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Autore: dreamyD    24/05/2012    2 recensioni
Ennesima storia sui Malandrini come ne ho lette tante ma, dato che non posso conoscerle tutte, mi scuso se dovessero esserci delle somiglianze con altre storie. giuro che questa è tutta farina del mio sacco ma che ne so se magari qualcuno non ha un sacco simile al mio? Vorrei riuscire a raccontare la storia dei miei Malandrini dal primo al settimo anno e magari anche dopo chissà... Recensite grazie *dD*
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Incubi e Ospitalità

 

 

«Sunny? Sun che succede?» continuava a chiedere James abbracciando la ragazza in lacrime.

Lei non rispose, aggrappandosi alle sue spalle e continuando ad essere scossa dai singhiozzi. Sirius si sentì stringere il cuore vedendola così, sembrava così piccola, così fragile. Poi decise di intervenire.

«Sunshine?» la chiamò. La ragazza alzò la testa al suono della sua voce ma le lacrime continuarono a rigarle il volto. «Raggio di Sole smettila di piangere, siediti e dicci cosa è successo.» le ordinò calmo lui, cercando di mantenere un tono di voce basso e tranquillo anche se avrebbe solo voluto abbracciarla, asciugarle le lacrime e consolarla. Alla fine non si trattenne più e, insieme a James, andò ad appollaiarsi sui braccioli della sua poltrona, allungando una mano per accarezzarle leggero i capelli.

«Sono una stupida. Mi dispiace.» sussurrò la ragazza, stringendosi le ginocchia tra le braccia e seppellendoci il viso.

«Sun tira su la faccia e guardami.» le disse fermo James. La ragazza, un po' stupita, fece come le aveva detto. «Non sei una stupida e adesso ti calmi e mi dici cos'è successo ok?» la ragazza annuì, ma replicò lo stesso.

«Però è vero che sono una stupida.» Sirius scosse la testa.

«Sei proprio testarda. Non sei stupida ok?» questa fu la volta della biondina di scuotere la testa. «Non sei stupida, sei magari solo un po' cretina...» continuò l'altro con il chiaro intento di farla arrabbiare o sorridere. La ragazza infatti gli tirò uno scappellotto sulla nuca e lo guardò male, ma poi smise di piangere e si asciugò gli occhi con la manica della vestaglia panna.

«E invece sono stupida.» sussurrò poi, mentre le lacrime ricominciavano a scorrere senza che lei riuscisse a trattenerle. «S-sono solo una s-stupida! I-io ho a-avuto..un i-incubo» cominciò a spiegare tra i nuovi singhiozzi che le mozzavano le frasi. «E e-era tutto...buio e L-lily mi ha d-detto...di t-tornare a l-letto che...che n-non era n-niente. Ma e-era b-buio e...e i-io avevo p-paura e...e s-sono venuta a c-cercarvi..e voi...»

«Ssssh basta Sun. Abbiamo capito. Ci dispiace.» sussurrò James abbracciandola di nuovo e cercando di asciugarle gli occhi.

«Sì calmati Sunny, non è successo niente.» lo aiutò Sirius, continuando ad accarezzarle la testa.

«M-ma io...»

«Tu niente Sunshine. Capita a tutti di avere gli incubi e tu ti sei trovata in un luogo praticamente sconosciuto, al buio, senza nessuno che ti consolasse e hai avuto paura. Non c'è niente di male. Non sei stupida.» continuò a consolarla James.

«Ti va di dirci cos'hai sognato?» chiese sottovoce Sirius. Sunshine spalancò gli occhi mentre le immagini del sogno le tornavano in mente.

 

Sole. Fiori. Risate. Un albero di ciliegie. Una coperta stesa al di sotto. Lei, sua madre e suo padre. Felice. Giochi. Corse. Poi buio. E le parole «È malata. Morirà.» Urla. Pianti. Dolore. E le bugie, le bugie nascoste per tanti anni. Sangue. Grida. Rumori troppo forti. Parole troppo deboli. E le parole «Sei una traditrice. Lei non è mia figlia.» E di nuovo pianti. E poi disperazione. E scuse, scuse, scuse. «Perdonami. Ti amo. Le amo. Salvati.» E poi morte. E buio di nuovo.

 

«No no no no no no...» cominciò a sussurrare Sunshine, scuotendo la testa e nascondendo il viso tra le mani.

«Ehi, ehi Raggio di Sole calmati! Non è successo niente. Ssh. Non preoccuparti, non è successo niente. Niente. Calmati. Non serve che ne parli. Ssh. Basta. » mormorava Sirius mentre James la stringeva.

«Non lasciatemi sola!» pianse la ragazzina, Aggrappandosi ad uno con le mani e all'altro con gli occhi, come per poterli trattenere.

