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Autore: DarkRozan    20/05/2012    2 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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ujsjuc Avvolto nel suo nero mantello scompigliato dal vento Carestia osservava la Casa del Toro in tutta la sua possenza.
I suoi occhi attenti ed allenati all'oscurità nella quale era vissuto per così tanto tempo ne studiavano ogni minimo dettaglio. In fin dei conti era simile a molti altri, una fila di  Colonne doriche manteneva il soffitto del tempio a circa dieci metri di altezza per una larghezza complessiva di venti metri o più.
Istintivamente smise di osservare il tempio per concentrarsi sul Cosmo dei suoi compagni. Pochanzi Zafir era stato letteralmente buttato fuori dalla seconda Casa per poi schiantarsi a pochi passi di distanza da lui. Era morto sul colpo, non c'era stato niente da fare. Ed ora anche i restanti guerrieri erano stati annientati all'entrata della Terza Casa. Nel mentre, nascosto nelle ombre, aveva visto 4 Cavalieri scendere verso il tempio dell'Ariete. Aveva riconosciuto i Cavalieri del Leone e della Vergine, una figura piuttosto grande che ipotizzò essere Aldebaran del Toro, ed infine Shura del Capricorno, ed era sicuro che molti altri li avrebbero seguiti.
 " Procede tutto secondo i piani" Sorrise al pensiero. I cavalieri d'Oro pensavano che l'attacco fosse ormai finito, che non ci fosse più nessuno da temere. Ma si sbagliavano, poichè i suoi seguaci si trovavano dentro quelle mura invalicabili. Il sacrificio dei suoi uomini era stato utile in fin dei conti, non poteva dunque che ritenersi soddisfatto.
Si appostò dietro ad una colonna del Tempio, in attesa. Erano passati pochi minuti quando sentì i passi di una persona che si avvicinavano velocemente verso di lui.
A Carestia bastò un attimo per riconoscerlo. Alto, robusto vestito di scuro ed il volto coperto dal cappuccio.
< Salute a voi, Maestro> disse il nuovo arrivato, piegandosi in un grande inchino. < Sono lieto di annunciarvi che penso di aver trovato quello che cerchiamo>
Gli occhi di Carestia si illuminarono per pochi attimi. < Sei sicuro?> chiese ansioso avvicinandosi alla spia.
Questa sorrise debolmente. < Ovviamente, si trova nella biblioteca, nelle Stanze di Atena alla Tredicesima Casa. Purtroppo non sono riuscito a prenderlo. Il posto è ben sorvegliato e le mie risorse non sono illimitate come le vostre> Disse in modo adulatorio. Carsetia si innervosì, non gli piaceva essere ricoperto di elogi, specialmente non da lui.
< Hai fatto un buon lavoro, ora torna indietro prima che qualcuno si accorga della tua assenza>
< Non preoccupatevi, nessuno mi noterà.> disse sicuro prima di aggiungere < Alla casa del Cancro è stato portato un prigioniero, uno dei nostri. Il Custode del Tempio lo sta torturando in questo momento. Con una certa soddisfazione devo dire >
Carestia non degnò manco di uno sguardo il compagno, disse semplicemente. < Non vedo dove sia il problema, alla prima occasione occupatene. Ora vai, ho un lavoro da fare>
La spia si inchinò nuovamente e sparì rapida e silenziosa.
Carestia si inginocchiò, pose le mani sulle sue tempie e si concentrò cercando di stabilire un contatto telepatico.
" Il tempo è giunto. Tenete occupati i Cavalieri d'Oro, io tra poco entrerò nelle Stanze di Atena" Disse rivolto ai suoi alleati che sapeva essere in ascolto.
" Molto bene, ti apriremo la strada Cavaliere" Disse la voce fredda e sottile di Morte nella sua testa pochi secondi dopo.
Carestia rabbrividì. La voce di Morte non gli era mai piaciuta, e lo metteva sempre a disagio. Si alzò ed avvertì i Cosmi impetuosi dei suoi Compagni espandersi vicino alla Prima Casa. " La vera battaglia ,Cavalieri, deve ancora iniziare" Dunque si girò verso le restanti case dello Zodiaco. Ancora 11 templi lo separavano dal suo obbiettivo.

