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Autore: Zomi    25/05/2012    6 recensioni
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:
A Phoemix_passion, Pkermastre90, Mitica Rosa_pessima94, Carin, Zonami84, Anthusa92 e Jemanuele8891 sempre presenti nel commentare i miei deliri…

Zomi
 


 RUFY RACCONTA: ENIES LOBBY


 
Ruttò rumorosamente di nuovo, liberandosi dell’aria opprimente che gli bloccava lo stomaco. Un tanfo acre, misto tra il salato e il dolce, si diffuse nella locanda, inquinando l’aria che circondava il piccolo tavolino dove i Mugiwara sedevano.
Un uomo sdraiato sul ripiano di un tavolo lì accanto, cadde tramortitola suolo per l’odore, rantolando con la bocca impastata dall’alcol.
-Dio mio, Rufy!!! Fai schifo!!!- si chiuse le narici con due dita Usop, muovendo velocemente una mano davanti la sua bocca per arieggiare lo spazio.
-Mi sento male…- si portò le zampette allo stomaco Chopper, diventando leggermente verdognolo.
-Fratello, sei un mito!!! Mi hai raddrizzato il ciuffo che prima mi avevi afflosciato!!! SUPER!!!!!-
-Franky!!! Per favore!!!!- rimproverò il cyborg Sanji, schiaffeggiandolo sulla nuca, mentre si copriva la bocca dal tanfo prodotto dal capitano.
-Yohohoho-ho!!!- rise buttando la testa all’indietro Brook, fingendo di soffocare -… non respiro, non respiro... ma che dico, io non respiro da anni, yohohohoho-ho!!!!-
Dolcemente, Robin, mano sul viso per riuscire a respirare nonostante l’intenso odore, ripulì la bocca di Cappello di Paglia con un tovagliolo di carta, sorridendo teneramente per la sua innocenza.
Asciugò leggiadra le varie briciole untuose di cibo che gli si erano appiccicate sul mento e intorno alla bocca, ripulendolo dalla sua stessa saliva e dai resti di quell’abbondante pranzo. Il moro, sorridente per le attenzioni rivoltogli dall’archeologa, si lasciò ripulire ben bene, tamburellando di piacere le dita sulla tavola.
-Grazie Robin... tu si che sei buona con me… ti voglio bene, sia?- le sorrise a 32 denti.
La mora inclinò la testa su un lato, arrossendo debolmente.
-Ehi, ehi, ehi… che credi di fare, pozzo senza fondo?!? Lascia stare la mia Robin sai!!! Lei è mia!!! Se la tocchi io…- sbraitava il cuoco, scalciando violentemente tra le braccia di Franky, che, molletta la naso, lo tratteneva ghignando al suo posto.
-Comunque…- sorrise il capitano, abbracciando per le spalle la bella archeologa, che si addossò teneramente al suo petto -… sono certo che Zoro e Nami si amino veramente…-
-E cosa te lo fa credere?- si inchinò verso di lui Brook, incuriosito, posando il mento ossuto sul palmo bianco della sua scava mano.
-In una parola… Enies Lobby!!!- sorrise soddisfatto Rufy.
-Sono due parole, ignorante…- alzò al cielo lo sguardo Sanji, ritornato calmo  grazie al fumo della millesima sigaretta della giornata.
-Enies…- contò sulle dita della mano il moro le lettere che componevano la parola -… Lobby… no, no… sono 10!!!-
-Idiota!!! 10 sono le lettere, ma le parole sono due!!!!- scattarono in piedi Franky e Usop.
Il viso del giovane pirata s’infossò contro il collo di Robin, nascondendosi dalle percosse minacciate dal tono iracondo dei compagni, abbracciando possessivamente la mora per il busto. Una dolce carezza della donna lo rassicurò.
-Cattivi… sempre a perdervi nei dettagli… e comunque dicevo che a Enies Lobby ho avuto la prova che tra Nami e Zoro è vero amore…-
Tossicchiò un poco per darsi un po’ di contegno, chiudendo gli occhi e rialzandosi dal collo dell’archeologa, sempre abbracciata a lui.
-Eravamo appena scappati dal Buster Call grazie all’intervento della Going Merry, ed eravamo appena stati raggiunti dalla Franky Family e da Pauly e i suoi con la nave rubata a quelli della Marina. Purtroppo, la Merry aveva dato tutta se stessa per portarci in salvo, e non aveva più energie per continuare il viaggio con noi. Tristemente, gli stavamo dando il nostro ultimo addio…
 
