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Autore: FeBookworm    22/05/2012    9 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Note dell'Autrice:

Devo dire che scrivere questo capitolo a scuola, mentre la mia prof di storia stava interrogando e mentre la mia suora di italiano sclerava, mi ha fatto sentire potente.
Coooooooooooooooomunque, spero davvero che questo capitolo vi piaccia, anche se è un po' affrettato, perché volevo per forza scriverlo, dato che è da un bel po' che non aggiorno.
Scusate gli errori di battitura, ma quando ricorpio non sono così attenta.
Perdonatemi!!!!

Buona lettura e grazie a tutti quelli che mi seguono!^^
ps: nel capitolo c'è un accenno alla strage di Brindisi. Per non dimenticare.

Capitolo 8.

Draco se ne stava a letto, rannicchiato su se stesso in posizione fetale e dava le spalle al quadro dei suoi genitori, a Tom e a Blaise.
 
“Cromo…”
“Lo so, Iride. Il giovane Oracolo si sta spegnendo”.
“Ti prego, dammi il permesso di parlare con occhi da cerbiatta in calore.”
 
Draco stava tenendo tra le mani una piccola cornice argentata che conteneva una foto babbana.
Una Iride sorridente guardava un Draco in fasce con fare materno. Dietro la foto Iride aveva scritto:”Sarò il tuo Angelo Custode, Ultimo Oracolo. Ti preserverò dal dolore e ti accompagnerò ogni giorno della tua esistenza.”
Ma allora, se quelle frasi erano vere, perché adesso stava soffrendo? Perché era solo?
Dove sei, Iris?
 
“Credo che lui abbia più bisogno di te, Iris” disse Hermes, intromettendosi nella discussione.
Gli occhi grigi di Iride si fissarono in quelli di Cromo.
“Prima va’ da Hermione. Blaise si sta occupando di lui.”
 
*********************
 
Hermione era seduta davanti al camino e stava leggendo un libro.
Sentì qualcuno coprirle gli occhi e sorrise:”Ciao James.”
“Come fai a capire sempre che sono io?”
“Perché hai un profumo inconfondibile: sai di casa e di estate” disse, ma la sua Mente aveva articolato un’altra risposta…
Perché se fossi LUI, sentirei una scossa elettrica potentissima su tutto il corpo…
James cominciò a baciarle il collo e lei si rilassò subito:”Mi sei mancata, Mione”.
“Oh, per le chiappe cellulitiche di Venere! Sto andando in iperglicemia! Un’insulina, presto!” urlò Iride, sul volto una smorfia di disgusto.
James alzò lo sguardo verso di lei:”Ma chi diavolo sei tu? Come osi dire certe cose?”
Gli occhi di Iride divennero quasi bianchi:”A cuccia, nanerottolo. Io ed Hermione dobbiamo parlare di cose importanti!”
 
Cromo rise a crepapelle, mentre Hermes sbuffò:”E’ sempre così teatrale e drammatica.”
“Lasciala fare, Hermes. Tua sorella vuole solo divertirsi.”
 
Improvvisamente James si addormentò, lasciando le due donne da sole.
“Che cosa vuoi Iride?”
La dei protettrice degli Oracoli la guardò e gelida disse:”Sapere che intenzioni hai. Lasciatelo dire: hai la tendenza ad avere un piede in due scarpe.”
“Draco sa perfettamente cioè che provo per lui e non ha fatto storie.”
“Certo, anche perché, se le avesse fatte, tu non l’avresti ascoltato. O peggio, non lo avresti scelto.”
“Non credi che debba fare IO le mie scelte, DA SOLA, senza l’intervento di voi dei? Lasciatelo dire, Iride: avete la tendenza ad interferire dove non dovreste” rispose Hermione, facendole il verso.
Iride alzò una mano su di lei e il corpo di Hermione si piegò in ginocchio sotto l’ordine della dea. La voce di Iride si fece più dura, quasi mascolina:”Bada a come parli, umana. E’ anche per merito mio, se sei qui.”
“Forse non avresti dovuto farlo, Iride. E’ stato un grandissimo errore. Io e Draco non facciamo altro che ferirci a vicenda e soffrire. Era meglio morire.”
Iride le si avvicinò e le tirò uno schiaffo:”Non osare mai più dire una stronzata del genere, Granger. Tu hai la possibilità di rivivere la tua vita e la sprechi così? Gli dei ti hanno dato questo dono, non buttarlo al vento. Credevo che tu avresti rimediato ai tuoi errori, invece non fai altro che ripercorrerli in modo peggiore. In più…”
Iride non finì la frase.Sentì un dolore lacerante all’altezza del cuore.
“Draco…” sussurrò la dea.
Doveva andare. Il suo protetto stava male e aveva bisogno di lei.
“Ripensa a quello che ti ho detto, Granger. Lo so che stare con Draco significherebbe impegnarsi per la vita, mentre tu vuoi solo divertirti per adesso. Ma questo non giustifica il tuo comportamento. Non sei neanche andata ad accertarti che stesse bene dopo la prima prova. E pensare che siete amici d’infanzia in questa vita. Non trattarlo come ultima ruota del carro. Per quanto lui ti abbia trattato male in passato, almeno questo non l’ha mai fatto.”
 
