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Autore: chandelora    22/05/2012    1 recensioni
Quattro ragazze: Davon, Amy, Emme e Lily.
Cinque ragazzi: Louis, Niall, Harry, Liam e Zayn.
Due appartamenti, un unico piano.
Cosa può succedere?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente Emme pensò di proporre durante il pranzo un piano d'azione.
Insomma erano in quattro e dovevano dividersi le mansioni in casa, in più bisognava che si cercassero un lavoro o non si sarebbero mai potute permettere quell'appartamento.
"Secondo me è il caso di fare il quadro della situazione!" dichiarò quindi.
"Cioè?" la guardò Devon smettendo di mangiare.
"Sarebbe meglio dividere i compiti di ognuna di noi! Giusto per riuscire a non trasformare la casa in una giungla!" si spiegò.
"Giustissimo Em! Dovremmo fare un mega cartellone con scrit-" iniziò Amy eccitata.
"No, niente cartelloni! L'asilo è finito da un po' Amy..." la interruppe Devon sistemandosi gli occhiali da vista.
"Dev te l'ha mai detto nessuno che sei la persona più inculenta di questo mondo?" la rimbeccò Lily sventolandole il dito sotto il naso.
"Si Lily, sempre tu!" le fece l'occhiolino provocando la risata di Emme.
"In ogni caso come procediamo?" tornò seria Em.
"Ovviamente a me toccherà la cucina visti i soggetti..." sospirò Devon.
"Io potrei fare la spesa!" si propose Amy.
"Io faccio le lavatrici!" disse la riccia.
"Quindi io dovrei stirare?" si lamentò Em.
"No, per carità! Ci bruceresti i vestiti!" scherzò Amy.
"Allora cosa faccio?" chiese.
"Se vuoi ci possiamo scambiare!" le sorrise disponibile Lily.
"Grazie!" ricambiò Em.
"Una volta a settimana però ci saranno le pulizie generali e tutte parteciperemo!" esclamò Amy guardando Devon.
"Va bene,  va bene..." l'interessata alzò le mani in segno di resa.
"Approposito, non è che andresti a fare la spesa?" chiese Devon ad Amy che annui.
"Cosa manca?" si informò.
"La lista è attaccata al frigo!" fece cenno con il capo.
Amy, senza nemmeno preoccuparsi di cambiarsi la comoda tuta che indossava, prese il foglio ed uscì di casa.
Arrivata al supermercato lesse ciò che mancava e le venne quasi da piangere pensando di non aver lasciato che un'altra si prendesse quell'incarico.
Bisognava comprare molta roba il che comportava farsi la strada di ritorno più nove piani di scale con decine di borse.
Recuperato tutto il necessario e pagato alla cassa, la poverina di diresse verso il bel condominio trascinando con se diversi sacchi pieni di roba.
Prima di iniziare a farsi la prima rampa di scale si riposò e guardò l'ascensore con sguardo sognante: aveva finito i soldi.
Arrivata al secondo piano già esausta, pensò di telefonare alle ragazze perchè la venissero ad aiutare ma qualcuno le sfiorò una spalla facendola sobbalzare. Immediatamente la giovane si voltò e vide Harry Styles in persona.
"Hei, ti serve una mano?" le sorrise affabile.
Amy non rispose, incantata da quello sguardo dolce.
"Hei?" ridacchiò il ragazzo sventolandole una mano davanti agl'occhi.
"Eh?" scese dalle nuvole arrossendo.
"Ero in ascensore e ti ho vista salire le scale carica di borse!" le spiegò gentilmente.
"Già..." rispose nervosa.
"Quindi?" si intenerì.
"Beh è piuttosto imbarazzante, ma..." iniziò a guardarsi i piedi.
"Ma?" la spronò curioso.
"Non avevo più soldi per l'ascensore!" sussurrò pianissimo coprendosi il viso con le mani.
"Io l'ho già pagato se vuoi!" fece cenno all'ascensore di cristallo.
"No! Ma ci mancherebbe, cioè sei molto gentile, davvero, e non che io non apprezzi, però sono soldi tuoi e io non vorrei approfittare e poi mi mancano solo altri sette piani che non sono molti e comun-" blaterò gesticolando furiosamente.
"In ogni caso sarebbe da stupidi farsi un altro centinaio di scale e non accettare la mia proposta! Soprattutto visto che abitiamo allo stesso piano!" la interruppe poggiandole una mano sulla spalla.
"Si, beh..." arrossì furiosamente Amy.
"Io vado!" si avviò verso l'ascensore che aveva bloccato.
