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Autore: xhappinessx    21/05/2012    2 recensioni
A Francesca mancava Londra. Le mancava tanto. Le mancava tutto. Le mancava Zayn. Le mancava Liam. Le mancava la sua vecchia vita. Quella vita che, 5 anni prima, aveva dovuto abbandonare a causa dei suoi. Le mancava la sua vecchia città. Quella città che l'aveva fatta crescere. Quella città che le aveva fatto vivere tanta gioia e felicità. E dolore, tanto dolore. Si, perchè anche se lei non lo ricordava, il dolore c'era e c'è tutt'ora. C'è il dolore del suo primo cuore spezzato, del suo primo grande amore che l'ha lasciata andar via, della sua migliore amica che, alla prima occasione, l'aveva pugnalata alle spalle. E anche se lei non ricordava nulla, il dolore c'era. Perchè lei è fatta così, dimentica chi le causa del dolore per paura di riprovarlo ancora. O forse fa solo finta di dimenticare, perchè, ogni qual volta la causa del suo dolore torna a far parte della sua vita, lei ricorda tutto il dolore provato che, a quel punto, è ancora più forte e doloroso...
HOPE YOU LIKE IT :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-3

IT'S AGAIN ALL RIGHT

 

Io e Charlotte siamo in metro.
Sono passata a prenderla a casa sua circa 5 minuti fa. Abbiamo deciso di passare il pomeriggio ad Hyde Park perchè dice che quel posto è magico e non può non riparare un cuore spezzato come il mio.
Oggi non ha con lei il mio amico Boo. Dice che deve concentrarsi solo su di me.
Dice che deve trovare il modo di riparare il mio cuore.
Parla, parla tanto.
Non sembra una bambina di 5 anni per tutte le cose intelligenti e mature che dice.
Dice che anche lei è innamorata.
Non ha ancora un cuore spezzato, ma anche lei è innamorata.
Lui si chiama James e frequenta il suo stesso anno d'asilo.
Ha gli occhi dolci mentre ne parla. O forse ha già visto degli scoiattoli correre su e giù per gli alberi. Si, perchè mentre lei era assorta nel suo monologo interiore sul suo primo amore, siamo scese dalla metro e siamo finalmente arrivate al parco.
Mi lascia la mano e inizia a inseguire un dolcissimo scoiattolo che scappa via da lei.
Il parco oggi è molto affollato. Come tutti i sabati, d'altronde.
Ci sono bambini che corrono ovunque e le loro madri sedute sulle panchine un po' umide a parlare dei fatti loro con altri madri e a sorridere alla vista dei proprio figli sorridenti.
Anche io mi siedo sulla prima panchina libera che trovo. E anche io sorrido nel vedere Charlotte che fa amicizia con un bambino.
La seguo ovunque con gli occhi. Corre, gioca, ride, cade, si rialza e ricomincia il ciclo.
E' felice.
Lo sono anche io, adesso.
Le parole di Harry mi hanno tormentato tutta la notte.
E come se non bastasse, stamattina ho dovuto raccontare tutto a Liam il pettegolo, che, pur di sapere tutti i minimi particolari, mi ha portato la colazione a casa.
E' proprio un ruffiano quel ragazzo.
Lo è sempre stato, anche se non vuole ammetterlo.
La sua teoria è solo che diventa più dolce quando vuole sapere le cose.
Sono talmente assorta nei miei pensieri da non vedere una figura alta e riccia avvicinarsi alla mia panchina e sedersi affianco a me.
-Hey.- la sua voce calda e timida mi fa tornare alla realtà.
Mi giro di scatto verso di lui.
E' Harry.
Giro la faccia dall'altro lato e cerco Charlotte tra un gruppo di bambini che gioca con delle foglie.
-So che sei arrabbiata e che forse non vorrai mai più rivolgermi la parola, ma almeno guardami.-
Non ci riesco, vorrei tanto girarmi e perdermi in quei meravigliosi occhi verdi come facevo un tempo, ma non ci riesco.
Sento gli occhi bagnarsi.
Vogliono piangere ancora.
Ma questa volta non per colpa di Harry. Questa volta sono io la causa del mio pianto. Si, vorrei piangere per colpa mia perchè stanotte il mio tormento non era Harry in sè per sè, il mio pensiero fisso erano tutti i rimpianti che mi sono crollati addosso dopo le sue parole.