**************************
 
Blaise era riuscito a mandar via Tom e Theo dalla stanza di Draco.
Era rimasto solo lui e stava cercando in tutti i modi di farlo aprire, di farlo sfogare.
“Dra…per favore…dimmi come posso aiutarti.”
Draco aveva le mani sulle orecchie e continua a dire frasi senza senso:”Hanno macchiato una scuola…Sangue innocente bagna un marciapiede e grida giustizia.”
“Dra…dimmelo. Dimmi cos’è successo.”
Il giovane Oracolo puntò il suo sguardo argentato su quello color cioccolato del suo migliore amico. Aveva le lacrime agli occhi ed il volto sconvolto.
“Blaise…Non ho fatto niente. Non ho potuto fare niente per fermarli…Ho avuto la visione troppo tardi. Era già morta. Quella ragazza era già morta…”
Blaise gli accarezzò la testolina riccioluta e lo abbracciò con la stessa delicatezza e la stessa forza di un padre.
“Va tutto bene, Draco. E’ passato.”
“NO! Non è passato. Non passerà mai! Ci pensi alla sua famiglia? Quelle persone piangono la morte di una figlia, di una sorella…di un’amica. E io non ho potuto fare niente…”
“Nessuno ha potuto fare niente, Draco” disse una voce alle sue spalle.
“Iridion…” sussurrò lui stupito. Appena la vide, la rabbia montò in lui. Si alzò dal letto e le andò incontro.
“Tu! TU!!!!!!! Avresti dovuto avvisarmi! Io l’avrei potuta salvare…Ho i miei Poteri, io sono l’Ultimo Oracolo! Mi avete risvegliato per questo, per fermare delle stragi e delle catastrofi.”
“Non avresti potuto, Draco. Tu non hai il potere di fermare le Parche o il Fato. Era tutto già deciso. Nemmeno noi dei possiamo niente contro il Fato. Contro L’Onnipotente.”
Nuove lacrime bagnarono gli occhi di Draco senza mai scendere.
“Hanno sporcato di sangue innocente una scuola! Come si fa a prendersela con dei ragazzi?!?”
“Anche Voldemort l’ha fatto. Dimentichi la morte di Colin Canon? E quelle di altri tuoi compagni? Il giovane Fred Weasley, forse? Draco, non sei Dio. Non puoi tutto.”
Lui si lasciò cadere in ginocchio e finalmente pianse:”Poteva essere lei, Iride. In ogni volto di innocenti…vedo sempre il suo volto…o quello di Tom…E io voglio giustizia. La stessa giustizia che grida quel sangue sul marciapiede, sugli zaini…La voglio anch’io.”
Iride si inginocchiò di fronte a lui e l’abbracciò:”E l’avrai Draco. Così come la famiglia di quella ragazza. Troveranno il colpevole e sarà punito. Adesso calmati…sssshhhh…dormi…”
Quella notte il più luminoso degli dei scese sulla Terra. Guardò il volto teso nel sonno del suo Protetto e sperò che, almeno questa volta, il suo dono venisse accettato.
 
