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Autore: heytherereds    22/05/2012    3 recensioni
E' la storia di Jessica, una ragazza che ha da poco perso l'amore della sua vita. Ha 17 anni, vive a Manhattan e il resto lo scoprirete leggendo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jessica's Thoughts.

 
Ci saranno minimo 40 gradi ed io sono in giro con una tuta più pesante del piumone di casa mia. Ok, fino ad ora va tutto bene. Eccomi davanti l'ottantaseiesima strada di Manhattan, vicino Central Park, come mi aveva detto Justin. Busso. Dall'interno provengono strani rumori, dallo sbattere di una porta alla caduta di un oggetto di almeno 20 chili. 
Justin: -STO ARRIVANDOOOOOOOOOOOO- Urla dopo l'ennesima volta che busso al campanello.
Finalmente apre e mi compare davanti un idiota: come potrei definirlo diversamente?
Ha avuto la mia stessa idea, anche lui in tuta. 
Justin: -No ma non fare complimenti, se preferisci guardare il film dallo stipite della porta fai pure- Mi dice in tono divertito mentre fa per sedersi sul divano bianco. Chiudo la porta alle mie spalle e lo raggiungo. 
Jess: -Mangeremo qualcosa, vero?- Lo sfido a dirmi di no.
Justin: -Ordina una pizza, intanto cerco un film- Dice mentre mi passa il suo cellulare.
Chiamo la pizzeria del padre di John, così ne approfitto per dargli un saluto. E' da tanto che non li sento. Passano almeno dieci minuti prima che possa ordinare davvero.
Jess: -OOOH, CHE PIZZA VUOI?- Gli urlo dalla cucina mentre è ancora intento a svaligiare il mobile del salone.
Justin: -Ma che ne so, una capricciosa- 
Jess: -Va bene, non ti agitare! Due margherite all'ottantaseiesima strada di Manhattan, riconoscerà la casa del dottor Bieber- Saluto con un sorriso stampato in faccia il signor McCartney e ritorno di là.
Jess: -Ho ordinato due margherite- Mi siedo di nuovo sul divano e mi tolgo le scarpe.
Justin: -Mi sembra di averti detto di volere una capricciosa- Si alza da terra con un DVD in mano, con aria vittoriosa.
Jess: -Si vabè, è lo stesso. Comunque, che film dovremmo guardare?-
Justin: -''La nona porta'' ti sta bene, o è troppo pauroso per te?- 
Jess: -Dovresti farla a te stesso questa domanda- Gli dico sfacciatamente.
Il film inizia, spegne le luci e si siede accanto a me. 
Justin: -Se hai troppa paura, accendo la luce se vuoi- 
Gli dò una cuscinata sul braccio, poi sorride.
Avrò visto centinaia di volte questo film, ma devo ammettere che un pò di paura ne ho.
Sono in una casa che è stata abbandonata per almeno due mesi insieme ad un tipo che ho conosciuto questa mattina, il mio stomaco sembra stia implorando per ricevere cibo e l'unica luce presente in quella camera proviene da un film dell'orrore. Insomma, va tutto bene.
''Dlin, Dlon" 
Faccio un salto dal divano. Ero troppo concentrata sul film, cavolo. Va ad aprire Justin, prende le pizze e torna sul divano.
Justin: -Ma è una palla questo film. Che gusti aveva mio padre!- Dice spegnendo la tv per poi dare un morso ad un pezzo della sua pizza.
Jess: -Sicuro? O forse hai troppa paura per continuare a guardarlo?-
Justin: -Ho visto con che faccia guardavi il film. Ti ho fatto solo un favore a spegnere la tv- E' così sicuro di sè che mi verrebbe da prenderlo a schiaffi. Ma ha un sorriso che è la fine del mondo.
No, non è vero. Scuoto la testa come se volessi mandar via quel pensiero e torno ad addentare la mia pizza. Nel giro di due minuti nel cartone non resta altro che un pezzo di basilico. Justin mi guarda scioccato. 
Justin: -Sei una ragazza, o uno di quei camionisti che alle fiere fanno a gara per chi mangia più in fretta?-
Jess: -Sei tu che sei una femminuccia, guardati. Dai un morso alla pizza ogni cinque minuti- Indico la sua pizza quasi del tutto intera.
Justin: -Stavo solo cercando di fare la parte di quello educato- Mi guarda deluso.
Jess: -Per quale motivo?- Rubo un pezzo della sua pizza, il mio stomaco è ancora vuoto.
Justin: -Non lo so nemmeno io, al diavolo la buona educazione!- Prende la sua pizza e la piega in due, poi la porta direttamente alla bocca.
Justin con i suoi modi di fare idioti, mi ricorda troppo Johnny. 
Non è che lo sto rimpiazzando, vero?
  
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