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Autore: lady hawke    12/12/2006    3 recensioni
Povero, povero Peter: ma che cosa dobbiamo fare con te? Purtroppo non abbiamo tante soluzioni al tuo problema. Storia di una missione impossibile non voluta, storia di una trasformazione completa che scardinerà ogni certezza che avevamo sul mondo di Harry Potter. Sto esagerando? Magari...qui siamo pieni di guai!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro: Il duro lavoro

- Bene, se ora nessuno ci disturba possiamo cominciare.
- Io ci ho pensato sopra un po’, e devo dire che la prima cosa che cambierei è la tua mano.
- La mia mano? Il dono che mi ha fatto il mio signore per averlo fedelmente servito? Giammai!
- Dai Codaliscia, ti sembra una bella cosa da far vedere? – disse James notando che quell’appendice era quantomeno inquietante.
- Ma guardala, è così bella e lucida!
- Scommetto che è fredda come il marmo – disse Sirius avvicinandosi – Sì, sì: proprio come pensavo.
- Non va proprio bene.
- Beh Ramoso, forse…- Peter non voleva rinunciare al suo bel dono ma se voleva, e lui voleva, cambiare radicalmente l’andamento della sua vita doveva scendere a compromessi.
- Non credo sia necessario sostituirla; in fondo un incantesimo d’illusione potrebbe bastare, o magari potremmo trasfigurarla.
- Non saprei Remus. Per quello che ne so io l’incantesimo d’illusione dovrebbe essere replicato piuttosto spesso. Però non so se…- considerò Demetra. Di magia ne sapeva poco o nulla ma aveva letto i romanzi un numero sufficiente di volte per capire come funzionassero certe cose.
- Beh, possiamo sempre provare – intervenne Sirius – voglio dire: facciamo dei tentativi e poi vada come vada.
- Vada come vada un accidenti! Si tratta della mia incolumità; io non mi fido di te, e nemmeno di quel cornuto là!
- Cornuto a chi? –Ringhiò James furioso dimentico della bacchetta – Ma io ti riduco in poltiglia, io ti strangolo!
Codardia o meno ora Peter aveva bisogno di difendersi. Che cosa poteva fare per rendere inoffensivo Potter? Rimpicciolirlo? Trasfigurarlo? Schiantarlo?
- Li lasciamo fare?
- Oh sì Lunastorta, vedrai che sarà divertente.
- E’ quasi un peccato non avere più Mocciosus a disposizione.
- Aspetta, aspetta: sta per lanciare un incantesimo; vuoi scommettere, Remus?
- E sprecare un galeone per questo?
- Sempre il solito braccio corto.
- Sempre così snervante. Da morto, Sirius, non puoi contare sui beni della tua famiglia, che peraltro detesti – puntualizzò Remus sentendo distintamente delle maledizioni provenire dal suo vicino; tentò di ignorarle – se le usassi non sarebbe morale.
- Morale un corno.
- Non cominciare Sirius, o ne avrò anche per te. – ululò James prima di scagliare un Wingardium Leviosa su Peter.
La bacchetta sfuggi si mano al suo proprietario e cominciò a fluttuare nell’aria.
- Ridammela!
- Neanche tra un milione di anni! – Potter fece per scagliare un altro incantesimo ma la bacchetta, anziché eseguire obbediente, si trasformò in un enorme, ridicolo, assurdo topo di gomma.
- L’invenzione di Fred e George! – urlò Demetra sovrastando i gemiti di Lily Potter e Sirius Black piegati in due dalle risate.
- Hai fatto bene a non scommettere Remus: Sirius ti avrebbe sicuramente spillato un sacco di soldi! - Certo Lily che sei diventata proprio una carogna – rispose Felpato asciugandosi la lacrime che scendevano dai suoi occhi. – Geniale, assolutamente geniale! – continuava a ripetere fissando James che stava immobile con la bocca in mano e il topone giallo limone ancora stretto in mano.
- Sirius! Lily! Non andate nemmeno d’accordo voi due! E proprio tu, Lily Evans Potter, dovresti difendermi! – urlò l’uomo agitandosi
- Ti prego, metti giù quel coso – pregò Lunastorta cercando di non ridere.
- Ti sta bene. Sei rimasto il solito “sgallettato” di una volta presuntuoso, saccente e… vanitoso – aggiunse la moglie notando James passarsi la famosa mano fra i capelli.
- Era un regalo dei gemelli, l’avevo in tasca da mesi: non potevo non usarla.
- Quando l’ hai sostituita?
- Mezz’ora fa: se avesse voluto affrontare il signor Malfoy ci sarebbe stato da ridere.
- La mia bacchetta – ordinò freddo James gettando finalmente a terra il giocattolo, che cadde a terra emettendo un sonoro squittio.
- Sapete, io Gazza comincio a capirlo…
- Sei pazza, Demetra?
- Se vi comportate così passati i trenta figuratevi come eravate a diciassette: ingestibili presumo. - Non chiedere di fatti di cui, per certo, non vorresti venire a conoscenza; pensiamo a Peter – glissò amabilmente Remus mettendosi a confabulare con gli altri maghi per poter trasfigurare “la mano bionica” come l’avrebbe definita un babbano.
