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Autore: Mari24    24/05/2012    10 recensioni
[StaNathan]
"Vorrei portarti a cena, a vedere un film e poi salutarti di fronte la porta di casa. Non farei mai niente che tu non vorresti, ma spero sempre che qualche volta tu mi chieda di uscire, non per il solito caffè dopo le riprese, vorrei qualcosa di più, perché so che i miei sentimenti sono diversi."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente siamo di nuovo sul set. Mi è mancata quella famiglia che si è creata, anche se quest’anno Ruben non farà più parte del cast.

Questa è stata un’estate frenetica.
Dopo lo Zlin ho passato qualche settimana con la mia famiglia e poi sono andata in India.

Ho amato tantissimo quella terra, come le loro tradizioni siano così radicate in loro.

Ho sentito poco Tamala e gli altri, anche loro impegnati nelle vacanze.

Ultimamente ho visto i tuoi tweet sulla caccia al tesoro in Italia. Ho sentito poco anche te, qualche sms e una o due mail sporadiche.

Mi hai chiamato una volta. Anche se non hai parlato sono sicura che fossi tu.

Ma ora finalmente siamo di nuovo tutti sul set.


Fra qualche ora inizieremo a girare ‘Rise’.

Finalmente anche i fan sapranno cosa succede a Beckett e se ricorderà la dichiarazione di Castle o no.

Qualche giorno fa ho ricevuto il copione via mail e devo ammettere che è una puntata stratosferica.

Quest’anno i personaggi cambieranno e cresceranno di più rispetto alle stagioni passate.
Mi piace il modo in cui hanno fatto evolvere Kate e Castle. Sono più maturi e insieme si stanno dirigendo verso quella strada che farà felici i fan.

Ho chiesto alla mia assistente di avvisarmi appena ti vede, infondo mi hai promesso che avremmo festeggiato il mio compleanno, anche se abbiamo tre mesi di ritardo.

Nel mentre che aspetto leggo nuovamente il copione.

Mi piace molto la parte finale mentre Kate parla con lo psicologo. Eh si, quest’anno sarà introdotta la figura dello psicologo in modo che possa aiutare Kate a uscire dal suo guscio e buttare giù il muro.

Adoro il lavoro di Andrew, per tutta la puntata fa credere una cosa e con tre magiche parole alla fine della puntata stravolge tutto.

Sto prendendo appunti e segno dei promemoria al lato della pagina quando sento un lieve bussare alla mia porta e Allison, la mia assistente, entra.

-“Ho tutto quello che mi hai chiesto, anche se non capisco a che ti servano. Ti sei barricata qua dentro da ore!!”- mi rimprovera.

Ore? Non me ne sono accorta. Ero così impegnata a studiare il copione che le ore sono volate.

Guardo l’orologio ed effettivamente è quasi l’una. Fra due ore si inizia a girare.

-“Guarda che Nathan è arrivato un secolo fa!”- mi fa notare Allison.

-“Cosa? E perché non mi hai avvisato?”- chiedo.

Allison fa spallucce.

-“E’ nel suo camerino, se ti interessa!”- dice uscendo e facendomi l’occhiolino.

Roteo gli occhi e sorrido. Allison sa sempre più di quanto dovrebbe.

Afferro la busta di carta che mi ha portato e mi dirigo verso il tuo camerino.

Ma quando sono quasi arrivata la voce di Tamala mi ferma.

-“Ehi, bellezza! Dove credi di andare senza prima avermi salutato?!”- chiede.

Mi volto ma nascondo la busta di carta dietro la schiena.

-“Ehi!!! Ciao! Come sono andate le vacanze?”-  ma nel chiederlo mi ritrovo coinvolta in un abbraccio stritolatore.

-“Molto bene. Ho preso il sole, mi sono rilassata… e tu?”-

-“Ah, io… sono andata dalla mia famiglia e poi in India. È stato favoloso!”- dico.

Ma Tamala si accorge che sto nascondendo qualcosa dietro la schiena e si sporge per vedere cosa sia.

-“Che hai lì dietro?”- mi chiede sospettosa.

-“Niente!”- rispondo veloce. Troppo veloce, tanto che inizia a sospettare.

-“Ceeerto! Niente!”- mi dice con tono malizioso.

-“Non ho nulla sul serio!”- dico ma devo avere un tono poco convincente perché mi guarda con quella faccia maliziosa e alza un sopracciglio.

-“Ok. Va bene! Voglio fare uno scherzo a Nathan e qui c’è l’occorrente!”- dico infine.

-“Ah-ha! Lo sapevo! Ti serve una mano?!”- chiede volendo far parte anche lei dello scherzo.

-“No! Anzi meno persone sanno, più per lui sarà difficile scoprire chi sia stato!”- dico sicura.