…le fiamme alte e ardenti l’avvolgevano completamente, incendiando ogni suo più piccolo dettaglio.
Le vele bianche e rosse, il castello di poppa e di prua, l’albero maestro e la vedetta, tutto era circondato dal fuoco, che purificatore, stava lentamente conducendo la nostra adorata Merry verso la sua ultima destinazione.
La tonda polena bianca, su cui mille volte mi ero straiato per riflettere e osservare il mare, era inclinata all’indietro, gettando il capo pecorino della caravella verso il cielo, dove una densa pioggia di cenere cadeva su di lei, ricoprendola come una cascata di lacrime. Il dolce sorriso spensierato di Merry risplendeva ancora tra quelle rosse e ardenti fiamme, segno che era felice nonostante dovessimo lasciarci.
Dai suoi profondi e neri occhi, grandi lacrime d’addio ci salutavano, mentre i crepiti ferrosi e le assi di legno che scoppiettavano per il calore, silenziosi e rispettosi, continuavano a lavorare in quel lento funerale vichingo.
Sulla piccola zattera di legno su cui avevamo dato il nostro ultimo addio alla nostra compagna, eravamo rimasti solamente io, Zoro e Nami, tutti gli altri erano saliti a bordo della nave di Pauly per farsi medicare da Chopper.
Stringevo forte le braccia al petto, fissando tristemente la cara Merry abbandonarci.
Per noi lei era stata la nostra prima e vera casa, e non avremmo mai potuto abbandonarla in quei preziosi e ultimi attimi, nessuno di noi l’avrebbe lasciata sola in quel suo ultimo viaggio, abbandonandola, ma gli saremmo stati vicino fino alla fine.
Il capitano affonda con la sua nave, si dice, è così era per me in quel momento. Insieme a lei, anche una parte di me affondava tra le onde cobalto.
Nami si era rialzata da terra, dove si era inginocchiata sopraffatta dal pianto, e ora restava eretta in piedi, con sguardo umido ma fiero, a fissare la nostra amica nella sua morte, accompagnandola dolcemente. I suoi begli occhi color nocciola erano lucidi di lacrime, e il suo sorriso si era spento in una malinconica espressione di tristezza.
Zoro, alla sua destra, era serio quanto me, con quella sua posa impostata e inflessibile, le braccia stretta al petto e l’espressione concentrata a seguire il guizzare delle fiamme.
I suoi oscuri e neri occhi puntavano ogni più piccola scintilla che si alzava nel cielo, traballante e volante nei soffi di vento, mentre volteggiava tra le alte cime di fuoco, per poi cadere nell’acqua marina su cui galleggiavamo.
Sentì Nami tirare su con il naso, ancora scossa dalla tristezza ma testarda a non voler più piangere. Con la coda dell’occhio, la guardai sospirare e iniziare lievemente a sussurrare in direzione di Zoro.
-Sta bruciando…- tentò di parlare senza singhiozzare, ma il suo lieve tono di voce traballava sotto la forza delle sue emozioni.
Zoro, sempre serio e taciturno, non mosse un muscolo, ma mi era chiaro che la stesse ascoltando.
-… la nostra casa sta bruciando…- riprese deglutendo amaramente lei, ricacciando in fondo alla gola quel nodo di tristezza che minacciava di strozzarla -… la nostra prima, vera casa sta bruciando davanti a noi… tutto sta svanendo tra quelle fiamme… il primo luogo dove ci siamo sentiti protetti e accettati nonostante i nostri errori, sta per essere cancellato del tutto…-
Tremante, alzò lo sguardo verso di lui, non nascondendogli le lacrime che le bagnavano gli zigomi.
-La nostra prima vera casa… il luogo dove è nato il nostro amore…-
Non sobbalzai più di tanto a quel sussurro, perché già sospettavo che tra quei due vi fosse del tenero. Tenni fiero lo sguardo sulla Merry, cercando di non ascoltarli, ma ero certo che se Nami gli stesse dicendo quelle cose proprio con me lì presente, era perché di me si fidava e perché davanti a me era fiera di quel loro amore.
-… il ponte su cui ci siamo baciati la prima volta… la cabina in cui abbiamo fatto l’amore insieme per la prima volta… il castello di poppa dove ci baciavamo o stavamo semplicemente insieme in silenzio o tenendoci per mano, nascosti da tutti gli altri… la vedetta, dove ci addormentavamo insieme, coperti da quella misera coperta piena di buchi, ma che a noi bastava perché ci scaldavamo solo con la presenza dell’altro…-
Commossa, riportò lo sguardo sulla Merry.
-Tutto sta per essere divorato dalle fiamme, che cancelleranno, morderanno, bruceranno ogni singolo centimetro di lei.. tutto svanirà, e non resterà niente di noi… nessuna tegola legnosa rotta a metà nel tuo uscire dalla mia cabina di notte, strisciando alla cieca nel buio… nessun mio graffio sulle pareti, per trattenermi dal gridare di piacere quando stavamo insieme… nessun sospiro segretamente conservato tra le vele insieme al vento… niente… tutto brucerà con lei… e  di noi non resterà che cenere…-
Zoro grugnì, abbassando lo sguardo sui suoi piedi, mentre le sue braccia si stringevano maggiormente al suo petto.
Lo vedevo anche da quella distanza che era triste. Ciò che aveva appena detto Nami, lo pensava anche lui. Sapeva pienamente che con la Merry, se ne andavano anche tutti quegli attimi proibiti e segreti che aveva rubato al mondo stando con lei.
Davanti ai suoi tenebrosi e seri occhi, stava bruciando il primo luogo che aveva avuto coraggi di chiamare casa, in cui si era sentito a proprio agio e pienamente accettato.
Con la Merry, tutto quel calore, quell’affetto, quell’amore provato verso la mia sorellina, si tramutava in grigia cenere, che moriva cadendo in mare, annegando tra le onde, e lui, forte e imbattibile spadaccino, non poteva fare niente per fermare tutto ciò.
Si, lui, per la prima volta in vita sua, era disarmato.
Si, lui lo era. Ma lei, lei no…
-… ma non importa, sai… non importa davvero… è sai perché? Perché l’importante non è il dove, se su un ponte di una nave, se in una cabina qualsiasi, se sul castello di poppa o di prua, se su una polena a forma di testa di pecora o no… l’importante non è il dove ci amiamo… l’importante è l’amarsi… ma soprattutto per me, l’importante è che ci sia tu… su una caravella… una locanda… un porto di un’isola sconosciuta… una nave della Marina… non ha importanza…-
Sospirò pesantemente, per poi sorridere e fissare ancora la bella Merry mentre le ultime lacrime che cadevano di suoi occhi si asciugavano sul suo profilo dolce e ora felice.
-L’importante è che ci sia tu…-
Zoro spostò veloce il suo sguardo sulla rossa, fissandola intensamente, per poi ghignare e riportare i suoi neri occhi sulla caravella in fiamme. Con gesto lento e sicuro, sciolse l’intreccio delle sue braccia, per prendere saldamente in una sua grande e calda mano, una di quelle piccole e fredde di lei, e stringerla forte nella sua.
Le loro dita si abbracciarono automaticamente, come se fossero da sempre state fatte per completarsi, stingendosi spasmodicamente.
-Ti amo…- sussurrò debolmente Nami, mentre un soffio freddo e forte di vento disperdeva le sue parole.
-Anch’io…- ghignò lui, per nulla intimorito dalla possibilità che io avessi potuto ascoltarli per tutto quel tempo.
Volsi lo sguardo su di loro, sorridendo del loro silenzioso amarsi anche in quell’attimo.
Ritornai a guardare la Merry morire.
Lo sapevo anch’io che con lei morivano tanti bei ricordi di quella meravigliosa avventura di pirati nata con lei, ma sapevo anche che, se su di lei non vi sarebbe più stata più alcuna traccia di noi, su di noi invece, ci sarebbe sempre stato un segno, profondo e amato, di lei e delle mille avventure che avevamo vissuto insieme…
 
