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Autore: Lidiuz93    13/12/2006    4 recensioni
Questa storia mi è venuta pensando ad un compito. In effetti è un compito, un tema per la precisione, che il prof. putroppo non mi ha ritirato (dopo tutto il lavoro che ho fatto!!! Grrrr...) Spero che vi piaccia
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’è un piccolissimo paese, lontano, lontano…Il suo nome è Vignate.

È l’unico paese dove i valori umani sono i valori umani, i cani sono cani, i gatti sono gatti e… gli alunni sono sempre i soliti somari.

Ma no, dai non fate quella faccia…scherzavo.

La storia che vi voglio raccontare parla di una grande amicizia, di un cane birbone…. e di un piatto di patate.
Un piatto di patate che ha cambiato la vita a molte persone.

Dunque, dicevo, c’era Vignate, un paesino, di poche persone, con una scuola.
È proprio nella scuola che ha inizio la nostra storia.
Era una bella classe, quella. Pochi bambini, tutti amici…e qui veniamo a conoscenza di una dei nostri protagonisti. Elisa. E già che ci siamo anche del secondo protagonista. Marco.
Elisa si era trasferita da pochi giorni a Vignate da Milano, e non si trovava bene nel nostro paesino. Marco invece viveva a Vignate da una vita, e quindi erano completamente diversi.
Ed ora cominciamo.

I nostri due amici non si conoscevano prima che io iniziassi la storia.
A dire la verità se non avessi scritto la storia non esisterebbe proprio Elisa, ma neanche Marco, i cani, i gatti e i piatti di patate.

E quindi per amore dei piatti di patate smettiamo con questo discorso insulso…

In un giorno di primavera tiepido e assolato. Ma nella classe del prof D’Alessandra il caldo era soffocante, e molti si erano quasi assopiti sui banchi, mentre altri guardavano il soffitto con l’aria di chi sta sopportando infinite torture, e non di chi stava ascoltando una lezione di grammatica…
Ma siamo sicuri che fosse grammatica?
A guardare Marco non si direbbe: attento e preciso, piegava con maestria i foglietti per gli appunti a forma di aeroplanini che faceva voltare per la classe…

D’Alessandra sta giusto spiegando la differenza tra apposizione e attributo, quando in soccorso agli alunni depressi dal caldo e dalla grammatica diffonde la sua voce argentina: DRIIIIN!!!
I ragazzi si precipitarono fuori dall’aula, con un rombo assordante.
Solo Elisa si muoveva con calma. Non aveva amici che la chiamavano, non aveva persone che l’aspettavano.
E poi era triste per il suo cane Birra.
Non appena arrivati a Vignate il cane era scappato, e non lo avevano più rivisto.

Non era riuscita ancora a fare amicizia con nessuno. Non parlava, non rideva, voltava e basta. Eppure avrebbe tanto voluto avere degli amici a Vignate. Quelli di Milano erano tutti antipatici, a ben pensarci, ed Elisa era stata felice di abbandonare l’Inquinata Milano, ma ora quasi avrebbe preferito rimanerci, per poter giocare ancora col suo unico amico, il cane Birra.
Si sarebbe accontentata anche di un …ma sì, anche di un piatto di patate di sarebbe accontentata ad averlo come amico, se solo il piatto avesse potuto parlare. Ma i piatti non parlano, le patate nemmeno, e quindi finiamola!!!

Elisa non si accorse subito di quello che stava per accadere.
Un cagnetto bianco stava attraversando la strada, mentre una 500 rossa stava per travolgerlo…
“Birra!!!” urlò Elisa.
Marco era lì a due passi da lei, notò il cane, sentì l’urlo, corse in mezzo alla strada…l’auto si fermò di botto, e Marco salvò il cane.

Ci fu un attimo di silenzio, ma poi Elisa corse nella strada, afferrò il cane e riempì Marco di ringraziamenti. Marco si schermì: “E cosa dovevo fare? Lasciarlo crepare?”
Fu l’inizio di una grande amicizia, nata grazie ad una cane birbone…
Marco ed Elisa divennero amici per la pelle, e scoprirono di avere molte cose in comune.
Ci sono amicizie che iniziano con un “Ciao!”. Questa iniziò con un “Grazie”.

Ora potrei concludere con un bel “e vissero per sempre felici e contenti….” Ma dovrebbe esservi rimasto ancora un dubbio…
Il piatto di patate? A dire la verità non c’entra molto. Mi serviva un elemento ridicolo da infilare nel testo per renderlo un po' diverso dagli altri…e cosa c’è di meglio di un piatto di patate?

D’accordo, non prendete i bastoni!!! Ora concludo.

E da allora Marco ed Elisa vissero per sempre…indovinate come…felici e contenti!!!
  
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