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Autore: chian    22/05/2012    3 recensioni
Damon, è ancora innamorato di Elena, ma Elena amerà sempre e solo una persona: Stefan.
Cosa farà allora il nostro amatissimo Damon?
Riuscirà a dimenticare Elena?
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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The BAD GENTLEMAN

 

Era già calata la notte quando Sarah si mise in macchina alla volta del pensionato.

Era stata una giornata molto lunga per lei, il ritardo della mattina l'aveva costretta a lavorare fino a tardi e ora l'unica cosa che desiderava era un bel bagno caldo, un bel bicchiere di bourbon e un po' di sano sesso.

Al solo pensiero di riprovare quei forti fremiti e quelle forti sensazioni della notte precedente, un forte calore pervase il suo corpo e pensieri impuri iniziarono a martellarle in testa.

Damon l'aveva compresa subito, aveva compreso la sua smania di godimento, quasi come se la conoscesse da tempo: esperto, l'aveva portata più e più volte al piacere e ora, come un bambina golosa che vuole un altro pezzo di torta, lei ne voleva ancora.

Voleva sentire il calore di quelle mani, dalla pelle cosi morbida ma dal tocco cosi rude, scaldare il suo corpo.

Voleva gridare il suo nome, supplicarlo di farla sua, ancora e ancora, senza alcuna sosta, fino a sentirsi stremata, senza forze.

Lussuria, pura lussuria, ecco cosa c'era tra di loro e cosa ci sarebbe stato.

Entrambi erano stati chiari: nessun coinvolgimento sentimentale, solo semplice e puro divertimento.

Pura e semplice distrazione.

Da quando era tornata dalla Georgia, grazie a Damon, i brutti ricordi di quel periodo sembravano essere cosi lontani.

Lui aveva il potere di farle dimenticare qualsiasi cosa, con lui poteva essere libera, libera di essere se stessa e non quella ragazza che tutti volevano che fosse.

Iniziò a piovere e le nubi coprirono la luna rendendo il paesaggio circostante ancora più oscuro.

La strada sterrata che portava al pensionato divenne fangosa in pochi minuti e la macchina di Sarah iniziò a sbandare scivolando su di essa.

Tentò in ogni modo di fermarla ma i suoi tentativi furono del tutto vani.

La macchina arrestò la sua corsa solo quando andò a sbattere a un grosso sasso sul ciglio della strada.

“No!”. Sarah, un po' spaventata ma del tutto incolume, slacciò la cintura e scese dalla vettura per ispezionare i danni.

La carrozzeria sembrava apposto, ma la ruota anteriore sinistra era completamente a terra.

L'impatto con il masso sicuramente aveva fatto si che si squarciasse.

La pioggia scendeva sempre più forte e Sarah decise di ritornare in macchina per chiamare aiuto, non poteva cambiare la ruota sotto quel diluvio universale.

Prese il suo cellulare dalla borsetta, ma sul display di esso capeggiava la scritta “Solo chiamate di emergenza”.

La ragazza sbuffò dando un lieve pugno al volante “Oggi è proprio la mia giornata fortunata!” esclamò.

Rimase in quella macchina per circa un ora, aspettando invano che la pioggia cessasse o diminuisse così da poter cambiare la ruota.

Cosi nell'attesa, tirò giù il sedile e si addormentò.

A un certo punto qualcuno bussò sul finestrino facendola ridestare improvvisamente.

“Serve aiuto?” gridò l'uomo all'esterno della vettura.

Sarah si sollevò a sedere e tirò giù leggermente il finestrino.

Notò subito che la pioggia era cessata.

“No non si preoccupi. Ho solo la ruota a terra, ma ora che ha smesso di piovere posso tranquillamente cambiarla” rispose gentilmente la ragazza.

Non riuscì a intravedere bene il volto dell'uomo nell'oscurità della notte, ma fu colpita dal suo tono di voce caldo e tranquillo.

“Allora l'aiuto!”

“No veramente, non è necessario, faccio da sola!” ribatté Sarah.

Era sempre diffidente con gli estranei, anche se quell'uomo appariva gentile e disponibile lei sapeva benissimo che spesso dietro le apparenze ci poteva essere dell'altro.

La sua esperienza in Georgia ne era stata la dimostrazione.

“Oh suvvia, si faccia aiutare. Non capita tutti i giorni di poter salvare una pulzella in difficoltà. Un suo rifiuto Sarebbe un duro colpo per me e la mia autostima”.

