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Autore: Paolina91    21/05/2012    2 recensioni
Honey ha un sogno diventare una ballerina professionista ma questo desiderio sarà ostacolato dai genitori, quando la sedicenne andrà a New York per il concerto dei Tokio Hotel insieme alla sua amica la sua vità cambierà totalmente. Chissà cosa succederà nella vita dei quattro musicisti tedeschi e in quelli della bella ballerina.
Genere: Romantico, Sportivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9


Era il tanto atteso giorno.

L’ultimo giorno di scuola, i ragazzi dell’ultimo anno stavano rivivendo nella loro mente il film dei cinque anni passati al liceo mentre tutte le altre classi si divertivano a suon di musica e cibo.

Hilary si sentiva triste.

Le sembrava tutto finito, a scuola stava bene e sapeva che i professori erano sempre pronti a proteggere i loro alunni ma una volta usciti da lì cosa sarebbe successo?

Sarebbe entrata nel mondo degli adulti.

Dopo pochi secondo suonò l’ultima campanella per lei e i suoi compagni di classe.

Si salutarono tutti con l’ansia negli occhi.

Mancava poco all’inizio degli esami.


Hilary si avviò verso l’atrio principale.

La porta d’ingresso era completamente spalancata e tutti si divertivano a giocare con l’acqua.

Il cortile era diventato un campo di battaglia.

Doveva uscire e per la prima volta dopo quattro anni godersi anche lei quel momento.

Si fece coraggio e con un sorriso sul volto cercò sua sorella fra tutte quelle persone fino a che riuscì ad individuarla.

Si stava divertendo, scherzava con la sua migliore amica e con tutti i suoi compagni di classe e così corse per raggiungerla riuscendo ad evitare durante tutto il tragitto quasi tutti i gavettoni; poco prima di raggiungerla qualcuno la colpì in pieno.

La sua maglietta bianca era diventata completamente trasparente a contatto con l’acqua ma non le importava nulla voleva solo divertirsi.

Si affiancò ad Honey che completamente zuppa cercava di liberarsi da due ragazzi che volevano farle fare una bella doccia.

Sua sorella era molto solare in quel momento.

La magliettina nera aderente era completamente zuppa, i pantaloncini grigi anche per non parlare dei capelli completamente scompigliati.

La battaglia continuò fino all’arrivo del preside.

I ragazzi come si accorsero della sua presenza cominciarono a dileguarsi.

Honey prese la mano di Hilary per strattonarla fuori da tutto quel casino e raggiungere il più presto possibile la fermata dell’autobus.

Proprio quando stavano per salire a bordo del mezzo sentirono un claxon richiamare l’attenzione e videro l’auto del padre.

Si avvicinarono ridendo per la faccia completamente rossa del direttore, sembrava proprio un pomodoro molto maturo.

Salirono salutando il genitore che le guardava in modo interrogativo.

-Cosa è successo?-

-Mmh… solita battaglia di fine anno a suon di gavettoni ahahahah. – disse la mora ridendo e mettendo allegria persino a sua sorella che sembrava completamente depressa.

-Hilary che succede?- chiese il padre notando l’espressione della figlia maggiore dallo specchietto retrovisore.

-Nulla tranquillo papà. Sono solo un po’ triste perché mi sembra conclusa una parte della mia vita. –

-Beh in effetti un po’ è così figlia mia. Fra poco comincia la vita vera. – disse ripensando al suo ultimo anno al liceo e al successivo ingresso nel mondo del lavoro, quando si riprese dai suoi pensieri continuò a parlare – Hilary ma non devi essere spaventata, sei una ragazza sveglia responsabile e studiosa vedrai che ti apprezzeranno anche in Germania. – un piccolo sorriso apparve sul volto della bionda.

-Grazie papà… sei sempre così buono con me. –

Il padre sorrise a tutte e due le sue figlie.

Era completamente orgoglioso di loro.

Aveva anche cambiato opinione su Honey.

Approvava il fatto che lei volesse sfondare come ballerina, almeno lei poteva mentre lui anni prima aveva dovuto rinunciare al suo sogno di giocatore di hockey per via del padre e non voleva commettere lo stesso errore.

Dopo poco arrivarono a casa, il padre parcheggiò l’auto nel vialetto con una manovra a dir poco perfetta e dopodiché scesero tutti insieme dall’auto.

