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Autore: La Kurapikina    21/05/2012    1 recensioni
Ciao a tutti!!! E' la prima cosa che scrivo una ff su loro e spero vi piaccia. E' una "riscrizione" con molti cambiamenti della casa della notte dal punto di vista di Damien, in cui la storia prende una piega diversa da quella descritta nei libri, soprattutto per quanto riguarda Jack
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack Twist mi morse.

Giuro che in un primo momento riuscii persino a pensare che forse il mio sangue gli avrebbe fatto schifo visto che era appena arrivato e non aveva ancora la brama di sangue… beh, neanche io avevo l’avevo mai sperimentata  a dir la verità…

Poi di colpo anche l’ultima piccola parte ancora funzionante del mio cervello si spense… c’è non è che proprio si spense, solo che fu occupato da altri pensieri e altre sensazioni: i suoi dente affondati nel mio braccio erano, beh… erano.

In realtà descrivere ciò che provai mi riesce difficile: era come se ogni minima cellula del mio corpo si fosse all’improvviso risvegliata, tutte insieme, dando una carica di energia che non aveva mai provato prima; poi, l’energia diventò piacere.

Lo stomaco mi si aggrovigliò e il cuore cominciò a battermi in gola con una velocità inumana, mentre la mia mente non riusciva a fare altro che pensare a quanto diavolo fossero eccitanti gli occhi chiusi di Jack, le sue guance arrossate e la sua lingua che carezzava e solleticava con insistenza la pelle già iper-sensibile del mio braccio.

Alzai istintivamente una mano per accarezzargli i capelli, ma nel momento stesso in cui sfiorai il suo viso qualcosa scattò in me ed abbandonai di colpo ogni delicatezza: afferrai con forza quegli splendidi fili biondi-rossicci e lo allontanai dal mio braccio per poi avvicinare il suo viso al mio collo e questa volta non si lascio pregare nemmeno un attimo per mordermi, affondando quei bei dentini perfetti in me.

Gemetti senza quasi rendermene conto e lo spinsi sotto di me, coprendolo col mio corpo: la parte razionale di me sapeva che eravamo nell’infermeria della scuola e che lui doveva recuperare le forze, ma quel piccolo pensiero intelligente andò a farsi fottere nel momento stesso in cui le mani gentili e pallide di Jack si infilarono sotto la mia maglietta, carezzandomi il petto e la schiena, facendomi fremere e gemere ancora, più forte.

Lo volevo. Lo volevo più di qualsiasi cosa al mondo: mi poggiai sui gomiti per non pensarmi completamente su di lui mentre le sue mani scivolarono fino ai mie pantaloni, sfiorando e stuzzicando la mia vita, le mie cosce e, beh… non solo quelle. Per quanto mi riguardava avevo resistito fin troppo, poi non dite che lui non se l’era cercata!

 

***

Quando mi svegliai ci misi almeno un minuto buono a capire dov’ero: la luce era soffusa, delicata come il lenzuolo che si posava fin troppo leggero sulle mie gambe nude.

Aspettate, fermi tutti: gambe nude??

Spalancai gli occhi, improvvisamente spaventato e mi ritrovai a fissare il mio corpo completamente nudo. Oh. Cavolo.

Il ricordo della sera(ok, intendevo mattina) precedente mi assalì facendomi tornare il batticuore e anche un sacco di ansia, ma tutto questo fu sostituito da una strana sensazione di pace e serenità non appena, voltando il viso, vidi Jack sdraiato a pancia in giù accanto a me, con i viso inondato da una massa di capelli biondo-rossiccio incredibilmente spettinati e sparanti: era la cosa più bella che avessi mai visto.

Ed era mio.

Si, ora ne avevo la certezza, Jack Twist era mio e non lo avrei lasciato andar via tanto facilmente.

“Damien…” sussurrò facendomi sorridere maggiormente: stava ancora dormendo e già pensava a me? Speriamo solo che non mi stesse insultando nel suo sogno!

Poggiai un leggero bacio sulla sua tempia, quindi mi alzai, mi vestii nel buio più totale e uscii dalla sua stanza.

Le gemelle, Stivie Rae, Zoey, Erik, Neferet, Dragone e Lenobia erano riuniti poco dopo l’infermeria e non appena mi videro si precipitarono verso di me, sommergendomi di domande.

“Sta meglio…” fu tutto ciò che dissi io, sbadigliando e dando sfoggio di incredibile loquacità: non so nemmeno come facevo ad esserne così sicuro visto che lo avevo lasciato che dormiva ma, beh, io ne ero più che sicuro.

Mi allontanai verso la mensa desiderando solo mettere qualcosa sotto i denti e cercai di ignorare i commenti delle gemelle sui miei occhi arrossati, i capelli spettinati e i vestiti stropicciati seguiti dai rimproveri di Stivie Rae e le risatine sceme di tutti, professori di tutti.

Entrai in mensa trovandola stranamente vuota, ma dando un’occhiata all’orologio scoprii che l’ora della colazione era passata da venti minuti, quindi i ragazzi dovevano già essere in classe.

Scrollai le spalle, stranamente stanco, ma proprio molto stanco, e mi avviai trascinando i piedi fino al banco mensa, ma quando il mio sguardo si posò sul latte che bevo da quando sono nato provai un improvviso senso di colpa: quante mucche erano state riempite di cibi dannosi per dare a me quel latte?