"Vieni o no?" la guardò sorridente.
Amy ci pensò qualche secondo, poi annuì iniziando a prendere i sacchetti. Harry, da galant'uomo qual'era, le fu subito vicino e l'aiutò con la miriade di borse che portò nell'ascensore.
Durante il breve tragitto che separava il secondo piano dal nono Amy non riuscì a spiaccicare parola e Harry dal canto suo non fece altro che ghignare divertito da quella povera ragazzina.
Le porte dell'ascensore si aprirono e i due uscirono. 
"Grazie! Per le borse, per l'ascensore, per la gentilez-" lo guardò grata.
"Frena, frena! Mi ringrazierai quando avremo portato dentro la roba!" le fece l'occhiolino.
Amy, per non svenire, fu costretta a voltarsi verso la porta. Con le mani tremanti riuscì ad infilare le chiavi nella serratura quindi ad aprirla.
Quello che le si parò davanti agli occhi fu tanto divertente quanto imbarazzante: Lily  stava stirando cantando a squarciagola, Devon piantava dei chiodi nei muri appendendo i quadri storti ed Em le andava dietro raddrizzandoli esaperata.
Harry immediatamente scoppiò a ridere attirando l'attenzione su di se e di conseguenza anche su Amy.
"Non un'altro!" sibilò Devon scocciata ricevendo una gomitata da Em.
"Amy!!!!! Lui è...?" boccheggiò Lily togliendosi la ridicola bandana che aveva in testa e liberando una cascata di boccoli castani.
"Sono Harry Styles, molto lieto!" si presentò cortese.
"Io sono Emme" alzò una mano in segno di saluto.
"Devon!" lo guardò negli occhi.
"Lily!!! Tanto piacere!!! Anche tu sei uno dei nostri vicini????" si informò curiosa.
"Esattamente!" sorrise.
"La mettiamo via o no la spesa?" si avvicinò Devon indicando le borse in mano al giovane e ad Amy.
"Dove le porto?" le chiese lui.
"Faccio io!" gliele prese di mano e si diresse in cucina, seguita da Amy.
"Ho sbagliato qualcosa?" esclamò guardandole andare via.
"Non ti preoccupare qui è sempre così!" lo tranquillizzò Lily.
Intanto in cucina Amy non aveva ancora aperto bocca.
"Amy?" la chiamò Devon preoccupata.
"Cosa?" rispose flebilmente.
"Qual'è il problema?" le si avvicinò cauta.
"Non c'è nessun problema!" scosse la testa ricevendo lo sguardo dubbioso di Dev.
"E' che lui ha chiesto il vostro nome, ma il mio no! Era come se fossi invisibile appena vi ha viste e -" iniziò a versare un fiume di parole.
"Amy, non di nuovo! Ne abbiamo già parlato!" la bloccò.
"Lo so... Solo che a volte vorrei essere forte come te o interessante come Em o bella come Lily!"  si rattristò.
"Hei, tu hai tutto questo! Sei solo troppo sciocca per vederlo!" le sorrise scompigliandole i capelli color caramello.
"Scusate, disturbo?" domandò Harry entrando in cucina.
"Giusto un po'..." lo guardò in cagnesco la bruna.
"Dev! Ti prego..." la supplicò Amy.
"Volevo soltanto salutarvi!" le informò.
"Ciao!" ricambiò Dev  lasciando la stanza.
"Non le piaccio eh?" tentò di farla ridere il ragazzo.
"Non le piace mai nessuno!" alzò le spalle facendolo ridere.
"Mi accompagni alla porta o devo andare da solo?" domandò dolcemente.
"Scusami! Vieni con me!" fece strada la  giovane notando che le altre si erano probabilmente chiuse in camera.
Arrivati alla meta, Amy aprì la porta facendo passare il riccio.
"E' stato un piacere! Alla prossima!" la salutò con la mano uscendo.
"Anche per me..." sussurrò dopo aver chiuso la porta.
Per qualche istate Amy non si mosse, poi il bussare della porta la risvegliò.
Ancora Harry Styles.
"Ti serve qualcosa?" mormorò curiosa.
"Non mi hai nemmeno detto come ti chiami!" rise imbarazzato.
"Io?" balbettò stranita.
"Non so, vedi qualcun'altro?" la guardò intenerito.
"Sono Amy!" arrossì.
"Bel nome!" si complimentò sincero.
"Ehm... Grazie!" assunse un colore tendente al cremisi.
"Allora ci si vede, vicina!" le diede un buffetto sulla guancia.
"Ci si vede!" rispose sorridente.

 
  
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