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Autore: kyuukai    20/05/2012    8 recensioni
La mano mi tremava terribilmente, non riuscivo nemmeno a tenere bene la cornetta del telefono attaccata al mio orecchio, gli occhi persi nel vuoto del buio della mia stanza. Dall'altra parte del telefono sentivo mio fratello chiamarmi a gran voce allarmato, chiedermi perché non parlavo. Una buona ragione c'era, ma pareva non averla capita. Quel bastardo... Fuori di me dalla rabbia gli riattaccai in faccia e lancia il cellulare sul letto. Lo raggiunsi poco dopo, affondando la testa nelle mani, sconcertato per quelle parole che ancora rieccheggiavano nella mia mente.
E ora come cavolo faccio a trovarmi una moglie in un paio di giorni?!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Avevo pronto un discorsetto divertente come al solito, ma proprio non riesco a sembrare spensierata in questo momento. Come alcune di voi già sapranno, ieri sera nella zona di Bologna c'è stato un terremoto abbastanza forte, che s'è sentito fino qui a Pesaro. Erano le quattro quando mi sono letteralmente tremare la terra sotto i piedi, e dato che sono al quarto piano di un condominio enorme potete ben immaginare che paura mi sia presa. Non ho chiuso occhio tutto il resto della notte, sapete, sono reduce del terremoto de L'Aquila quasi 3-4 anni fa, ed è difficile dimenticare quello che è successo allora. Sono in apprensione, spero che non ci siano altre scosse, anche perché domani non so come dovrò andare a lezione... e in più sono sola a casa, dato che la mia coinquilina se n'è tornata a casa per il week-end.
A tutti quelli che si trovavano in zona, tutti quelli che l'hanno sentito vorrei solo dire che li capisco... ragazze, passerà anche questa, statene certe. So che andare nel panico non serve a nulla, ma siamo comunque umani, è normale avere paura dell'imprevedibile. Spero che stiate tutti sani e salvi, rimanete vigili e statemi bene.
Scusate per lo sfogo, davvero, ma non riuscivo a farne a meno. Spero comunque che il capitolo vi piaccia lo stesso, e mi scuso in anticipo se troverete degli errori di battitura, potrebbero essermi sfuggiti...

Un bacione a tutti

---

 

Il giorno arrivò più tardi di quanto avevo previsto. I raggi timidi del sole invernale entrarono piano attraverso la finestra sopra la mia testa, proiettando le ombre minacciose degli alberi dietro casa, che da piccolo mi avevano sempre spaventato di notte, tanto che mi dovevo rintanare sotto le coperte come un volpacchiotto spaventato o ficcarmi nel letto dei miei; andare da mio fratello sarebbe stato un suicidio, solo una volta c'avevo provato e mi aveva fatto i peggio scherzi mentre dormivo placido. Roba dal lasciare danni permanenti al mio cervello. Mi stropicciai gli occhi asciutti e guardai la sveglia sul comodino. Ancora le sette?! Era da un quarto d'ora che la fisso imperterrito aspettando almeno le otto per alzarmi, o meglio trovare il coraggio di farlo, ma le lancette non si erano spostate neanche di un millimetro!

-Cazzo...- mormorai sfinito stirando le braccia sopra la chioma ribelle. Mi passai una mano lì per testare in che stato fossero, e per fortuna sembravano si spettinati, ma ancora puliti. Dovevo essere al massimo di me per presentarmi a nonna, e questo forse prevedeva anche abbassarmi i ciuffi ribelli dietro la nuca, l'unica cosa che mi piace dei capelli poi. Piatti e appiccicati alla testa sono orribili, mi fanno sembrare a un futuro business man raccomandato, tirati in su invece come erano al naturale erano più pratici e stilosi.... forse sto esagerando con questa storia dell'essere gay, cominciavo davvero a parlare come uno di loro. Speravo almeno che i capelli del mio finto marito fossero in uno stato decente, altrimenti dovrò passare almeno due ore buone per metterglieli apposto e dio solo sa quante lagne faccia quando provavo a... In quel momento perso nei miei pensieri più reconditi rividi le immagini della sera prima a rallentatore, e rivivetti come spettatore stavolta il bacio con Naruto.