****************************
 
Passò la notte e Draco si svegliò come ai vecchi tempi. con una maschera di freddezza sul volto per difendersi da tutti.
Andò in Sala Grande dritto verso il tavolo dei Grifondoro. Lanciò l’indizio alla giovane Potter e le disse:”Tieni, Piattola due la Vendetta. Non voglio che in giro si dica che è colpa mia, se perdi anche la seconda prova. Spero che saprai sfruttare al meglio questo indizio.”
Fece per andarsene, ma venne bloccato dalla voce di James Voglio-Credermi-Figo Potter.
“Mia sorella non aveva bisogno del tuo aiuto, Mangiamorte. Le avevamo già detto tutto io e Albus. Ed Hermione l’ha aiutata molto con le sue conoscenze.”
Malfoy si girò:”Non sono un Mangiamorte, idiota. Quello che c’è tatuato sul mio braccio dalla nascita, non indica chi io sia veramente.”
Io sono l’Ultimo Oracolo, non un Mangiamorte.
“Io invece credo di sì. Sei tale e uguale a tuo padre: la feccia della società, degli assassini. Dei mostri.”
Gli occhi di Draco si tinsero di rosso. Nessuno poteva toccare la sua famiglia.
“Tu non sai niente di me o di mio padre, Potter. Non crederti figo solo per il nome che porti.”
“Strano, Malfoy. Stai parlando di te o di James?” intervenne Albus:”Non mi sembra che tu sia molto diverso.”
“Io porto con rispetto ed orgoglio il mio cognome, nonostante quello che i miei avi hanno fatto. Il figlio non è mai la copia del padre, e tu James Sirius Potter ne sei l’esempio lampante.”
“Che cosa vuoi dire, feccia?” gli disse a pochi centimetri dalla sua faccia.
“Che per quanto tu ti possa sforzare, non sarai mai famoso e importante come tuo padre. Per fortuna di San Potter me ne è bastato solo uno.”
“Sempre molto gentile, Draco” intervenne Harry alle sue spalle:”James, smettila di infastidire Malfoy. Per una volta aveva cercato di essere gentile.”
“Certo, papà” disse a denti stretti James.
“Lilian…non ti ho sentito ringraziare il signor Malfoy” disse duro Harry guardando sua figlia.
Draco sbuffò:”Non ho bisogno della sua gratitudine, Potter. Piuttosto, devo parlare con te di una cosa importante.”
“Certo, dopo colazione…”
“Adesso, Harry. Ho già rimandato troppo questa discussione.”
“Va bene, andiamo nello studio di Silente…”
“Ah, certo. Il Grande Ultimo Oracolo chiama e i poveri umani devono ubbidire. Patetico” sputò fuori come veleno James.
I muscoli di Draco si irrigidirono e guardò Hermione, ma lei teneva lo sguardo basso e le sue guance erano rosse per la vergogna.
Colpevole.
“Hermione mi ha detto tutto, sai? Ha scelto me, Malfoy. Sceglierà sempre me.”
Gli occhi di Draco divennero vitrei e spenti. Di nuovo una visione.
 
“La miglior difesa è l’attacco, Draco. Non dovrai mai subire le offese degli altri. Tu sei un Malfoy, i Malfoy non subiscono. Sono stato chiaro?”
“Certo, papà.”
Lucius si inginocchiò davanti a suo figlio, al suo vero figlio, e gli accarezzò la testolina platinata:”Lo so che sono spesso duro con te, figlio mio. Ma io voglio che tu cresca forte e sicuro di te. Io non potrò esserci sempre per aiutarti.”
“Lo so, papà. Diventerò forte, potente e sicuro come te. Promesso.”
“Sei un bravo figlio, Draco.”
 
La miglior difesa è l’attacco…Non devi mai subire…
“Sai, Potter…lo diceva anche il tuo caro zio morto. Il vecchio Ronald Weasley…Eppure…Ricordo ancora come Hermione gemeva sotto di me, come pregava me di farle toccare il cielo. Ricordo esattamente le sue promesse e ogni singolo secondo di passione avuto con lei” disse, ghignando:”Gli hai detto anche questo, Hermione? Gli hai detto che, tutte le volte che lui ti lascia, corri da me a farti consolare? Gli hai detto che non potrai mai amarlo come ami me?”
Hermione alzò di poco la testa:”Ti prego…smettila…” disse, senza un filo di voce.
“Sono tutte balle, Malfoy” ribatté James.
“Convinciti” detto questo seguì Potter nello studio del Preside.
 
“Che cos’hai fatto, Febo?” chiese Hermes.
“Ho solo racchiuso il suo dolore in un piccolo cassettino della sua mente. Gli ho solo ridato al forza di agire.”
Hermes gli sorrise e gli mise una mano sulla spalla:”Siam dei bravi Protettori.”
 