-“Ok. Allora io intanto vado al trucco. La prima scena è con me!”- dice tutta soddisfatta.

Ci salutiamo e lei va verso la sua truccatrice mentre io mi avvicino sempre più al tuo camerino.

L’ho scampata per un pelo.


Arrivo di fronte alla porta del tuo camerino. Faccio un respiro profondo e busso.

Qualche secondo dopo apri la porta e ti affacci per vedere chi sia.

Io ti sorrido. Non posso farne a meno. Mi è mancato il tuo faccione sorridente.

Tu mi guardi e per un attimo resti spaesato come se non mi riconoscessi, ma un secondo dopo mi sorridi anche tu.

-“Ciao!! Come stai?!”- chiedi facendomi entrare e in pochi secondi mi ritrovo stretta nel tuo abbraccio.

Dio! Non mi ero resa conto di quanto mi sei mancato fin quando le tue braccia non hanno avvolto il mio corpo.

-“Bene, bene! E tu come stai?”- chiedo sorridendoti.

-“Ora meglio.”- mi rispondi felice.

-“Ti vedo un po’ più paffutello!”- ti rispondo io toccando con un dito la tua pancia.

-“Dovrei fare più allenamento in effetti!”- dici in modo malizioso sollevando un sopracciglio.

Ah è così?! Tu puoi provocarmi?! Beh io non sono Beckett che si imbarazza e cambia discorso. Io sono Stana e affronto le sfide!

-“E’ una proposta?!”- rispondo provocandoti a mia volta.

Sei a bocca aperta. Forse non ti aspettavi una mia provocazione.

Balbetti qualcosa che non capisco, ma mi viene da ridere e presto scoppio in una grande risata.

-“Si, si! Molto divertente!”- esclami sarcastico ma sorridendo.

-“Ahahahah oddio Nathan! Sei così facile come Castle!”- ma vedo che sei rimasto a fissarmi con uno sguardo imbambolato, e presto anche la mia risata si spegne.

-“Mi sei mancata!”- dici in un sussurro.

-“Anche tu!”- esclamo sorridendo sinceramente.

-“E quello cos’è?!”- domandi forse notando in quel momento cos’ho in mano.

Io sorrido. Di nuovo. Quando sono con te non riesco a farne a meno.

Apro la busta di carta e tiro fuori una bottiglia di champagne e un piccolo cupcake con una candelina sopra.

Mi guardi confuso.

-“Non è il mio compleanno!”- esclami.

-“Non è per il tuo compleanno. È per il mio!”- ti guardo divertita ma vedo che non ricordi.

Un po’ delusa continuo:

-“Il giorno del mio compleanno…ricordi? Avevi promesso che avremmo festeggiato insieme, ma poi il giorno dopo sono finite le riprese e non abbiamo fatto in tempo!”-

Sbatti gli occhi velocemente e in quel momento ricordi.

-“Hai ragione. Perdonami. Non pensavo ti ricordassi!”-

-“Beh, una promessa è una promessa. E le promesse vanno sempre mantenute!”- dico un po’ triste perché non hai ricordato subito.

Sorridi e afferri due bicchierini di carta.

Versando il liquido chiaro nei bicchieri mormori:

-“Analcolico eh?!”-

-“Già fra poco dobbiamo girare! Non possiamo essere ubriachi. Anzi sai, forse è meglio che inizi andare al trucco…”-

Mi hai delusa che non ricordassi la promessa.

E io che mi ero illusa che potessimo finire il discorso lasciato in sospeso qualche mese fa!

Mentre poggio il bicchiere sul tavolino mi blocchi il braccio.

-“Aspetta non andare via!”- esclami, credo che tu abbia capito perché sono diventata di botto triste.

-“E’…è tardi. E fra poco dobbiamo essere sul set.”- dico abbassando lo sguardo.

-“Mancano ancora due ore. Permettimi di festeggiare con te il tuo compleanno! Beh in questo caso è il tuo non-compleanno!”- dici cercando di sdrammatizzare.

Abbozzo un sorriso ma continui:

-“Senti, scusami. Non mi ricordavo. Non pensavo neppure che ti avrei vista prima di andare sul set. Scusami davvero.”-

Sei mortificato.
Annuisco semplicemente e riprendo il bicchiere e ci sediamo sul divanetto.

-“Allora che hai fatto quest’estate?”-

-“Sono stata in India. Ho visto gli elefanti!”- esclamo tutta felice.

-“Ti piacciono davvero tanto vero?!”- mi chiedi.

-“Li adoro. Ci sono persone nel mondo che credono che gli elefanti siano un elemento di fortuna e mettendo soldi nel bagaglio di un elefante, si incoraggia la buona sorte!”- dico sempre sorridendo.

Devo avere gli occhi che brillano perché hai di nuovo quello sguardo imbambolato su di me.