Il bastardo mi aveva rubato il mio primo bacio.

Affondai la testa nel cuscino al primo accenno di caldo sulle guance. Dannazione, non solo ero arrivato vergine a vent'anni, ma anche senza mai avere relazioni né baci, e il mio coinquilino/miglior amico/finto fidanzato se l'era preso senza manco chiedere il permesso!!! Mi posso difendere solo pensando che non ero una persona a cui piace stare insieme a tanta gente, preferisco avere parecchio spazio tra me e gli altri, ed ero un'asociale, non amavo che la gente si prenda confidenze non concesse. Ecco che ritorna la mia anima giapponese del cavolo... bah!

… Non potevo fare a meno di pensare a cosa fosse passato per la mente stupida ed imprevedibile di Naruto quando lo aveva fatto, perché poi? Eravamo amici da una vita, e non si era mai comportato così. Forse era solo colpa della pressione che sentiva addosso e aveva cercato solo una valvola di sfogo, ma perché proprio su di me?! Ora che ci penso è da tanto che non esce con una ragazza, da quando s'è lasciato con quella mora, (Hinata se non sbaglio?) non l'ho visto più con nessun'altra.

-Ma che pensavi, Naruto...- sussurrai tra me e me passandomi una mano tra i capelli, cercando di mettere i pezzi del puzzle a posto e capirci qualcosa. Una voce pimpante e squillante mi rispose da dietro, prendendomi alla sprovvista.

-Oh niente! Solo che sei così carino appena sveglio!-

Mi voltai lentamente, quasi avevo paura a farlo, sperando che nel momento in cui mi sarei voltato non lo avrei più trovato lì. Invece venni a contatto col suo faccione sorridente proprio sopra la mia spalla. Concedetemi gentilmente un secondo per calmarmi...

-KYA!!!- urlai arrampicandomi sulla testata del letto spaventato dall'improvvisa entrata in scena della mia controparte, che sorrideva contenta portando un vassoio pieno di cibo fumante. Ok, neanche la respirazione zen mi avrebbe potuto calmare, il cuore mi batteva in gola. SI vada direttamente per un bel mattone in testa, quello funziona sempre.

-Neee neko-suke! Scendi giù, non ti voglio fare del male! Non costringermi a chiamare i pompieri per tirarti giù da lì! Ti ho portato la colazione!- esclamò indicandola -Qui micio micio!-

Strinsi più forte le sbarre di ottone e gli ringhiai contro. Cosa gli saltava in mente di entrare in camera mia di nascosto?! E che era 'sta storia del gatto?!

-Dobe, non lo fare mai più, mi sono spiegato?- soffiai scendendo piano sul cuscino, pronto al suo prossimo attacco. Era la mia camicia quella che portava addosso?! Naruto si osservò confuso e poi si grattò la testa bionda scompigliata (già, aveva i capelli da cuscino, perfetto).

-Non trovavo i miei vestiti, così ho preso in prestito questa. Ho qualche sospetto che tuo fratello li abbia nascosti chissà dove-

E infatti aveva preso in prestito solo la camicia! Sotto aveva ancora gli stramaledetti boxer di ieri! Naruto... con i miei vestiti addosso, mezzo nudo, sul mio letto... La normalità insomma. Diedi un lieve colpo di tosse per riprendermi, ma il biondo non me ne diede tempo.

-Non ci sto bene forse?- si pavoneggiò facendo un giro su sé stesso. Parve ci rimase male al mio silenzio, dovuto alla mancanza di parole decenti da rivolgergli.

-La tua roba è nel mio armadio, scemo. Dove altro potrebbe essere?- sbottai dandogli le spalle. Non gli avrei mai fatto notare in rossore sulle mie guance, per nulla al mondo, meglio morire! Naruto trotterellò contento verso il mobile e vi ficcò la testa a cercare la sua roba. Quando finalmente la trovò esultò ad alta voce. Prese una maglia dalla sua sacca e cominciò ad aprirsi la camicia. Nel mentre mi fissò indeciso, e poi sé stesso, e indietro a me. Che cosa tramava ora?

