Finalmente
siamo di nuovo sul set. Mi è mancata quella famiglia che si è creata,
anche se
quest’anno Ruben non farà più parte del cast.
Questa
è stata un’estate frenetica.
Dopo lo Zlin ho passato qualche settimana con la
mia famiglia e poi sono andata in India.
Ho
amato tantissimo quella terra, come le loro tradizioni siano così
radicate in
loro.
Ho
sentito poco Tamala e gli altri, anche loro impegnati nelle vacanze.
Ultimamente
ho visto i tuoi tweet sulla caccia al tesoro in Italia. Ho sentito poco
anche
te, qualche sms e una o due mail sporadiche.
Mi hai
chiamato una volta. Anche se non hai parlato sono sicura che fossi tu.
Ma ora
finalmente siamo di nuovo tutti sul set.
Fra
qualche ora inizieremo a girare ‘Rise’.
Finalmente anche i fan sapranno cosa
succede a Beckett e se ricorderà la dichiarazione di Castle o no.
Qualche
giorno fa ho ricevuto il copione via mail e devo ammettere che è una
puntata
stratosferica.
Quest’anno
i personaggi cambieranno e cresceranno di più rispetto alle stagioni
passate.
Mi piace il modo in cui hanno fatto evolvere Kate e Castle. Sono più
maturi e
insieme si stanno dirigendo verso quella strada che farà felici i fan.
Ho
chiesto alla mia assistente di avvisarmi appena ti vede, infondo mi hai
promesso che avremmo festeggiato il mio compleanno, anche se abbiamo
tre mesi
di ritardo.
Nel
mentre che aspetto leggo nuovamente il copione.
Mi
piace molto la parte finale mentre Kate parla con lo psicologo. Eh si,
quest’anno sarà introdotta la figura dello psicologo in modo che possa
aiutare
Kate a uscire dal suo guscio e buttare giù il muro.
Adoro
il lavoro di Andrew, per tutta la puntata fa credere una cosa e con tre
magiche
parole alla fine della puntata stravolge tutto.
Sto
prendendo appunti e segno dei promemoria al lato della pagina quando
sento un
lieve bussare alla mia porta e Allison, la mia assistente, entra.
-“Ho
tutto quello che mi hai chiesto, anche se non capisco a che ti servano.
Ti sei
barricata qua dentro da ore!!”- mi rimprovera.
Ore? Non
me ne sono accorta. Ero così impegnata a studiare il copione che le ore
sono
volate.
Guardo
l’orologio ed effettivamente è quasi l’una. Fra due ore si inizia a
girare.
-“Guarda
che Nathan è arrivato un secolo fa!”- mi fa notare Allison.
-“Cosa?
E perché non mi hai avvisato?”- chiedo.
Allison
fa spallucce.
-“E’
nel suo camerino, se ti interessa!”- dice uscendo e facendomi
l’occhiolino.
Roteo
gli occhi e sorrido. Allison sa sempre più di quanto dovrebbe.
Afferro
la busta di carta che mi ha portato e mi dirigo verso il tuo camerino.
Ma
quando sono quasi arrivata la voce di Tamala mi ferma.
-“Ehi,
bellezza! Dove credi di andare senza prima avermi salutato?!”- chiede.
Mi
volto ma nascondo la busta di carta dietro la schiena.
-“Ehi!!!
Ciao! Come sono andate le vacanze?”- ma
nel chiederlo mi ritrovo coinvolta in un abbraccio stritolatore.
-“Molto
bene. Ho preso il sole, mi sono rilassata… e tu?”-
-“Ah,
io… sono andata dalla mia famiglia e poi in India. È stato favoloso!”-
dico.
Ma
Tamala si accorge che sto nascondendo qualcosa dietro la schiena e si
sporge
per vedere cosa sia.
-“Che
hai lì dietro?”- mi chiede sospettosa.
-“Niente!”-
rispondo veloce. Troppo veloce, tanto che inizia a sospettare.
