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Autore: Drake_o    20/05/2012    6 recensioni
Harry avvertì uno strano calore appena notò la mano di Draco, i suoi occhi umidi e la matita nera che colava in righe verticali sul suo viso. Si morse un labbro, trattenendo un sorriso.
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La notte di Halloween succede qualcosa che forza i due ragazzi ad una estrema intimità. Ma non è così facile cambiare le cose da un giorno all'altro. Dopo quella notte Harry comincia ad approfondire il suo sguardo su Draco e scopre molti segreti. Harry trascina anche i suoi amici in questa sua impresa, ma non senza conseguenze.
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La storia inizia il 31 Ottobre del terzo anno di Hogwarts. I Protagonisti hanno 13/14 anni.
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(Sul mio profilo c'è una nota esplicativa sul tema di questa storia.
L' Omorashi)
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Autore: Drake_o
Beta: Boann
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Grazie alle mie Beta, a chi legge e in particolare a chi commenta!   
 
Trad Titolo: Non fuggirò   (mi permetto di interpretare i titoli quando in italiano non suonano bene come in inglese)



 
 

  
 
 
Capitolo Cinque

I Won't Be No Runaway 'Cause I Won't Run

 
434786-1-1-2
 
 
 
 
Tieni gli occhi chiusi
cadi in questo specchio 
il male ti si attorciglia intorno, ti immobilizza
Ma stai sicuro che non sei da solo
alla fine puoi vedere
attraverso le alte mura che costeggiano la tua strada
i problemi che accecano e assillano la tua mente  
 

 
  
Keep your eyes closed
Fall into this mirror
An evil wind spins round
Tie your spirit down
You’re not alone, rest assured
At the bottom you can see

 through the walls that stand high in your way
Troubles that blind and hover over your head


(Sleepy Sun: open eyes)
 
 


 
"Non ci credo.." sospirò Hermione appoggiandosi allo schienale della poltrona nella sala comune. 
"Lo so, anch'io sono piuttosto sorpreso." disse Harry
Ron lo fissava in silenzio.
 
Harry non ce l'aveva fatta a nascondere ai suoi amici ciò che aveva visto la notte precedente.
 
"Allora sua madre potrebbe essere stata una Nata Babbana...come me!" disse Hermione "Come quelli che lui disprezza tanto!" sospirò.
 
"E perché Lucius le avrebbe dato il filtro d'amore?" chiese Ron incuriosito.
 
"Magari era innamorato di lei e voleva sposarla a tutti i costi. E forse non sapeva quanto fosse pericoloso..." ipotizzò lei " no, no, aspetta, se Draco se lo ricorda forse erano già sposati e lui era un bambino. Magari lei ha scoperto che Lucius era troppo coinvolto con le Arti Oscure e voleva lasciarlo, quindi lui le ha dato la pozione per non disonorare la famiglia con un divorzio!" Hermione era agitatissima.
 
"Pensi davvero che non sapesse quanto fosse pericolosa la pozione?" chiese Ron
 
"Mah! Chissà cos'è successo veramente!" sospirò Hermione "Non avrei mai immaginato una cosa del genere. Malfoy e suo padre mi parevano..." fece una pausa fissando un punto indefinito sul muro "Però in effetti mi è sempre sembrato molto teso le poche volte che l'ho visto accanto a suo padre." Hermione si fermò ancora fissando il pavimento e si accorse che aveva notato molte più cose di quanto pensasse, sul conto del Serpeverde.
 "Adesso mi spiego un po' meglio la sua aggressività" affermò in tono analitico.
 
Harry era sollevato di poter condividere con loro i suoi dubbi. Si sentiva al sicuro insieme a Ron ed Hemione. Stava lì ad ascoltarli e questo gli bastava. Certo, non aveva condiviso proprio tutto…

 
-*-
 
Harry se ne stava disteso sul suo letto, chiuso nelle tende a scrutare il nome di Draco sulla mappa del malandrino. Era mezzanotte e Draco sembrava ancora fermo in camera sua.
Erano passati diversi giorni dall'ultima volta che lo aveva visto uscire di soppiatto dal dormitorio e aveva controllato la mappa ogni notte, sicuro che sarebbe successo ancora.
 