-Naaa. Oggi fa caldo, posso benissimo presentarmi a tua nonna così. Apprezzerà di più-

“E non sarà l'unica...” pensai sbirciando da sopra la spalla. Appena lo notò, Naruto sorrise ancora di più.

-I'm too sexy for this shirt, too sexy for your shirt, so sexy it hurts!!- cominciò a canticchiare. Da ammirato la mia espressione diventò scandalizzata mentre improvvisava un mezzo spogliarello giocando con la mia camicia, per poi tirarmela in faccia.

-L'avevo stirata ieri- mugugnai togliendomela da sopra la testa mentre continuava a canticchiare tenendo le dita sull'elastico dei boxer.

-I'm too sexy for my love, too sexy for my love. Love's going to leave me!!-

-E finiscila per l'amor del cielo! Ti potrebbero sentire!-

“O peggio, Itachi ti potrebbe sentire”

Questo bastò a far allungare il ghigno malizioso sulla sua bocca -Nee... mi preferisci senza camicia, vero?-

Ora provocava pure?! E perché il mio sguardo omicida non aveva effetto su di lui oggi?!

-Hm, se per 'senza maglia' intendi 'sprovvisto di qualunque indumento di un colore impossibilmente brillate come l'orrendo arancio della tua macchina'... Allora si- dissi incrociando le mani sul petto, ostentando indifferenza. Naruto ignorò il mio sarcasmo e mi abbracciò al livello della vita.

-C'avevo visto giusto che eri un pervertito allora! Non riesco proprio a spiegarmi come tu non abbia mai avuto una relazione se sei così... malizioso-

Sbatacchiai gli occhi verso il ragazzo sulle mie gambe. C-cosa intendeva con quella frase?! Il biondo però non aggiunse altro e si sedette vicino a me posandomi la colazione sulle gambe.

-Ecco qui! Bella calda come piace a te! Non sono forse un bravo maritino?- mentre me lo diceva stringeva i pungetti sotto il mento tutto contento dondolandosi avanti e indietro. Ci stava prendendo troppo gusto con questa storia, decisamente.

-Tch-

-Ma perché fai così? Hai la luna ancora più torta del solito. Dormito male per caso?- chiese come se nulla fosse. Fermai la forchetta in aria tra il piatto e la bocca spalancata, la mano tremò solo per un attimo, ma non gli sfuggì.

-Non avrò russato?- mi domandò guardandomi in faccia. Oh cavolo, e ora che m'invento?!

-Oi Sasuke? Ci sei?- mi sfiorò appena il braccio. Un brivido mi percorse al contatto inatteso, risvegliando ricordi della sera prima passata insieme.

-Non mi toccare, scemo!- gli urlai facendolo volare via lontano contro la parete insieme al vassoio e il mio ex pasto. Si levò la roba di dosso fumante di rabbia, tirandomi i resti di un croissant addosso. Mi colpì in piena faccia.

-Sasuke!!- urlò incazzato nero lanciandosi sul letto e tirandomi i capelli. Oh no, stronzo i capelli no! Sono il mio orgoglio! Dio solo sa cosa ci vuole per metterli a posto ogni santissima mattina! Feci forza sulle sue spalle e lo schiacciai contro il materasso tirandogli le orecchie, facendolo scoppiare ad urlare disperato.

-Tu. Hai. Tirato. i. Miei. Capelli!!!!- scandii velenosamente stirando le gote di più. Naruto strillò ancora in preda al panico.

-Tempo! Tempo!- supplicò sputacchiando in ogni dove. Per evitare che mi imbrattasse lo mollai furioso, accarezzandomi subito la chioma violata. Speravo per lui che non avesse strappato niente. Lo guardai tirasi su e passarsi una mano sulla pelle dolorante, gli occhi persi davanti a sé. Forse avevo esagerato un po'.