Fasci di luce dorata guizzavano per tutta la Prima Casa. Mu, Aiolia e Shura si trovavano in prima linea cercando di respingere le ondate di avversari sempre più numerosi, seguiti subito da Aldebaran ,Shaka e gli altri 3 cavalieri di Bronzo. A stento riuscivano a resistere, non era per niente facile combattere con così tanti avversari. Shura menava fendenti a destra e a manca con Excalibur, Mu scagliava quanti più colpi possibili e Aiolia continuava ad investirli con il Lightning Plasma. Stavano lentamente cedendo il passo. Shaka cercava intanto di richiamare i restanti Cavalieri d'Oro tramite la telepatia, protetto da Aldebaran e da Ikki.
Il sangue dei nemici scorreva copioso ed i corpi senza vita erano sempre di più.
Passarono dieci minuti prima dell'arrivo di Dohko, Kanon, Camus, Aiolos e Milo.
< Chi è rimasto a difesa delle Dodici Case?> chiese sfinito Mu vedendo i compagni arrivare
< Mio fratello Saga è andato nelle stanze di Atena assieme al Grande Sacerdote> rispose subito Kanon        < Mentre Afrodite ha steso un manto di rose dietro la sua Casa, ed ora è lì a proteggerla> Mu sospirò di sollievo. Niente avrebbe potuto oltrepassare le Royal Demon Rose dei Pesci senza morire nel tentativo.
Vennero interrotti da un grande grido e da una potente esplosione cosmica. Voltandosi videro Aiolia piegato sulle ginocchia, ansimante con il volto coperto di sangue.
Di fronte al cavaliere di Leo restavano solo macerie, colonne spezzate e corpi agonizzanti. Aiolos corse verso il fratello sfinito aiutandolo a rialzarsi. Non aveva più forze, nel colpo aveva messo tutto sè stesso.
< Idiota che non sei altro> gli disse arrabbiato < Non era necessario usare il Photon Burst, potevi morire>
Aiolia sorrise debolmente < Grazie fratello> riuscì a sussurrare prima di svenire tra le braccia del Sagittario.
< Deve essere un vizio di famiglia cercare di suicidarsi> commentò ironico Shaka osservando il leone svenuto.
Aiolos però non badava alle parole del Cavaliere della Vergine, ma spostava continuamente il suo sguardo dal fratello all'entrata del tempio dell'Ariete cosparsa di cadaveri.
L'assalto finale era stato respinto. Avevano vinto.
< Non ha senso> disse Milo osservando il campo di battaglia. Lo sguardo di tutti i Cavalieri d'Oro si posò sullo Scorpione appoggiato ad una colonna.
< Cosa vuoi dire?> chise Mu perplesso
< Intendo semplicemente dire che c'è qualcosa che non quadra. Prima hanno mandato una piccola squadra, per quale motivo? Per avvertirci della loro presenza? E poi un intero battaglione contro undici Cavalieri d'Oro...l'ironia abbonda, non trovate?>
Le parole di Milo erano veritiere. Nessuno stratega avrebbe pensato di vincere una battaglia in questo modo
< Quindi cosa pensi stia succedendo?>
< Non lo so Aldebaran> disse esasperato Milo < So soltanto che ho un gran brutto presentimento>


All'entrata delle Dodici Case Tre figure vestite di nero attendevano pensose. L'esplosione Cosmica che avevano appena sentito aveva decimato i soldati nel Tempio dell'Ariete.Una potenza spaventosa.
< Direi che possiamo andarcene> sentenziò uno dei loro dando le spalle al Santuario < Carestia ha avuto tutto il tempo che voleva, non possiamo fare altro che aspettare>
Gli altri due annuirono poco convinti. Mandare un secondo battaglione sarebbe stato una pazzia, con undici Cavalieri d'Oro lì radunati.