 
Aveva deciso di non investigare più sé stesso riguardo ciò che aveva provato per il Serpeverde, voleva solo seguire quell'istinto e capire dove lo avrebbe portato.
Il suo buon senso, se ne aveva uno, gli diceva che quella era la cosa giusta: se non poteva salvare Draco dalla violenza di suo padre, avrebbe almeno cercato di aiutarlo ad evitarla o come minimo sarebbe stato lì al suo fianco e non lo avrebbe lasciato solo.
Draco non voleva parlare con lui e a Harry sembrava molto chiaro che il Serpeverde non volesse diventare suo amico. Ma non poteva più tornare indietro, qualcosa era successo e per quanto Draco lo negasse, Harry sapeva che anche lui lo aveva capito.
Si stiracchiò, dando un'altra occhiata alla mappa e vide Draco che usciva dalla sala comune.
Prese di fretta il mantello e chiuse la mappa.
Si incamminò in un lungo percorso attraverso i corridoi del castello, seguendo Draco, non con poche difficoltà. Il ragazzino era davvero sempre in guardia; spesso si girava di scatto puntando la bacchetta a due millimetri dal naso invisibile di Harry, il quale tratteneva il respiro e rimaneva immobile.
Quando salì dopo di lui, una lunga scala, si ricordò di essere già stato in quel luogo.
Arrivò in cima e osservò Draco camminare verso un oggetto alto e coperto da un telo nero. Harry si fermò dietro il largo corrimano di pietra delle scale. Sentì una fitta al cuore quando il biondo tirò via il telo nero e si avvicinò, poggiando le dita sulla superficie argentea dello specchio.
Harry ansimò e pensò a quando aveva guardato in quello specchio e si era sentito il cuore scoppiare. Draco guardò lo specchio, inspirò profondamente e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Cadde in ginocchio poggiando le mani a terra e rimase in silenzio, a testa bassa.
Harry strinse le dita sulla pietra delle scale cercando di immaginare cosa stesse vedendo.
 
Ad un tratto sentì che qualcosa non andava. Guardò Draco e vide che anche lui stava alzando la testa guardando verso le scale con sospetto.
Harry sentì di nuovo quel rumore ovattato e si mosse velocissimo. In un balzo raggiunse Draco e si inginocchiò accanto a lui, ricoprendolo col mantello dell'invisibilità. Gli mise un braccio intorno alle spalle e premette una mano sulla sua bocca. "Siamo invisibili non ti muovere!" sussurrò e in quel preciso istante Lucius entrò nella stanza .
Harry sentì le lacrime di Draco bagnargli la mano.
 
"Dove sei?!" gridò Lucius furioso, guardandosi intorno.
Draco trattenne il respiro quando suo padre camminò verso lo specchio e si fermò ad un centimetro da lui.
Lucius guardò dentro lo specchio. Draco vide la tristezza profonda sul volto di suo padre e quella che gli sembrò l'ombra di una lacrima nei suoi occhi. Subito dopo, la sua espressione cambiò. "Draco!" gridò furioso.
Draco sobbalzò, si strappò dal viso la mano di Harry ma lui la premette sulla sua spalla per costringerlo a rimanere lì.
Lucius si incamminò e sparì giù per le scale. I suoi passi si allontanarono fino a sparire.
Harry e Draco ripresero a respirare nello stesso momento. Draco si alzò in piedi scivolando fuori dal mantello e si fermò di spalle, a due passi da Harry.
 
"Perché ?!" gridò con rabbia.
 
"Non volevo spiarti! " disse Harry con sincerità alzandosi in piedi e togliendosi il mantello" Stavo solo cercando di..."
Draco si girò verso di lui e lo spinse indietro bruscamente.
 "Ma cos'hai in quella testa sfregiata Potter?!" gridò "Non capisci che devi starmi lontano? Mio padre ucciderà me, e anche te se non la pianti di metterti in mezzo! Devi andartene!"
 
