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Autore: AngelWithoutWings    23/05/2012    2 recensioni
“Ok, basta.” Mi voltai decisa verso di lui “Perché non puoi fare come tutti gli altri?” gesticolai “Avanti, chiedimi come sto e accetta la mia bugia! Così puoi andartene e goderti la tua...”
Non mi lasciò finire, che le sue braccia furono intorno alla mia vita e il mio viso schiacciato sulla sua t-shirt.
Nessuno dei due disse niente. Rimanemmo entrambi immobili e mi lasciai cullare dal suo profumo, dal ritmo regolare del suo petto e dalle sue mani tra i miei capelli.
“Ti odio, Styles.” Brontolai, strinsi la sua t-shirt nel mio pugno.
“Lo so. Perché ti capisco meglio di chiunque altro.” La prese, aprendola per intrecciare le sue dita alle mie “Per questo hai bisogno di me.”
“Non... io sto...” la strinsi, arrendendomi “Ti odio.” Ripetei sbuffando.
Mi scostai, recuperando lo zaino. Guardai la sigaretta che mi aveva rubato ancora tra le mani e feci per riprenderla. Lui strinse il pugno, scuotendo la testa “Ho a cuore la tua salute.”
Sospirai “Fottiti.” Alzai le spalle e cominciai a scendere le scalinate.
"Lee!" mi richiamò "Manca anche a me, sai?"
Quella scena sembrava terribilmente familiare. Terribilmente dolorosa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 – Who the Hell You Think You are!?!

“Ciao, asociale!” Lena piombò con la sua solita delicatezza affianco a me, lanciando lo zaino sul tavolo di legno.
Urlai –quei tipici urli che riescono a fare solo le ragazze- e ci abbracciammo “Mi sei mancata...”
“Anche tu!” mi stritolò “Fatti guardare... sei cresciuta!” alzai le spalle, scostandomi i capelli “Ok, è il mio turno. Noti niente?” fece una piroetta.
Portò una mano tra i capelli rossi, alzandoli e allora notai il suo orecchio.
Gli allargatori mi avevano sempre fatto impressione, ma su di lei non stonava. Su di lei niente stonava.
Lena era la mia migliore amica. Non come Niall, ma le volevo bene e la conoscevo dalle medie. Era una persona piena di vita, sempre sorridente e tenace.
“Fa vedere!” mi avvicinai “Stai benissimo.”
“Lo so...” alzò le spalle, ridendo.
“Parlate di me?” Niall posò il suo zaino affianco al mio. Si sedette tra di noi, cingendoci le spalle.
“Ehm... no!” risi.
Alzò le spalle “Ci ho provato!”

Un braccio si parò davanti alla mia faccia, poggiandosi al muro “Ho una proposta da farti.”
Sospirai, ritrovandomi la faccia di Zayn a pochi centimetri dalla mia “No, grazie.” sorrisi, passando sotto al braccio ed entrando in classe.
“Hei!” Liam alzò la testa dai suoi appunti, salutandomi mentre passavo tra i banchi.
“Hei!” sorrisi cordiale.
Un’esagerata ondata di profumo mi investì, insieme al braccio bronzeo che mi cinse le spalle.
Alzai gli occhi al cielo, affrettando il passo verso il mio banco. Zayn mi seguì a ruota, buttandosi sulla sedia.
Tornò all’attacco una decina di minuti dopo, durante la lezione “Non sai neanche cosa volevo proporti...” sussurrò, mentre disegnavo distrattamente sul retro del quaderno di inglese, fingendo di prendere appunti.
“Sopravvivrò.” Alzai le spalle.
“Non sei curiosa?” insistette.
‘No’ gli feci leggere sul banco, scritto in caratteri cubitali, con sette punti esclamativi.
Annuì, alzando le mani “Bene.”

