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Autore: Rey_    20/05/2012    3 recensioni
DAL CAPITOLO 6.
-Nessuno mi dice di no.- sussurrò a denti stretti, facendo un mezzo sorriso. Mi ripresi all’istante e scoppiai a ridere. Una risata quasi isterica, piena di nervosismo.
-Beh, mi dispiace, ma ne hai appena trovata una che lo fa.- gli dissi facendo spallucce. Lui sorrise, cosa che non prometteva niente di buono.
-Io non ne sarei così sicuro.- mi disse avvicinandosi ancora di più. Io indietreggiai di un passo e alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
-Ah, si?- gli chiesi scettica. Lui annuì e mi sorrise, di nuovo.
-Prima o poi cederai ed io sarò pronto ad approfittarne.- mi disse malizioso. Scoppiai a ridere di nuovo alla vista della sua sicurezza.
-Si, come no. Sai cosa, Harry? È la convinzione che fotte la gente. Ti consiglio di stare attento.- gli suggerii con un finto sorriso. Lui scacciò via le mie proteste con un gesto della mano e ridusse di nuovo le distanze. Questa volta non mi tirai indietro e lo lasciai fare. Con un dito percorse delicatamente il profilo della mia guancia e sorrise, mettendo in mostra le fossette.
-Sono pronto a scommettere che entro la fine dell’estate tu ti innamorerai di me.- sussurrò inchiodandomi con lo sguardo. Io schioccai la lingua e gli tesi la mano.
-Preparati a perdere, allora.- gli dissi decisa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno.
 
-Sam, vai a prendere la posta?- mi urlò dalla cucina Ronnie, mentre lavava i piatti. Avevamo appena finito di pranzare e quello, in teoria, era il mio momento di riposo. Ma non poteva essere tale, se avevi come coinquiline tua sorella e la tua migliore amica, che non ti lasciavano un attimo in pace. Sbuffai.
-Ron, ho ancora il pigiama. Non mi va di uscire.- gli urlai a mia volta con voce annoiata, mentre continuavo a leggere il mio libro.
-Oh andiamo, devi fare due passi! Per favore.- mi chiese con voce dolce. Alzai gli occhi al cielo. In quel momento sbucò mia sorella dalla cucina, che mi lanciò uno sguardo contrariato.
-Andiamo, musona. Che ti costa fare un favore alla tua amica?- mi chiese con un sorriso malefico. -Magari ti è arrivata la famosa lettera.- mi disse per poi scoppiare a ridere.
Fanculo, Jodi. Sapeva che quello era il mio unico punto debole, sapeva anche quanto ci stavo male che lui non avesse mantenuto la promessa. Era diventato famoso, che cosa mi aspettavo?
-Molto spiritosa.- mormorai alzandomi. Uscii fuori e fui colpita dall’aria fresca che tirava e mi strinsi le braccia al petto, controllando che non ci fosse nessuno in giro. Ovviamente, il mio pigiama consisteva in soli pantaloncini e canottiera, non mi andava che qualche estraneo mi vedesse così.
Aprii la buca delle lettere con aria annoiata e cominciai a scorrerle, per vedere di cosa si trattava questa volta.
Bolletta della luce, bolletta del telefono, pubblicità, lettera per Ronnie, lettera per Sammie, pubblicità…
Aspetta un attimo.
Lettera per Sammie.
Mi bloccai e sgranai gli occhi. Presi la lettera con mano tremante e lessi l’intestazione con la vista appannata dalle lacrime che mi avevano invaso gli occhi.
Era la sua lettera.
Proprio come avevo promesso.
Scritto a piccoli caratteri, con la sua grafia tremolante, in fondo a sinistra. Cominciai a tremare e il mio cuore si riempì di gioia e cominciò a battere forte. Allora la mia attesa non era stata inutile, lui mi aveva scritto!
Non vedevo l’ora di correre nella mia camera, di chiudermi dentro e di leggere cosa mi aveva scritto. Però una parte di me era anche terrorizzata dal possibile contenuto di quella lettera. Cosa avrei fatto se mi avesse scritto che non voleva più sapere niente di me, che quella era semplicemente una lettera d’addio?
Non avrei resistito anche a quello.
Due anni senza la sua presenza erano stati terribili, ogni giorno sembrava non trascorrere mai, mi sentivo vuota. Non osavo immaginarmi un’intera vita senza di lui. E se veramente, ora che aveva trovato il successo, aveva deciso di chiudere tutti i ponti e di dimenticarsi la sua vita passata, per guardare solo al futuro? Conoscendolo, sapevo che non l’avrebbe mai fatto. Ma il terrore mi invase e in quel momento non fui più così sicura di voler aprire quella lettera.
Tornai in casa ancora sconvolta e andai dritta in camera mia, posando la posta sul tavolino vicino all’entrata e ignorando gli sguardi sorpresi di Ronnie e Jodi. Mi fiondai sul letto e mi misi seduta a gambe incrociate, con la lettera poggiata delicatamente davanti a me.
-Ronnie, puoi venire un attimo?- urlai dalla mia postazione. Sentii la mia amica bisbigliare qualcosa a mia sorella e poi salire a passo svelto le scale e raggiungermi in camera mia.
-Chiudi la porta.- le ordinai come un automa. Lei obbedì e fece per dire qualcosa, ma io la interruppi alzando un dito, che poi indicò la lettera davanti a me. Lei sgranò gli occhi e mi guardò sorpresa.
-Non ci posso credere.- sussurrò portandosi una mano davanti alla bocca.
Figurati io, se ci potevo credere.
L’avevo aspettata talmente tanto, che mi sembrava impossibile che fosse arrivata, mi sembrava un sogno. Un sogno dal quale mi sarei svegliata presto e che mi avrebbe solo lasciato un senso di amarezza dentro.
-Beh, che aspetti?- mi chiese con voce stridula, prendendola e porgendomela. Guardai la sua mano tesa verso di me, ma non mi mossi. Lei capì e la allontanò da me, rigirandosela tra le mani e osservandola piena di curiosità.
-Ho paura.- sussurrai. Lei mi guardò teneramente.
-Sam, sono due anni che aspetti questa lettera. Di cosa hai paura, adesso?- mi chiese con voce dolce.
-Ho paura di quello che potrebbe esserci scritto dentro.- le dissi con voce stridula. Lei mi guardò come se fossi un’idiota.
-Oh andiamo, aprila. Se non lo fai rimarrai sempre con questo dubbio. Già ti ha abbandonata una volta, alla peggio casa potrebbe succedere? Supererai anche questa.- mi disse con voce impaziente. Era proprio lì che si sbagliava: io non avevo mai superato il fatto che lui se ne fosse andato, e sicuramente non sarei mai sopravvissuta a un taglio netto del rapporto. Che poi non sapevo neanche cosa ne fosse rimasto del nostro rapporto. Per me, almeno, era come sempre: gli volevo un bene dell’anima, era come un fratello per me e avrei fatto di tutto per lui.
Ma lui? Pensava ancora le stesse cose di me? L’unica cosa che mi rimaneva da fare per eliminare tutti i miei dubbi era aprire quella lettera.
Mi sporsi riluttante verso Ronnie e allungai una mano guardandola male. Lei mi passò la lettera e io rimasi a contemplarla per qualche minuto, rigirandomela tra le mani e continuando a leggere quella piccola scritta che aveva fatto in fondo a sinistra, il suo modo originale di firmare le lettere.
-E dai, aprila!- esclamò Ronnie con voce impaziente. La guardai per un secondo e accennai un mezzo sorriso. Lei odiava l’attesa, voleva sempre sapere tutto e subito, non sopportava l’ansia del mistero, la faceva andare fuori di testa. Lentamente e con le dita che mi tremavano, cominciai ad aprire la lettera. Dalla busta, scivolò un cartoncino blu che andò a finire contro il mio piede. Ronnie lo afferrò prima di me e, dopo un’accurata analisi di ciò che era, cominciò a saltare e ad urlare come una matta. Scattai in piedi e cercai di fermarla per non far insospettire mia sorella al piano di sotto. Non potei fare a meno di sorridere della sua sconfinata pazzia.
-Che c’è?- le chiesi. Lei mi fece un enorme sorriso.
-Vai a Londra!- urlò entusiasta. Le strappai dalle mani il cartoncino blu, senza parole: era un biglietto d’andata per Londra, insieme a un pass per il dietro le quinte del concerto dei One Direction, il suo gruppo, con allegato un indirizzo e un numero di cellulare. Lacrime di gioia mi riempirono gli occhi e abbracciai di slancio Ronnie, iniziando a saltare con lei. Sembravamo due idiote, ma in quel momento me ne fregai. Ero troppo felice, lui mi aveva mandato un mezzo per andare da lui, per rivederlo. Ed io non stavo più nella pelle.
Quando la nostra euforia si placò, Ronnie mi diede un sonoro bacio sulla guancia.
-Ora leggi la lettera, però.- mi disse, sempre entusiasta.
Già, la lettera. L’avevo quasi dimenticata.
Ora, riflettendo, non poteva esserci scritto niente di terribile, dato il fatto che il regalo era un biglietto per andare da lui, quindi potevano esserci scritte solo parole belle.
L’aprii e cominciai a leggerla emozionata. Non era proprio una lettera, si può più definire un biglietto. Lui non era mai stato bravo con le parole, preferiva i fatti.
Così fu sintetico, conciso, ma andò dritto al punto.
 
