“mamma, pensi davvero che dovrei chiamarlo? Insomma, non è corretto, lui sta per sposarsi” Allie sbuffò seduta sulla poltrona di pelle nera dall'altro lato della scrivania
“Alice, dovete chiarire la situazione non credi? Almeno per dirvi non succederà mai più” Eleanore, la madre di Allie, parlava senza staccare gli occhi dallo schermo del computer, doveva assolutamente finire quel maledetto planning
“odio quando mi fai ragionare” sbuffò nuovamente la ragazza alzandosi dalla poltrona. Eleanore sorrise alzando lo sguardo per osservarla, in quei quattro giorni che aveva passato insieme non aveva fatto altro che chiedere consigli su questo fantomatico ragazzo, era il primo di cui sentiva parlare dopo Jared.
“ci vediamo a cena mami? Vado a fare una passeggiata e magari dello shopping” disse avvicinandosi alla donna per darle un bacio sulla guancia
“ti porto da Pastis ok?” rispose lei ricambiando il bacio della figlia, Allie si limitò a sorridere ed uscì a passo spedito verso l'ascensore.
“si può sapere perchè sei perennemente incazzato in questi giorni?” Joe osservava il fratello armeggiare con i lacci delle scarpe
“perchè è tutto uno schifo Joe, non trovo soluzione a niente” borbottò appoggiandosi allo schienale della sedia
“potevi almeno farti lasciare il suo numero” sussurò il fratello sorridendo
“non è solo quello Joe, è che più ho bisogno di rallentare con il matrimonio più tutto si accelera, Dani mi sommerge di sms per i fiori, il catering, la location, per dirmi che ha finalmente fatto l'ultima prova dell'abito” Kevin chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, sapeva che doveva dare un senso a tutta quella strana situazione, ma se da un lato c'era l'amore profondo e sicuro di Danielle, dall'altro c'erano i brividi e l'intrigante mistero di Allie che non gli dava pace
“parlaci Kev, dille di dare uno stop temporaneo ai preparativi, altrimenti ti troverai in men che non si dica su quell'altare pieno di dubbi” Joe gli diede una pacca sulla spalla, inforcò gli occhiali da sole ed uscì dalla stanza.
Ogni volta che attraversava le strade affollate di Manhattan, si chiedeva come sarebbe stato se non avesse deciso di tornare a Los Angeles, se non avesse scelto di scappare dalla città che non dorme mai, se non avesse chiuso il suo passato in quattro scatoloni da chiudere in soffitta e avesse avuto il coraggio di affrontare la grande mela. Frugò nella borsa per qualche istante, ne estrasse l'iPhone e scorse veloce la rubrica, si soffermò qualche istante sul nome a caratteri cubitali di Kevin, poi scorse di nuovo verso l'inizio. Qualche squillo e poi finalmente quella voce
“Al? Sei di nuovo in pausa da tua madre?” la voce di Jade era forte e squillante come al solito
“giro di shopping e schiarimento di idee” rispose fermandosi ad osservare una vetrina
“chiamalo e basta no? Al massimo vi mandate a quel paese e basta, ma almeno vi siete parlati, ora scusa ma dopo questa perla di saggezza devo tornare alla faccia di questa futura sposina” borbottò Jade chiudendo di punto in bianco la telefonata e tornando ad armeggiare con ombretti e mascara
“perfetto” sbuffò Allie fissando attonita lo schermo del telefono. In fondo cosa le costava? Lei era quella senza peli sulla lingua e senza mezza misure, perchè si stava facendo tutti quei problemi?
“pronto?” il telefono di Kevin aveva cominciato a vibrare e lui svogliatamente aveva risposto senza nemmeno guardare il numero sullo schermo
“fai una passeggiata con me?” una richiesta al quanto bizzara, poche parole che non gli fecero capire chi ci fosse dall'altro capo del telefono
“scusi?” balbettò tirandosi seduto sulla sdraio attirando gli sguardi curiosi di Nick e della madre, Joe ronfava beatamente
“mi dai del lei? Kevin hai capito chi sono?” Allie sbuffò facendo poi un lungo sorso dalla tazza di carta che stringeva tra le mani
“Allie?ehi ciao” disse scattando in piedi e sparendo in direzione della sua camera
“sto passeggiando per New York, mi fai compagnia? Ti porto a vedere alcuni dei posti che mi piacciono di più” disse continuando a camminare tra la gente guardando distrattamente le vetrine
“ci sto, poi però sarà il mio turno” a kilometri di distanza era comunque riuscita a strappargli un sorriso.
“tra quanto torni?” erano stati al telefono almeno un'ora e mezza, avevano attraversato le strade caotiche di Manhattan, passeggiato nel verde di Central Park e guardato le vetrine di negozi tra chiacchiere e risate
“tra tre giorni” disse dando un rapido occhio all'orologio, doveva avviarsi verso la casa della madre
“non mi hai ancora detto cosa ci fa a New York” disse Kevin alzandosi finalmente dal letto
“sono venuta a trovare mia madre, i miei sono separati e lei vive e lavora qui, così ogni tanto vengo a passare del tempo con lei” rispose Allie con un sorriso
“si possono fare altre domande personali?” lo sentì ridacchiare dall'altro capo del telefono
“te ne concede solo un'altra, e mi riservo la facoltà di non rispondere, quindi pensaci bene” si era allungata verso il bordo della strada, il braccio alzato e il tentativo di chiamare un taxi
“facciamo una semplice allora, composizione familiare” Allie sorrise, nel frattempo era riuscita a prendere un taxi, borbottò velocemente l'indirizzo al taxista e poi riprese la conversazione
“uhm, allora a Los Angeles la composizione familiare è un padre, una matrigna, una sorellastra, un bulldog e due meravigliosi zii, a New York posso vantare una madre, un fidanzato di madre e altri tre altrettanto meravigliosi zii” disse la moretta appoggiando la testa al sedile
“Al devo salutarti, ci sentiamo ok?” disse Kevin cambiando improvvisamente tono di voce, Nick era comparso cupo e irritato sulla soglia della sua camera
“non ti ha mai detto nessuno che si bussa?” disse il ricciolino abbandonando il suo iPhone sul comodino
“hai visite” sbottò il fratellino con le braccia incrociate davanti al petto
“è Dani, ma sta tranquillo, non le ho detto che sei al telefono con un'altra ragazza da quasi due ore” continuò prima di sparire sulle scale. Kevin sbuffò sembrava fosse tutto fatto apposta per metterlo alla prova, si chiuse la porta della camera dietro le spalle e seguì i passi del fratello
“ciao Kevin, ho una magnifica sorpresa” Danielle gli si era letteralmente gettata al collo e lui non potè far altro che ricambiare l'abbraccio
“prepara lo zaino partiamo per New York tra due ore, sono riuscita ad avere un appuntamento con una delle più brave e famose Weeding Planner di tutti gli Stati Uniti!” era così felice che non la smetteva di sorridere, e mentre lei rideva a lui si contorceva lo stomaco, non le aveva chiesto di rallentare il tutto?
“Dani, pensavo di essere stato chiaro” disse guardandola serio in volto
“Kevin ti prego, ottenere un appuntamento con Miss Eleanore Goldwin è praticamente un miracolo” stava cercando di convincerlo con quello sguardo dolce a cui lui non sapeva dire di no, ed anche quella volta ci era riuscita
“dammi un po' di tempo per prepararmi” sbuffò ritornando in camera sua