Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: inbadlounds    20/05/2012    1 recensioni
Raccolta per la Niff!Week.
Sette giorni, sette storie, sette momenti.
E questo è il mio contributo.
Day 1 : The first day
"« Maporc… » aveva maledetto il biondo, più per la fine del gelato che per la giacca dell’altro. Davanti alla faccia sbiancata di Jeff, il malcapitato era scoppiato a ridere.
« É solo un gelato, te ne prendo un altro se proprio devo » aveva risposto il moro, tra un singhiozzo e l’altro, mentre il biondo, sentendo quelle parole, aveva ripreso un po’ di colorito."
Day 2 : Roommate!
"Jeff era ancora troppo concentrato a memorizzare ogni singola porzione di pelle, dato che vedere Nick in quello stato era un evento molto raro e non si era reso conto che l’altro aveva smesso di parlare già da un bel pezzo e lo stava guardando con un’aria molto strana e, perché no, anche divertita.
« C-cosa c’è? » chiese titubante il biondo, mentre Nick tentava in tutti i modi di non scoppiargli a ridere in faccia."
Day 3 : AU!Niff
"La prima volta che aveva visto i suoi disegni, nonostante la tenera età, aveva subito notato che quel pittole, oltre ad essere molto amico del suo fratellone, aveva una quantità industriale di tele che lo raffiguravano, ripreso da varie angolazioni o vari momenti di vita quotidiana. Quindi, il piccolo aveva deciso che, per il suo quinto compleanno e l’imminente partenza del fratello più grande, per non sentirne troppo la mancanza, doveva avere un dipinto da quel pittole, con lui e suo fratello."
Day 4 : Why are you so sad?
"Ma il suo sguardo non era quello solito... era uno sguardo, come dire... curioso?
« Tu.. mi sei apparso in sogno » gli disse Nick, con ancora quello sguardo tra il meravigliato e il sorpreso. « Sei unangelo? » Domandò innocentemente e per un momento Jeff credette che Nick stesse scherzando. Nick, però, era proprio serio. Rimase spiazzato e per poco il suo cuore non smise di battere « Nick, s-sai chi sono ? » Domandò titubante il biondo."
Day 5 : A very Niff Christmas
"Se Jeff credeva di dover passare il peggior Natale della sua vita, quando scese da quello che scoprì essere un jet privato e venne finalmente liberato dalla cravatta rimase senza fiato.
Sì, colpito, perché non si aspettava di certo di finire a Rockefeller Center, ad ammirare uno degli alberi di Natale più belli sulla faccia della Terra."
Day 6 :«Nick, sei in bagno?» disse, appoggiando l’orecchio alla porta. Sentìuna specie di grugnito strozzato venire dall’altra parte che lo fecepreoccupare.
«Nick, se non esci subito da lì, giuro che sfondo la porta! Perciò, se ci sei appoggiato, scansati!»
Jeff, continuando a non ricevere risposta, arretrò di qualche passo per prendere la rincorsa e, ignaro che Nick avesse girato la toppa della porta e si fosse spostato dalla traiettoria, prese lo slancio e dopo aver sfondato la porta, andò a sbattere contro il pavimento del bagno, tutto sotto gli occhi di dell’altroche lo guardava cercando di non ridere.
«Cavoli, sono proprio un’idiota… Che… Che pessima figura che ho fatto» borbottò Jeff imbarazzato, mentre si passava nervosamente la mano tra i capelli e guardava ovunque tranne che il moro.
Day 7 : --
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: AU, Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore: R i n
Fandom: Glee
Titolo:  Niff!Week
Genere: Generale, Comico, Fluff.. e poi vedrò!
Avvertimenti: Raccolta, One-Shot, Drabble, Flashfic, missing moments, future!fic, AU, What if...? 
Rating: 
Verde, per ora.
Contoparole (per questa): 1603
Note: Alla fine

  

Day 6 : Engagement!
Title: L'inizio della nostra storia

 

Se pensate che questa storia sia come le altre, vi sbagliate di grosso, poiché nessuna storia ha mai avuto protagonisti tali idioti. Se non fosse statoper me, Trent Nixon, i due menzionati...
Beh, non avrebbero una storia, adesso.
 
Quella che vi sto per raccontare, fidatevi, è solo l’inizio: il resto non c’è dato saperlo.
 
Era una piovosa serata di novembre e tutti i Warblers – compreso me – erano riuniti nella Grande Sala, per rivedere – sotto gli occhi vigili di Wes e David - l’ultima prova e poi saremmo statitutti liberi.
Finite le capovolte, finite le piroette, finito tutto quello che si doveva finire, ci fuchi tornòin camera e chi – come me, David, Wes, Thad, Blaine, Nick e Jeff – si stava preparandoper la prima grande maratona di Twister nella storia della Dalton.
 
Wes, con il suo martelletto, richiamò l’ordine nella stanza e tutti ci zittimmo all’istante mentre prendeva una ciotola contenente dei nomi arrotolati e lo passò a David, che ne estrasse uno. La persona che veniva sorteggiata stava di guardia a girar la rotella e dettar istruzioni. Caso volle che a uscire fosse il mio nome.
Beh, non potevo sperare di meglio.
 