-“Ceeerto!
Niente!”- mi dice con tono malizioso.
-“Non
ho nulla sul serio!”- dico ma devo avere un tono poco convincente
perché mi
guarda con quella faccia maliziosa e alza un sopracciglio.
-“Ok.
Va bene! Voglio fare uno scherzo a Nathan e qui c’è l’occorrente!”-
dico
infine.
-“Ah-ha!
Lo sapevo! Ti serve una mano?!”- chiede volendo far parte anche lei
dello
scherzo.
-“No!
Anzi meno persone sanno, più per lui sarà difficile scoprire chi sia
stato!”-
dico sicura.
-“Ok.
Allora io intanto vado al trucco. La prima scena è con me!”- dice tutta
soddisfatta.
Ci
salutiamo e lei va verso la sua truccatrice mentre io mi avvicino
sempre più al
tuo camerino.
L’ho
scampata per un pelo.
Arrivo di
fronte alla porta del tuo camerino. Faccio un respiro profondo e busso.
Qualche
secondo dopo apri la porta e ti affacci per vedere chi sia.
Io ti
sorrido. Non posso farne a meno. Mi è mancato il tuo faccione
sorridente.
Tu mi
guardi e per un attimo resti spaesato come se non mi riconoscessi, ma
un
secondo dopo mi sorridi anche tu.
-“Ciao!!
Come stai?!”- chiedi facendomi entrare e in pochi secondi mi ritrovo
stretta
nel tuo abbraccio.
Dio!
Non mi ero resa conto di quanto mi sei mancato fin quando le tue
braccia non
hanno avvolto il mio corpo.
-“Bene,
bene! E tu come stai?”- chiedo sorridendoti.
-“Ora
meglio.”- mi rispondi felice.
-“Ti
vedo un po’ più paffutello!”- ti rispondo io toccando con un dito la
tua
pancia.
-“Dovrei
fare più allenamento in effetti!”- dici in modo malizioso sollevando un
sopracciglio.
Ah è
così?! Tu puoi provocarmi?! Beh io non sono Beckett che si imbarazza e
cambia
discorso. Io sono Stana e affronto le sfide!
-“E’
una proposta?!”- rispondo provocandoti a mia volta.
Sei a
bocca aperta. Forse non ti aspettavi una mia provocazione.
Balbetti
qualcosa che non capisco, ma mi viene da ridere e presto scoppio in una
grande
risata.
-“Si,
si! Molto divertente!”- esclami sarcastico ma sorridendo.
-“Ahahahah
oddio Nathan! Sei così facile come Castle!”- ma vedo che sei rimasto a
fissarmi
con uno sguardo imbambolato, e presto anche la mia risata si spegne.
-“Mi
sei mancata!”- dici in un sussurro.
-“Anche
tu!”- esclamo sorridendo sinceramente.
-“E
quello cos’è?!”- domandi forse notando in quel momento cos’ho in mano.
Io
sorrido. Di nuovo. Quando sono con te non riesco a farne a meno.
Apro la
busta di carta e tiro fuori una bottiglia di champagne e un piccolo
cupcake con
una candelina sopra.
Mi
guardi confuso.
-“Non è
il mio compleanno!”- esclami.
-“Non è
per il tuo compleanno. È per il mio!”- ti guardo divertita ma vedo che
non
ricordi.
Un po’
delusa continuo:
-“Il
giorno del mio compleanno…ricordi? Avevi promesso che avremmo
festeggiato
insieme, ma poi il giorno dopo sono finite le riprese e non abbiamo
fatto in
tempo!”-
Sbatti
gli occhi velocemente e in quel momento ricordi.
-“Hai
ragione. Perdonami. Non pensavo ti ricordassi!”-
-“Beh,
una promessa è una promessa. E le promesse vanno sempre mantenute!”-
dico un
po’ triste perché non hai ricordato subito.
Sorridi
e afferri due bicchierini di carta.
