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Autore: Hekady Brigyes Rin    25/05/2012    0 recensioni
una storia di amore, azione e avventura... una storia che vi farà sognare. commentate please.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO DICIOTTESIMO

 

I raggi del sole permeavano l’aria e Riccardo guardingo, cercava di trovare una maniera per aggirare i cervi, che Clara e lui avevano individuato poco fa. Clara era dall’altra parte della radura. Si vedevano a distanza e gli sguardi si incrociavano spesso quasi ad instaurare continuamente il contatto sentimentale fra di loro. Sembrava quasi che per loro la caccia fosse quasi un momento di piacere intenso, di estasi, che solo un uomo e una donna insieme potevano provare. Riccardo e Clara in contemporanea caricarono l’arco. Nello stesso momento e nello stesso istante nella loro mente si formò lo stesso pensiero: il giorno dopo poteva essere l’ultimo. La freccia scoccò ma entrambe fallirono. I ragazzi andarono a  recuperare le munizioni e le trovarono incrociate a terra alla base di una grotta :

“ma cosa?”

“sembra quasi che Diana ci chieda di prenderci una pausa dal mondo!” disse sorridendo Riccardo posò l’arco e si avvicinò al viso di Clara. Lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, lui gli sfioro le guance. Un brivido percorse entrambi, si stavano fissando talmente tanto da fondersi. Lei accarezzò: la sua mano, il suo braccio, il suo viso, i muscoli perfetti sotto di se. Riccardo gli prese il viso stretto tra le mani, una presa forte, ma gentile allo stesso tempo. La baciò con passione ed intensità.

“Ti Amo!”

“anch’io Riccardo, se penso che domani può essere l’ultimo giorno che …” Riccardo la baciò di nuovo

shsss” la prese in braccio, fissandola, addentrandosi nella grotta. Le lucciole si erano posate dappertutto creando quasi un percorso in mezzo al cielo. Un giaciglio di erba si trovava in fondo alla grotta entrambi sorrisero. Riccardo la posò a terra e lei lo trasse verso di se sfiorando le sue labbra. Incominciò a slacciargli la tunica, ma Riccardo la fermo sorridendo.

“ e no! sei tu il mio tesoro da spogliare non io “

“ a Sì! Allora baciami sciocco!” le labbra si unirono. Le lingue combattevano una dolce battaglia che nessuno dei due poteva sconfiggere. Le mani si muovevano da sole, si tolsero i vestiti in pochi istanti e i loro corpi, che bruciavano più della lava si muovevano sinuosamente, quasi in una danza, eterna, passionale e perfetta. I respiri, gli ansimi, tutto andava a ritmo alla musica dell’amore. Sfiorarono il cielo con un dito, toccarono la felicità eterna in un istante. In un unico, celestiale, perfetto momento, in cui le loro anime si fusero.

Clara incominciò a piangere, finito quel momento paradisiaco.

“no piccola perché piangi?”

“perché ti amo e desidererei vivere in eterno con te, vorrei che tutto questo non ci fosse stato, per poter vivere, sorridere piangere e morire con te!”

“allora sposami!”

“cosa?”

“sposami! Oggi! Prima di partire!”

“ma come facciamo?”

Elenay ci sposerà!”

“volevi dire Hekady!”

“no! Voglio Elenay!”

Clara sorrise abbracciandolo ancora nuda:

“Sì”

Riccardo guardò ancora una volta il suo corpo. Le cicatrici di quell’incidente di 10 anni fa e li ammirò pensando, che per lui era perfetta. Unicamente perfetta!

Si rivestirono e tornarono al paese entrando in fretta e furia sconvolgendo tutti.

“vogliamo Elenay!”

“ci sono io adesso!” Riccardo si avvicinò e disse in modo quasi aggressivo:

“io voglio mia sorella!”

“ok ok” disse Hekady quasi scocciata.

Svenne e in poco Elenay si risvegliò sorridendo tra le braccia di Lith. Clara gli saltò addosso:

Elenay che bello vederti!” ma in viso, tutti si accorsero, del suo pallore ancor più evidente del solito “ma che hai Elenay?”