Sarò sembrata sicuramente una sciocca!

-“E’ una cosa molto bella. Quindi ho fatto bene a regalarti Dumbo?”- mi chiedi sorseggiando il tuo champagne.

Mi mordo il labbro inferiore.

-“Ce l’ho sempre con me.”-

Impercettibilmente ci stiamo avvicinando l’uno all’altro.

-“Soprattutto quando dormo. Mi sembra di averti accanto.”- dico in un sussurro.

-“Oh beh, in quanto a morbidezza di pancia ci siamo!”- mi rispondi prendendoti in giro.

Sei una delle poche persone al mondo che si critica con ironia.

Rido a questa tua battuta.

-“In effetti è vero!”

-“Vedo che hai anche la collana!”- esclami.

-“Già. Non me la tolgo mai. Mi fa sentire…speciale!”- ti rispondo questa volta alzando lo sguardo e facendo incontrare i miei occhi con i tuoi.

-“Tu sei speciale.”- mi dici con la voce ferma.

Siamo davvero vicini. Quando ci siamo seduti eravamo più distanti.

-“Dovresti esprimere un desiderio.”- continui accendendo la candelina e porgendomi il cupcake.

Lo prendo tra le mani e chiudendo gli occhi esclamo:
-“I wish that I had someone who would be there for me and I can be there for him, we can just dive into it together.”-

Apro gli occhi e piantandoli sui tuoi, soffio sulla candelina, prendendo poi un morso dal mio cupcake alla nutella.

Allungo la mano verso di te per permetterti di assaggiarlo e senza prenderlo dalle mie mani, prendi anche tu un morso, ma vedo che ti è rimasta un po’ di nutella sul labbro.

Mi avvicino a te e con il pollice tolgo quel poco di nutella dal tuo labbro e sempre guardandoti negli occhi lecco via dal mio dito la nutella che ti ho appena tolto.

-“Sai… non puoi fare così!”- mi dici ad un certo punto serio.

Forse ho sbagliato tutto.
Forse ho frainteso le tue intenzioni quando ci siamo salutati.

Come al solito non ho capito nulla.

Sbatto gli occhi velocemente allontanandomi da te.

Dovevo capirlo che non provi nulla.

Facendo finta di niente e cercando la busta per ricacciare dentro il cupcake, rispondo con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi.

-“Così cosa?!”-

-“Non puoi flirtare con me e pretendere che io non faccia nulla!”- dici sollevandomi lo mento e sorridendo.

Poi corrughi la fronte e mi chiedi.

-“Perché hai gli occhi lucidi?”-

Ma io, vergognandomi, prendo un respiro profondo e giro lo sguardo.

-“Aspetta, pensavi che ti stessi… rifiutando?”-

Annuisco debolmente.

-“Io non ti capisco Nathan! Il giorno del mio compleanno sembrava che stessi per dirmi qualcosa e ti ho visto fare il cameriere in quel ristorante.”-

-“I-il cameriere. No! Che ti viene in mente? Io il cameriere?!”- mi chiedi cercando di nascondere l’ovvio.

-“Ti ho riconosciuto! So che eri tu. Solo tu mi guardi in quel modo! E poi sei sparito per tutta l’estate…”-

-“Io? Io ho provato a cercarti ma eri sempre non disponibile.”- rispondi sulla difensiva.

-“Ed è per questo che eri in Croazia con una donna?”- dico più gelosa di quanto volessi dimostrare.

-“Una donna? Ero solo in Croazia. Chi ti ha messo in testa questa cosa?”-

-“Il tuo tweet. Nel riflesso dei tuoi occhiali c’era un’ombra.”-

-“Hai osservato molto bene la foto!”- mi dici con un sorriso malizioso.

-“Io non ho…”- respiro. –“Io non ho osservato la foto. Ho visto i commenti delle tue fan!”- dico stizzita.

-“Forse era la cameriera che mi portava qualcosa. Non lo so, ma ti giuro che ero da solo. Sarebbe stato molto più bello se ci fossi stata tu con me.”- mi dici questa volta prendendomi le mani.

Annuisco. Ma sono poco convinta.

-“Nath, per favore, dimmi la verità. Cosa ci facevi al ristorante il giorno del mio compleanno?”-

Mi guardi fisso negli occhi.

-“Ero geloso.”-

-“Oh!”- rispondo. Non so cos’altro dire.

-“E tu… quella canzone che hai cantato allo Zlin… ho bisogno di sapere… era…era per me?”- mi chiedi.

Sospiro e anche questa volta annuisco abbassando lo sguardo.

Mi sento ridicola. Forse non avrei dovuto cantare.

-“Hai una voce meravigliosa!”- esclami vedendo il mio imbarazzo.

