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Autore: Ecstasy    24/05/2012    3 recensioni
"Come batuffoli di neve gli sbuffi di fumo si alzavano lenti e rotondi verso le nuvole.
Il primo sole primaverile riscaldava la pelle di quel ragazzo appoggiato al muretto della stazione."
Certe volte si pensa che la salvezza si può trovare nel fondo di un bicchiere o nel filtro di una canna, non si pensa ma che la si può trovare anche in un sorriso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza uscita.

 

La fortuna di trovare i cancelli chiusi.

 
Un’ altra giornata, un’ altra monotona e forse troppo calda giornata di Maggio incomincia.
Incomincia forse nel migliore dei modi per quel ragazzo assonnato, seduto sulle panchine di pietra di fronte a scuola.
Come al solito è arrivato in ritardo, dimenticandosi che dopo le otto e venti i cancelli vengono chiusi, per poi essere riaperti all’ora successiva, o direttamente al primo intervallo.
Ed ecco lì un Josh mezzo addormentato, fissare stanco il mozzicone della sua sigaretta che si sta lentamente spegnendo
.
Un rumore di passi veloci,frettolosi. Eccola là, in fondo al lungo viale, una criniera bionda che si affanna per entrare a scuola.
“Cazzo!” sibila la ragazza, suscitando il divertimento di Josh, che la guarda rapita da sotto la visiera del suo cappello.
Vede la ragazza fare il broncio, sporgendo il labbro inferiore e sedersi per terra, sul marciapiede, accendendosi una sigaretta.
Josh continua a guardarla, rapito. Una voce dentro di lui gli urla di parlarle, di andare da lei e conoscerla, ma un’altra, più crudele, più cattiva, gli sussurra che tanto non lo accetterà mai. Chi accetta un ragazzo come lui? Neanche i suoi genitori lo accettano, figurati lei, con quella sua nuvola di capelli dorati.

Imperterrito continua a fissarla e lei sembra non accorgersene, così impegnata ad osservarsi la punta delle scarpe.
“Cazzo cazzo cazzo. Non è possibile.” Mugugna lei.
Josh la guarda. Gli fa così tanta tenerezza, sembra un pulcino spaesato, è minuta, non si può definire del tutto alta, ha dei grandi occhi nocciola,e una bocca piccola. Le mani affusolate stringono la borsa e il cellulare non molto intatto.
“Non lo sapevi che dopo le otto e venti chiudono il cancello?” chiede Josh ad alta voce.
Vede la ragazza guardarsi intorno, spaesata,e improvvisamente si gira  e lo nota. Nota i suoi occhi scuri, e caldi, la sua pelle abbronzata e i suo cappellino nero, che nasconde quel viso così dolce.
Automaticamente la ragazza sorride e fa “no” con la testa, cercando di nascondersi dietro la spalla, imbarazzata.
Questo piccolo gesto fa venire al moro l’impulso di andare dritto da lei e abbracciarla, stringerla con le sue braccia forti e accarezzarle quei ricci morbidi.
“Beh, a quanto pare mi sa che devi aspettare un po’ anche tu” Aggiunge il ragazzo,senza sapere cosa dire.
“Almeno ho un po’ di compagnia” ride lei, facendo segno al moretto di andare a sedersi accanto a lei.

Josh si alza, e con la sua andatura ciondolante in pochi passi è lì, che la guarda dall’alto,e si siede accanto a lei, sfiorandola con le gambe.
“Comunque mi chiamo Azzurra” esclama lei, tutto d’un fiato, porgendo la mano al ragazzo, che la fissa divertito.
“E io sono Josh” risponde alzando il sopracciglio e stringendole la sua piccola mano.

Se un passante girasse l’angolo si troverebbe davanti una ragazza, che assomiglia molto a un folletto e un ragazzo con un cappellino calato sugli occhi che ridono, come se si conoscessero da una vita.
Noterebbe di sicuro con che occhi la guarda lui, con tanta di quella tenerezza che potrebbe far sciogliere il cuore a chiunque. Noterebbe forse anche il rossore che si dipinge sulle guance della biondina quando lui, forse non del tutto per sbaglio, gli sfiora il braccio con la mano, o gli sfiora la gamba.
ma chiunque potrebbe notare il sorriso di entrambi, felici della nuova amicizia che sta per nascere.

Improvvisamente con un cigolio il cancello si apre, e i due guardandosi si alzano, avviandosi verso scuola.
“Ma per caso sai dov’è il laboratorio di moda delle terze? Perché sono stata in quello delle seconde ma non ho idea di dove sia l’altro” chiede Azzurra al moro.
“Si è vicino a meccanica, se vuoi ti ci accompagno” risponde lui, gettando a terra l’ennesima sigaretta fumata.

I due si avviano per i corridoi di quella grande scuola, stranamente vuoti, stranamente silenziosi.
Ogni tanto si può sentire l’urlo di quella professoressa un po’ troppo arrabbiata, o il rumore di pugni battuti sui banchi o le risate fuori controllo delle classi di Elettronica.

In poco tempo arrivano al laboratorio di moda, meta della ragazza.
Lei si appoggia un attimo al muro, firmando la giustifica al posto dei suoi genitori, sotto lo sguardo divertito di Josh.
“Bhe allora sei proprio una delinquente” ride lui.
“Io? Non credo proprio!” esclama lei, mettendo il broncio, per poi scoppiare a ridere.
Risistema il libretto nella sua borsa, guardando dritto negli occhi il ragazzo, più alto di lei di quindici centimetri buoni.
“Bhe, allora grazie Josh, ci vediamo” saluta lei, dandogli un colpetto sul braccio e sparendo nel laboratorio.
“A presto piccolo folletto” sussurra lui, avviandosi verso la sua classe.
  
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