Credi che io non abbia provato lo stesso? Credi che per me sia stato facile sapere che tu saresti dovuta andare via e che io non avrei potuto far niente per impedirtelo? Credi che io non abbia sofferto quanto te?”.
La sua voce rimbomba nella mia testa, mi fa male sentirla a ripetizione, mi squarcia l'anima, mi fa sentire la persona più orribile del mondo.
Perchè non l'ho cercato io?
Perchè pretendevo che fosse lui a chiamarmi per primo?
Perchè sono così orgogliosa da pretendere sempre che siano gli altri a cercare me?
Perchè?
Perchè se davvero ci tenevo, non ho preso quel fottutissimo telefono, composto il suo numero e aspettato che rispondesse?
Perchè cazzo, perchè?
Voglio parlare con lui, smetterla di fare l'orgogliosa e dirgli quello che sento, così, su due piedi, tutto d'un fiato.
Prendo un respiro profondo, poi un altro e un altro ancora.
Mi faccio coraggio.
-Mi dispiace Harry. Non sei solo tu ad aver sbagliato. Se davvero fossi stata innamorata di te, ti avrei cercato io. Ma sono sempre stata troppo orgogliosa per perdonare per prima le persone e tu lo sai bene. Me lo ripetevi in continuazione e dopo ogni ramanzina, mi perdonavi sempre. Ti prego fallo anche adesso. Perdonami. Tranquillizzami. Dimmi che va tutto bene, che siamo sempre gli stessi, che tornerà tutto come prima. Perchè io voglio che torni tutto come prima. E so che forse ieri scappare non è stata la scelta migliore, ma non sapevo che altro fare. Sono stata una stupida a farti credere che non voglio far tornare tutto come prima. Io voglio che tutto torni come prima. Voglio ricevere tutti i tuoi messaggi sdolcinati. Voglio che tu mi abbracci davanti a tutti facendomi arrossire. Voglio che tu ritorni ad essere mio. E voglio tornare ad essere tua.- dico di fretta, senza soffermarmi a pensare alle parole che escono dalla mia bocca. Parlo a testa bassa, non riesco a guardarlo negli occhi. Però sento i suoi fissarmi. Ho paura della sua reazione. Sento il cuore battere a mille nel mio petto, sembra che voglia uscire e scappare.
Sto tremando.
Sento un suo braccio cingermi le spalle e tirarmi a lui. Il suo profumo mi inebria la mente. E il battito accellerato del suo cuore mi fa sentire speciale.
Alzo la testa per guardarlo negli occhi. Me li ritrovo a meno di un centrimetro dai miei. Sento il suo respiro avvicinarsi sempre di più. Sento le sue labbra sfiorare le mie e poi premere contro le mie. Le apro leggermente per permettere alle nostre lingue di ritrovarsi dopo tanta agonia. Si cercano. Iniziano a ballare una strana dalza che sono loro conoscono. Il sapore della sua bocca è proprio come lo ricordavo. Mi fa sorridere. Sorride anche lui. Mi stringe sempre più a se. Gli cingo il collo con le braccie e mi avvicino ancora di più a lui. Le nostre lingue continuano a ballare. Non si stancano. Hanno sentito la mancanza l'una dell'altra per troppo tempo, e ora che sono di nuovo insieme non hanno intenzione di lasciarsi.
Mi stacco da lui per riprendere fiato.
-Si, tornerà tutto come prima. Voglio che tu sia di nuovo mia e voglio essere di nuovo tuo.-
Gli sorrido. Lui ricambia.
-Francy.- grida Charlotte avvicinandosi a noi – voglio andare da qualche altra parte. Mi sto annoiando qui.-
-Dove vuoi andare, piccola?- le chiede Harry.
-Voglio andare a mangiare qualcosa. Mi sta venendo fame.- risponde Char. guardandolo stranita.
-Chi è?- mi chiede una volta avvicinatasi a me.
-E' un mio amico, un carissimo amico.- le rispondo sotto voce.
-Io sono Charlotte.- gli dice porgendogli la mano.
-Ciao, Charlotte. Io sono Harry.-
-Ciao Harry, mi porti a mangiare qualcosa.-
-Si, se Francesca vuole che venga anche io.- dice cercando il mio sguardo.
-Per me va bene.- dico alzandomi e prendendo per mano Charlotte.
-Andiamo a mangiare un gelato!- propone Charlotte in preda alla felicità.