Alzo nuovamente lo sguardo e ti chiedo:

-“Cosa volevi dirmi quel giorno, quando Mark ci ha interrotti?”-

-“Volevo fare due cose: invitarti a cena per il tuo compleanno e…”-

Resti in silenzio qualche istante e avvicini il mio viso al tuo.

-“…e volevo dirti: buon compleanno Stana.”- e in un attimo le tue labbra sono sulle mie.

I miei occhi si chiudono e io mi lascio andare a quella dolcezza che lui mi trasmette attraverso il bacio.

Le nostre bocche si aprono insieme e non appena le nostre lingue si incontrano un lungo brivido mi corre lungo la schiena.

Mi avvicino di più a te e tu, mi stringi fra le tue braccia. Immergo una mano nei tuoi capelli avvicinando di più il tuo viso al mio.

È lento, senza fretta, come se avessimo tutto il tempo del mondo.

Senza fiato ci stacchiamo e con il respiro corto esclami:

-“Wow!!”-

Io arrossisco leggermente e ti chiedo:

-“Era davvero questo che volevi chiedermi al mio compleanno?”-

-“Si.”- dici fermo e sicuro.

Mi mordo il labbro inferiore e con uno sguardo malizioso esclamo:

-“Beh…lascia allora che ti risponda!”- dico avvicinandomi di nuovo al tuo viso e catturando le tue labbra con le mie.

Tutta la lentezza di prima ora è stata sostituita dalla passione che ci travolge e in pochi secondi sento che mi stai spingendo verso il basso, facendomi stendere sul divano.

Sento che hai infilato una tua mano sotto la maglietta e delicatamente mi accarezzi la schiena. Ma non vai oltre. Sento solo le tue dita sfiorare la mia pelle.

Ormai da quando sono entrata nel tuo camerino ad ora non so quanto tempo sia passato e onestamente non mi interessa.

Vorrei che questo momento non finisse mai.

Ci stiamo baciando da un tempo indefinito e sembra che lo abbiamo sempre fatto, che non sia una cosa nuova.

 

-“Nathan! Devi venire al trucco!”-

Una voce da fuori ti chiama e qualcuno sta bussando al tuo camerino.

Ci solleviamo velocemente sistemandoci i vestiti e i capelli.

-“E qualcuno mi trovi Stana, santo cielo!!! È più di mezz’ora che la cerco!”-

-“Che ore sono?”- ti chiedo.

Tu guardi il tuo I-phone ed esclami:

-“E’ tardi! Sono le due passate e fra meno di un’ora giriamo!”-

-“Cavolo!”- esclamo.

Guardo fuori e Manuel sta sclerando contro Allison e qualche altro assistente.

Faccio per uscire ma mi afferri il braccio facendomi voltare.

-“Aspetta che se ne siano andati o capiranno perché siamo entrambi in ritardo.”- dici sorridendo maliziosamente.

-“Si. Giusto!”- rispondo io.

-“Senti… io non voglio negare nulla. Sono contento di quello che è appena successo qui. E vorrei continuare a vederti anche fuori dal lavoro.”- dici questa volta stando serio.

-“Non ho nessuna intenzione di scappare. Non sono Beckett. E si, mi farebbe piacere vederti dopo il lavoro.”- dico sorridendo felice.

-“Quuindi… stasera, cena da me?”- chiedi con un sorrisone enorme.

Mi alzo in punta di piedi, senza i miei bellissimi tacchi sono più bassa di te, e allaccio le mie braccia al tuo collo.

-“Accetto molto volentieri il suo invito, Sig. Fillion!”- dico prendendoti in giro.

Tu mi hai circondato la vita con le braccia e mi hai attirato verso di te.

Soddisfatto della mia risposta, mi baci un’altra volta, e quando avverto che la passione sta per prevalere mi stacco da te e tu metti su il tuo broncio.

-“Ci vediamo stasera Nath!”- dico facendo per uscire, ma nuovamente mi attiri e mi lasci un altro bacio.

-“A fra poco sul set.”- mi dici a fior di labbra.

Io sorrido e guardandomi in torno per assicurarmi che non ci sia nessuno, esco dal tuo camerino.

Voltandomi indietro vedo che sei rimasto sulla porta osservandomi mentre me ne vado.

Così inizio ad ancheggiare più del dovuto e quando mi giro di nuovo hai la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.

Eh si mio caro Nath… ti farò prendere un infarto prima o poi.





ANGOLO MIO: Eccoci.. anche questa ff è finita.. :D  sxo vi sia piaciuta... :) 

non ho troppo da dire.. se non ringraziare tutti voi ke l'avete letta, recensita, inserita fra le seguite, preferite e ricordate...

grazie a tutti voi...

bon la smetto qui e lascio a voi la parola...

sbaciottiii ;>

   
 
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