Harry lo guardò senza dire una parola. All'improvviso sentì qualcosa, alla sua destra. Si sentì osservato e si voltò.
Un brivido lo percorse quando vide i suoi genitori che lo guardavano sorridendo da dentro lo specchio.
Draco guardò lo specchio e poi Harry.
Poteva immaginare cosa stesse vedendo. Sapeva molte cose sul suo conto.
Aveva sentito Lucius parlare spesso della storia del Prescelto e sempre nutrito una certa riverenza verso il bambino che era sopravvissuto al Signore Oscuro. Ma da quando lo aveva conosciuto e Harry si era rifiutato di stringergli la mano, per ripicca o per delusione, lo aveva reputato un antipatico e uno stupido. Quello che non riusciva a negare era che Harry era l'unico tra le persone che conoscesse, ad avere dentro una sofferenza profonda quanto la sua. E l'unico che avrebbe forse potuto capirlo.
 
Nonostante Lucius lo avesse cresciuto con l'idea che Harry fosse suo nemico, in fondo, molto in fondo al cuore, Draco era ancora libero da quei retaggi. Per questo sentiva inconsciamente la debolezza di Harry, quando lui la mostrava, con un trasporto ambiguo tra il senso di potere e la profonda empatia.
 
"Non guardarlo Potter. Quello specchio è peggio di una maledizione." gli disse freddamente.
Harry sapeva bene di cosa stava parlando. Anche se era dal primo anno di scuola che non rivedeva lo Specchio delle Brame.
"Non rifletto il tuo volto ma i desideri del tuo cuore" Disse Harry. Sollevò la bacchetta con tutta la sua forza di volontà e mosse il telo nero ricoprendo lentamente l'immagine dei suoi genitori.
Draco guardava immobile la scena con il viso ancora rigato di lacrime e con la serietà e il dolore negli occhi, di chi assiste al funerale di una persona cara.
Entrambi rimasero in un solenne silenzio per quasi un minuto.
 
"Sei uno stupido." disse Draco rompendo il silenzio  "Cosa credi che io mi diverta a prenderle da mio padre? Secondo te perché nessuno lo ha mai fermato? Non puoi fare niente Potter! " Draco lo guardò dritto negli occhi.
"Spero solo di averti evitato un po' di botte, almeno per una volta.." disse Harry ricambiando lo sguardo.
Draco strinse i denti "Per quanto mi riguarda, hai solo peggiorato le cose. Sarà meglio che te ne vada finché sei i tempo! Mio padre tornerà a cercami. E sarà infuriato per non avermi trovato!."
"Io non me ne vado!" Harry alzò la voce.
"Devi stare lontano da me!" gridò Draco in risposta portando minacciosamente una mano alla bacchetta."Credimi, tu non vuoi essere mio amico!"
Anche Harry strinse le dita intorno alla sua bacchetta."Non fuggirò come un codardo! Non ho paura di tuo padre!" gridò.
Draco lo guardò sprezzante "Sei un vero eroe Potter... E un vero idiota." disse freddamente. Lanciò un'ultima occhiata allo specchio e si voltò scendendo le scale.
Harry sospirò, rimase per qualche minuto a fissare le scale e lo specchio. Poi si incamminò verso il suo dormitorio.
 
-*-
 
La mattina successiva Harry e Draco avevano entrambi un'aria stanchissima. Draco aveva passato la notte nella sala comune sdraiato sullo scalino di pietra davanti alla finestra a fissare il soffitto. Harry a guardare la mappa del malandrino aspettando che Draco andasse a letto.
Il Serpeverde non lo guardò neanche una volta, mentre sedevano agli estremi opposti della Sala Grande a colazione. Harry invece lo guardò finché Ron non gli dette una gomitata  "Passami un muffin per favore!" gli disse il rosso sbadigliando, poi si girò a guardare il tavolo dei Serpeverde con sospetto.
 
-*-
 
"Aprite il libro a pagina 68. La pozione delle tre streghe" disse Piton sedendosi alla sua scrivania.
Harry ringraziò Merlino che quella fosse storia delle pozioni e non una lezione pratica, così poteva poggiare la testa sulla mano e fare finta di ascoltare.
La voce di Piton gli rimbombava nel cervello.
 
"La Pozione delle tre streghe è una miscela molto antica. Si chiama così perché gli ingredienti principali di cui è composta sono estratti da corpi di tre creature femminili. La ricetta è stata tramandata segretamente di madre in figlia e fu, per un lungo periodo di tempo, conosciuta e prodotta esclusivamente da streghe. Nessun mago ne era a conoscenza fino alla prima metà del 900..."
 