“niente … niente … figurati!”

Riccardo insieme ad Lith accorsero da lei.

“come niente ti stai affievolendo!” disse Riccardo

“è vero Elenay che ti succede?”

Lith … niente non vedi? sto bene!”

“non è vero” disse con gli occhi lucidi Clara “ti stai spegnendo”

Elenay abbassò lo sguardo, quasi a non voler mostrare i suoi occhi rivelatori .

“ecco lo sapevo è tutta colpa di Hekady!”

“già!” disse Riccardo seguito da Lith.

“Adesso basta! Smettetela di trattarla male! È lei che mi tiene in vita è grazie a lei se non sono morta dieci anni fa! È grazie a lei che ho conosciuto Lith!” disse piangendo Elenay “ non so  se vivrò ancora … non so se potrò sopportare di soffrire ancora così non potendo vivere a pieno la mia vita per cui per favore … ve ne prego fate finta che sia tutto a posto almeno quando ci sono io!” cadde in ginocchio e Lith si precipitò ad abbracciarla quasi estasiato dal suo coraggio.

“scusaci!” dissero in coro gli altri due.

“di niente” riacquistando il sorriso. Mostrando una forza interiore da non pochi “ma come mai mi avete risvegliato?”

“a sì! Ti prego Elenay sposaci!” disse sorridendo Clara

Elenay fece un sorriso a 32 denti e si buttò addosso alla coppia.

“davvero? Ma certo! Bene mettetevi qui davanti all’altare di Diana!” i ragazzi si posizionarono uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi.

“bene ora vi legherò le mani con un laccio rosso e vi chiedo di fare i vostri giuramenti! Incomincia tu Riccardo!”

“giuro di amarti con tutta l’anima! Giuro davanti a Diana che farò di tutto per proteggerti! Giuro che non smetterò mai di amarti! Ti amo e lo farò per l’eternità!” disse sfiorando il suo viso con l’altra mano.

“adesso tocca a te Clara!”

“Ti amo e giuro che anche se dovessi morire in qualche modo tornerò da te! Ti proteggerò e chiedo a Diana di essermi testimone che se mai la mia vita venisse meno prima della tua di darmi la forza di proteggerti come tuo angelo custode!”

A queste parole udite dagli dei un raggio di luce inondò la sala e la voce paradisiaca di Diana disse:

“questa unione mi è gradita e le vostre promesse verranno mantenute!”

“detto questo vi dichiaro Marito e Moglie! Puoi baciare la sposa fratello!” il loro bacio intenerì l’intera sala Erik aveva assistito da lontano alla scena, sorridendo e pregando che almeno sua sorella fosse felice. Tutto venne interrotto da Elenay che cadde per terra e sputò sangue.

Lith la raccolse e disse:

“tutto bene! E non mi dire di sì!”

“posso essere risvegliata solo un’altra volta, per cui fatelo solo se devo sconfiggere Kubrick!”

“cosa? Tu sapevi che la tua energia, si sarebbe esaurita pian piano ogni volta che apparivi?”

“Sì”

“PERCHÉ L’HAI FATTO? SAPEVI CHE CACCIANDO CON ME POTEVI MORIRE SEI MATTA?”

“NO! Ma preferivo morire, che starti lontana, perché per me sei stata l’unica ragione per rimanere in vita!”

“PERCHÉ?”

“Lo sai!”

“no! Perché?” disse piangendo Lith.

“perché Ti Amo! È per questo che combatto! per il tuo amore e per vivere! Luna lo sapeva e anche se la mia deliziosa cagnetta mi aveva pregato guaendo di non farlo, io non ho cambiato idea, sarei apparsa ancora e ancora per te! Sarei apparsa ogni volta tu ne avessi avuto bisogno!”