«Non ti lasciamo sola Sunny. Siamo qui.» la rassicurò James.

«Sì Sun. Siamo qui.» ribadì Sirius. Dopo qualche minuto la ragazza fece un respiro profondo e si asciugò di nuovo gli occhi. Poi guardò i due ragazzi che la guardavano, spaventati che potesse ricominciare a piangere.

«Scusatemi. Non piangerò più.»

«E perchè ti scusi Sunny?» chiese James.

«Fa bene a scusarsi invece!» disse invece Sirius con la faccia scura. Sunshine spalancò ancora di più gli occhi. Era arrabbiato con lei? «Guarda come ti ha ridotto la divisa! E noi che abbiamo sprecato il nostro preziosissimo tempo con le sue stupide lacrime! Solo per uno stupido incubo!» continuò il ragazzo, ancora con un'espressione arrabbiata. Poi però sorrise «Cavoli davvero dovrei andare a fare l'attore!» esclamò scoppiando a ridere. «Dovreste vedere le vostre facce!»

«Cretino!» lo rimproverò Sunshine imbronciandosi mentre James gli tirava un pugno in testa.

«Ahi!» si lamentò l'altro, facendo una faccia buffa. Gli altri due lo guardarono male per un attimo, ma poi scoppiarono a ridere.

«Idiota!»

«Ehi Sun la finisci di insultarmi? Intanto vi ho fatto ridere!» protestò, fintamente offeso, Sirius.

«Quindi oltre che scemo ti devo dire anche pagliaccio?» lo provocò James.

«No dovresti dirmi “Come sei divertente, simpatico, talentuoso e gentile Sirius!”» rispose l'altro con una vocina strana.

«Io non parlo così!» protestò James.

«No certo tu parli più così!» scherzò ancora Sirius parlando con una vocetta infantile.

«Non è vero!»

«Sì invece, povero bimbo!»

«No!»

«Sì!»

«NO!»

«SI'!»

«La volete finire o preferite svegliare tutti?» li interruppe Sunshine.

«Va bene mammina!» dissero in coro i due maschi guardandola con gli occhi da cuccioli.

«Cretini.»

«Visto? Insulti sempre tu!» ricominciò Sirius.

«Finiscila! Piuttosto dov'eravate voi due?» chiese la ragazza.

I due si guardarono un po' imbarazzati un po' colpevoli.

«A fare un giro.» rispose vago James.

«Un giro dove di preciso?» indagò ancora Sunshine.

«In giro.»

«Dai Sirius! Perchè non me lo volete dire?»

«Non è che non te lo vogliamo dire...» cercò di tergiversare James.

«Aspetta, lo so. Non ditemi che siete andati a rompere le scatole a Severus Piton!» lo interruppe lei, guardandoli minacciosa.

«Perchè scusa dovresti pensarlo?» la tirò lunga Sirius.

«Siete andati da Piton!» concluse Sunshine. «Siete infantili e in più stupidi!»

«E avanti un altro...» borbottò Sirius all'ennesimo insulto.

«Ma dai Sunshine! Che c'è di male? Non ci hanno beccati!»

«Appunto come hanno fatto a non beccarvi?»

«Segreti del mestiere.» rispose furbo e misterioso James.

«Basta. Non ho voglia di sgridarvi adesso. Andiamo a dormire e continuerò domani.»

«Sei sicura di volerlo fare?» chiese speranzoso Sirius.

«Sì! E se mi confesserete cosa avete fatto lo dirò a Lily!»

«No la Evans no!» esclamarono insieme James e Sirius con aria spaventata.

«Ah ah ah. Esattamente. La Evans. E adesso muoviamoci e torniamo a letto.» li minacciò lei.

«Sunny...» cominciò, di nuovo serio James. «Tu torni al tuo dormitorio?»

«Ehmm...non è che posso venire con voi?» chiese timidamente lei, arrossendo e perdendo in un attimo tutta la grinta e la decisione mostrate poco prima e tornando ad essere la bambina spaventata.

Gli altri due si guardarono incerti.

«Sunny non c'è niente nel tuo dormitorio tranne le tue compagne. Non c'è niente di cui aver paura. » provò ad incoraggiarla Sirius, ma neanche lui ne sembrava convinto.

«Come non c'è niente? C'è Napoleone!» provò a sdrammatizzare la biondina.

«Napoleone?» chiese curioso James.

«Sì il gatto di Alice Pewerett, una delle mie compagne di stanza. Quella con i capelli neri, lunghi fino alle spalle.» spiegò lei.

«Ah sì, quella chiacchierona!» la identificò James.

«Da che pulpito!» lo prese in giro Sirius. «Ma che ha questo Napoleone che non va?» chiese poi.