-... Scusa-

-Non ce n'è bisogno- disse a bassa voce, dandomi le spalle -Tra noi è sempre così, no?-

Le sue parole suonarono così amare. Era la verità certo, però...

Svegliati ti prego, Sasuke” Forse lui si aspettava di più da me della semplice amicizia? In fondo ieri notte mi ha baciato, e speravo vivamente non lo avesse fatto solo per prendermi in giro... anche perché per me era stato davvero importante. Dovevo smetterla di reagire così da stupido ogni volta che mi toccava o provocava, dannazione era una vita che lo faceva, dovevo darmi una calmata. Feci per toccargli la spalla, scusarmi ancora una volta per il mio pessimo comportamento, ma lui saltò giù dal letto con un movimento fluido e uscì veloce dalla stanza, lasciandomi da solo come un cane. Rimasi a fissare sconcertato la porta chiusa.

-Dannazione!- esclamai battendo i pugni sul cuscino con violenza tale da far traballare il letto. Ero davvero uno stupido, non c'era da stupirsi che non riuscissi ad avere una relazione decente con un ragazzo se trattavo da schifo anche il mio migliore amico! Mi girai appena per sentire la porta della camera riaprirsi in un cigolio, e lui entrare come se nulla fosse.

-... E' tutto quello che sono riuscito a rimediare. I tuoi sono usciti a fare la spesa, e non so dove trovare il cibo- disse con semplicità, poi mi passò una tazza fumante di caffè all'americana. La presi sfiorando appena le dita con le sue, poi la fissai perso nei pensieri.

-Dire 'grazie' non ti rovinerebbe la salute, sai?- si lamentò ancora arrabbiato il biondo.

-Ti ho già detto 'scusa' prima, hai usufruito delle mie buone maniere abbastanza per una buona settimana- guarda come se ne vanno le mie buone intenzioni di trattarlo meglio. Nonostante il mio commento glaciale Naruto rise spensierato e poi si portò le mani dietro la schiena.

-Indovina cosa ho trovato?-

Lo guardai curioso cercando di scorgere cosa aveva lì, ma lui si spostò per evitare che potessi spiare. Mi spostai dall'altra parte, e mi seguì. Ma insomma!

-Devi indovinare, Sa-su-keee!- canticchiò sorridendo solarmente -Destra o sinistra?-

Pareva dimentico del nostro mezzo litigio neanche due minuti fa, ma ancora lui era scemo di natura quindi non mi dovevo preoccupare più di tanto.

-Non ho voglia di giocare, scemo. Dammelo e basta-

Scosse la testa giocoso -No no, non se ne parla-

Mi avvicinai a lui ma stavolta verso di lui, gli occhi aperti e decisi.

-Lo voglio- scandii piano e conciso. Era forse rossore quello che vedevo sul suo viso? Le iridi di Naruto, così chiare e cristalline si oscurarono tutto d'un tratto.

-Ma se non sai neanche cosa ho nascosto... Potrebbe non piacerti- sussurrò lentamente socchiudendo gli occhi. Di cosa stavamo parlando di preciso? Avevo perso il filo del discorso, e come ieri sera avevo la netta impressione che stesse per fare qualcosa di strano.

-Non guardare- disse roco coprendomi gli occhi con una mano.

-Ma che...!- mi bloccai impossibilitato a parlare. Mi aveva fatto scivolare in bocca qualcosa di morbido e caldo. Subito la saliva corrosiva lo avvolse e lo analizzò. Sapeva di pane abbrustolito. Quando finalmente mi lasciò libera la vista mi accorsi che era effettivamente un panino.

-Eh? F'ane?- farfugliai a bocca piena. Naruto ridacchiò tutto contento.