La moglie era in giardino che si occupava di annaffiare i fiori e quando alzò lo sguardo restò parecchio sconvolta.

Hilary abbassò lo sguardo sentendosi colpevole per essersi ridotta in quello stato mentre Honey continuava a sorridere nonostante la faccia della madre.

Le sorelle entrarono in casa per concedersi una breve doccia e un cambio d’abiti prima di pranzo.



***


Il giorno successivo vennero svegliate abbastanza presto dalla madre.

Hilary si alzò di scatto sul letto, prese il libro di letteratura che aveva sul comodino come tentativo di rivedere tutto per il giorno successivo ma la madre la spinse nel bagno lanciandole dei vestiti in modo che si preparasse.

Honey invece continuava tranquillamente a dormire, non c’era verso di svegliarla molto probabilmente non si sarebbe svegliate nemmeno se fosse crollato il mondo.

La madre decise di toglierle di dosso le coperte ancora calde ma anche quel tentativo fu vano perché la mora si voltò dalla parte opposta nel tentativo di riscaldarsi maggiormente.

Successivamente decise di saltare sul letto ma quello pareva un modo per farla addormentare ancora di più, aprire le persiane non sarebbe servito a nulla visto che fuori stava piovendo a dirotto e il cielo era completamente grigio.

Hilary rientrò nella stanza e comiciò a fissare stupita sua madre che scuoteva Honey.

-Così non funziona…. –

Si avvicinò alla sorella e le urlò fortissimo in un orecchio – SVEGLIAAAAAAA-

La mora si alzò di scatto portandosi una mano sul petto spaventata. –Ma sei matta dico io? È questo il modo di svegliarmi??-

-Erano tre ore che mamma ti chiamava e tu non rispondevi. –

-Ok mi alzo. Ma dove andiamo??-

-Figlie mie oggi ci regaleremo una giornata di completo relax in un centro estetico. –

Gli occhi delle due diventarono a forma di cuoricino per la felicità.

Honey scattò in bagno per prepararsi a una velocità supersonica.


Il centro benessere era alle porte della loro città per cui l’avrebbero raggiunto dopo circa una mezzora d’auto.

Trascorsero una giornata tranquilla durante la quale ebbero modo di chiacchierare molto.



***


Hilary si sentiva abbastanza tranquilla anche se da li a poco avrebbe iniziato l’esame del diploma.

Il cortile della scuola era pieno di ragazzi in panico che cercavano di ripassare le nozioni per il tema, molti discutevano riguardo alle indiscrezioni che avevano trovato su internet.

Salutò i suoi compagni di classe, e poco dopo la campanella suonò e se fino a pochi secondi prima era calmissima ora si sentiva in agitazione.

Entrarono tranquillamente sistemandosi nell’aula a loro assegnata.

La bionda si guardò intorno, ogni angolo di quella scuola le ricordava qualcosa.

Ancora si ricordava il primo giorno di scuola, si sentiva così spaesata e aveva molta vergogna tanto che camminava con lo sguardo basso ed evitata il contatto visivo con i ragazzi.

Un sorriso le comparve sul volto mentre cominciava a leggere le tracce per il tema, sapeva già quale scegliere, un articolo di giornale visto che era il suo sogno.

Le ore trascorrevano tranquille tra una scrittura e una correzione completò la sua relazione trascrivendola in bella.


I giorni delle prove scritte passarono in fretta.

La prova orale era molto importante e sapeva anche di aver fatto un ottimo lavoro con la tesina.

Sapeva che i suoi genitori le stavano organizzando una festa per quella sera e che poi dopo la consegna dei diplomi l’avrebbero accompagnata all’aeroporto.

La partenza per l’università in Germania si avvicinava sempre di più e non vedeva l’ora che la fatidica data arrivasse.

Mancava poco al suo ingresso nell’aula per la prova orale.

Era l’ultima per quel giorno, nessuno l’aveva aspettata ma avere al suo fianco sua sorella la rilassò.

Poco dopo l’insegnante di letteratura uscì per chiamarla all’interno dell’aula.

La bionda prese un bel respiro e poi entrò sfoderando il suo migliore sorriso.

Honey si sedette in fondo all’aula ascoltando attentamente la sorella che parlava del lavoro svolto con così tanto amore.

Una volta terminata l’esposizione della tesina i vari commissari cominciarono a farle delle domande alle quali sapeva rispondere in maniera esaustiva.