«Ha che è assolutamente enorme e nero e ha degli occhi gialli giganteschi e ti si siede sopra e ti schiaccia e ti guarda con cattiveria e...»

«Spaventoso!» rise Sirius.

«Ehi! È davvero inquietante svegliarsi e trovarselo di fianco che ti guarda con quegli occhi gialli che un altro po' e fanno pure luce!»

«Ok ok. Ma secondo me la cosa più spaventosa è una certa rossa isterica!» scherzò ancora Sirius.

«Sirius!» lo sgridarono contemporaneamente gli altri due.

«Guarda che non è isterica! È simpatica...»«E carina..»«E gentile...»«E carina..»«E dolce...»«E carina...»«E generosa...»«E carina!»

«Ok ok!» li fermò Sirius alzando le mani. «Non sono qui per sentire tessere le lodi della Evans né, James, per sentire mille volte che è carina!»

«Ma è carina!» protestò quest'ultimo.

«Pensala come vuoi. Andiamo a letto?» si lagnò ancora Sirius.

«Sì andiamo a letto.» disse subito Sunshine prima che James potesse parlare di nuovo.

«Allora vieni con noi per non incontrare lo spaventoso Napoleone e la (terribile) Evans?» chiese Sirius.

«Non è terribile! Comunque...se posso...»

«Il mio letto è il tuo letto Sunny!»

«Davvero Jamie? E non mi troverò a terra a metà?»

«Non preoccuparti Sunny. E adesso andiamo!»

Sunshine, ancora un po' preoccupata, seguì i due ragazzi su per le scale e poi dentro la camera. All'interno regnava il silenzio, rotto solo dal russare leggero di Peter e dai mugolii di Remus.

«Vieni Sun, questo è il mio, anzi il nostro, letto.» sussurrò piano James, trascinando la ragazza verso il suo letto.

«Grazie Jamie.» mormorò lei in risposta. Poco dopo erano tutti a letto. Sirius tranquillo nel suo e gli altri due in quello di James. Con un po' di sospetto Sunshine si accorse che James iniziava già ad appropriarsi di tutto il letto.

«Buonanotte. E Jamie, non spingere!»sussurrò la ragazza.

«Io non spingo. Notte Sir, notte Sun!»

«Buonanotte a tutti e due.» mugolò Sirius, beandosi del suo grande, libero e tutto per lui, letto.

 

Due ore dopo....

 

Sirius si svegliò da un sonno tranquillo e senza sogni quando una mano lo scosse leggera.

«Chi è?» chiese mezzo addormentato.

«Sono Sun. James mi ha spinta giù dal letto.» rispose la voce della ragazza, accovacciata accanto al letto. Sirius ridacchiò.

«Torni nel tuo letto? O preferisci essere mia ospite?» chiese poi, gentile e indifferente all'apparenza mentre in realtà era arrossito imbarazzato.

«Ehmm. Posso approfittare dell'ospitalità?»

«Certo, ti faccio spazio.» Sirius si fece da parte mentre la ragazza scostava le coperte e si stendeva nel letto. Quando un piede gelido di lei però gli sfiorò la gamba, Sirius sobbalzò.

«Scusami. James aveva tutta la coperta.» si giustificò lei.

«Non preoccuparti. Per Merlino, sei gelata! Scaldati va.» sussurrò lui, avvicinandosi imbarazzatissimo a lei per offrirle un po' di calore. Lei affondò le dita nel suo braccio caldo e sospirò.

«Grazie, e scusami.»

«Figurati! Notte Raggio di Sole.»

«Notte Sirius.»

-Fine Capitolo-

 

 



Spazio dell'Autrice

Ecco devo dire che questo capitolo mi convince. Sono quasi soddisfatta! Spero che piaccia anche a voi. Allora, ora sapete perchè Sun piangeva ma sono voluta essere cattiva e non ho spiegato il sogno ma forse, forse, ci potete arrivare a capire più o meno che cosa sogna Sunshine. Però non dovete assolutamente pensare male quando lei va a dormire con James e poi con Sirius! Hanno 11 anni, sonon bambini e si vogliono bene. Punto. Non fatevi idee strane! :)
Grazie a Just a Little Wizard che ha recensito (perchè solo lei questa volta? Pubblico troppo velocemente e non vi do il tempo di recensire?? perchè le uniche delle tre persone che lo facevano e ossia Just a Little Wizard, _Mik_ e Jeis solo una non mi ha abbandonata? Mi sento sola!)
Comunque spero di poter aggiornare presto ma non ci contate troppo perchè la scuola in queste ultime settimane ha deciso di uccidermi prima di lasciarmi andare per un paio di mesi! Un bacio

*dD* 



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