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Autore: FeIdEn91    21/05/2012    1 recensioni
Né io né lui eravamo tipi chiacchieroni, io ero una tipa di poche parole e lui era probabilmente troppo timido per iniziare una conversazione, ma quel silenzio era, in qualche modo, piacevole.
La realtà era che non sentivamo affatto il desiderio o il bisogno di parlare, stavamo bene in silenzio e ci bastava. (cit. Hana)
Mi sono sempre definita uno spirito libero e non mi sono mai piaciute quelle relazioni alla pucci-pucci, amore-tesoro, cuore a cuore…insomma avete capito! Io e lui siamo praticamente l’opposto di quello che una coppia normale fa. Non siamo gelosi l’uno dell’altra, ognuno ha i suoi spazi, non stiamo sempre li a baciarci e a dirci ti amo…infondo a che serve?! E, per fortuna, che Dio lo benedica! Benedica il giorno che ci siamo conosciuti! (cit. Sayuri)
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio, Taemin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5. (Hana)

Sì, siamo strane.
Sì, siamo lunatiche, e parecchio anche.
E...sì, ci vogliamo bene, nonostante tutto.
Dopo esserci fatte la doccia ci dividemmo. Non so cosa dovesse fare lei, ma io avevo un appuntamento con Taemin e non me lo sarei fatto mai scappare. Era uno dei rari giorni in cui potevamo stare un po’ insieme e cercavamo di approfittarne come meglio possibile. Capitava, a volte, che io avessi il giorno completamente libero, ma in quei casi lui era a qualche concerto o alle prove, e se era lui quello libero, ero io quella impegnata.
Abbracciai un’ultima volta quella peste di mia sorella, dopodiché scesi al piano di sotto, dove c’era… Jonghyun.
Malvolentieri, gli chiesi: - Dov’è Taemin?
Lui sorrise e si appoggiò al muro dietro di lui.
 - Non saprei, starà arrivando… tu sai che fine ha fatto il mio tesoro? – mi chiese a sua volta con una punta di divertimento nella voce.
Ma mi sta prendendo in giro?
 - È ancora su, sta finendo di cambiarsi.
 - Bene.
Stare lì, da sola con Jonghyun, avvolti da quel silenzio tagliente, mi dava sinceramente sui nervi.
Passavano i minuti e Taemin non si faceva vedere.
Cinque minuti.
Un quarto d’ora.
Venti minuti.
 - Ehi, dimmi un po’, ma il tuo ragazzo ti ha per caso dato buca?
Mi girai di scatto, stizzita, e fulminai Jonghyun con lo sguardo.
Pensai di rispondere con un bel “pensa a quella ritardataria della tua fidanzata”, poi ricordai che lui era abituato ad aspettare i comodi di Sayuri che, quando si preparava, era più lenta di un bradipo.
Rimasi in silenzio e pescai il cellulare dal borsone.
Inviai un messaggio a Taemin:
 
H: Amore, che fine hai fatto?
 
Mi rispose quasi subito.
 
T: Scusami tanto, non so più che devo fare, c’è un traffico assurdo… tra cinque minuti sono lì.
 
Bene, altri cinque minuti con quel presuntuoso di Jonghyun potevo anche sopportarli, ma non un secondo di più.
 - Fammi indovinare, “Sto arrivando, amore della mia vita, tesoro della mia anima, dammi solo un secondo” – scimmiottò Jonghyun con un sorriso sarcastico stampato su quella faccia che avrei tanto preso a schiaffi.
 - Ti dispiace smetterla? – gli chiesi cercando di apparire indifferente a quelle provocazioni.
 - Oh, dai, scherzavo… - disse fingendo una grande noia.
Pausa.
 - Però dai, ammettilo che c’ho azzeccato – aggiunse.
 - Oh, e finiscila! – sbottai dandogli le spalle.
Lui fischiò e mi si avvicinò.
 - Ehi, cacciamo gli artigli, eh? Beh, non sapevo che “Hana l’angioletto, Hana il fiore” potesse rispondere… - mormorò divertito.
 - Jonghyun, mi spieghi che ci trovi di tanto divertente nel prendermi in giro? – dissi mettendomici faccia a faccia.
 - Ma io non ti sto prendendo in giro, volevo solo scherzare un po’ – rispose abbassando lo sguardo.
Allora rinunciai a lottare e mi appoggiai al muro a mia volta, prendendo a rigirarmi tra le dita il cellulare.
Il silenzio che stava pian piano risollevando le barriere tra di noi venne bruscamente interrotto da l’ennesima domanda di Jonghyun, la più inopportuna, la più imbarazzante, la più fastidiosa…
 - Allora… Tu e il piccolo ‘Minnie l’avete fatto?
Mi girai di scatto, probabilmente con le guance color porpora ed ebbi l’impulso di tirargli uno schiaffo, per tatuargli su quel bel faccino l’impronta della mia mano, con tutti gli anelli.
E stavo davvero per farlo. Ringrazio il cielo che in proprio in quel momento entrò Taemin e, vedendomi in posizione di difesa, pronta a scagliarmi contro il suo hyung, mi si avvicinò e mi trattenne.
 - Hana, che succede? – mi chiese spostando lo sguardo dal viso di Jonghyun, sul quale regnava ancora quel placido sorriso, al mio, da quale era scomparsa ogni traccia di rossore, che poco resisteva sulla mia pelle pallida.
 - Niente – risposi reggendo lo sguardo di Jonghyun, poi presi Taemin per mano e lo portai fuori.
Dovevo liberarmi al più presto della vista di quello stupidissimo sorriso.
In macchina Taemin ritenne opportuno non chiedermi nulla e rimanemmo in silenzio.
Chissà perché, quel silenzio iniziava a stancarmi.

 
  
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