< Fidatevi non ci tradirà> disse ancora Morte ai suoi compagni < Sa cosa capiterebbe in tal caso>

Afrodite venne scaraventato contro una colonna del tempio dei Pesci. Non aveva neanche avuto il tempo di avvertire la presenza del nemico che si era insinuato nella sua casa. L'impatto fu tremendo, nonostante fosse protetto dalla sua solida armatura. Ansimando si alzò in piedi, osservando l'avversario ed il suo cosmo spaventoso innanzi a lui, prima di essere colpito una seconda volta da una potente onda luminosa."Una potenza schiacciante, non posso fare niente" Cadde rovinosamente a terra, la polvere ed il suo sangue che imbrattavano il suo viso divinamente bello. Con le ultime forze alzò lo sguardo fiero verso il suo nemico incappucciato < Anche se...mi hai battuto> disse debolmente Afrodite < Ti perderai...comunque> dunque si accasciò al suolo privo di sensi.
Carestia passò oltre al Cavaliere appena sconfitto, dirigendosi verso le Stanze di Atena. Uscendo dalla Dodicesima Casa si trovò di fronte ad una lunga scalinata totalmente ricoperta di rose rosse.
 "  Le Royal Demon Rose, la loro bellezza è senza dubbio eguale al loro potere mortale"riflettè. Era a questo che Afrodite si riferiva. Pochi passi tra quei fiori scarlatti significavano una morte lenta ed indolore. Ma non era arrivato fino alla Dodicesima Casa per essere fermato da qualche rosa. Dunque, nonstante tutto avanzò,senza alcuna fatica, senza alcun timore. Ad ogni passo calpestava la trappola di Afrodite, l'estrema difesa del Santuario e notava con piacere che al suo passaggio quei fiori di raro splendore appassivano.
" Non per niente mi chiamo Carestia"

Avanzò velocemente per tutte le scalinate, finchè non giunse ad un grande portone ricoperto d'Oro. Senza esitazione aprì quella porta.
< Ti aspettavamo Cavaliere> Carestia guardò verso la fine della sala del trono, dove stavano il Gran Sacerdote e Saga di Gemini.
Istintivamente Carestia si inchinò debolmente, mostrando rispetto per una simile autorità.
< Onorato di fare la vostra conoscenza, venerabile Shion dell'Ariete. Come già dissi al Cavaliere dei Gemelli qui presente, il mio scopo non è di arrecare offesa alla vostra Dea, quanto di riprendere qualcosa che mi appartiene.>
< Per una richiesta simile non penso ci fosse bisogno di attaccare il Santuario> disse gelido Saga.
< A quanto vedo> sospirò Carestia < Non può esserci dialogo tra noi, dunque mi farò largo con la forza se proprio devo>
< Non scomdarti, vengo io da te> ringhiò Saga. Dunque si lanciò all'attacco.
" Stolto, buttarsi verso di me in questo modo" Carestia si mise in difesa, pronto a colpire il Cavaliere non appena fosse stato abbastanza vicino.
Saga correva sempre più veloce, sempre più vicino. Carestia portò in avanti le braccia, dirigendo il suo Cosmo verso di lui.
< GALAXIAN EXPLOSION> udì dietro di se prima di essere colpito dalla tecnica segreta dei Gemelli. Carestia venne scaraventato in avanti per qualche metro.
Sconvolto si voltò, vedendo Saga dietro di se, sorridente. Il suo colpo non lo aveva neanche sfiorato.
< Forse non sai> iniziò Saga < Che io sono in grado di manipolare le dimensioni. Posso trasportarmi ovunque grazie a questa abilità. Non è una strategia che uso di solito, ma con te farò una piccola eccezione> quindi usando un secondo varco si trasportò vicino al Cavaliere e prese a colpirlo sempre più velocemente, creando dimensioni su dimensioni. I suoi attacchi erano potenti, carichi d'ira e fulminei. Ma Carestia non era il tipo da lasciarsi sopraffare così facilmente. Saga era prevedibile, i suoi colpi erano sempre rivolti ai fianchi e al tronco. Non ci volle molto per riuscire a vedere i suoi attacchi.
Saga sbucò fuori da una dimensione e cercò di colpire Carestia, ma questi era preparato e riuscì a bloccarlo.
Così si trovarono, uno di fronte all'altro, pugno contro pugno, sguardo nello sguardo
< Devo ammetterlo Cavaliere> disse con un mezzo sorriso Carestia < Non sei niente male. Ma i tuoi trucchetti non bastano per uno come me.> Così dicendo deviò un secondo attacco rivolto al viso e colpì l'avversario al basso ventre con una ginocchiata. I due si separarono, Saga, ansimante per il colpo subito, dava le spalle a Shion che era pronto ad intervenire in caso di necessità.