Stavo studiando, seduta a gambe incrociate sul dondolo nel portico.
Alzai gli occhi, quando qualcuno mi fece ombra. Passai dalle Converse bianche agli inconfondibili ricci spettinati. Alzai un sopracciglio, sorpresa.
“Ciao.” Alzò la mano.
Feci un cenno con la testa, sfilandomi le cuffie per poggiarle affianco a me.
Come se fosse a casa sua, si sedette affianco a me. Rimase in silenzio per un po’, dondolandoci con i piedi.
“Hai intenzione di parlare o sei venuto qui solo perché ti piaceva il dondolo?” commentai sarcastica, scostandomi un ciuffo sfuggito al chignon, che mi impediva la lettura.
Rise, scostandosi i capelli “Volevo vederti.” Alzai lo sguardo dal libro, alzando di nuovo un sopracciglio “Parlare... boh...”
Storsi la bocca, in un’espressione confusa e annuii “D’accordo...” posai il libro con l’hi-pod per terra “Di cosa vorresti parlarmi?” finsi di pensarci, toccandomi il labbro con il dito “Di Liam?”
Mi guardò, corrugando le sopracciglia “Vuoi parlarmi di lui?”
“Non lo so, lo chiedo a te.” Incrociai le braccia “Visto che ti piace così tanto parlare di lui alla gente...”
Rise, alzando le spalle “Ho solo chiesto a Horan se vi conoscevate.”
“E perché la cosa dovrebbe riguardarti?” alzai le spalle “Oh, giusto... la cosa non ti riguarda affatto!”
“Volevo sapere chi era.” Si difese.
“Perché?” esclamai.
“Perché...” si portò una mano ai capelli “Non mi piace che parli con gli estranei!”
Risi, prima per finta, poi cominciai a ridere davvero, poggiando la fronte tra le ginocchia “Ti prego, dimmi che ho sentito male.” Tornai a guardarlo “Da quanto ci conosciamo? Dodici, tredici anni? Non ci siamo mai sopportati, non siamo mai riusciti a parlare civilmente senza che intervenisse Sam.” Ci guardammo entrambi negli occhi, sentendo pronunciare il suo nome “Come te ne esci ora con queste premure?”
“Ti da fastidio?” allargò le braccia, come se fosse lui l’offeso.
“Sì, parecchio!” gli riservai un sorriso acido “Cos’è Styles, sei geloso?”
Rise, battendo la mano sulla gamba “Questa era buona, davvero...”
Scossi la testa, ridendo “Certo...”
“Non mi credi?” feci di nuovo no con la testa “Lascia perdere...” si alzò, andando verso gli scalini del portico.
Si fermò al secondo scalino, voltandosi.
Mi alzai, poggiandomi con la spalla alla colonna portante di legno bianca “Già ti manco?”
Lui rise, salendo il primo scalino e si mise di fronte a me, spingendomi con le spalle alla colonna. Sorrise soddisfatto, quando notò che le mie guance erano arrossate.
‘Non è per te ma per la vicinanza, coglione!’ avrei voluto rispondergli, ma non me ne diede il tempo.
“Non ero venuto qui per parlarti di Liam.” Posò la mano sul corrimano, sfiorando la mia per sbaglio “Volevo chiederti se Malik ti aveva detto niente.”
Aggrottai le sopracciglia “Di cosa doveva parlarmi?”
Tirò un sospiro di sollievo “Niente, ma tu lascialo perdere. Ok?” mi diede un buffetto sulla guancia, prima di voltarsi e saltare gli altri scalini.
Poggiai le braccia alla staccionata “Ok che cosa?”
Rispose dal marciapiede, muovendo la mano come a dire ‘una sciocchezza’ “Tu di solo di no!”
“Ti fidi così tanto di me?” mi morsi il labbro, divertita.
Lui si fermò, con le mani in tasca, guardandomi serio “Promettimelo.”
Risi “Chissà...” mi voltai, sentendolo richiamare il mio nome in tono da fratello maggiore, mentre richiudevo la porta alle mie spalle.
Portai una mano alle labbra, nascondendo un sorriso che si espanse. Scossi la testa, divertita.
Che cavolo aveva fatto per giocarsi anche l’ultimo neurone che possedeva, durante l’estate?
Chi diavolo pensava di essere, mio fratello?
Reclinai la testa, toccando la porta. Scivolai con la schiena lungo la porta, cadendo per terra con le ginocchia davanti al petto.
Non era possibile...
Harry Styles stava davvero cercando di prendere il posto del suo migliore amico?
Si stava comportando davvero come un fratello maggiore.
Presi il libro da terra, alzandomi di scatto e salii le scale fino in camera mia, sbattendo la porta arrabbiata.
“Io non ho fatto niente!” sentii la voce di mio fratello preoccupata, dalla stanza affianco.
“Non ce l’ho con te!” risposi, urlando a mia volta.
La porta si aprì e comparve la testa riccioluta di Josh. Timido, richiuse la porta alle sue spalle e si sedette sul letto affianco a me. Rimase in silenzio, aspettando che gli sorridessi, per stendersi affianco a me, lasciandosi abbracciare “Con chi, allora?”
“Con quel cretino di Harry Styles.” Sospirai, baciandogli la guanciotta.
Rise “Sam lo diceva sempre, quando vi guardava litigare.” Aggrottai le sopracciglia, confusa “Lo sapeva che prima o poi vi sareste innamorati.”
Scoppiai a ridere, facendo uno strano verso “Ma io e Harry non stiamo insieme!”
Sembrò sorpreso, sedendosi a gambe incrociate di fronte a me “Ah no?” scossi la testa, ovvia “E perché?”
“Perché lo odio!” mi scostai i capelli, frustrata.
“Peccato...” abbassò lo sguardo, giocando con il dito a seguire i ricami del copriletto “Sarebbe stato come se Sam non se ne fosse andato.”
Lo abbracciai, baciandogli la fronte “Harry, non è Sam!” scandii bene le parole, per quanto mi sforzassi di non arrabbiarmi con lui e restare calma “Dai, torna a giocare...”
Quando mi lasciò di nuovo sola, presi il cuscino e me lo schiacciai sulla faccia, sopprimendo un grido, per sfogarmi.
Questa te la faccio pagare, Styles. Ora vediamo se capisci che devi farti gli affari tuoi...

Ciiiaaauuu!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la mia storia.
Anche perché stiamo per entrare nel vivo della storia e il prossimo capitolo posso assicurarvi che sarà divertente! :D

 

 
La rossa è Lena e il dolcissimo bimbo nella seconda foto, non può essere altri se non Josh! ^^

  
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