Sammie,
non sai come mi sento in imbarazzo a scriverti dopo tutto questo tempo. Mi sembra terribilmente stupido non poterti chiamare o abbracciare, come facevamo sempre. Mi dispiace di essere sparito così, ma dovevo farlo. Come mi avevi detto tu, dovevo credere in me e inseguire il mio sogno. Io l’ho fatto, e ci sono riuscito. Ma non sono mai riuscito ad essere completamente felice. Perché il mio sogno si stava realizzando, ma senza di te. E il mio sogno non potrà mai essere completo senza te. Per questo ti mando questo biglietto, per permetterti di raggiungermi e per rendere completa la mia felicità. So che probabilmente ce l’avrai con me perché ti ho lasciata così, senza spiegazioni, con uno stupido bigliettino. Ma sai come sono fatto, non sono bravo con le parole e non sarei mai riuscito a dirti che sarei dovuto andare via. A dire la verità, non ce l’avrei mai fatta a lasciarti guardandoti negli occhi. E, credimi, mi sono sentito a pezzi per questo. Ma so che non è una giustificazione valida. Per questo, con un altro bigliettino, cerco di ricominciare, di far ritornare la nostra amicizia come era prima.
Per favore, vieni da me. Ti aspetto.
Ti voglio bene.
 
                                                      Niall.
 
Ps. Volevo chiamarti, ma Louis mi ha detto che così sarebbe stato più ‘romantico’.




HOLA! C:
Allora, questa è la mia prima storia.
Lo so, probabilmente fa schifo, ma io ci provo lo stesso ç.ç
Beh, fatemi sapere cosa ne pensate. Se pensate sia il caso che mi uccida, ditemelo pure.
Ok, sono decisamente troppo tragica.
Vabbè, sparisco. :D
#With love.
-S.
  
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