Sarah scoppiò a ridere. “Che vuoi che succeda, è cosi simpatico!” pensò.

“E va bene!” disse uscendo dall'auto.

Quando si trovò col viso di fronte a lui, si perse ad ammirare la sua bellezza.

Alto, capelli corti leggermente mossi, bocca carnosa e barbetta incolta, non aveva niente da invidiare a un dio greco, pensò Sarah.

“Almeno posso sapere il nome del mio salvatore?”.

“Certo. Mi chiamo Nik. E io posso sapere il nome della pulzella che sto salvando?”

“Sicuro. Io sono Sarah”.

“Bé Sarah, so che è una situazione un po anomala, ma è un vero piacere conoscerti! Sono arrivato da poco a Mistyc Falls e non ho avuto modo di conoscere molte persone”.

Klaus strinse la mano alla ragazza e le sorrise.

Il suo amico aveva proprio ragione, da vicino era ancora più bella.

Chissà perché le Gilbert avevano tutto quel fascino! Erano ammalianti!.

“Che ci fai a passeggio a quest'ora Nik?”

“Mi piace passeggiare nell'oscurità. Il buio mi affascina, è misterioso”.

Ci vollero pochi minuti per cambiare la ruota.

“Ecco fatto! Ora puoi tornare a casa!” esclamò l'ibrido aprendo la portiera della vettura alla giovane.

“grazie Nik!”disse Sarah sedendosi in macchina.

L'ibrido richiuse la portiera e si chinò verso l'apertura del finestrino.

“Magari ci possiamo vedere al Grill per bere qualcosa una di queste sere. Cosi potrei anche sdebitarmi per l'aiuto! Magari......”

Ma Klaus la interruppe prontamente: le prese la mano e ne baciò il dorso dolcemente, fissandola dritta negli occhi.

Ci volle poco a capire che era piena di verbena in corpo. L'odore della sua pelle non lasciava alcun dubbio.

“Non devi sdebitarti! È stato un piacere poterti aiutare. Sai sono un uomo all'antica, non avrei mai potuto andarmene lasciandoti in difficoltà. Sarò molto felice di rivederti!”

Sarah sorrise davanti a quel gesto d'altri tempi.

“Bene, allora ti lascio il mio biglietto da visita, cosi quando sei libero mi fai una chiamata e ci mettiamo d'accordo!”.

“Certo va benissimo. Non vedo l'ora!” esclamò klaus con un sorriso sornione.

Sarah si voltò verso il sedile di fianco al suo, aprì la borsetta alla ricerca del suo biglietto da visita. “Ecco a te! Vuoi un passaggio a casa?”

“No grazie Sarah, continuo la mia passeggiata. A presto!”

Sarah accennò un sorriso, mise in moto e partì alla volta del pensionato.

“Ci rivedremo prestissimo Sarah, puoi starne certa. Ma non sarà un incontro cosi piacevole!” mormorò klaus guardando la macchina allontanarsi.

 

 

“Finalmente. Ma che fine avevi fatto? Ti ho chiamato un casino di volte!” esclamò preoccupato Damon raggiungendo Sarah all'ingresso del pensionato.

“Scusami, ma ho fatto tardi a lavoro e poi ho avuto un piccolo problema con la macchina, causa pioggia, ma tutto si è risolto per il meglio!”.

Il volto di Damon divenne rilassato. Aveva temuto il peggio quando lei non era tornata al pensionato e non aveva risposto al cellulare. Aveva pensato che le fosse successo qualcosa forse per mano di Klaus, degli ibridi. Maledette paranoie, pensò.

“Ti sono mancata cosi tanto?”disse lei avvicinando le sue labbra a quelle del vampiro.

“Un po', non vedevo l'ora che tornassi a casa. Stamattina abbiamo lasciato in sospeso una cosina..” disse accarezzandole una gamba sotto il vestito. “eravamo arrivati qui se non sbaglio....” sussurrò Damon prima di baciarla con passione.

La prese in braccio e la portò sul divano, e li la fece sua.

 

 

Solo il luccichio delle fiamme illuminava il grande salone.

Solo i loro respiri profondi e rilassati riempivano il silenzio.

Due corpi nudi e abbracciati cercavano di ritrovare un po' di giusto riposo dopo tutto quel movimento sfrenato.

Damon accarezzava i capelli di Sarah, e lei si beava di quelle attenzioni.

“Menomale che avevamo detto niente coccole!” sussurrò la giovane.

