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Autore: FederchiccaS    22/05/2012    0 recensioni
Questa è la storia di mio zio Giovanni, morto all'età di 15 anni. Volevo ricordarlo con questa storia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DUE

La settimana passò molto in fretta, feci moltissime foto, ormai mi ero appassionata. Io e mio fratello ci divertivamo a vedere chi riusciva a fare lo scatto più bello e quello più stupido. Sì, io e Lorenzo ci divertivamo così. In pratica negli scatti più belli vincevo sempre io e quelli più stupidi sempre lui, perché lui si fotografava  la faccia con un’espressione da cretino e quindi era normale che vincesse lui. Arrivò Domenica 19, il giorno prima che Giovanni e la sua famiglia venissero. Io siccome volevo rendermi un po’ più carina decisi di chiedere a mia madre se potevamo andare a comprare qualcosa mia madre mi disse:” Si ma di vestiti troppo aderenti e troppo corti io non ne voglio sapere, sappilo!” Naturalmente non potei neanche risponderle, perché era già buona che mi portasse, quindi mi limitai a sorridere e rispondere che andava bene. Andammo e vidi un vestito bellissimo: era a quadratini azzurri e bianchi, arrivava a metà ginocchio e non era neanche tanto aderente, nei limiti di mia madre insomma. Entrammo nel negozio, lo provai e mia madre appena mi vide aveva una faccia stupefatta e disse:” Ti sta d’incanto Chicca!” mi sentii realizzata. Beh a quel punto chiesi a mia madre:” Allora che faccio? Lo prendiamo?” e mia madre sorrise e annuì. Non c’erano parole per spiegare quanto ero contenta. Basta, io avevo fatto il mio “acquisto del mese” quindi potevo andare a casa contenta, ma mia madre si fermò in un paio di negozi e comprò anche lei qualcosa. Arrivate a casa mio padre mi chiese che cos’avessi comprato e allora glielo mostrai indossato e anche lui sgranò gli occhi, bene ero contentissima, l’aveva approvato anche papà. Il giorno dopo ero in agitazione completa: per quanto ero agitata non avevo neanche mangiato (molto strano) e volevo che arrivassero subito le otto e mezza. Volevo vedere come starei stata con un filo di mascara, quindi presi quello che aveva mamma e me lo misi, non mi stava male, anzi, mi faceva le ciglia più lunghe. Me lo tolsi e andai a pranzare. Dopo aver pranzato mi misi a fare foto, il mio soggetto preferito erano i fiori, oltre a Giovanni, naturalmente. Iniziai a fotografare tutti i fiori e le foglie che avevo in giardino, oggi mi sentivo particolarmente ispirata. Erano le tre e mezza, e io avevo sonno, molto sonno, quindi decisi di andare a fare una bella dormita sul divano. Mi addormentai e mi svegliai alle sette. Era tardissimo! Dovevo farmi la doccia, vestirmi, truccarmi e volevo anche provare a farmi i ricci, tutto questo solo per farmi piacere da Giovanni. Quando finì di fare tutto erano le otto e venti, dieci minuti dopo sarebbe arrivato, ero entusiasta. Lo so, mi ero innamorata (che grossa parolona) di una foto, ma ero convinta che fosse davvero perfetto. Bene, arrivarono le otto e mezza. Suonò il campanello e io andai ad aprire, per prima vidi Gina, poi Secondo e poi lui; dire che era bellissimo e perfetto era troppo poco. Giovanni mi guardò per un attimo e io arrossii e mia madre, per farmi fare la figura della sfigata disse:” Chicchi come mai sei rossa?” io diventai paonazza, volevo sotterrarmi e non risposi a mia mamma, cè feci finta di non averla sentita. Mangiammo tutti insieme al tavolo, io mi misi davanti a Giovanni e non riuscì a spiaccicare una parola perché mi vergognavo, lui allora iniziò lui il discorso con una domanda tipo:” Allora ti piace fotografare è?” e io quasi balbettando risposi:” Sì, molto. Mi hanno regalato anche una macchina fotografica per il mio compleanno.” E lui:” Ah già, scusa mi ero dimenticato” questa frase mi fece capire quanto fosse fottutamente imperfetto ma allo stesso tempo perfetto. Ad un certo punto mi disse :”Ti va se dopo usciamo in giardino a fotografare qualcosa?” “DIO.” pensai, e risposi: “Certo! Ma sappi che non sono bravissima!” lui:” ho visto le foto che hai fatto la sera del tuo compleanno e sono bellissime!” e io perplessa dissi :”Ma come hai fatto a vederle?” e lui:” Tuo padre me le ha portate e ce le ha lasciate a casa, ha detto che era un regalo per noi.” io allora intuì che papà aveva fatto doppie coppie di tutte le foto, avevo un’intuizione proprio! Beh dopo aver finito di mangiare andammo in giardino DA SOLI, ero davvero felicissima.

  
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