-E' un panino dolce ripieno all'anko. Ne ho trovato uno in frigo. Dev'essere di ieri-

Lui lo sapeva che odio la roba dolce! Ecco perché aveva detto che poteva non piacermi. Mi ha tradito! Feci per togliermela, ma mi bloccò la mano a metà dell'opera. Lo vidi avvicinarsi ancora di più, e aprendo la bocca morse l'altra estremità del panino. Per poco non mi venne un infarto quando realizzai quanta poca distanza incorreva tra noi. Se lo avessi tolto ora mi avrebbe benissimo potuto baciare. E non volevo ripetere l'incidente di ieri sera... vero? Lui mi lanciò uno sguardo ammiccante dalla parte opposta e alzò e abbassò le sopracciglia in un maniera inequivocabile. Dannazione, se mi stava lanciando una sfida! E Uchiha Sasuke non ne aveva mai persa una in vita sua. Addentai con forza il panino e lo tirai indietro lontano da lui. Controattaccò mimandomi.

-Roar- ringhiò giocoso tirandomi verso di lui muovendo il collo all'indietro. Lo stronzo stava vincendo! Piantai forte i pugni nel materasso e lo spinsi indietro. Tira avanti e tira indietro, presto il panino si ruppe a metà facendo cascare milioni di briciole sul materasso. Ah, le avevo cambiate ieri!Non posso proprio sopportarle neanche con una singola goccia di sudore, figuriamoci piena di...

Tutto ad un tratto mi sentii tirare il mento in alto, e mi ritrovai a fissare un paio di occhi color cielo, ora brillanti e celestiali.

-Hai una cosina qui- mormorò toccandomi il labbro inferiore con il pollice caldo. Che cliché!

Nonostante tutto però il cuore mi scoppiò nel petto e lo sguardo si fissò sulla bocca socchiusa e invitante che pian piano si avvicinava al mio viso. Il respiro combatté una battaglia persa per tentare di tranquillizzarsi, quando avvertii il suo sulla pelle poi si bloccò definitivamente arrendendosi. No no! D-dovevo fare qualcosa prima che sia troppo tardi! Dovevo solo trovare la convinzione per buttarlo giù dal letto e... Il mio campo visivo era invaso solo da lui, non vedevo altro che il suo volto davanti a me, e lo fissai adorante come un fedele cagnolino scodinzolante (anzi, come un gatto). Dio, era così bello... A malapena sentii il suo dito pulirmi nel punto sporco e mostrarmelo.

-Là! Ora Sasuke ohime-sama è pulito e...-

Come aveva osato quella stupida falange rubarmi l'occasione di assaporarlo di nuovo?!? Muori!!

Mi ficcai il suo dito traditore in bocca senza tanti ripensamenti, addentandolo forte. Naruto spalancò shockato gli occhioni e tremò da testa a piedi. Appena capii l'erroneità del gesto lo mollai subito, lasciandolo ancora in aria e con la mia saliva attaccata.

-I-io non...- riuscii solo a mugugnare imbarazzato. C-cosa, perché avevo fatto una cosa tanto riprovevole?! Dal nulla la sua risata roca mi fece tremare.

-Tranquillo, non fa niente- mormorò pulendosi la mano sulla coperta. Sapevo che lo stavo guardando nel modo sbagliato, e attraverso le ciglia basse sui miei occhi lo vidi arrossire. Chissà che faccia da fesso mezzo imbambolato dovevo avere. Ma poi si rigirò risoluto e mi catturò il viso tra e grandi mani forti tirandomi a sé troppo velocemente da togliermi il respiro, soffiò delicatamente sulla mia bocca ancora aperta per lo stupore.

-Ne hai ancora un po', posso toglierlo?-

La sua voce profonda quasi mi fece rigirare le punte dei piedi all'indietro, e a fatica annuii. L'attimo dopo la sua bocca si poggiò proprio sotto le mie labbra, umida e calda proprio come me la ricordavo... ed in più stavolta potevo sentire la sua lingua rasposa accarezzarmi la pelle appena sotto le labbra infiammandola da dentro.