Elenay esausta da quel lungo discorso si avvicinò baciandolo sulla guancia. Ritraendosi chiuse gli occhi, segno premonitore che si stava riaddormentando, ma Lith, improvvisamente, la ritrasse a se baciandola sulle labbra. Una lacrima scese dal viso di Elenay. Si riaddormentò lasciando spazio a Hekady.

Riccardo si inginocchiò davanti a lei:

“ti chiedo scusa!”

“per cosa?”

“tu sapevi le condizioni di mia sorella e non volevi che uscisse per quello! ti chiediamo tutti perdono per come ci siamo comportati e per come ti abbiamo giudicata!”

“di niente ma ora andate o non riuscirete nel vostro intento!”

“certo maestà!”

Riccardo e Clara partirono al tramonto, insieme a due cervi bianchi. Grazie a Clara non fu difficile entrare e nemmeno avvicinarsi alla freccia. Scorse tutto troppo facilmente quasi fosse una trappola organizzata per impedirgli di tornare indietro, ma quello che non avevano contato era l’astuzia di Clara. Il suo intuito l’aveva avvertita e quando furono catturati riuscirono ad uscire restituendo la freccia:

“Clara creatura mia! Come hai potuto tradirmi!”

“sta lontano da me verme”

“adoro quando mi fai i complimenti! Ma adesso ridammi la freccia! O uccido Riccardo!”

Nooo! Eccola! Eccola!”

“no amore! Così mia sorella sarà condannata!”

Ma Clara non l’ascoltò. Per fortuna loro Kubrick li lasciò andare, sicuro, che due insignificanti pedine non potessero essere un problema.

Presero i cervi e arrivati al villaggio spiegarono ad Hekady come avevano fatto ad ingannare Kubrick, si erano fatti dare dai genitori di Lith una freccia di Hegel e l’avevano scambiata con l’altra precedentemente messa al sicuro da Riccardo.

“siete stati fantastici!” esclamò Hekady ”adesso potremo vincere finalmente!”

Intanto Kubrick mettendo apposto la freccia si accorse del tranello:

“NOOOOOOOOOOOOOO!!!! MALEDETTIIIII!!!! ADESSO TI FACCIO VEDERE IO! Clara CARA! TI HO CREATO E TI POSSO DISTRUGGERE!” prese un bastone composto da ossa si diresse sopra il pozzo e pronunciò queste parole:

“ciò che Ade vita a dato, vita toglierà” ripeteva nell’aria questa frase quasi fosse una cantilena.

Trasportata dal vento fino a Diana’s Land riecheggiò, come un tuono, nell’aria. Hekady si girò di scatto sentendo anticipatamente quell’incantesimo.

“Clara! Non ascoltare!” ma ormai era troppo tardi, Clara piangendo cadde tra le braccia di Riccardo senza vita.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Clara AMORE MIO NOOOO!” Riccardo piangendo e urlando teneva il corpo senza vita tra le sue braccia. Hekady straziata nel profondo impedì di far emergere Elenay e cadde piangendo a terra seguita da Lith e da Erik che si precipitò quasi in scivolata al capezzale della sorella.

“GIURO TI UCCIDERÒ KUBRICK  TE LO GIURO!” disse al vento Riccardo. Ma un vento si levò leggero e impercettibile portando parole sibilate:

“amore non piangere sono qui!”

“Clara!” tutti si voltarono vedendo galleggiare nell’aria lo spirito della giovane, che sorridendo s’avvicinò cercando di accarezzarlo inutilmente.

“te l’avevo promesso! Vedrai che andrà tutto bene fidati di me!”

“Amore!” disse straziato Riccardo torturato dal fatto di non poterla sfiorare. Lo spirito di Clara si girò verso Hekady:

“adesso hai tutto ciò che ti serve! Vinci! Vinci anche per me!”

Hekady annuì riunendo il popolo ed annunciando la battaglia finale. Anche Kubrick si preparava cosciente, che le loro truppe non erano poi così tanto numerose come temeva soltanto 3000 guerrieri speciali si aspettava di più. E non sapeva quanto avesse torto.

   
 
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