Per tutta la prima ora, Harry stava praticamente dormendo ad occhi aperti. Dopo un po’ si scosse per evitare di cadere con la faccia sul libro. Si aggiustò gli occhiali e istintivamente, alzò lo sguardo verso Draco.
Notò che il biondo era piuttosto teso. La mano tremante attaccata al lato della sedia, le ginocchia strette... Harry sospirò e scosse leggermente la testa.
Piton guardò un momento verso Draco. "Si sente bene Signor Malfoy?" chiese assottigliando gli occhi.
 
"Sì, Signore!" rispose Draco fermamente, aggiustandosi sulla sedia per darsi un contegno. La sua postura non aveva comunque perso la solita eleganza.
 
Harry sapeva che adesso Draco era indignato con se stesso per aver attirato l'attenzione di Piton.
 
Venti minuti più tardi Harry si sentiva male solo a guardarlo.
 
La mano stretta alla sedia si apriva e si chiudeva. E le sue gambe tremavano e oscillavano a momenti alterni. Non riusciva a credere come potesse ancora mostrare dignità e compostezza nonostante a guardarlo attentamente si intuisse il livello della sua sofferenza.
 
Lo stava guardando così attentamente che notò il brivido che ad un certo punto attraversò il suo corpo. Gli occhi del Serpeverde si chiusero stretti per qualche secondo.
Harry controllò l'ora. Mancavano 5 minuti alla fine della lezione ma dubitava che Draco ce l'avrebbe fatta stavolta.
Quando Piton congedò la classe. Harry vide Draco a testa bassa, stretto nelle spalle con entrambe le mani ai lati della sedia, mandare a quel paese Zabini mentre il ragazzo cercava di capire se stesse bene.
 
Quando tutti furono usciti, Ron e Hermione erano fuori dalla porta ad aspettare Harry, che era rimasto indietro dentro l'aula. Guardava Piton, avvicinarsi a Draco.
 
"Malfoy che succede? Ti senti male?" Gli chiese l'insegnante.  Harry notò che gli dava del tu come faceva con lui quando erano soli.
Draco scosse la testa.
Harry vide le lacrime scendere sul suo viso nonostante i suoi occhi fossero coperti dai ciuffi di capelli.
"Non sembra proprio che tu stia bene" incalzò l'insegnante guardandolo dall'alto in basso.
"Sto bene Signore. Per favore... se ne vada.." disse Draco con voce tremante.
Piton alzò un sopracciglio e poi si accorse delle lacrime. "Alzati e seguimi in infermeria, Malfoy" ordinò serio.
Draco scosse la testa di nuovo tremando.
"No.." disse con un filo di voce. Piton gli mise una mano sulla spalla spingendolo indietro per guardarlo in faccia, cercando di capire cosa avesse.
"Adesso basta Malfoy vuoi dirmi cosa..." Piton si bloccò sgranando gli occhi in un'espressione di stupore anche troppo esplicita per il suo solito, quando sentì il rumore di acqua che cadeva sul pavimento. Draco si era portato una mano tra le gambe ma non era servita ad arginare la quantità di liquidi che cercava di trattenere. Due forti getti uscirono dal suo corpo senza controllo colando giù dalla sedia  e urtando sonoramente il pavimento. Poi Draco riuscì a fermare il flusso, con un'enorme sofferenza.
"Malfoy!" Piton sembrava furioso.
 
 
Harry senza far rumore corse fuori dalla classe spingendo Hermione e Ron che sbirciavano dentro. Poi chiuse piano la porta.
"Perché non hai chiesto di uscire se ne avevi bisogno?"chiese Piton innervosito.
 
Draco rimase in silenzio con la testa bassa.
 