< Ora ti mostrerò di che cosa sono capace, ho già perso troppo tempo qui> Il suo Cosmo oscuro prese ad espandersi impetuoso e potente. La sua energia oscurava la potenza di Gemini. Dei piccoli anelli si crearono attorno alla figura di Carestia.
< Cedete il passo> sibilò < SHINING STORM> una potente onda di luce purissima esplose ed investì Saga Shion. I due Cavalieri vennero scaraventati bruscamente contro le pareti della Sala del trono. Qualche piccolo gemito, poi caddero a terra incoscenti.
Rapidamente Carestia li sorpassò e si diresse verso la biblioteca, a sinistra del trono.
Scostò le tende purpuree sulla soglia e rimase qualche secondo ad osservare la grande raccolta di libri di fronte a se. La stanza lunga all'incirca cinquanta metri nella quale era raccolta una gigantesca cultura.
Senza indugiare oltre avanzò precipitoso cercando ciò che lo interessava. Non ci volle molto per trovarla, una piccola e semplice scatola nera chiusa da una serratura. "Finalmente" poi un rumore attirò la sua attenzione e voltandosi vide una giovane fanciulla vestita di bianco, con lunghi e sinuosi capelli violetti che cadevano docilmente sulle sue spalle, e due occhi profondi come il mare che lo fissavano costantemente.
Un brivido percorse tutta la schiena di Carestia, con ancora la scatola nera stretta sotto il suo braccio.
Tremando leggermente si voltò dando le spalle alla Dea e corse veloce fuori dalla sala del trono, con le lacrime che rigavano il suo volto ed una grande oppressione nel cuore.
Correva fuggiva sempre più rapido, sempre più triste. Non si accorse del lampo di luce scarlatta che lo colpì in pieno petto. Il dolore gli mozzò il fiato, inciampò e cadde rovinosamente a terra stringendosi la ferita e digrignando i denti per non urlare.
< Dunque sei tu colui che si è introdotto nel Santuario> disse una voce. Carestia si impietrì, la conosceva. L'uomo che più di tutti non avrebbe mai voluto incontrare ora si trovava dietro di lui.
< Sei arrivato lontano> disse Milo sprezzante < Fino da Atena. Ma il suo Cosmo è stabile, quindi non puoi averle arrecato danno> Il suo tono si inasprì < Ma hai ferito Afrodite, Saga ed il Gran Sacerdote. Non si toccano i miei compagni, e lo capirai presto, SCARLET NEEDLE> Tre cuspidi colpirono Carestia alle gambe, rapide e letali come sempre. Carestia rotolò per qualche metro sulla dura roccia; strinse i pugni, cercando di resistere al dolore che gli annebbiava la vista.
< Hai già finito di fare lo sbruffone?> disse lo Scorpione avvicinandosi all'avversario gemente.< Ma questo non ti salverà dalla mia ira. Preparati, stai per ricevere le mie quindici cuspidi, SCARLET...> Carestia si voltò di scatto alzandosi in piedi< SHINING STORM> L'onda luminosa travolse Milo, facendogli volare via l'elmo.
Senza indugiare oltre Carestia si apprestò a continuare la sua corsa, quando la voce dello Scorpione dorato lo fermò < Aspetta> Carestia si bloccò, quasi quello fosse stato un ordine.
< Solo una persona conosce questo colpo> si avvicinò lentamente poi quasi sussurrando disse < Shadir?>
Il silenzio calò tra i due. Dopo qualche secondo fu Carestia a parlare < Ho abbandonato quel nome da molto tempo Milo> dunque si voltò togliendosi di dosso il nero mantello che gli oscurava il volto.
Davanti allo Scorpione stava un uomo dai corti capelli neri, gli occhi azzurri ed un volto scavato ma bello, ricoperto da una corazza nero pece che si confondeva con il buio della notte. < Ora mi chiamo Carestia, Cavaliere dell'Apocalisse>












  
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