Il colloquio durò circa un ora al termine del quale uscì più raggiante che mai.

Gli scritti erano andati egregiamente e quindi poteva ritenersi diplomata con il massimo dei voti.

Non vedeva l’ora di poter festeggiare con tutti i parenti e qualche amico di famiglia.

Le due tornarono a casa vittoriose concedendosi anche un po’ di shopping.



Honey doveva assolutamente comprare gli abiti adatti per la sua audizione.

Entrarono in un negozio completamente dedicato allo sport.

Cercarono il capo perfetto, la bionda cercava di consigliare la sorella che però ogni volta storceva il naso.

Finalmente la mora vide quello che cercava e le si illuminarono gli occhi.

Un paio di pantaloncini blu aderenti e in microfibra con la canottiera abbinata dello stesso colore.

Prese anche i pantaloni lunghi blu con una striscia laterale argento, li avrebbe indossati durante il viaggio.

-E sopra sorellina? Non penserai di andare in giro senza maniche. –

La mora sospirò –Tranquilla a casa ho tantissime felpe. Andiamo. –

-Non se ne parla. La felpa abbinata te la regalo io. –

Si abbracciarono –Grazie ti adoro. –

-Figurati per te questo ed altro sorellina mia. E poi quando sentirai la mia mancanza avrai sempre qualcosa di mio vicino a te. –

Honey si commosse tanto che scosse i capelli per farli ricadere davanti agli occhi, non amava mostrarsi debole davanti a tanta gente.

Tornarono a casa dove le aspettavano i genitori impazienti di sapere l’esito degli esami.



***


Era incredibile come passassero velocemente i giorni quando ci si divertiva tra prove di ballo e preparativi per la partenza.

Per Hilary era arrivato il giorno della verità, aspettava con ansia fuori dalla scuola che esponessero i risultati finali anche se un idea l’aveva già.

La bidella appese il foglio che subito tutti si affrettarono a leggere, la bionda si fece spazio per leggere il suo voto.

-Allora Harrison… numero otto… wow il massimo dei voti. –

I suoi compagni di classe la abbracciarono sperando di rivederla presto.

Lei corse verso i suoi familiari con il sorriso più bello di sempre.

-Promossa con A-

Loro si complimentarono con lei applaudendola.

Come arrivarono a casa cominciò la festa.

Musica a tutto spiano per i giovani e aperitivi accompagnati da stuzzichini e pizza.

La partenza era sempre più vicina ma Hilary era solo euforica per tutto quello che avrebbe imparato in Germania e in fin dei conti sperava anche di trovare molto di più in quel paese.

Gurdò tutte le persone presenti a quella festa per lei.

Gli zii, cugini nonni e altri parenti che non sapeva nemmeno di avere.

I suoi genitori le sarebbero mancati moltissimo ma ce l’avrebbe messa tutta per raggiungere il suo obiettivo.

Poi la sua attenzione venne catturata da sua sorella che era seduta su una sedia e osservava le stelle.

Come avrebbe fatto senza di lei, a loro bastava solo uno sguardo per capirsi ma poi si chiese come sarebbe sopravvissuta Honey senza di lei.

La sua sorellina si voleva mostrare forte ma non lo era per nulla, sperava solo che l’esperienza nel mondo della danza non la ferisse troppo se qualcosa fosse andato storto.

Entrò in casa, tutte le luci erano spente.

Salì nella sua camera per guardarla un ultima volta.

Accese il suo pc portatile cominciando a scrivere una lettera per sua sorella.



“ Sorellina mia,

sai quanto ti voglio bene vero?

Spero di si….

Sai adesso che sto per partire sento un grande vuoto dentro di me… so che mi mancherai tantissimo.

Mi chiedo come farò a sopravvivere senza di te.

Mi mancherà tutto di te… il tuo disordine, il tuo essere perennemente in ritardo, la  tua fissazione per la musica e la danza.

La danza è la tua vita come per me lo è il giornalismo.

Entrambe cercheremo di raggiungere il nostro sogno… sai che non sarà facile per nessuna di noi ma le Harrison non si arrendono mai ahahah.

Promettimi che qualunque cosa succederà mi chiamerai perché io ci sarò sempre per te e carca di essere forte anche se riceverai delle porte in faccia.

Sai le lacrime hanno cominciato a scendere mentre scrivo queste parole, adesso ti lascio ma voglio che tu sappia una cosa: io voglio solo che tu sia felice.