Versando
il liquido chiaro nei bicchieri mormori:
-“Analcolico
eh?!”-
-“Già
fra poco dobbiamo girare! Non possiamo essere ubriachi. Anzi sai, forse
è
meglio che inizi andare al trucco…”-
Mi hai
delusa che non ricordassi la promessa.
E io
che mi ero illusa che potessimo finire il discorso lasciato in sospeso
qualche
mese fa!
Mentre
poggio il bicchiere sul tavolino mi blocchi il braccio.
-“Aspetta
non andare via!”- esclami, credo che tu abbia capito perché sono
diventata di
botto triste.
-“E’…è
tardi. E fra poco dobbiamo essere sul set.”- dico abbassando lo sguardo.
-“Mancano
ancora due ore. Permettimi di festeggiare con te il tuo compleanno! Beh
in
questo caso è il tuo non-compleanno!”- dici cercando di sdrammatizzare.
Abbozzo
un sorriso ma continui:
-“Senti,
scusami. Non mi ricordavo. Non pensavo neppure che ti avrei vista prima
di
andare sul set. Scusami davvero.”-
Sei
mortificato.
Annuisco semplicemente e riprendo il bicchiere e ci sediamo sul
divanetto.
-“Allora
che hai fatto quest’estate?”-
-“Sono
stata in India. Ho visto gli elefanti!”- esclamo tutta felice.
-“Ti
piacciono davvero tanto vero?!”- mi chiedi.
-“Li
adoro. Ci sono
persone nel mondo che credono
che gli elefanti siano un elemento di fortuna e mettendo soldi nel
bagaglio di
un elefante, si incoraggia la buona sorte!”- dico sempre sorridendo.
Devo
avere gli occhi che brillano perché hai di nuovo quello sguardo
imbambolato su
di me.
Sarò
sembrata sicuramente una sciocca!
-“E’
una cosa molto bella. Quindi ho fatto bene a regalarti Dumbo?”- mi
chiedi
sorseggiando il tuo champagne.
Mi
mordo il labbro inferiore.
-“Ce l’ho
sempre con me.”-
Impercettibilmente
ci stiamo avvicinando l’uno all’altro.
-“Soprattutto
quando dormo. Mi sembra di averti accanto.”- dico in un sussurro.
-“Oh
beh, in quanto a morbidezza di pancia ci siamo!”- mi rispondi
prendendoti in
giro.
Sei una
delle poche persone al mondo che si critica con ironia.
Rido a
questa tua battuta.
-“In
effetti è vero!”
-“Vedo
che hai anche la collana!”- esclami.
-“Già.
Non me la tolgo mai. Mi fa sentire…speciale!”- ti rispondo questa volta
alzando
lo sguardo e facendo incontrare i miei occhi con i tuoi.
-“Tu
sei speciale.”- mi dici con la voce ferma.
Siamo
davvero vicini. Quando ci siamo seduti eravamo più distanti.
-“Dovresti
esprimere un desiderio.”- continui accendendo la candelina e porgendomi
il
cupcake.
Lo prendo tra le mani e
chiudendo gli occhi esclamo:
-“I wish
that
I had someone who would be there for me and I can be there for him, we
can just
dive into it together.”-
Apro
gli occhi e piantandoli sui tuoi, soffio sulla candelina, prendendo poi
un
morso dal mio cupcake alla nutella.
Allungo
la mano verso di te per permetterti di assaggiarlo e senza prenderlo
dalle mie
mani, prendi anche tu un morso, ma vedo che ti è rimasta un po’ di
nutella sul
labbro.
Mi
avvicino a te e con il pollice tolgo quel poco di nutella dal tuo
labbro e sempre
guardandoti negli occhi lecco via dal mio dito la nutella che ti ho
appena
tolto.
-“Sai…
non puoi fare così!”- mi dici ad un certo punto serio.
Forse
ho sbagliato tutto.
Forse ho frainteso le tue intenzioni quando ci siamo
salutati.
