“tzè..” – “che sorridi?” – “mmh? No niente..Baek mi ha detto che è andato tutto bene..” – “bene..sono contento, almeno anche loro ora stanno bene e sono felici” – “già..” – “ti piace qui?..” – “molto..era da tanto che non ammiravo le stelle..”
Calata la sera, Eric mi portò su un tetto di un edificio molto alto, lontano dalla città.
“vieni spesso qui?..” – “di solito ci venivo quando avevo bisogno di rilassarmi..quando i pensieri mi divoravano..fuggivo qui..come ho fatto nell’ultima settimana..” – “venivi..sempre da solo?” – “si..sei la prima persona a cui lo mostro..”
Mi pietrificai, non sapevo più che dire. Eppure ero felice che mi avesse mostrato un posto importante per lui.
“anche tu devi avere un posto..tutto tuo..”
Mi chiese posandosi alla barriera del tetto, sorridendomi.
“b..bhe..ora ormai non credo di averlo più..ma da piccolo, quando i miei genitori mi sgridavano..o quando avevo problemi a scuola..mi ricordo che uscivo di casa..e mi mettevo a correre..non avevo una meta precisa ma..tutte le volte mi trovato in un giardino fiorito..tutte le volte diverso..e li..beh..è imbarazzante..” – “dai..dimmi..” – “beh..mi mettevo a ballare..cercando di imitare i miei idoli..mi sentivo libero..”
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo. Sentendo sempre il suo sguardo su di me, ma ormai, non mi turbava più.
“è strano..ma mi bastava quello per stare subito meglio..” – “ti capisco benissimo..sai..mi piacerebbe riportarti in uno di quei giardini un giorno..” – “eheh beh..non credo sia possibile..da quello che mi hanno detto ora ci sono solo palazzi li intorno..forse è destino che li abbiano tolti..ma il ricordo è tangibile..ricorderò sempre quei pomeriggi li..” – “mi spiace..ora..è meglio andare però, si fa tardi..” – “già..e sono anche stanco morto..aaannh!! mamma mia..” – “ti riporto a casa..” – “si..grazie..”
Non appena mi posai sul sedile, accasciai la testa sul finestrino e caddi in un sonno profondo senza nemmeno rendermene conto. Eppure ero sereno. Senza alcun problema al mondo.

“mmh..aah accidenti..quanto ho dormito?..” – “oh bene ti sei svegliato giusto in tempo..” – “mmh? In tempo per cos..m..ma che..”
Non appena aprii bene gli occhi, una luce devastante mi bloccò.
“ma..d..dove siamo?” – “guarda tu stesso..”
Aprii bene gli occhi e mi resi conto che non eravamo in macchina, ormai il sole era alto e la luce che tanto mi aveva abbagliato era il sole riflesso nel lago davanti a noi.
“m..ma dove..”
Mi voltai trovandomi una distesa di fiori immensa, alberi lucenti e un vento fresco che mi fischiava nelle orecchie. Non c’era nessuno intorno a noi. Solo il lago. E i fiori.
“i..io..non so..che dire..” – “ti piace? Qui..ci venivo sempre anche io da piccolo..e ho pensato..di farti vedere dove anche io passavo i miei momenti in solitudine..” – “m..ma..è mattina..v..vuol dire che hai guidato tutta la notte?” – “eheh..b..beh..diciamo che ne è valsa la pena ahah..” – “t..tu sei pazzo..”
Senza pensarci due volte gli saltai addosso, allacciando le braccia al collo.
“ehi attento ahah..”
La mia spinta fu talmente forte che rotolammo per terra, sulla distesa di fiori. Mi imbarazzai quanto mi resi conto di essere esattamente sopra di lui. Abbassai la testa, arrossendo.
“..n..nessuno aveva mai fatto una cosa tanto bella per me..” – “ehehe..beh..”

-si..si è..imbarazzato?..-

Eric si toccò la testa, nervoso, sorridendo insistentemente.
“..da come ne parlavi sembrava volessi vederne uno ancora una volta..e così..ho chiamato i nostri gruppi e..ho pensato di farti una sorpresa..” – “n..non so che dire..se non..grazie..” – “non devi ringraziarmi..”
Disse spostando i capelli dal volto, accarezzandomi.
“volevo..solo farti felice..” – “e..Eric..io..”
Non mi fece finire di parlare, mi portò a sé abbracciandomi dolcemente. Restammo così per qualche minuto mentre il vento scompigliava i nostri capelli e il profumo dei fiori ci inebriava.
“E..Eric..vorrei..dirti una cosa..” – “e..sarebbe?”
Cercò di rialzarmi, ma non mi staccai, volevo rimanere così per sempre.
“no..s..stiamo così..” – “d’accordo..dimmi..” – “i..io..”

-devo farcela..devo..devo riuscirci..-

Mandai giù la saliva, rendendomi poi conto che quello che avevo in gola in realtà era il mio cuore.
“i..io..ti..ti amo!”
Urlai quelle due parole, mentre il vento continuava a fischiare. Sentivo lentamente le sue braccia stringermi e il calore dei nostri corpi diventare unico. Mentre mi abbracciava, una mano la mise sulla testa, accarezzandomi dolcemente, avvicinando il mio orecchio alle sue labbra.
“anche io..da morire..”
Esplosi in un sorriso, rimanendo sempre fra le sue braccia. Rotolai poi lentamente accanto a lui, accovacciandomi sul suo petto.
“..è bellissimo qui..da quanto tempo..non ci venivi?”
Aspettai una sua risposta, mentre scrutavo il cielo azzurro.
“e..Eric?”
Mi alzai leggermente vedendo poi che si era addormentato. Sorrisi. Gli diedi poi un bacio sulla guancia tornando a raggomitolarmi sul suo petto.
Mi resi conto solo in quel momento che quella sensazione che sentivo, quel profumo, quei battiti del cuore non erano dovuti al giardino simile a dove mi recavo da piccolo, pieno di ricordi, ma semplicemente alla persona che avevo al mio fianco. L’unica persona che amavo veramente. Quella che da quel momento cambiò la mia vita, per sempre.

FINE

..finita! :3 spero vi sia piaciuta e vi abbia suscitato belle emozioni. aspetto commenti o eventuali critiche egrazie ancora per aver letto quello che nasce dal mio cervello :D