“SII!!” esultò la parte più debole di me. E per una volta dovetti essere d'accordo con lei. Mentre quella succhiava piano la marmellata, il mio respiro si spezzò, frantumandosi in vari rantoli bassi, e le mie mani libere dalle redini si allungarono ad avvolgersi intorno alle sue spalle, tirandolo a me. Durò tutto un attimo, ma per me parve fosse passata un'eternità, una bellissima e perfetta eternità ci terrei a precisare. Quando rialzò appena il viso mi guardò dritto negli occhi, i suoi così splendenti e vicini. Non riuscivo a non dover abbassare le palpebre di fronte a tanta intensità.

“Ti sto per baciare” sussurrarono sensuali le sue labbra, le vidi incantato mentre si inumidivano appena prima di avvicinarsi anche solo un millimetro alle mie. Ed ero pronto, stavolta non avrei chiuso gli occhi, avrei guardato dall'inizio alla fine, il suo viso abbronzato appena ad un soffio dal mio, piegai appena la testa dalla parte opposta alla sua e...

Click!

Girai infastidito la testa verso destra, da dove l'improvviso rumore era arrivato. E adesso che...!!!!

Porta spalancata. Itachi. Macchina fotografica. Flash. Foto.

Il mio demone personale alzò affabilmente il viso dall'obiettivo e sorrise -Se non era un buon giorno con i fiocchi questo...-

Le mascelle mie e di Naruto fecero un tonfo rumoroso sul materasso, andando in mille pezzi.

-Oh, fate come se non ci fossi vi prego. Vado a vendere queste foto su internet alle fan di otoutou e poi torno per fare il servizio completo, ok?- e fece per andarsene, ma si fermò per un attimo, sorridendo come un assassino -E se nel frattempo decidete di fare più sul serio ricordate che papà e mamma potrebbero tornare da un momento all'altro, quindi vi conviene affrettarvi se non volete essere colti sul fatto. E per favore usate la protezione-

Il biondo si alzò di scatto e gli corse dietro sbraitando parolacce e 'dattebayo!!' a raffica. Io caddi inerme sul cuscino con il cervello in pappa e guance in fiamme. Il cuore mi rimbombava in testa, tanto forte batteva nel petto accaldato.

“E che cazzo!!!”

Naruto tornò dopo un buon quarto d'ora senza fiato e si buttò sul letto stravolto. Mi disse che aveva cercato Itachi per tutta la casa, ma non ne aveva trovato traccia. Era andato allora a rovistare in camera sua e, citando le sue stesse parole “Quella cavolo di camera è piena di cose che un etero non vorrebbe neanche pensare mai”. E da lì cominciò a compilare una lista di quello che potevano servire quelle cose là... non che ne avessi davvero bisogno, ma dato che era uno scemo ciarlone me lo dovetti sorbire lo stesso, provando a tapparmi le orecchie con i cuscini.

-Davvero Sasuke! Tuo fratello è pericoloso! Ha un sacco di foto di te e me insieme, dall'asilo all'università! E' un dannato stalker!- esclamò dimenandosi sulla sedia mentre gli piastravo i capelli indomabili per l'ennesima volta.

-Sorpresa sorpresa. Dimmi qualcosa che non sappia già. Secondo te perché non sono mai uscito con nessuno?- mormorai mestamente -Quello sarebbe capace di traumatizzarlo a vita ancor prima di portarlo dai miei-

-... Con me però s'è comportato bene, relativamente- osservò acutamente, abbassando la testa per rendermi il lavoro più facile. Non gli potevo di certo dare torto. Itachi doveva avere qualcosa in mente. Dopo aver aggiustato i capelli sulla nuca passai sul davanti per pettinare la frangia dorata col pettine.

-Temo che abbia capito qualcosa su di noi-

Naruto mi fissò sbalordito per un attimo, prima di esplodere come al solito. Oh, le mie povere orecchie!

-Impossibile! Ti sono stato addosso tutto ieri ed oggi, mi sono comportato in modo impeccabile! Tutti mi adorano qui dentro!-

Grazie per avermelo ricordato, cretino, che hai tentato di saltarmi addosso almeno tre volte nelle ultime ventiquattr'ore! Meglio non pensarci per ora, dovevo renderlo presentabile altrimenti nonna lo avrebbe fatto fuori sulla porta di casa ancor prima di sapere chi era.

