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Autore: Hymn    25/05/2012    1 recensioni
Quel giorno, mancavano appena una manciata di settimane al mio diciannovesimo anno di età.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« DIECI, NOVE, OTTO... »

Il mondo, almeno per me, divenne silenzioso; anzi, ovattato sarebbe stata la parola giusta.
Un altro suono accompagnava gli ultimi secondi che ci separavano dalla carneficina, nostra o degli altri.
Il cuore mi batteva all'impazzata, riempiendomi le orecchie con la sua pressione, e facendomi pulsare anche parti del corpo che mai avrei pensato potessero risentire dell'aumento del ritmo cardiaco.

« TRE, DUE, UNO. »

Il mondo tornò al suo solito rumore, ed improvvisamente mi ritrovai a correre all'impazzatava verso la Cornucopia, che svettava rassicurante e pericolosa davanti a noi.
Rapidi sguardi accanto a me, e notai come i miei compagni si fossero lanciati anch'essi all'impazzatava verso il centro del grosso corno, mirando alle armi.
A metà strada, mi abbassai per tempo, afferrando quello zaino che avevo puntato già dall'inizio; mi ritrovai faccia a faccia con un tributo, forse del Distretto Sei, forse del Sette... Non avrei saputo dire chi fosse. Non avevo seguito né le interviste, né i punteggi ottenuti alle prove d'addestramento.
Per me era troppo surreale.
Ci guardammo negli occhi, lessi nei suoi il terrore della morte, e riflesso nei miei c'era sicuramente lo stesso pensiero.
Un attimo di esitazione, ed entrambi continuammo la nostra corsa. Lui verso la foresta, io verso quell'alabarda che sembrava poter rappresentare per me l'unica ancora di salvezza in quell'arena devastante.
Osservai, sorridendo, come Gladius fosse già arrivato alla Cornucopia; abile cacciatore, aveva un'ottima prestanza fisica, ed era alquanto agile.
Afferrò, come avevo previsto, o meglio immaginato, arco e faretra.
E celere si girò verso l'orda di tributi che si stava avvicinando. Distolsi lo sguardo, pensando che, un giorno o l'altro, forse anche io avrei ricevuto una delle sue mortali frecce dritta nella giugulare. O forse lui avrebbe incrociato nella sua impresa la lama della mia alabarda.
Riuscii a tranquillizzarmi solo quando le mie dita si chiusero attorno all'asta metallica; era dello stesso peso di quelle nel centro addestramento, anche se sembrava terribilmente più affilata e mortale.
Fu il mio turno di fare dietrofront, questa volta. Dovetti evitare di scontrarmi con diversi tributi, correndo in quel piccolo spazio morto che si venne a creare dietro Gladius; le sue frecce avevano già incontrato qualcuno? O più che altro, quel qualcuno era scappato prima di incappare nella punta dei dardi?

« Foresta. »

Accanto a me era comparsa, rapida come un fulmine, Ashlynn; annui, ed iniziammo a correre velocemente verso il riparo sicuro di quegli alti alberi, che sembravano così simili a quelli al di fuori della recinzione del Distretto Dodici; con la mente corsi a casa, a quando fantasticavo di poter uscire indisturbato dal distretto, e scappare alla miseria che da troppi anni aleggiava sulle nostre vite.

***


« Ci siamo tutti, per fortuna. »

Sorrisi, guardando le facce degli altri quattro compagni di squadra. Nessuno aveva subito ferite gravi; io avevo giusto qualche abrasione la dove avevo sfregato o urtato ostacoli nel sottobosco. Ashlynn aveva un taglio lungo la guancia, infertole da un tributo poco prima che una delle frecce di Gladius gli colpisse la spalla, obbligandolo alla fuga.
Maximme invece, dopo aver afferrato due zaini, era subito fuggita, senza arrivare a incontrare nessuno dei tributi che ancora stavano correndo verso la Cornucopia. Sarei stato contento, se avesse vinto lei.
Inoltre si era già messa in cerca di piante utili per rallentare emorragie o sfiammare parti lese; voleva farsi una scorta di medicamente naturali per i giorni a venire. E senza dubbio, era un aiuto ben gradito.

« Per ora ne sono morti cinque. »

La voce di Glaudius fu seguita dal silenzio più assoluto. Sì, tutti avevamo sentito cinque colpi di cannone, mentre correvamo verso la foresta. Ed ogni colpo, era sempre un mix di gioia e dolore. Perché noi dovevamo pagare colpe che, probabilmente, a Capitol City nessuno già più ricordava?
Mentre pensavo a questo, non potei fare a meno di notare che Gladius aveva estratto dalla faretra una freccia, per lucidarla.
E dalla punta di quella freccia, lentamente, cadde a terra una piccola goccia di sangue.
   
 
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