrarsi nuovamente sul suo pasticcio di tonno e patate: la conversazione si era spostata sul Quidditch e su chi fossero i giocatori più bravi e su chi avrebbe vintola Coppa quell’anno.

Spinta dalla curiosità, si voltò ancora a guardare i Corvonero, fu questione di un attimo, però. Edward Roberts aveva gli occhi puntati su di lei, mentre parlottava con il suo migliore amico, un certo Liam Mcbl…e qualcosa.

Le sorrise, ancora. Aveva dei denti bianchissimi.

 

Glieli frantumo io quei denti.

-Un bolide stregato a dovere…potrebbe fare al caso mio…

- Draco, che stai blaterando?

-Eh? Uhm…niente.

Era da quando si erano seduti a tavola che aveva tenuto sott’occhio la Grifondoro. Ancora non riusciva a spiegarsi la sdolcinatezza di cui era caduto vittima quella mattina. Quello che era certo era che quella ragazza lo attirava da matti. Si ritrovava sempre più spesso a fissare i riflessi nei suoi capelli o a pensare ai suoi occhi. Occhi che in quel momento erano fissi sul piatto che aveva di fronte. Sembrava pensierosa. E fino a poco prima aveva scherzato e parlato con i suoi compagni. Uno in particolare si era preso troppe libertà.

Lei però non era di sua proprietà.

Ma voglio che lo diventi.

Perché?

Non lo so. È così e basta.

La voglio adorante a fissarmi mentre studio.

La voglio in visibilio sugli spalti mentre gioco a Quidditch…e straccio Roberts.

Voglio che mi sogni.

Che pensi solo a me.

Pensò con rabbia.

-A proposito..

-Lascia perdere Pansy.

La ragazza fu costretta  a lasciar perdere veramente.

Convinta da un calcio ben assestato di Zabini sotto al tavolo. Lo squadrò malamente. Era vero che avevano stipulato un accordo, ma i calci sotto al tavolo poteva tenerseli per lui. Avevano deciso che dovesse essere lui a sondare il terreno con Draco: era decisamente più diplomatico e meno coinvolto da tutta quella situazione bizzarra.

Dal momento in cui avevano preso posto a sedere il loro amico non aveva fatto altro che lanciare occhiate furtive alla Bothwell, impegnato a non farsi beccare dalla ragazza e borbottando strane minacce a chiunque le rivolgesse la parola o la toccasse.

Zabini era veramente sconcertato da tutto ciò.

Insomma, cosa cui trovasse in quella, non avrebbe saputo dirlo.

E cosa ci fosse veramente  tra i due rimaneva un mistero.

-Draco.

-Che c’è?

-Anche se lo fissi così, Roberts non cadrà morto nel piatto.

Draco si voltò lentamente verso il compagno, che, dopo aver lanciato quella bordata, era tornato a occuparsi del suo polpettone.

Strinse gli occhi a due fessure: possibile che si fosse esposto così?

Certo Draco. Ancora un po’ e ti avrebbero invitato al tavolo dei Grifondoro.

-Forse no. Ma lo ucciderò entro la fine del pranzo, questo è poco ma sicuro - continuò tranquillo e sicuro di sè, prima di bere un sorso d’acqua.

Blaise rabbrividì: sembrava veramente convinto.

-Ma dico! – esclamò il biondo, sbattendo il bicchiere sul tavolo. –E continua a fissarla! Cosa si aspetta? Che le spuntino gli occhi anche sulla schiena??

-Draco…

-Che c’è??

-Ma mi spieghi che cavolo c’è da scaldarsi tanto?? Per una sciacquet-

Draco si passò una mano nervosamente sul viso.

-Pansy. Guarda, ti giuro, non è il momento. Lascia perdere me, la Torta e tutto quello che ci va dietro. Ok?!

-La torta?

-Pansy!

-Uffa! Ma vi siete messi d’accordo per tapparmi la bocca?? Andate al diavolo!

La ragazza, imbronciata più che mai, si voltò verso la sua vicina, ignorando sia Draco che Blaise.

Che non si era ancora arreso.

-Senti Dray…

Ma Draco era tornato a fissare Bella, a borbottare cose senza senso e a pianificare morti accidentali per un Corvonero di sua conoscenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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