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Autore: Rey_    20/05/2012    4 recensioni
DAL CAPITOLO 6.
-Nessuno mi dice di no.- sussurrò a denti stretti, facendo un mezzo sorriso. Mi ripresi all’istante e scoppiai a ridere. Una risata quasi isterica, piena di nervosismo.
-Beh, mi dispiace, ma ne hai appena trovata una che lo fa.- gli dissi facendo spallucce. Lui sorrise, cosa che non prometteva niente di buono.
-Io non ne sarei così sicuro.- mi disse avvicinandosi ancora di più. Io indietreggiai di un passo e alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
-Ah, si?- gli chiesi scettica. Lui annuì e mi sorrise, di nuovo.
-Prima o poi cederai ed io sarò pronto ad approfittarne.- mi disse malizioso. Scoppiai a ridere di nuovo alla vista della sua sicurezza.
-Si, come no. Sai cosa, Harry? È la convinzione che fotte la gente. Ti consiglio di stare attento.- gli suggerii con un finto sorriso. Lui scacciò via le mie proteste con un gesto della mano e ridusse di nuovo le distanze. Questa volta non mi tirai indietro e lo lasciai fare. Con un dito percorse delicatamente il profilo della mia guancia e sorrise, mettendo in mostra le fossette.
-Sono pronto a scommettere che entro la fine dell’estate tu ti innamorerai di me.- sussurrò inchiodandomi con lo sguardo. Io schioccai la lingua e gli tesi la mano.
-Preparati a perdere, allora.- gli dissi decisa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Era un giorno qualunque nel mio paesino sperduto. Un giorno che mi aspettavo passasse come tutti gli altri, tra le vacanze, le amiche e tutto il resto. Però non fu così.
Quel giorno, ancora con il pigiama addosso, fui costretta dalla mia migliore amica, nonché mia inquilina, Ronnie, ad andare a prendere la posta.
In quella dannatissima buca delle lettere trovai il più bel regalo che potessi ricevere. Trovai la lettera che stavo aspettando da due anni e per la quale ormai avevo perso le speranze. La lettera che riportò la felicità dentro di me, che mi fece rinascere il sorriso sul viso, che scacciò via tutte le mie nubi.
La sua lettera, la lettera del mio migliore amico.
Quando se n’era andato, due anni fa, mi aveva promesso che mi avrebbe scritto, dopo però aver trovato quello che cercava, dopo aver realizzato il suo sogno. Niente chiamate, messaggi, o altro.
Da quel giorno era come se si fosse spento qualcosa in me, andando via si era portato con se anche una parte di me e, senza di lui, io non potevo essere me stessa.
Poi un giorno come un altro, girando annoiata i canali della mia tv, notai con la coda dell’occhio un ragazzo biondo seduto su una scalinata in mezzo ad altri quattro ragazzi. Continuavo a cambiare canali automaticamente, ma la mia concentrazione si era soffermata su quello che aveva visto pochi secondi prima: mi sembrava assurdo, ma ero sicura di aver visto proprio quegli occhi, proprio quel sorriso e sentito quella risata che riecheggiava tutti i giorni nelle mie orecchie. Come un’idiota saltai in piedi e cominciai a tremare, costringendo il mio dito a premere il pulsante per tornare indietro. Tornai indietro di quattro canali e rimasi a bocca aperta. Davanti a me, sullo schermo della mia stupida tv, c’era lui. Sorridente e felice come non mai, che rideva ad una battuta del ragazzo moro che gli stava seduto accanto. Lo guardai ridere e fissai quegli occhi azzurri che per un secondo si erano posati sulla telecamera, incrociando virtualmente il mio sguardo. Rimasi immobile per dieci minuti, fino alla fine del programma, poi iniziò la pubblicità, che portò via con se quell’attimo di euforia che si era creato in me.
Da quel giorno passai quasi ventiquattrore su ventiquattro sintonizzata su quel canale ad aspettare che iniziasse quel programma. Era un talent show dove le persone cantavano per cercare di vincere il premio finale. Ma, sinceramente, non mi interessava tanto capire le dinamiche del gioco, io aspettavo trepidante quei cinque minuti in cui appariva lui, sorridente e spensierato, seduto tra gli altri quattro ragazzi che facevano parte del suo gruppo. Li sentii cantare, e mi resi conto che non avevo sentito mai nessuno di più fantastico. Forse il mio giudizio era un po’ di parte, perché il mio migliore amico era lì e la consapevolezza che lui ce l’aveva fatta mi riempiva di un orgoglio indescrivibile che mi spingeva a votare tutte le settimane per loro. Purtroppo però, il mio sostegno e i miei voti, non erano serviti a niente: non vinse il programma, arrivò solamente terzo. Però vinse un contratto con un’importante casa discografica e con i suoi amici, uno con la voce più bella dell’altro, incisero un disco che scalò le classifiche di tutta Europa in pochissimo tempo.
Diventò famoso e amato dalle persone come aveva sempre voluto e, come aveva promesso, dopo aver raggiunto il suo sogno, tornò da me.
O meglio, permise a me di tornare da lui.

HOLA C:
Ragazze, questo è solo il prologo.
Prometto che tutta la storia non sarà così noiosa ç.ç
In qualche modo dovevo pur spiegare come stavano le cose, no? 
Vabbè, parlo troppo.
Spero vi piaccia e che vi faccia incuriosire. C:
#With love.
-S.
  
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