Come al
solito non ho capito nulla.
Sbatto
gli occhi velocemente allontanandomi da te.
Dovevo
capirlo che non provi nulla.
Facendo
finta di niente e cercando la busta per ricacciare dentro il cupcake,
rispondo
con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi.
-“Così
cosa?!”-
-“Non
puoi flirtare con me e pretendere che io non faccia nulla!”- dici
sollevandomi
lo mento e sorridendo.
Poi
corrughi la fronte e mi chiedi.
-“Perché
hai gli occhi lucidi?”-
Ma io,
vergognandomi, prendo un respiro profondo e giro lo sguardo.
-“Aspetta,
pensavi che ti stessi… rifiutando?”-
Annuisco
debolmente.
-“Io
non ti capisco Nathan! Il giorno del mio compleanno sembrava che stessi
per
dirmi qualcosa e ti ho visto fare il cameriere in quel ristorante.”-
-“I-il
cameriere. No! Che ti viene in mente? Io il cameriere?!”- mi chiedi
cercando di
nascondere l’ovvio.
-“Ti ho
riconosciuto! So che eri tu. Solo tu mi guardi in quel modo! E poi sei
sparito
per tutta l’estate…”-
-“Io?
Io ho provato a cercarti ma eri sempre non disponibile.”- rispondi
sulla
difensiva.
-“Ed è
per questo che eri in Croazia con una donna?”- dico più gelosa di
quanto
volessi dimostrare.
-“Una
donna? Ero solo in Croazia. Chi ti ha messo in testa questa cosa?”-
-“Il
tuo tweet. Nel riflesso dei tuoi occhiali c’era un’ombra.”-
-“Hai
osservato molto bene la foto!”- mi dici con un sorriso malizioso.
-“Io
non ho…”- respiro. –“Io non ho osservato la foto. Ho visto i commenti
delle tue
fan!”- dico stizzita.
-“Forse
era la cameriera che mi portava qualcosa. Non lo so, ma ti giuro che
ero da
solo. Sarebbe stato molto più bello se ci fossi stata tu con me.”- mi
dici
questa volta prendendomi le mani.
Annuisco.
Ma sono poco convinta.
-“Nath,
per favore, dimmi la verità. Cosa ci facevi al ristorante il giorno del
mio
compleanno?”-
Mi
guardi fisso negli occhi.
-“Ero
geloso.”-
-“Oh!”-
rispondo. Non so cos’altro dire.
-“E tu…
quella canzone che hai cantato allo Zlin… ho bisogno di sapere… era…era
per
me?”- mi chiedi.
Sospiro
e anche questa volta annuisco abbassando lo sguardo.
Mi
sento ridicola. Forse non avrei dovuto cantare.
-“Hai
una voce meravigliosa!”- esclami vedendo il mio imbarazzo.
Alzo
nuovamente lo sguardo e ti chiedo:
-“Cosa
volevi dirmi quel giorno, quando Mark ci ha interrotti?”-
-“Volevo
fare due cose: invitarti a cena per il tuo compleanno e…”-
Resti
in silenzio qualche istante e avvicini il mio viso al tuo.
-“…e
volevo dirti: buon compleanno Stana.”- e in un attimo le tue labbra
sono sulle
mie.
I miei
occhi si chiudono e io mi lascio andare a quella dolcezza che lui mi
trasmette
attraverso il bacio.
Le
nostre bocche si aprono insieme e non appena le nostre lingue si
incontrano un
lungo brivido mi corre lungo la schiena.
Mi
avvicino di più a te e tu, mi stringi fra le tue braccia. Immergo una
mano nei
tuoi capelli avvicinando di più il tuo viso al mio.
È
lento, senza fretta, come se avessimo tutto il tempo del mondo.
Senza
fiato ci stacchiamo e con il respiro corto esclami:
-“Wow!!”-
Io
arrossisco leggermente e ti chiedo:
-“Era
davvero questo che volevi chiedermi al mio compleanno?”-
-“Si.”-
dici fermo e sicuro.