Vedete, qualche mese prima, Nick era venuto a trovare in camera e, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno, mi aveva confidato– tra un giuramento e l’altro – che era innamorato. Innamorato del suo migliore amico. Nick non voleva dichiararsi per vari – e stupidi, aggiungerei – motivi ed era sicurissimo che Jeff fosse etero.
Da quel giorno, dopo la confessione di Nick, avevo decisodi osservare quei due.
Quando chiacchieravano in gruppo, uno lanciava fugaci occhiate all’altro e viceversa, senza che i loro sguardi s’incrociassero. Stavano spesso vicini, come se fossero legati da un filo invisibile e quando erano lontani, uno cercava con lo sguardo l’altro finché non lo vedeva. Insomma, era palese che anche Jeff provasse qualcosa per Nick, anche perché una volta l’avevo beccato mentre fissava il fondoschiena del moro e, quando mi aveva visto, aveva distolto velocemente lo sguardo, arrossendo furiosamente.
Nonmi sarei certo aspettatoche il biondo mi facesse visita qualche ora dopo e, deja-vù, anche lui, dopo essersi assicurato che in stanza non ci fosse nessuno,aveva confessatoche era innamorato di Nick.
In altre parole, avevo due stupidi amici che inconsapevolmente si filavano dietro a vicenda, da – stando alle loro confessioni - …mesi. Mesi!
 
Era giunto il momento di far muovere le acque e, quella sera, la maratona a Twister era un’ottima esca. La fortuna volle che ad occupare il trono e dettar istruzioni osservando la scena fossi proprio io.
 
Ad aprire le danze fu Blaine, che mise il piede destro sul colore verde, poi venne il turno di Nick, mano sinistra sul giallo, seguito da Wes, mano sinistra sul blu. Thad, invece, mise il piede sinistro sul giallo mentre a Jeff toccò la mano sinistra sul giallo, inconsciamente proprio vicino a Nick A chiudere la fila fu David, con il piede destro sul rosso.
La serata proseguì, con mille difficoltà dei giocatori sistemati in posizioni così strane e ambigue, mentre mani e piedi erano intrecciati in quello che sembrava un miscuglio di arti, senza aver la possibilità di capire a chi appartenessero.
Alcuni giocatori, come Blaine, David, e Wes, dopo vari turni, decisero di lasciare il gioco, poiché stava diventando una cosa impossibile. A tener duro rimasero solo Nick, Jeff e Thad.
Jeff era sistemato a forma di arco, a pancia insù, con la mano destra sul rosso, il piede sinistro sul verde, la mano sinistra sul giallo e il piede destro sul blu. Davanti a lui c’era Nick, con la mano e il piede destro sul rosso e l’altro piede sul verde e aspettava il suo turno. Thad, che dava le spalle agli altri due, si sbilanciò mentre cercava di spostarsi, andando a sbattere contro Nick e rotolando con lui sopra a Jeff
Dall’alto del mio trono, naturalmente, notai tutta la scena e mi accorsi che i due, nonostante fossero schiacciati dal dolce peso di Thad, erano talmente vicini che le loro labbra quasisi sfioravano.Si poteva sentire Nick deglutire con forza, mentre le guance di Jeff assunserosfumature rossastre.
Che cosa buffa, però! Tentavano di comportarsi da persone mature quando in realtà non erano altro che adolescenti alla loro prima cotta.
Nick si alzò di scatto – con una faccia a dir poco cadaverica, notai – e scrollando il povero Thad dal suo corpo, presosi le scarpe, lasciò la stanza senza proferir parola, sotto lo sguardo allibito di Jeff e quello confuso di Thad intento a massaggiarsi il sedere.
Jeff mi lanciò un’occhiata e capii che voleva raggiungere il suo amico e senza aspettar risposta, si alzò e raggiunse la lorocamera, dove sicuramente c’era Nick.
 
*
Jeff trovò la camera apparentemente vuota, anche se una dolce scia di Hugo Boss aleggiava nella stanza, segno che Nick era effettivamente lì.
«Nick, sei in bagno?» disse, appoggiando l’orecchio alla porta. Sentìuna specie di grugnito strozzato venire dall’altra parte che lo fecepreoccupare.
«Nick, se non esci subito da lì, giuro che sfondo la porta! Perciò, se ci sei appoggiato, scansati!»
Jeff, continuando a non ricevere risposta, arretrò di qualche passo per prendere la rincorsa e, ignaro che Nick avesse girato la toppa della porta e si fosse spostato dalla traiettoria, prese lo slancio e dopo aver sfondato la porta, andò a sbattere contro il pavimento del bagno, tutto sotto gli occhi di dell’altroche lo guardava cercando di non ridere.
«Cavoli, sono proprio un’idiota… Che… Che pessima figura che ho fatto» borbottò Jeff imbarazzato, mentre si passava nervosamente la mano tra i capelli e guardava ovunque tranne che il moro.
«Perché eri così preoccupato?» Gli chiese Nick, avvicinandosi un poco.
«Eri strano» gli disse il biondo, guardandolo intensamente.
«Anche tu» confessò l’altro, mentre il biondo alzava un sopracciglio.
«Che ti succede, Nick?» continuò Jeff, mentre l’altro arrossiva tutt’un tratto.
«Io…» Bofonchiò il moro mentre si alzava, lasciando la frase sospesa.
 