… presto, sul filo del mare, non restò altro che poca cenere a testimonianza della breve ma intensa vita della Merry… salimmo insieme agli altri sulla nave di Pauly, e tornammo a Water 7 per riprenderci da quell’ultima faticosa impresa…-
Rufy sorrise concludendo il suo racconto, addossando il capo contro quello di Robin, abbracciata ancora a lui.
-Si…- sospirò una nuvola di tabacco Sanji -… è amore tra quei due… non solo sesso…-
-Già, un bellissimo e romanticissimo amore… sigh… che amore SUPER!!!!!-
-Su, su Boss… non piangere… sigh… che se no… sigh… fai piangere anche me…- si soffiò il naso gocciolante Usop, battendo una mano sulle robotiche spalle del carpentiere.
-Nami è stata proprio tenera a dire quelle cose a Zoro in quel momento così delicato… forse aveva capito che anche lo spadaccino stava soffrendo per la perdita della Merry, nonostante nascondesse tutto sotto la sua dura corazza da guerriero…- sorrise timidamente Chopper, puntando i suoi zoccoletti tra di loro e muovendoli a onda.
-Yohohoho-ho… la cara Nami gli sa leggere nel cuore e nella mente…- sorrise Brook, appoggiando il cranio afro sui palmi aperti delle sue mani.
-È bello che sia così… anche se litigano sempre, in fondo in fondo si vogliono un gran bene…-
-Vero capitano… malgrado i loro duri passati, sono riusciti comunque a trovare una persona speciale con cui aprirsi e riprendere ad amare…-
-OH ROBIN!!!! COME SEI SAGGIA!!!! TI ADORO!!!!- saltò nell’aria il cuoco, tentando di abbracciare l’archeologa dopo la sua arguta osservazione.
Un pugno gommoso lo fermò sul suo posto, scontrandosi con il suo viso.
-È comunque molto bello che Nami sappia cosa passi per la testa di quel taciturno di Zoro, senza nemmeno che lui apra bocca…- aggiunse Chopper -… a volte è davvero difficile capire che gli passi per la testa…-
-Già, ma anche capire che ha per la mente Nami a volte è un impresa…- mugugnò Usop, ripensando ai continui sbalzi d’umore della rossa.
-Mah… io credo che Zoro se la cavi abbastanza bene nel decifrare i pensieri della sorella…- piegò le braccia dietro la testa Franky, rilassandosi sullo schienale della sua sedia.
-Che intendi dire?- domandò curioso Rufy, posando il mento sui suoi pugni sovrapposti alla tavola e guardandolo curioso.
Il Boss si alzò gli occhiali da sole dagli occhi e, facendo l’occhiolino verso Cappello di Paglia, ghignò: -Eh, eh, eh… è il mio turno di raccontare… Fratelli, aprite bene le orecchie!!!-


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