Piton tirò fuori la bacchetta e ripulì i suoi vestiti e il pavimento. Draco non smise di fissare l'orlo screpolato del suo banco, stringendo gli occhi mentre sentiva i suoi vestiti asciugarsi, sotto la mano che stringeva ancora tra le gambe.
Piton incrociò le braccia, in piedi davanti a lui. "Guardami" disse in un tono che cercava di essere gentile.
Draco alzò lentamente lo sguardo. Quando l'uomo vide il viso del ragazzino bagnato di lacrime e l'espressione dei suoi occhi, sospirò.
"Draco," disse piano. "Non ti ho mai visto comportarti così. Devi spiegarmi cosa ti sta succedendo." disse preoccupato "Sei un ottimo studente, un mago brillante e sei sempre il più composto della classe. Cosa ti ha portato a fare questo?
"Non posso parlare con lei, Signore." disse Draco, ancora tremando, senza guardarlo. "Posso andare adesso?"
"Certo. Puoi andare" sospirò Piton, sapendo che non era il momento di discutere.
Draco si alzò sofferente e uscì in fretta dalla classe. Si diresse verso il bagno lungo il corridoio deserto.
 
Attraversò la porta del bagno e dopo tre passi si fermò terrorizzato. Si voltò e vide suo padre appoggiato al muro con le braccia conserte.
"Dove credi di andare?" disse Lucius.
Draco lo guardò triste " Io..Devo...Devo andare in bagno..."
"Vieni subito qui" tuonò Lucius
"Sì, Signore" rispose Draco guardando a terra.
 
-*-
 
Harry, Ron ed Hermione si erano fermati in cima alle scale dei sotterranei.
"Non ho mai visto Malfoy così indifeso..." disse Hermione pensierosa.
Harry pensò che Draco non sarebbe stato molto felice di saperlo.
"Ora che ci penso.." disse Ron, "avete mai visto Malfoy chiedere di uscire dalla classe? In tutti questi tre anni non ricordo nemmeno un episodio... Pensate che ci abbia obliviati?" chiese corrucciato.
"Macché! Perché avrebbe dovuto?" sbuffò Hermione "Comunque hai ragione neanche io me lo ricordo...".
 
"Credo che lo faccia, per non mostrare alcuna debolezza..." disse Harry cauto.
 
"Sempre a causa di suo padre?"  chiese Hermione.
 
Harry annuì. Draco era stato davvero imperscrutabile fino a pochi giorni prima. Si chiedeva cosa gli fosse successo.
 
-*-
 
"Vieni più vicino!" ordinò Lucius
Draco si avvicinò tremando, i suoi muscoli erano esausti e non riusciva più a trattenersi senza piegarsi in avanti e premere le mani tra le gambe respirando in modo incostante.
"Dov'è la tua dignità?!" Lucius lo guardò sempre più infuriato.
"Raddrizza la schiena e smetti di comportarti come uno stupido babbano!"
"Devo.. Devo andare ... Veramente!" si lamentò Draco contorcendosi.
"Pensavo l'avessi già fatta sul pavimento! Davanti al tuo insegnante!" lo aggredì Lucius.
 
Draco si sentiva così frustrato che credeva di svenire. Perché suo padre doveva sempre fare di tutto per umiliarlo così? Dentro di sé sapeva che non avrebbe smesso di torturarlo "Non sono riuscito a resistere, ci ho provato!" cercò di difendersi.
Lucius lo afferrò per un braccio e lo sbatté con la schiena al muro, premendolo contro le piastrelle.
"Tu non ci devi provare! Ci devi riuscire!" gli gridò in faccia. "Togli quella mano e smetti di dimenarti" gli ordinò l'uomo strattonandolo.
Draco si fermò ansimando, lasciò la stretta e un secondo dopo sentì il liquido caldo scorrere copiosamente inzuppando i suoi pantaloni e cadere lungo le sue gambe fino al pavimento, senza riuscire a fermarlo. Lacrime bollenti gli rigavano il viso.
 
Lucius fece un passo indietro "Assolutamente miserabile! Cosa ti ho insegnato fino ad oggi?" tuonò e gli tirò uno schiaffo pieno di disprezzo con il dorso della mano, tanto forte che se non lo avesse tenuto per un braccio il ragazzino sarebbe caduto a terra. L'anello che portava al dito lasciò un profondo graffio sulla guancia di Draco.
"Basta per favore... Basta.." disse lui con un filo di voce. Nascose il viso tra le mani e singhiozzando scivolò lentamente lungo il muro fino a sedersi su pavimento bagnato.
Lucius guardò il figlio per un momento. Era la prima volta che Draco gli chiedeva di fermarsi.
"Sono profondamente deluso. La prossima volta non sarò così paziente!" gli disse
sprezzante.
Scuotendo la testa in disapprovazione, roteò la bacchetta, ripulendo i vestiti di Draco e il pavimento. Poi se ne andò.
 