Mi
mordo il labbro inferiore e con uno sguardo malizioso esclamo:
-“Beh…lascia
allora che ti risponda!”- dico avvicinandomi di nuovo al tuo viso e
catturando
le tue labbra con le mie.
Tutta
la lentezza di prima ora è stata sostituita dalla passione che ci
travolge e in
pochi secondi sento che mi stai spingendo verso il basso, facendomi
stendere
sul divano.
Sento
che hai infilato una tua mano sotto la maglietta e delicatamente mi
accarezzi
la schiena. Ma non vai oltre. Sento solo le tue dita sfiorare la mia
pelle.
Ormai
da quando sono entrata nel tuo camerino ad ora non so quanto tempo sia
passato
e onestamente non mi interessa.
Vorrei
che questo momento non finisse mai.
Ci
stiamo baciando da un tempo indefinito e sembra che lo abbiamo sempre
fatto,
che non sia una cosa nuova.
-“Nathan!
Devi venire al trucco!”-
Una
voce da fuori ti chiama e qualcuno sta bussando al tuo camerino.
Ci
solleviamo velocemente sistemandoci i vestiti e i capelli.
-“E
qualcuno mi trovi Stana, santo cielo!!! È più di mezz’ora che la
cerco!”-
-“Che
ore sono?”- ti chiedo.
Tu
guardi il tuo I-phone ed esclami:
-“E’
tardi! Sono le due passate e fra meno di un’ora giriamo!”-
-“Cavolo!”-
esclamo.
Guardo
fuori e Manuel sta sclerando contro Allison e qualche altro assistente.
Faccio
per uscire ma mi afferri il braccio facendomi voltare.
-“Aspetta
che se ne siano andati o capiranno perché siamo entrambi in ritardo.”-
dici
sorridendo maliziosamente.
-“Si.
Giusto!”- rispondo io.
-“Senti…
io non voglio negare nulla. Sono contento di quello che è appena
successo qui.
E vorrei continuare a vederti anche fuori dal lavoro.”- dici questa
volta
stando serio.
-“Non
ho nessuna intenzione di scappare. Non sono Beckett. E si, mi farebbe
piacere
vederti dopo il lavoro.”- dico sorridendo felice.
-“Quuindi…
stasera, cena da me?”- chiedi con un sorrisone enorme.
Mi alzo
in punta di piedi, senza i miei bellissimi tacchi sono più bassa di te,
e
allaccio le mie braccia al tuo collo.
-“Accetto
molto volentieri il suo invito, Sig. Fillion!”- dico prendendoti in
giro.
Tu mi
hai circondato la vita con le braccia e mi hai attirato verso di te.
Soddisfatto
della mia risposta, mi baci un’altra volta, e quando avverto che la
passione
sta per prevalere mi stacco da te e tu metti su il tuo broncio.
-“Ci vediamo
stasera Nath!”- dico facendo per uscire, ma nuovamente mi attiri e mi
lasci un
altro bacio.
-“A fra
poco sul set.”- mi dici a fior di labbra.
Io
sorrido e guardandomi in torno per assicurarmi che non ci sia nessuno,
esco dal
tuo camerino.
Voltandomi
indietro vedo che sei rimasto sulla porta osservandomi mentre me ne
vado.
Così
inizio ad ancheggiare più del dovuto e quando mi giro di nuovo hai la
bocca
spalancata e gli occhi sbarrati.
Eh si mio caro Nath… ti farò prendere un infarto prima o poi.
ANGOLO MIO: Eccoci.. anche questa ff è finita..
:D sxo vi sia piaciuta... :)
non ho troppo da dire.. se non ringraziare
tutti voi ke l'avete letta, recensita, inserita fra le seguite,
preferite e ricordate...
grazie a tutti voi...
bon la smetto qui e lascio a voi la parola...
sbaciottiii ;>