-Però! Non puoi farti mettere paura da un tizio come lui! Anche se è uno psicopatico non puoi lasciarlo condizionare la tua vita per sempre! Se ti piace qualcuno te ne devi fregare di quello che dicono o pensano gli altri!-

Ora mi voleva dare anche quel tipo di consigli?!

-E non è detto che devi per forza stare con una persona per il resto della vita! Ti devi divertire, per l'amore del ramen! Sei giovane, bello e ricco! Hai una scia di ammiratrici dietro, e ci scommetto la macchina che se cominciassi ad uscire un po' di più anche i ragazzi stravederebbero per te!-

Lo fissai come un cretino per non so quanto tempo. Il mio cervello si ero fermato al 'sei bello' sinceramente... che aveva detto dopo?

-... Mi stai dicendo che mi devo portare al letto gente che ho appena incontrato?- volli chiedergli per avere la conferma che c'avessi sentito bene. Ma cosa aveva nel cervello il deficiente? Se mi conosceva bene sapeva che non ero tipo da toccata e fuga! Infatti storse la bocca, quasi pentendosi di aver parlato troppo presto.

-Non intendevo quello. Però se ti senti attratto da qualcuno dovresti dargli una chance, invece di richiuderti a riccio su di te stesso- mugugnò tra sé e sé stringendosi nelle spalle. Appena ebbi il coraggio di guardarlo in viso mi sentii avvampare. Perché mi fissava così intensamente?

-Non è roba per me- dissi rompendo la bolla di imbarazzo nata tra di noi, continuando a lisciare i ricci indomiti sulla testa. Erano davvero setosi e duri, ci volevano anni per farli piegare in giù, anche se erano di un bel colore ricco. E lui che si lamentava sempre dei miei sparati in aria, se sapesse che sono così al naturale mi darebbe del pazzo. Il cretino è lui che se li rovina impiastricciandoli con il gel. Arriverà ai cinquant'anni calvo probabilmente.

-... E poi ho già qualcuno a cui sono interessato- finii spegnendo l'affare e posandolo a terra. Con le dita li riavvivai un po' per dargli un aspetto più naturale e mi misi davanti a lui per cercare qualche difetto.

-Shikamaru me lo stava dicendo proprio qualche giorno fa. E' qualcuno che conosco?- chiese sorridendo. Già, sempre il solito cretino. Lo feci alzare finalmente e gli slacciai la cravatta che s'era messo. Stava molto meglio senza. Annuii sogghignando. Naruto improvvisò una danza della vittoria.

-E chi è? Dai dammi qualche indizio!- silenzio -Non sarà Sai spero!-

Lo guardai serio in viso, sembrava davvero solo curioso... niente di più. A malincuore sorrisi al deficiente e gli schiacciai due dita in fronte, alzandomi dal letto per andarmi a lavare.

-Certo che non è lui. Non mi piacciono i pervertiti come lui- scherzai facendo il giro del letto per andarmi a ficcare nella doccia. Lui mi seguì con gli occhi speranzosi finché non uscii dalla camera. Poi lo sentii lagnarsi esasperato, urlando un ennesima volta chi fosse.

-... Spero tu lo capisca presto- aggiunsi più rivolto a me stesso che a lui.

Appena raggiungemmo i miei per dargli una mano a mettere a posto dopo la spesa, ci dovemmo pure beccare le loro occhiate 'equivoche'. Mamma ci salutò con ancora più calore, abbracciandoci contenta tanto da far strozzare Naruto, papà invece pareva portarci il muso, ogni volta che involontariamente mi avvicinavo al mio 'marito in affitto'. Itachi poi sbucava da ogni angolo, ghignando sinistramente ogni santissima volta, facendomi le domande più intime che le mie orecchie avessero mai avuto il dispiacere di sentire. Naturalmente chiese anche della sera prima, e spiegazioni sugli schiamazzi; contrariamente al solito mi ritrovai a sorridere, e lo ignorai, continuando le mie faccende. Quel bastardo sapeva che tra me e Naruto c'era qualcosa che non andava, ne ero sicuro, ma al momento ero talmente preso dai preparativi e contento da dimenticare anche che lo odiavo. Naruto aveva fatto la sua magia anche su di me.

