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Autore: Miyuki chan    20/05/2012    7 recensioni
Il temuto pirata Portgas D. Ace, insegendo l'Ananas che gli ha rubato il prezioso cappello, si ritrova catapultato in un mondo strambo e fantastico: il Paese delle Meraviglie!
Qui rincorrerà un Bianconiglio che in realtà non è affatto bianco e anzi non è nemmeno un coniglio, si fumerà un paio di sigari con un Brucaliffo alquanto burbero, chiederà informazioni ad uno Stregatto un po' troppo cresciuto e prenderà un "tè" con alcuni strani individui...
Riscuirà il poveretto a sopravvivere in questo mondo di follia?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Principi Azzurri & altre strane creature

Ace era perso nel mondo dei sogni e sorrideva beato, incurante delle fauci della Venere: stava sognando di riuscire a realizzare il sogno della sua vita!
Sognava di camminare su un interminabile red carpet, salire un imponente scalinata e sedersi con eleganza su un enorme trono, ancora più grande di quello del Vecchio, mentre una folla di pirati della peggior specie lo acclamava e urlava entusiasta il suo nome.
Stava sognando di diventare il Re dei Pirati?
Cielo, no, troppo scontato.
Stava sognando di vincere il festival dei cappelli.
Il festival dei cappelli, quell’ incredibile manifestazione a cui ogni pirata degno di questo nome aveva l’assoluto obbligo morale di partecipare, quella manifestazione che ogni anno eleggeva il pirata con il più bel cappello di tutti e quattro i mari e lo onorava col titolo di “Re dei cappelli”.
Erano anni e anni consecutivi che il Re dei Cappelli era lo spadaccino Mihawk, con il suo cappello da moschettiere e il suo look gotico.
Ma, Ace se lo sentiva, ormai il tempo del figlio di Dracula e Dartagnan (come due uomini potessero fare un figlio non era un problema che lo riguardasse, essendo soltanto all’asilo e lontano anni luce dallo studiare anatomia) era giunto al termine: sarebbe stato lui il Re dei Cappelli 2012!
E proprio mentre stava per essere insignito di tale titolo, mentre Mihawk nell’angolo fumava di rabbia e per la disperazione si strappava i baffetti indubbiamente ereditati da Dartagnan, Ace fu ricatapultato nella realtà.
Si svegliò di soprassalto, mentre qualcosa di non meglio identificato gli tappava la bocca, quasi lo soffocava.
Non riuscendo a parlare, si agitò e mugolò in segno di protesta: quel misterioso qualcosa si allontanò da lui e dalle sue labbra.
Ace sbiancò e il suo cuore smise di battere, mentre quella sconosciuta creatura schiudeva graziosamente le labbra purpuree, gli faceva sensualmente l’occhiolino mettendo in mostra lunghe ciglia incurvate e gli carezzava il viso con le dita affusolate intrappolate da eleganti guanti di velluto.
Ace osservò senza fiato quell’incredibile creatura: dai ricci viola dell’enorme e sproporzionata testa, al petto villoso, al body aderente che metteva in risalto il pacco, alle calze a re-
Hey.
Un momento.
P-pacco? PACCO?!?
Ace lanciò un urlò lacerante, mentre si rendeva conto che la misteriosa e mistica creatura (o per meglio dire cosa) che l’aveva svegliato a suon di baci, altri non era che Emporio Ivankov.
Infatti il bel (?) Principe Azzurro, udendo il soave russare di Ace (altro che urla di donzelle in pericolo!), era accorso in suo aiuto e, sbaragliata la povera Venere con qualche spruzzo di diserbante, aveva premurosamente provveduto a svegliare il pirata in pericolo con una serie di amorevoli baci.
Ace era fuori di sé dalla rabbia e le sue fiamme divamparono in un enorme, ruggente, furibonda esplosione: Ivankov fu scaraventato in aria e poi lontano lontano da quella violenta esplosione, sparendo con un urletto in un puntino luccicante, in perfetto stile Team Rocket.
Pugno di Fuoco non aveva mai provato un tale ribrezzo ed una tale vergogna in tutta la sua vita sgangherata da pirata: adesso era davvero troppo.
Ancora fumante di rabbia, decise che doveva tornare a casa il più presto possibile.
 L’unico problema, ora, era che proprio non aveva idea di dove andare.
Certo, avrebbe pur sempre potuto far affidamento su un senso dell’orientamento infallibile almeno quanto quello di Zoro, ma i suoi sensi di pirata gli suggerirono che, almeno per quella volta, avrebbe fatto meglio a chiedere informazioni piuttosto che seguire il suo impareggiabile istinto.
Il pirata si guardò intorno, a destra e sinistra, ma niente: ora che i fiori erano stati stroncati dal potente diserbante, sembrava non esserci proprio nessuno.