-Tutto quello che vuoi, piccola.- le risponde Harry.
Lei lo guarda perplessa, si gira verso di me e inizia a raccontarmi le sue avventure al parco.
Ci avviamo verso la metro per raggiungere Piccadilly.
Charlotte non smette un attimo di parlare, nemmeno per ripendere fiato. Osservo tutti i movimenti che fa. Poi giro lo sguardo per cercare Harry che sta tornando da noi con i biglietti in mano. Si accorge che lo sto guardando, mi guarda negli occhi e mi sorride. Si avvicina a noi e mi bacia una guancia.
-Forse già è tornato tutto come prima, forse sei già tornata ad essere mia.- mi sussurra all'orecchio mentre aspettiamo l'arrivo della metro. Arrossisco e gli do un lieve bacio sulle labbra.
Sorrido come una cogliona per tutto il tempo che siamo sulla metro.
Arriviamo a Piccadilly. La stazione è affollattissima. Le metropolitane londinesi di sabato sono la cosa più odiosa al mondo. C'è sempre una marea di gente e, a volte, fanno paura, tanto che sono affollate.
Harry prende Charlotte in braccio e mi stringe una mano, mentre cerchiamo di raggiungere l'uscita. Ci riusciamo, siamo finalmente fuori quell'inferno.
Ci stiamo dirigendo alla gelateria. Harry ha fatto scendere Charlotte, che non la smette un attimo di fargli domande, ma tiene ancora stretta la mia mano.
Il resto del pomeriggio passa in fretta.
Dopo aver riaccompagnato Charlotte a casa, io e Harry abbiamo deciso di andare in uno Starbucks per parlare. Poi, ha riaccompagnato a casa anche me.
Adesso sono buttata sul mio divano ad aspettare Liam e Zayn che avevano promesso di portarmi della pizza, visto che mamma e papà sono a casa di chi sa quale loro vecchio amico.
Il campanello suona. Mi alzo di scatto, ancora in preda all'euforia di questo pomeriggio. Apro la porta e, come previsto, mi ritrovo James e Jawaad davanti con un cartone di pizza fumante in mano. Gli strappo il cartone di mano e mi avvio in cucina. Apro il frigo, prendo una coca, mi siedo e inizio a strafogare la mia pizza.
-Oggi ho baciato Harry.- dico con nonchalance ai due che quasi si affogano dopo la mia affermazione.
-Cosa?- mi chiedono all'unisono.
-Ho baciato Harry, all' Hyde Park. Ci siamo incontrati per caso e dopo una mia confessione strappalacrime, mi ha baciata.- inizio a raccontare con ancora più nonchalance ai due, sotto i loro sguardi sempre più increduli e curiosi.
Gli racconto tutta la vicenda. Non riescono a credere che io, quella incazzata nera con Harry che non voleva mai più vederlo, avevo baciato la ragione del mio dolore.
-E abbiamo deciso che vogliamo provare a tornare insieme. Quindi adesso sono di nuovo la ragazza di Styles.- affermo fiera la mia decisione.
-Se è questo quello che vuoi, perchè dovremmo essere triste. Sei grande e responsabile e sai quello che fai.- mi risponde fiero il lato maturo di Liam.
-Anche io la penso come Liam. Se è questo quello che vuoi, io ti appoggio al 100%.- ribbatte Zayn.
-Grazie ragazzi.-gli rispondo sorridente.- Vi voglio bene!- mi alzo per andare da loro ad abbracciarli.
-Anche noi te ne vogliamo.- rispondono accogliendomi tra le loro braccia.

 

 

I'M HERE AGAIN!

Inizio dicendo

che voglio dedicare questo capitolo

a mia cugina ALE,

che quando siamo state a Londra

è stata capace

di fare amicizia con dei bambini

ad Hyde Park.

#chebellacosaibambinichesiamano

Credo che lei interpreterà Charlotte.

E BOOM,

Harry e Francesca si scambiano questo famoso bacio.

So sweet.

 

SPERO CHE LA STORIA CONTINUI A PIACERVI

xoxo

 

Francesca

 

P.s: sempre mia cugina ALE,

che ha soli 5 anni,

canta alla perfezione il ritornello di

WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL”

e ha una cotta per Harold.

P.s2: scusate se un pezzo della storia è scritto più chiaro
ma il  mio computer si droga.

  
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