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Autore: Black Fairy    20/05/2012    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo è dedicato a Aishia :) grazie per seguire le mie storie :)


L'aria in torno a me è fresca... Sono di nuovo davanti quell'albero ma, ai suoi piedi, non c'è nessuna fredda pietra. Provo una strana aginazione, mischiata al dolore, al tormento, alla tristezza... alla delusioni. So, dentro di me, che che queste emozioni non sono le mie. Non è il cimitero... anzi, davanti a me si estende un grande prato, circondato da tantissimi alberi. C'è anche un fiume, lontano... Mi avvicino ad esso. Quella che vedo, nel riflesso, non sono io! Quelli che vedo non sono i miei occhi, questi sono azzurri. Anche i miei vestiti sono diversi! Porto un vestito bianco, con la crinolina ornata da veli e un corpetto attillato a maniche a sbuffo, con dei boccoli biondi che ricadono sulla schiena, ornati da fiori. Solo ora mi accorgo che tra le mie mani c'è un piccolo libricino, giallo pallido. Il mio corpo si avvicina all'albero, ma non sono io che lo sto comandando! Nella mia stessa testa girano dei pensieri, ma non sono i miei! Essi dicono di nascondere il libro, prima che qualcuno potesse trovarlo. Nell'albero c'è un piccolo foro, lo poggio li dentro. So che devo aspettare un certo Louis, e so che, solo al suo pensiero, il mio cuore batte a mille. Dopo pochi minuti, vedo da lontano un giovane uomo, alto, di stazza media, con occhi verdi e capelli Biondi. Le scarpe sono di cuoio marrone, con la punta quadrata. La camicia di lino finissimo è chiusa dalla cravatta, ed i polsini sporgono dalla giacca, in modo da rendere visibili i preziosi bottoni. Porta anche un anello, tenuto al mignolo della mano sinistra, e l'orologio. Desidero con tutta me stessa abbracciarlo, ma so che se lo farei, finirei in guai seri.
-Luis, perché ha ritardato così tanto?-
-Mia cara, non è stata causa mia...- Vedo dai suoi occhi che sta mentendo.
-Mi nasconde qualcosa...-
-no, lei si sbaglia- So dentro di me che sta per succedere qualcosa di molto brutto.
-So che lei mente!- Inizio ad avere paura... ci sono dei pensieri molto strani che girano nella mia testa...-Mi aveva detto di amarmi!-
-cara lei lo sa che ognuno di noi deve fare delle scelte, anche se vorrebbe evitarle. Sono stato obligato a raccontare tutto-
-Lei... è disgustoso! sa che ora è in ballo la mia vita?- non mi guarda negli occhi, non mi risponde. -Aveva detto di amarmi! che saremo scappati insieme! Io mi sono perfino concessa a lei, quando io sono destinata ad un'altro uomo! Mio padre mi ucciderà!-
-Come le ho già detto, non potevo proprio continuare a mentire-
La rabbia dentro di me è mutata in dolore e paura... Il mio unico e vero amore mi ha tradita, ha donato la mia vita, per salvare la sua! Dopo aver giurato di amarmi.
-Ho perfino ucciso per lei! come puo farmi questo?-
-E' troppo tardi, ormai, per pensare al passato. Ciò che conta è il presente. Ormai tutto è finito.- Sapevo che da un momento all'altro sarebbero arrivati, dovevo scappare! Ma quando sto per andarmene...
-Dove sta andando?-
-Via di qui!-
-Nono- dice con una fredda risata- Lei resta qui, o crederanno che ho inventato tutto-
Cerco di correre via, ma lui mi blocca. Oltre gli alberi vedo degli uomini a cavallo che vengono verso di noi trainando un carro, coperto da un telo nero. Anche mio padre è con loro. La paura cresce... -Padre... perdonatemi!-
-Mai! questo è un oltraggio! Non chiamarmi padre! io non ho nessuna figlia!-
Quelle parole sono peggio di uno schiaffo. Comincio a piangere, so di essere ridicola... tutto per colpa dell'amore che mi ha accecato.
-Come potete dire questo!-
-Pagherai per quello che hai fatto! Il nosto buon nome è stato infangato per colpa di una ragazzina viziata! Ma la colpa è anche mia... ti ho lasciato troppo libera! Sei stata accusata di orribili delitti! Tu dovevi sposare Il duca Adelrico Courbè! Ma la colpa è anche vostra, Louis!-Provo un orribile gusto a vedere la faccia di Louis dipinta dal terrore e dalla sorpresa!
Mio padre sembra che non riesce più a parlare, ma abbassando gli occhi dice...
-Mi trovo costretto a metter fine alle vostre vite... Nel più tragico dei modi-
-Padre... non può farmi questo!-
Lui non mi guarda in faccia... Vedo delle lacrime scorrergli sul viso.
-Questa, è la pena che spetta ad ogni assassino. Solo Dio ha il potere di togliere le vite, non voi!-
-Cosa farà vostra moglie quando saprà tutto ciò! con che dolore la farete vivere! Io, anche se voi non mi accettate più, sono la sua unica figlia!- Dico, in preda ai singhiozzi.
-Lei sa già tutto... prima o poi capirà, anche se soffrirà molto-
-Voglio dirle addio! Vi prego!-
-No! Non c'è più tempo!-
E ,concludendo la frase, fa un gesto ai suoi servitori. Essi si avvicinano al grande carro e, scoprendolo, mostrano due casse da morto. Dopo averle posate sul terreno, le aprono. Riesco a capire quale sarà la mia punizione. Mi butto ai piedi di mio padre, implorando perdono. Lui mi scosta e si allontana da me, come se avessi una malattia contagiosa. Due uomini mi prendono con forza, io inizio ad urlare. Loro, però, sono impassibili. Con ferocia mi buttano in una delle casse. Altri e due stanno facendo lo stesso con Luis. Vedo mio padre che piange... Subito dopo tutto in torno a me diventa nero. Hanno sigillato la cassa, per l'eternità. Io continuo a gridare, con tutte le mie forze. Graffio il lego, mi strappo i capelli. Diventa sempre più difficile respirare...
  
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