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Autore: Abirthofbrokendreams    23/05/2012    1 recensioni
Evelyn, una giornalista Echelon a Los Angeles. Jared e Shannon, finalmente a casa, si godono le vacanze. Cosa succederà quando le vite dei tre si incroceranno?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi non muore si rivede! Lo so, sono una persona orribile, non so neanche quanti mesi sono passati dal quarto capitolo e probabilmente vi siete scordati di questa storia. Voglio informarvi però che stavolta mi sono davvero messa d'impegno. Il sesto capitolo lo scriverò oggi perciò sarà qui già domani! Stavolta vi vizierò perchè il fatto che la scuola sta ormai finendo e ho molto più tempo a disposizione mi permette di dedicarmi finalmente a questa storia. Sorridete! E ora vi lascio a questo capitolo che non mi convince molto, ma giusto perchè è un po' scialbo. Il prossimo sarà una bomba ;) Un bacio e buona lettura.



 Your honesty like a back that hides a knife.

Non so cosa sia accaduto a Jared. Di solito mi confessa tutto, qualsiasi cosa. Dalla più stupida alla più importante. Se ha deciso di non parlarmi di quello che lo tormenta, significa che riguarda me. E sono più che sicuro che c’entri anche Evelyn. Lei sembra non sapere niente, anche se mi sono accorto dello sguardo che ha quando c’è Jared. Sembra sempre a disagio, come se la presenza di mio fratello la mettesse sotto pressione,  e credo sia esattamente così. So a chi rivolgermi per scoprire qualcosa, ma sono sicuro che non mi piacerà affatto.
 

***

 
Shannon rimise in ordine la casa dopo la sfuriata con il fratello. Era rimasto solo, tormentato dalla voglia di capire cosa aveva reso Jared così nervoso e irascibile. Perciò decise di far visita a Tomo, per capire se lui sapeva qualcosa. Arrivò subito in auto a casa del chitarrista e suonò il campanello. Vicki andò ad aprire e lo fece accomodare. Shannon rimase seduto sui divanetti del salotto, tormentandosi le dita per quanto fosse nervoso e impaziente. Il chitarrista fece il suo ingresso nella stanza e salutò calorosamente il suo migliore amico, accomodandosi poi sul divano di fronte a lui e chiedendogli il motivo della sua visita. Shannon rispose immediatamente, senza giri di parole.
“Ho bisogno di sapere cosa c’è che non va in Jared.” Disse, più serio che mai. Tomo lo guardò stranito.
“Che vuoi dire?”
“Sento che mi nasconde qualcosa, e in questo c’è di mezzo Evelyn. Non ti sei accorto di come la guarda? Sembra che sia sempre in allerta quando c’è lei.” Tomo rimase un attimo a pensare, guardando per terra.
“Se sai qualcosa Tomo, devi dirmelo. Non posso andare avanti così, abbiamo iniziato a litigare e non voglio che si ripeta. Tu sei l’unico al quale Jared confesserebbe qualcosa che non può dire a me.” I due si guardarono intensamente. Shannon con uno sguardo disperato, Tomo con lo sguardo di chi non sa se sputare fuori quello che ha dentro o no. Alla fine fece la sua scelta.
“Senti, Shan, siamo amici e non voglio vederti così tormentato. Ma Jared al contrario di quanto pensi mi ha raccontato ben poco.” Tomo sospirò e cercò di pensare bene a quello che doveva dire. “Mi ha detto di aver conosciuto Evelyn in precedenza, tre mesi fa. È tutto quello che so.” Mentì. In realtà, Jared gli aveva raccontato tutto, ogni minimo particolare di quella breve esperienza. E l’aveva fatto dopo che Shannon l’aveva presentata a tutti, perché la verità era che aveva cercato di non pensarci, ma non riusciva proprio a dimenticarla. Forse anche per una questione di orgoglio, visto che era la prima volta che una ragazza non lo richiamava o non si faceva più vedere. Era lui che lo faceva la maggior parte delle volte, se non tutte. Perché Jared era il classico uomo che non cercava più la sua metà, che non badava più all’amore. Per lui c’era solo il sesso. Un ragionamento maschilista il suo, forse, ma quando sei rimasto scottato le soluzioni sono due: o continui a soffrire in cerca di qualcosa che ti completi e che ti renda finalmente felice o diventi una roccia e l’amore non esiste più. Ed è inutile dire quale delle due opzioni aveva scelto Jared.
“Perché non me l’hai detto?” Chiese Shannon, dopo un lungo silenzio.
“Beh..Perché non vedo come possa aiutarti.” Rispose Tomo, guardando dappertutto tranne che negli occhi di Shannon. Non sapeva proprio dirle le bugie. Lui era troppo onesto e leale per farlo. Tuttavia, era costretto ad agire in quel modo. I due fratelli avrebbero dovuto discutere di questa cosa tra di loro, senza mettere in mezzo qualcun altro. Men che meno lui.
“Hai ragione, non è servito a molto. Ma credo che potrebbe aiutarmi a scavare più a fondo. Ed è quello che farò.” Disse Shannon, con lo sguardo duro e convinto.
“Ti auguro di riuscirci.” Disse Tomo, pensando a quali sarebbero state le conseguenze se Shannon fosse davvero riuscito nel suo intento.
“Grazie di tutto, Tomo. A domani.” Shannon uscì dalla porta di casa in fretta, lasciando Tomo che fissava ancora il punto in cui si trovava il batterista prima di sparire. Scosse la testa e sospirò. Shannon e Jared non litigavano mai in maniera esagerata, ma Tomo temeva che questa volta sarebbe stato diverso.
 