“Ci stiamo solo rilassando...” replicò sorridendole Damon.

“Qui a Mistyc Falls ci si rilassa gia abbastanza per i miei gusti!”.

“Su, non dire cosi, vivere a Mistyc Falls ha anche i suoi pregi!”.

“E quali sarebbero?”.

“Per esempio incontrare un uomo come me!”

“Ma come sei modesto mister Salvatore!”

Damon sorrise.

“Dico solo la verità, dove lo incontri un uomo cosi, con questo fascino e questo charm?”

Sarah si scostò lievemente da lui per guardarlo negli occhi.

“L'ho già incontrato, stanotte!” disse alzandosi e andando verso il mobiletto dei liquori.

Damon rimase confuso da quella frase.

“Chi hai incontrato stanotte?” chiese alla ragazza che di spalle a lui versava del borboun in due bicchieri.

“Un uomo molto affascinante, mi ha aiutato a cambiare la ruota alla macchina. È stato gentile. Ha detto che si è trasferito da poco qui e che non conosce molte persone. ”.

Damon scattò verso di lei e si posizionò alle sue spalle.

La ragazza si voltò e trovandoselo a poca distanza si spaventò. “Ma come....?”

“Ti ha detto come si chiama?” chiese Damon secco con l'espressione di nuovo preoccupata.

“Si... si... “ balbettò Sarah un po spaventata dalla sua reazione “Ha detto di chiamarsi Nik”.

“Nik....” ripeté Damon a denti stretti.

“Damon ... c'è qualcosa che non va?”

Damon la guardò negli occhi e notò subito la sua espressione spaventata.

“No no, è solo che non voglio dividerti con nessun altro!” esclamò per ristabilire la normalità. Non voleva si insospettisse di qualcosa.

“Tutto qui? Sembri preoccupato!” continuò lei ancora confusa.

Damon le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio facendo cosi scontrare i loro corpi.

“No, ma che dici? È solo che voglio che ti diverti solo con me, voglio essere io a farti godere!”.

Il respiro di Sarah si fece irregolare. Damon le provocava delle sensazioni incredibili.

La sua sola voce faceva risvegliare l'istinto animale che c'era in lei e riusciva a sgomberare la sua mente da qualsiasi pensiero.

“ E allora fammi godere!” mormorò la ragazza succhiandogli il labbro inferiore.

“Dammi solo un minuto, devo fare una telefonata! Intanto vai in camera e aspettami li!”disse prima di baciarla con passione.

“Non farmi aspettare troppo bad boy!”

Appena Sarah lasciò il salone per raggiungere il piano superiore, Damon afferrò il telefono e compose il numero del fratello.

“Damon dimmi!”

“Penso che Klaus sia tornato!Tieni gli occhi aperti. Ci vediamo qui domani mattina”.

 

 

“Eccovi qui amici miei!”

Venti ibridi stavano in piedi davanti a Klaus con un espressione di adorazione.

L'asservimento era il legame che li univa a lui, si sentivano in debito con lui, con colui che li aveva salvati dalla maledizione della luna piena.

“Vi ho chiamati a me perché il momento della vendetta è arrivato. Mi riprenderò ciò che è mio, punirò chi ha osato tradirmi e voi mi aiuterete in ciò!”.

Tutti applaudirono a quelle parole.

Klaus soddisfatto si girò verso l'amico.

“Preparati, hai bisogno di nutrirti per bene. Domani tutto avrà inizio!”.

 

 

Note: eccomi tornata!!! lo so è una schifezza!!! vi avevo promesso azione, ma mi mancava un po l'ispirazione, e questo è quello che è venuto fuori dalla mia testolina bacata!

Spero di riprendere ad aggiornare con costanza ora che ho qualche impegno in meno!

Ringrazio comunque quei tesori che mi seguono sempre: siete magnifiche e vi voglio bene!

Un ringraziamento va anche alle persone che seguono in silenzio, a quelle che hanno aggiunto la storia tra le seguite, tra le preferite e le ricordate! Aumentate sempre di più, e questo mi rende felicissima!

Un bacio va alle persone che recensiscono, vi adoro perché senza di voi non so proprio come farei!

Spero di non avervi deluso troppo con questo capitolo!

Cercherò di fare meglio nel prossimo!

Mi scuso per eventuali errori.

Un bacio enorme

alla prossima!

Chian

 

ps. ricordo l'altra mia fanfiction “Una nuova vita” categoria cast vampire diaries (cercherò di aggiornarla oggi stesso).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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