Ti amo di bene tua Hilary. “


Stampò la lettera.

L’avrebbe data a Hilary prima di imbarcarsi sul suo volo con la promessa che l’avrebbe letta solo una volta che l’aereo sarebbe decollato.

Nascose la busta nella sua borsa e dopo aver spento tutte le luci scese nel giardino per salutare i parenti.


La notte passò lentamente.

Continuava a rigirarsi fra le coperte.

L’emozione non la lasciava dormire.

Stava per partire per raggiungere il suo sogno.

La mattina arrivò colpendo il volto della ragazza con un raggio di sole.

Si alzò immediatamente andando a prepararsi.

Tutti in casa erano felici per lei, quindi non poteva far altro che sorridere continuamente.

In breve caricarono i bagagli nell’automobile e partirono diretti all’aeroporto.


La bionda presentò i documenti all’addetto del checkin.

Un volta sbrigate tutte le pratiche era arrivato il momento dei saluti.

Iniziò con il padre che era il meno melodrammatico.

-Amore studia, divertiti e ogni tanto torna a trovarci. –

-Certo papi, ti voglio bene. –

Poi passò alla madre che le fece un milione di raccomandazioni.

-Ho capito mamma, dai non sono più una bambina. –

Il padre le sorrise comprensivo e l’abbraccio per l’ultima volta. –Honey ti aspettiamo fuori. –

Le sorelle erano rimaste sole.

La mora cominciò a singhiozzare.

-Calmati sorellina altrimenti piango anche io… so che non riuscirò a dirti molto per cui ti ho scritto una lettera. Tieni ma leggila solo quando il mio aereo sarà in volo. –

La mora riuscì solo ad annuire mentre abbracciava per l’ultima volta la sorella.



Honey uscì dalle porte scorrevoli dell’aeroporto andando verso i genitori.

La madre la abbraccio tentando di consolarla.

Un rumore attirò l’attenzione dei tre.

L’aereo era decollato e mentre salivano in auto aprì la busta e cominciò a leggere velocemente quelle parole che le fecero comparire un sorriso spontaneo.

Prese il telefono dalla borsa e scrisse un sms –Anche io ti amo di bene Honey. –

Sapeva che l’avrebbe letto fra molto tempo ma glielo doveva.

Arrivarono a casa.

Sembrava più vuota del solito ma nessuno aveva tempo di pensarci.

Il giorno dopo c’era l’audizione a New York per cui dovevano preparasi.



***


Intanto in Germania quattro ragazzi si godevano gli ultimi giorni liberi prima di riprendere le registrazioni per il nuovo album e il tour europeo.

-Tom… ho finito un nuova canzone. – disse Bill a suo fratello gemello.

Il rasta si limitò solamente ad annuire.

Da qualche giorno aveva la testa persa.

Forse era rimasta in America, ancora si ricordava lo sguardo divertito di quella ragazza e i suoi meravigliosi occhi che erano riusciti a stregarlo.

Chissà se sarebbe riuscito a dimenticarla.

Cominciò a leggere il testo e prendendo la sua chitarra classica cercava di trovare la melodia adatta.

Era sicuro che ce l’avrebbe fatta se qualcuno non lo avesse interrotto bussando alla sua porta.

-Avanti. – disse con tono scocciato.

Sbucò la faccia del bassista –Oh eccoti ti ho trovato… in salotto c’è David che ci aspetta per una riunione. –

Posò la chitarra sul supporto e scese al piano inferiore dove erano tutti seduti sul divano.

Il loro manager lo salutò velocemente cominciando a parlare degli impegni imminenti.

Ovviamente lui non ascoltò nemmeno una parola, tanto era d’accordo su tutto.

Doveva trovare un modo per staccare la spina… così una volta terminata la riunione chiamò il suo migliore amico Andreas.

-Ehi Andi… quanto tempo. Come stai?... io tutto bene. Senti che ne dici se stasera usciamo tutti insieme in qualche locale. Ci vediamo alle 19. –

Una volta chiusa la chiamata cominciò a prepararsi.

Voleva apparire al meglio e magari trovare una ragazza con cui passare la notte per scordarsi tutto il resto.

Quando fu pronto, salì a bordo della sua Cadillac Escalade insieme al resto della band pronti per una serata solo uomini.

Avrebbero mangiato in un locale e sicuramente continuato la serata in discoteca.

  
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