-*-
 
"Oh cavolo!" Harry si fermò in mezzo al corridoio mentre si dirigeva insieme a Ron ed Hermione verso la lezione successiva "Ho lasciato il quaderno nell'aula di Pozioni! Andate avanti ci vediamo in classe" disse agli altri due.
Scese di corsa le scale del sotterraneo. Arrivò all'aula, origliò alla porta e poi la aprì lentamente. La classe era vuota. Entrò e prese il quaderno, domandandosi dove fosse Draco.
Si avvicinò all'ufficio di Piton e sbirciò dalla serratura. Vide l'insegnante grattarsi casualmente, con la punta dell'indice, l'interno di una narice e capì che era da solo.
Uscito dalla classe per andarsene vide il corridoio che portava ai bagni.
 
Quando aprì la porta del bagno trovò Draco seduto a terra tremante con la testa tra le mani.
Si accovacciò davanti a lui afferrandogli istintivamente i polsi. "Draco! Stai bene?"
Ma Draco lo spinse indietro con violenza e si alzò di scatto gridando "Lasciami stare!" la sua voce era stremata, esasperata e piangeva rabbiosamente.
Harry atterrò indietro sulle mani, si rialzo subito e andò verso di lui.
"Che è successo?" chiese vedendo il livido e il graffio sul suo viso.
"Ti ho detto vattene! Lasciami in pace!" gridava Draco tra i singhiozzi tenendosi la testa tra le mani. Harry cercò di afferrare di nuovo i suoi polsi ma Draco lo spinse via colpendolo. Gli occhiali di Harry si infransero a terra. Harry continuò a cercare un contatto ma Draco lo respingeva 
"E' stato tuo padre? Draco? E' stato qui?" gridò Harry tentando di avvicinarsi e schivando i colpi selvaggi.
"Basta!...Vattene!" gridava Draco tra i singhiozzi. "Vattene!"
Ma Harry riuscì a bloccare per un momento le sue mani e a penetrare tra di esse.
Si gettò verso di lui e strinse le braccia intorno alle sue spalle.
Draco si fermò. Smise immediatamente di urlare, di combattere e lasciò lentamente scendere le braccia lungo i fianchi.
Harry ansimava con le lacrime agli occhi. Sentì il corpo di Draco tremare per i singhiozzi, il respiro affannoso che lentamente si calmava e rimase stupito, quando il biondo, poggiò lentamente la testa sulla sua spalla.
Harry aprì una mano sulla sua schiena e lo strinse più forte a sé. Notò che non ricambiava l'abbraccio, sembrava non sapere nemmeno cosa fosse. Però, non osava resistere.
 
Nemmeno Harry era stato abbracciato molto, da quando i suoi genitori erano morti. Di sicuro non dai Dursley.  Ma aveva riscoperto quella sensazione dolce dopo aver conosciuto Ron ed Hermione, e la signora Weasley che non gliene faceva mancare. Amava gli abbracci e l'energia che riuscivano a generare.  Ma quell'abbraccio era speciale, raro. Harry sentiva qualcosa di sconosciuto attraversare ogni vena del suo corpo. Era felice di aver ritrovato quella dilagante sensazione di calore e felicità che aveva provato, stando vicino a Draco poco tempo prima. Adesso sapeva che non si trattava di un'illusione. Si domandò se anche lui riusciva a sentirla.
 
Draco tirò su la testa e fece un passo indietro con lo sguardo basso e il viso leggermente voltato.
Superò Harry, e passando accanto ai suoi occhiali, li riparò con gesto veloce della bacchetta puntandola in basso al suo fianco.
Harry prese gli occhiali da terra, se li mise e si voltò a guardare Draco che camminava verso la porta.
"Non fuggirò! Non ci contare!" gli disse sicuro di sé
 
Il biondo si fermò un momento senza girarsi, poi se ne andò in silenzio.
 
 
 
h+d
 
 









Please, dettagliate i commenti e ditemi anche cosa non vi piace :) sono davvero curiosa e mi aiuta a continuare la storia sulla linea giusta.

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