Tutto accadde in una frazione di secondoe senza dar il tempo al cervello di connettere ciò che era successo. Un attimo prima, la mano di Jeff afferravail braccio di Nick tirandolo e l’attimo dopo il biondo era a un centimetro dalla bocca dell’altro.
I loro respiri erano sincronizzati e il profumo di Jeff arrivava forte e potente alle narici di Nick, tanto da mandarlo in estasi. Il moro incrociò gli occhi dell’altro e mentre la presa sul suo polso si allentava, Jeff azzerò la distanza con un timido bacio a fior di labbra e poi un altro e un altro ancora.
I piccoli timidi baci divennero dei veri baci, dolci e intensi allo stesso tempo.
I due non avevano bisogno di spiegarsi, per quello, c’era tempo.
Erano quei baci repressi, tanto immaginati e agognati che bramavano tanto.
E si baciarono, un po’ goffi e inesperti com’erano, mentre le loro mani esploravano la pelle dell’altro fino a posarsi sulla nuca. E così restarono, abbracciandosi e baciandosi, per un po’ di tempo.
«Jeff… Hai cambiato il profumo» sussurrò il moro, staccandosi dalla spalla dov’era appoggiato guardando il biondo.
«Sono tre giorni che lo uso…  Me l’aveva consigliato Trent» si giustificò l’altro, strusciando il naso contro la spalla.
«Trent» scandì lentamente Nick più a se stesso che all’altro, mentre un sorriso sfociava sulle sue labbra. Non doveva essere una coincidenza che il biondo usasse un profumo che il moro amava e che a consigliarlo era stato proprio quell’unico amico cui Nick stesso aveva confessato, esattamente sei giorni prima, che l’avrebbe voluto sentire su Jeff.
Il moro prese con la mano il mento del biondo e, prima di baciarlo, gli sussurrò «Discrezione, Jeff» e continuò a lambirgli dolcemente il mento.
 
*
 
Passarono dei giorni, che divennero settimane, dalla serata di Twister e beh, non persi d’occhio quei due. La faccenda mi puzzava, perché sentivo dentro di me che c’era qualcosa, qualcosa che al momento mi sfuggiva. Insomma, si comportavano normalmente, solo che – notai, con occhio attento – c’erano dei piccoli e fugaci momenti in cui capitavano carezze, piccoli strusciamenti e sguardi intensi. In pratica, la loro tensione sessuale si tagliava con un coltello e il mio cervello stava elaborando tesi – una sempre più improbabile dell’altra, poiché i soggetti erano tali, o li reputavo io stesso, idioti – e… avevo bisogno di una conferma. Perciò presi i miei libri di trigonometria e mi avviai, con una scusa, verso la camera di Nick e Jeff e senza bussare mi precipitai dentro.
La scena, signori miei, che mi capitò davanti agli occhi non la dimenticherò mai. Mai. Giuro.
Sul letto, circondati da patatine, nutella, pop-corn e libri aperti, c’erano i due sopraccitati idioti, avvolti in un miscuglio di quel che sembravano gambe e braccia, uno accorpato all’altro che … oddio,  no. Non vado oltre.
«T-Trent?» Domandò Jeff, sbiancando di colpo.
A quella scena, ogni tassello nella mia mente si aggiustò e... quei due... quei due idioti, da quella sera – m’impiccassi io, ne ero certo – stavano..stavano insieme! Insieme! E a nessuno dei due era passato non dico per il cervello, ma almeno per l’anticamera di avvisarmi, con qualsiasi mezzo! Insomma, prima mi avevano confidato i loro segreti e poi, puff, tanti saluti al povero Trent che aveva cercato in tutti i modi di aiutarli. Tzk, che bel ringraziamento.
Rimasi imbambolato a fissarli e, dato che nessuno dei dueparlava,  mi voltai e feci per uscire. Fu allora che mi giunse alle orecchie un flebile «Grazie,amico» e un sorriso sfiorò le mie labbra.
Beh, che dire? Quello che successe dopo questo fatto non c’è dato saperlo; ricordatevi solo, cari lettori, niente è impossibile.
Parola di Trent Nixon.
 
The End.

***

Note: FATE UNA STATUA A TRENT/DOM. Perchè, diamine, senza lui la Niff/MegaLynch non esiste u__u 
Dopo questa, posso anche andarmene. 
Sì, il POV è .... di Trent Nixon. Amore, lui.
N/A: Scusate l'eeeeenorme ritardo. Ma ho un casino di cose, tra cui una mini-long Klaine in progress e tra lavoro,studio,glee,studio,glee,studio,glee,studio 24 ore al giorno non  bastano, manco morta.
Quindi, perdonatemi, please!  
E poi, scrivere questa OS è stato un vero e proprio parto. 

..

Grazie a tutti voi, per le recensioni, per le visite...Grazie. 
A presto, 
Rin.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: inbadlounds