 
Shannon arrivò a casa di Jared dieci minuti dopo aver lasciato quella di Tomo. Scese dall’auto e si avviò a passo svelto verso la porta d’ingresso. Suonò il campanello e aspettò, impaziente. Continuava a battere il piede destro a terra, nervoso. Jared aprì e fu sorpreso della visita. Invitò il fratello ad entrare e gli offrì da bere. Shannon però rifiutò e iniziò subito a parlare.
“Non sono venuto per fare conversazione, Jared.” Disse guardandolo serio. Jared non capiva e gli rivolse uno sguardo interrogativo.
“Tomo mi ha detto ciò che non hai avuto il coraggio di dirmi, chissà per quale assurdo motivo.” Jared spalancò gli occhi per un secondo, poi guardò in basso.
“Shan io..”
“Lascia parlare me, per favore.” Lo interruppe il maggiore, chiudendo gli occhi per un momento. “Sai che mi fido di te, l’ho sempre fatto, ma adesso non ci riesco. Mi dici sempre tutto e invece stavolta so che non è così. Ho dovuto pregare Tomo per farmi dire quello che sa e per capirci qualcosa. Ma sono convinto che anche lui abbia mentito. Di certo è troppo buono per tradirti. Io..voglio sapere la verità, solo questo. Perché non mi hai detto di aver conosciuto Evelyn prima di me?” Adesso Shannon stava guardando il fratello negli occhi, in cerca di una risposta anche in quelli. Aveva sempre guardato quelle iridi azzurre per capire se Jared mentiva o no ed era sempre riuscito a mascherarlo. Erano il suo punto debole. Ma questo lo sapeva solo lui. Jared, al contrario teneva ancora la testa bassa, cercando di trovare bugie adatte. Non voleva dire al fratello che Evelyn lo tormentava, non lo ammetteva neanche a se stesso.
“Io non l’ho fatto perché non è importante, Shannon. Tomo ti ha detto la verità. Non c’è niente di più da dire.” Shannon rise amaramente scuotendo la testa. Maledetti corsi di recitazione. Chiunque a parte lui avrebbe creduto davvero alle parole del fratello.
“I tuoi trucchetti non funzionano con me, lo sai. Non è finita lì. C’è dell’altro, lo so. Non avresti quello sguardo con Evelyn altrimenti.”
“Ma quale sguardo? Io guardo Evelyn come chiunque altro!”
“Vuoi prendermi per il culo? Jared, è evidente che Evelyn ha qualcosa a che fare con te, molto più di quanto tu voglia dirmi!” Shannon iniziò ad alzare la voce. “Come puoi farmi una cosa del genere? Come puoi mentirmi così?”
“Io non sto mentendo, è andata così. Sei libero di non credermi, ma è tutto ciò che ho da dire.” Disse Jared, ancora una volta. Stava sbagliando tutto e lo sapeva. In questo modo stava solo peggiorando le cose.
“E va bene, Jared. Finiamola qui, sono stanco. È stata una giornataccia, non ho voglia di litigare una seconda volta.” Disse il fratello maggiore, alzandosi. “Buonanotte.” Disse poi, una volta sull’uscio.
“Buonanotte Shannon.” Disse Jared, con lo sguardo fintamente concentrato sulle sue scarpe. Sentì la porta chiudersi e sospirò, appoggiandosi allo schienale del divano.
“Fanculo.” Esclamò tirando un pugno al bracciolo del divano. Poi si passò le mani tra i capelli, stringendoli. Odiava fare questo a Shannon. Non se lo meritava. Non si meritava le sue bugie e i suoi sguardi sfuggenti. Né tantomeno meritava di essere trattato così male. Ma d’altronde non poteva neanche sapere la verità. Perché sapere dell’incontro con Jared ed Evelyn non era un problema. Il problema era che Shannon avrebbe capito il perché di tanto imbarazzo. Avrebbe capito cosa tormentava così tanto Jared, perché lui era l’unico che ci riusciva. Lui sapeva scavare a fondo in chiunque e ancora di più in suo fratello. E di questo il cantante aveva troppa paura. Evelyn lo rendeva incapace di rispondere delle sue azioni, con lei non sapeva controllarsi e nascondere tutto. Vederla con suo fratello poi, lo rendeva geloso. E non si capacitava del perché. O forse non voleva ammetterlo. Persino Katherine non era riuscita a distrarlo a pranzo. Aveva puntato per tutto il tempo gli occhi su Evelyn e voltato immediatamente lo sguardo quando lei o Shannon se ne accorgevano. Ma era difficile e non avrebbe resistito a lungo facendo così. Non poteva semplicemente stare a guardare mentre lei sembrava felice con il fratello maggiore. Aveva sperato che trovarlo a letto con la biondina avrebbe fatto arrabbiare Evelyn, o farla ingelosire, o almeno farle provare qualcosa. Ma temeva che a lei non importasse niente di lui. Non ora che c’era Shannon. Perciò, rassegnato e ancora pieno di pensieri, Jared andò a letto, pronto ad affrontare una notte insonne e tormentata.

  
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