Dopo aver messo a posto casa e pulita da cima a fondo (sotto la supervisione severa di mamma) mi sedetti sfinito sul divano. Ad ogni minimo rumore mi ritrovavo a saltare sul posto e cercare disperato la fonte del suono improvviso, quando le macchine passano nel vialetto mi si ferma il cuore nel petto perché temo che siano i miei vecchi. Mamma non era da meno, si agitava da almeno un'ora dietro i fornelli causando piccole catastrofe quello che doveva essere il nostro pranzo; all'ennesima esplosione del sugo domenicale, Itachi la andò a tirare fuori a forza dalla stanza e dopo aver calmato un improvviso pianto a dirotto estraendo il suo nuovissimo cellulare chiamò il suo ennesimo 'amico' (e mi dovete spiegare come un asociale peggio di me ne abbia così tanti, temo siano i suoi schiavi piuttosto!) padrone di una linea di catering e ordinò un pasto completo per sette persone. Papà era scomparso, potrebbe essere scappato nel tentativo inutile di non farsi trovare dalla temuta suocera, oppure stava annegando le sue paure nell'ennesima sigaretta, o più probabile serie di sigarette. Meno male che mamma era occupata in altro altrimenti gliene avrebbe già cantate quattro. L'unico che sembrava comportarsi più normalmente era proprio il mio finto marito che si dondolava sui talloni delle scarpe davanti al divano dov'ero seduto io, tranquillo e spensierato come suo solito. Non si rendeva conto che il peggio stava per arrivare. Una macchina frenò bruscamente proprio davanti a casa nostra. Mi strozzai con la mia saliva e tossicchiai in cerca d'aria. Naruto si sedette al mio fianco e mi diede qualche pacca sulla spalla per aiutarmi a riprendermi. Per fortuna dopo qualche minuto interminabile l'auto riavviò il motore borbottante e se ne andò lontano. Solo allora ripresi a respirare.

-Oi, datti una calmata- mormorò al mio orecchio -Altrimenti ti si rizzeranno i capelli dietro la testa-

“Davvero, Naruto, non ho bisogno del tuo umorismo da quattro soldi in questo momento”

-Oh aspetta, tu ce li hai già di tuo!- esclamò carezzandomeli. Per una volta la sua vicinanza non mi mise a disagio, anzi ero quasi contento che fosse lì a cercare di tirarmi su di morale. Gli concessi un piccolo sorrisetto, in fondo era merito suo che non fossi ancora morto tra una cosa e l'altra. Anche lui rilassò le spalle e spintonò verso di me giocosamente.

-Heh- sogghignai e lo spinsi più in là accogliendo la sua micro sfida. Non diedi neppure tanto caso alle occhiate perplesse e confuse dei miei alle prese con la tavola, il mio unico scopo in quel momento era lasciare più lividi possibili sulla spalla dello stupido, e lui di certo voleva fare lo stesso. Quando fummo entrambi troppo malconci per continuare, ci stendemmo sul divano a guardare la televisione, l'uno al fianco dell'altro, discutendo di quanto improbabile fosse quel programma, di quanto facesse schifo l'altro e via discorrendo. Appena mi ero deciso a rilassarmi un po' guardando la tv, il campanello suonò, spezzando il silenzio religioso in cui c'eravamo chiusi. Trattenni il respiro e mi feci inconsciamente più vicino a lui, che subito mi passò un braccio sulle spalle.

-Sono qui- mi disse calmo, stringendomi a lui -La affronteremo insieme-

Speravo proprio che per una volta avesse ragione. Quando mamma andò ad aprire la porta lo sentii afferrarmi la mano con l'anello e stringerla forte tra le sue dita calde.

  
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