Così Ace si mise a camminare nella stessa direzione in cui aveva visto sparire –ormai un bel po’ di tempo prima –la Blufenice.
Dopo pochi passi, Ace si trovò di fronte ad un bivio.
Un vecchio paletto di legno era stato conficcato nel terreno, e quattro insegne erano infisse nel legno marcescente ad indicare altrettante direzioni.
Quindi forse, anziché un bivio, era un quadrivio.
O un tetravio?
Ma orsù, non perdiamoci in piccolezze.
Ace osservò il primo cartello (ebbene sì, almeno a leggere alla fine aveva imparato): puntava a destra, e recava la scritta “DISNEYLAND”.
Un brivido gelido gli fece drizzare i peli sul collo e lo pietrificò: col cavolo che avrebbe seguito quella direzione, mai e poi mai sarebbe andato in una terra popolata da principi azzurri come quello che lo aveva appena “salvato”!
Il moro passò rapidamente a leggere la seconda indicazione.
Puntava verso un curioso buco nel terreno, e diceva “NARNIA”.
Certo non sarebbe andato nemmeno lì: soffriva di claustrofobia, e proprio di chiudersi in un armadio non ne aveva voglia.
La sua attenzione fu quindi catturata dall’insegna che, misteriosamente, puntava in alto: “PIANETA NAMECC”.
Ace dimenticò tutta la sua rabbia per Ivankov, mentre gli occhi gli si illuminavano si speranza: Namecc!
Chissà se Goku o Gohan erano ancora là in vacanza? Sperava proprio di sì.
Se così fosse stato avrebbe finalmente potuto realizzare il sogno della sua vita (già, l’ennesimo): diventare un Super Sayan!
Con gli occhi azzurri e i capelli biondi, nessuno avrebbe mai scoperto che era figlio di Roger: il suo segreto sarebbe stato al sicuro.
Nonostante avesse già deciso di recarsi su Namecc, Ace lesse anche l’ultima indicazione, quella di sinistra, giusto per scrupolo.
Questa recava la scritta “REGINA DI CUORI”, su cui però era stata tracciata una grossa X rossa: al suo posto era stato scritto, a grandi lettere sbilenche e traballanti, “BARBABIANCA”.
Oh, questo si che era proprio un bel dilemma.
Ace fece quindi una cosa curiosa, una cosa che raramente gli capitava di fare: si mise a pensare.
Il cervello del pirata infatti era solitamente vuoto quanto la dispensa della Thousand Sunny dopo un incursione di Rufy, fatta eccezione per il piccolo cricetino solitario che correva sulla sua ruota per mantenere attive almeno le funzioni vitali più essenziali, e tutto quell’improvviso pensare, quasi lo mandò in corto ciruito.
Ace rischiò quindi l’ennesimo attacco di narcolessia, da cui venne salvato soltanto dal vivido ricordo delle labbra del principe disgustosamente incollate alle sue.
Porco cane che schifo!
Pugno di Fuco scongiurò così l’imminente disgrazia, ma decise saggiamente di smettere di pensare e non sobbarcare di lavoro quel povero criceto.
Perciò, scelse di andare a sinistra, verso “REGINA DI CUORI BARBABIANCA” (il realtà la scelta fu semplicemente dettata dal fatto che si era appena reso conto di non avere nessuna navicella con cui arrivare su Namecc…).
Voltò le spalle al bivio, al quadrivio e anche al tetravio, e si mise a camminare alla ricerca del Vecchio fischiettando allegramente il motivetto dei fiori, sparendo ben presto dietro la prima curva del sentiero.
Non appena scomparve dalla vista, un paio di grandi occhi grigio-azzurri, animati da una pupilla stretta e verticale, apparvero al fianco delle quattro indicazioni.
Uno sproporzionato sorriso a mezzaluna accompagnò ben presto quegli occhi felini, in cui faceva bella mostra di sé una sfilza di lunghissime e affilate zanne bianche.
“Stupido pirata…”
Sogghignò compiaciuto quell’inquietante sorriso, mentre le strette pupille ovali si spostavano divertite su un barattolo di vernice rossa proprio ai piedi dell’indicazione che puntava verso Barbabianca…
 
Riuscirà Ace a ritrovare Barbabianca?
O cambierà idea e sceglierà di fare un bel giro turistico su Namecc?
Ma soprattutto, riuscirà il nostro eroe a diventare il prossimo Re dei Cappelli?
Tutto questo e molto altro ancora nella prossima puntata capitolo!


Spazio autrice:
Ma... ma è incredibile!
Sono già riuscita a postare il secondo capitolo! ò_ò
Oh, che bellezza ^^
E' anche merito vostro care lettrici, rispondere alle vostre splendide recensioni di dà un sacco di carica: grazie! ^^
In realtà credevo di fare pochi capitoli, uno per persoanggio, ma mi sono resa conto che non seguendo alla perfezione la storia ciò non è possibile..
Ad ogni modo, il Brucaliffo sarà il prossimo!XD
Adesso però devo prorpio andare a studiarmi filosofia, che palle -.-
Sempre sperando di riuscire nell'intento di farvi ridere, a presto! :*

  
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