********************
 
“Allora, Draco…che cosa c’è di così importante?”
“Ronald Weasley è qui in mezzo a noi” disse con fare melodrammatico.
D’altronde era pur sempre il Protetto di Iride.
“Che cosa?”
“Certo, non lo sapevi? Era da un po’ che lo sospettavo e in questi giorni ne ho avuto la conforma. D’altronde, James e Albus non si comportano come dei Potter, ma come dei Weasley. Ed Hermione? Vogliamo parlare di lei? Sappiamo bene quanto non sia veramente innamorata di lui. Gliene ha fatte troppe per esserlo. Senza dimentica il fatto che tuo figlio mi ha avvelenato.”
Harry divenne livido in volto.
“Ops…scusa. Non te l’ho detto, vero? Ma lo faccio adesso: James mi ha avvelenato prima della prima prova. Sperava…come dire…di farmi fuori per diventare l’eroe indiscusso del Torneo. Ma, bando alle ciance…Vuoi fare qual è la parte buffa di tutto ciò?”
“Dimmela.”
“Sai chi l’hai fatto ritornare?”
“No, Draco.”
“Beh, questo è interessante…Perché sei stato tu, non è vero? Sei stato tu a chiamarlo a proteggere uno dei tuoi due figli maschi alla loro nascita, non è vero?”
“Io…Ho solo detto ad alta voce che…che avrei voluto che lui fosse lì con me a darmi coraggio…”
“Si chiama magia involontaria, Harry. L’hai richiamato dal sonno eterno e adesso abita il corpo di uno dei tuoi due figli. Quando, Harry?”
Gli occhi smeraldini di Harry si persero in quelli duri e argentati di Draco.
“Io…l’ho fatto a tutte e tre le nascite, Draco.”
 
*****************************
 
Draco se ne stava seduto sulla Torre di Astronomia a guardare tanti piccoli puntini camminare per i giardini di Hogwarts. Teneva il braccio sinistro scoperto dalle maniche e osservava la sua cicatrice.
Del Marchio ormai era rimasto solo quello: la forza e una parte di pelle più pallida attorno.
Lui non era quello. Non lo era mai stato. Aveva dovuto farlo
“Draco…stai…bene?”
Lui non si girò neanche a guardarla. Voleva farla sentire male, come quando lui si era sentito tradito da lei.
Dal suo stesso Cuore.
“Tu che dici, Hermione? Ho la faccia di uno che sta bene?”
“Mi dispiace…non avrei dovuto dirglielo, ma ero così arrabbiata con te…con Iride…”
Lui girò di scatto la testa:”Se Iride ti ha fatto quel discorso, aveva i suoi buoni motivi. No prendertela sempre con me, Hermione. Non sono il tuo capro espiatorio.”
“Mi dispiace…” sussurrò lei con le lacrime agli occhi.
No.
Questa volta non l’avrebbe abbracciata.
Stavolta o si faceva a modo suo o niente.
La guardò e i suoi occhi grigi divennero sempre più chiari:”Vieni al Ballo del Ceppo con me.”
Non era una richiesta, né un ordine. Era semplicemente un’affermazione.
“Io…James è il mio ragazzo. Ci devo andare con lui.”
“Lo sai che non asciugherò le tue lacrime come la prima volta, vero?” le disse duro. Ma entrambi sapevano che sarebbe andata così. Andava sempre a finire così.
“Ti prego…non insistere…”
“Vieni al Ballo con me, Hermione. Com’è giusto che sia.”
“Non posso…”
“Bene. Ci si vede in giro, Hermione.”
Fece per andarsene, ma lei lo trattenne per la manica:”Tu sarai sempre la mia miglior scelta, Draco.”
Lui la prese tra le braccia, la schiacciò contro il muro e la baciò con tutta la disperazione che possedeva.
Perché, in fondo al cuore, sapeva di non poter essere arrabbiato con lei.
“Tu sarai sempre la mia unica scelta, Hermione.”
Si allontanò da lei, scottato dal suo amore.
Si allontanò, convincendosi che l’aveva baciata perché voleva farlo e non perché lei, con la sua magia oscura, l’aveva obbligato.
Lui poteva farcela senza di lei. Lui aveva Tom, Blaise, Theo…Iride.
Iride…Ci verresti al Ballo del Ceppo con me?la chiamò telepaticamente.
Oh, cielo. Si!!!!!!!!!!! E posso ingozzarmi di cibo?
Ovviamente.
Fuck Yeah!


   
 
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