Ok, fermi tutti: che cavolo mi prendeva? Non ho mai avuto problemi nemmeno a mangiare la carne e ora mi venivano le paturnie per una sola tazza di latte??

“Damien, stai bene?” mi chiese  Zoey vedendomi impallidire ed arretrare e di colpo tutti si fecero seri: ero messo così male?

“Mi sento… strano, tutto qui.” spiegai reprimendo un altro, ennesimo, sbadiglio. Era persino passata l’ora di colazione e io avevo il coraggio di avere ancora sonno???? Ok, iniziavo a preoccuparmi veramente…

“Sei sicuro che va tutto bene? Mangia qualcosa, ti farà sentire meglio.” mi consigliò Lenobia e io annuii riavvicinandomi al bancone, ma evitando accuratamente il latte.

“Forse la perdita di sangue lo ha indebolito…”

“Damien, sei vegano?” domandò di colpo Neferet, facendomi sussultare mentre mi riempievo la tazza di cereali di soia.

“No, perché?”

“Beh, niente latte, cereali di soia…”

“L’ho detto, no, che mi sento strano?” feci io sarcastico fissandola accigliato e lo sguardo di tutti si fissò su di me: avevo appena risposto male a Neferet! Solo Jack, fino ad allora, aveva avuto il coraggio di farlo…

Non so perché ma in quel momento odiavo intensamente Neferet, come se mi avesse fatto un torto terribile… come se mi avesse portato via qualcuno che amavo.

Si, ok, avevo iniziato a capire che la nostra Somma Sacerdotessa era una stronza, ma non la odiavo così intensamente… anche perché non mi aveva potato via nessuno!

Scossi la testa e chiusi gli occhi, quando: “Ragazzi è prestissimo, ecco perché ho così sonno! Io devo dormire almeno dieci ore!” La voce di Jack era incredibilmente stanca e lo sentii reprimere a fatica una sbadiglio, ma non aprii gli occhi.

“Che giorno del cavolo, mi sembra che ci sia qualcosa di strano in me… sarà meglio che mangio qualcosa… Damien, mi passi i cereali di soia?”

Oh, che cavolo, no! ANCHE lui era stanco, si sentiva strano e voleva i cereali di soia…

“Come ti senti, Jack?” chiese sospettosa Neferet, mentre gli altri non spiccicavano parola, anzi, avevano trattenuto rumorosamente il fiato.

“Come se a te fregasse qualcosa…” sibilò stronzo come tutte le volte che parlava con lei il mio adorabile ragazzo, poi lo sentii sbottare: “Oh, ma che cavolo avete da fissarmi tutti così? Va bene che sono spettinato, ma non c’è un cavolo di specchio in quell’infermeria!”

A quel punto aprii a mia volta gli occhi cercando il suo sguardo, ma non appena vidi il suo viso mi bloccai, trovandomi anch’io a fissarlo a bocca aperta come un’idiota.

“Ti ci metti pure tu? Mi dite cos’ho??” Sbottò ancora lui, irritato e per uno strano motivo anch’io mi scaldai subito: “Che cazzo, non sappiamo se essere più sconvolti per il fatto che io e te pensiamo in contemporanea e condividiamo un cervello come le gemelle o per il tuo Marchio!” sbottai.

“Cos’ha il mio Marchio?”

Shaunee prese a frugare nervosamente nella sua borsetta firmata da cui non si separava mai fino a quando non estrasse un piccolo specchietto ovale, porgendolo poi a Jack.

Lui si specchiò pochi secondi, poi, fissandoci sconvolto e impallidendo, riuscì solo a sussurrare: “Ah, cavolo!”

La mezza luna sulla sua fronte non era più un semplice contorno, ma era completa, interamente colorata, proprio come quella di Zoey, solo che non era zaffiro come quella della nostra ZY: la parte destra era blu, ma quella sinistra era di uno splendente rosso sangue e nel centro i due  colori si mischiavano, alternandosi ed intrecciandosi proprio come il biondo e il rossiccio dei suoi capelli.

Sullo zigomo destro, fino alla guancia e all’angolo della bocca scendevano complicati disegni di riccioli, come nastri, che si annodavano e sembravano splendere, circondati dai fiocchi tipici della nostra dea; sul lato sinistro del suo viso, invece, il Marchio rappresentava linee dure e rigide che vicino al lobo dell’orecchio sembravano quasi delle corna rosso sangue e grandi ali magiche. Quello non aveva a che fare con la nostra dea e sembrava più… cattivo. Niente a che fare con il lato destro.

Come se non bastasse sotto i suoi occhi correvano due linee affusolate, sempre scarlatta a sinistra e zaffiro a destra, che si incontravano e si intrecciavano sul suo nasino piccolino, formando una specie di strano nodo che univa le due parti.

“Direi che abbiamo un problema.” Commentò Dragone e io ero pienamente d’accordo con lui, solo che a quel pensiero se ne univa un altro: “Così è persino più bello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoooomi!!!!!  Spero che vi piaccia questo nuovo capitolo anche perché da qui la trama si farà sempre più fitta. Questo è il vero inizio, vedetela così.^^ Un grazie speciale Sgiach e Elizabeth Blackbird, spero che continui a piacervi la mia ff!!! Grazie anche a chi legge silenziosamente, ma ricordate che un commentino è sempre gradito!! Un bacio a tutti, ciaoo!!    

  
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