- Prova così.
- Cosa vuoi che provi! Non si muove, è rigida e a toccarla si sente chiaramente che è di legno – replicò Codaliscia – Cosa me ne faccio di questo?
- Pazienza, pazienza.
Dopo altri due o tre tentativi di trasfigurazione l’impresa sembrò compiuta.
- Prova a muoverla.
- E se mi si stacca?
- Ma cosa vuoi che si stacchi! Dai, fa vedere – disse Demetra con aria risoluta agguantando la mano di Minus (tanto questa è una descrizione, lui non può sentire e lamentarsi) – Beh, non sembra fatta di legno, a vederla sembra proprio di carne e si muove bene. Questa è fatta!
La giovane prese il pennarello e scrisse alla lavagna: “Punto uno: fatto” e “punto due: Animagus”.
- Il fatto che lo sia diventato illegalmente non è un gran problema – spiegò – anzi; però…ecco perché non provi a trasformarti?
Peter sembrò afflosciarsi e in meno di un secondo l’uomo aveva lasciato il posto al topo.
- Vedete – disse la scrittrice sottovoce per non urtare la sensibilità del soggetto – visto così non dice proprio niente, sembra cibo per gatti!
Peter si ritrasformò velocemente.
- Al tempo dei Malandrini poteva andare bene, aveva il suo ruolo specifico, ma adesso bisogna cambiare. E poi un topo non si adatta al XXI° secolo.
- Questa sarà più difficile. Era stato già un bel problema farlo diventare un topo… - ricordò James A dire la verità era stato difficile per tutti e tre trovare il modo di diventare Animagi. Ma fortunatamente erano stati maledettamente bravi, e il risultato si vedeva.
- Avevamo tredici anni, è ancora un bene se non ci siamo fatti ammazzare anche se, in effetti, non posso parlare per me. Io ero già avanti col lavoro – precisò Lunastorta con un pizzico di auto-ironia.
- Ce l’avete fatta allora, adesso sarà una bazzecola. Non ti resta che scegliere quale animale vuoi diventare
- Ehm…un cane?
- No, ci siamo già io e il Mannaro.
- Un animale con le corna lo lascerei stare – riflettè Peter ad alta voce alludendo a James – un serpente?
- No.
- Perché?
- Motivo numero uno: è viscido e tu non hai alcun bisogno d’aiuto per questo. Motivo numero due: c’è già Nasini; quanto animali da compagnia Voldemort è già a posto.
- Gatto?
- Minerva McGranitt ti dice niente? Se viene a sapere che hai copiato una sua idea ti scuoia vivo. - Civetta delle nevi?
- C’è già Edvige, cerca di evitare i doppioni. E poi non sei il tipo che porta messaggi. Allora ce la fai a trovare qualcosa di non scopiazzato?
Codaliscia si voltò inorridito verso la voce che lo aveva così pesantemente oltraggiato.
Demetra dovette coprirsi la bocca per non farsi sentire ridere; la sua espressione era assolutamente esilarante. Lei poteva giurarlo sulla sua stessa vita: si sforzava, si sforzava davvero, ma quell’ometto grassoccio non riusciva a non essere comico ai suoi occhi.
- Lily? Da te non mi sarei mai aspettato tanta cattiveria.
- La vita è piena di sorprese Codaliscia: scegli questo benedetto animale.
- Ma non ve ne va mai bene uno… - pigolò tentando la carta della compassione.
Passo in allegria un buon quarto d’ora in cui Peter snocciolò la più disparata serie di animali mai sentita, roba da riempire uno zoo; ma gli altri, a turno, trovarono sempre ottimi motivi per stroncare sul nascere le sue “geniali” idee.
- Una cornacchia! Un bel cornacchine gracchiante, è l’ideale; coma abbiamo fatto a non pensarci prima?
Oh beh, Sirius sapeva perché non gli era venuto in mente subito: quel piccoletto aveva blaterato per secoli senza lasciargli il tempo di pensare; era ovvio che non ne fosse uscito niente.
In effetti, avrebbe potuto parlare, ma si rese conto che sarebbe suonato crudele da parte sua; in fondo non era così stronzo come pensavano tutti.
- Ma è brutto!
- Possiamo sempre chiamarti Corvo.
- Corvo? Beh, così suona meglio. E corvo sia!


-Perché vuoi sempre criticarmi?
- Non voglio criticarti…VOGLIO SOLO STRAPAZZARTI!
- Non mi sembrava una richiesta eccessiva.
Citazione da Scultz




Ringraziamenti:
LaDamaLuthien: sono felice che il mio Remus ti piaccia, io adoro Remus! Creiamo un comitato per la difesa del povero Draco?
Alektos: Sottile ironia, eh? XD Sì, certo certo. So che ami Lucius, lo amo anche io! Sono o no la fata madrina dei derelitti?
Mary Cry: Beh sì, sono pensieri, descrizioni, personali opinioni della scrittrice in erba.. XD
Grazie a tutte, spero che continuerete a seguirmi!
  
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