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Autore: SofyMalox    26/05/2012    0 recensioni
Quando finì, Aelita era sprofondata nel sonno, rannicchiata intorno a Mr. Puck.
La ragazza si alzò dalla sedia e mise a posto il libro. Mentre stava uscendo dalla porta, sentì Aelita che le diceva qualcosa. -Ti voglio bene sorellona...- Talia si girò con gli occhi un po' in lacrimati e con un sorriso sul volto affaticato. -Anch'io...e non sai quanto sorellina...-
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

 

Talia si fermò davanti ad un cancello. Era quello del parco del collegio, l'entrata est. Fortunatamente era aperta, ma per non destare sospetti, scese dalla moto e la portò, come se fosse una bicicletta, all'interno del parco.

Camminò per qualche minuto, quando si ritrovò difronte ad una casa. Era tutta diroccata, forse per colpa dal tempo passato.

Le piante si erano impossessate dell'esterno dell'abitazione, ma sembrava che qualcuno avesse cercato di ripulire un po' quel posto.

Il cancello era rovinato e arrugginito, ma per fortuna si apriva e chiudeva senza problemi. Il garage sul retro della casa era ancora intatto e funzionante. Ci portò la moto.

Tolse tutte le armi dalla moto e le sistemò. Poi, si tolse la tuta e tutto il resto, mettendosi dei vestiti da adolescente. Dei jeans con una cintura nera, una maglia a maniche corte viola con un disegnino al centro e una felpa senza maniche simile ai jeans. Si mise dei guanti da bici. Poi, prese un ciondolo a forma di cuore e lo guardò. Lo aprì e all'interno c'era una foto. Una foto di lei e Aelita insieme. Lo richiuse e se lo mise al collo.

Prese una pistola CZ75 e andò al piano superiore, per mettere qualcosa sotto i denti.

 

 

-Bene, io prendo del purè e...un quintale di polpette- disse Odd alla cuoca che gli sorrideva ogni volta che andava a prendere il bis.

-Odd, ce ne devono essere anche per gli altri!- -Si...lo so...ma mi piace troppo la sua cucina Rosa!- La cuoca arrossì e diede un'altra porzione ad Odd.

-Ancora?! Mi domando come fai...- disse Aelita -lascialo perdere... mangiamo!- Disse Ulrich con la forchetta già all'attacco sul cibo.

-Raga oggi penultimo giorno eh?- Disse Yumi -già, dopodomani i miei mi vengono a prendere. Aelita sei sicura di non voler venire?- -Si si, tranquillo Jer!- Rispose l'amica, o meglio, la sua fidanzata. -Io parto tra tre giorni, quindi posso rimanere un po' con Aelita. Così ti senti più tranquillo Einstein?- Disse Odd -no, affatto- scherzo l'amico.

 

 

-Non mangiavo così bene da anni...- disse Talia, mettendo a posto ciò che restava del pranzo.

Dato che lei era una “Schaeffer” sapeva che suo padre voleva rimediare all'errore che aveva fatto con la Green Phoenix, quindi, doveva aver costruito un altro super computer che combattesse il progetto “Cartagine”.

Mentre Talia ispezionava la casa, pensava a quello che aveva trovato nel dossier “Cartagine”. Hannibal aveva tentato in tutti i modi di nasconderglielo, ma un giorno riuscì ha trovarlo grazie a Yarael. Yarael era l'unica persona con cui poteva parlare liberamente. Lui, per lei, era tutto. O almeno, quasi tutto. Talia voleva ritrovare Aelita e Waldo. Poi, avrebbe cercato di liberare Anthea e così sarebbero tornati una famiglia unita, come un tempo.

Ancora quella parola, “famiglia”. Anche se non se la ricordava bene, voleva riprovare quella sensazione. La sensazione di far parte di una “famiglia”. Era il suo grande sogno. Ma voleva anche, che nel suo grande sogno ci fosse Yarael insieme a lei. A quel pensiero arrossì.

Dopo un po' che girava per la casa in cerca del computer, andò fuori in giardino, dove trovò una porta. Era nascosta da alcune piante e questo la insospettì. Appena toccò la maniglia, ebbe una specie di flashback.

Vide suo padre e sua sorella che entravano di corsa da quella porta. Qualcuno gli stava seguendo, ma persero le loro tracce.

La ragazza si staccò dalla maniglia affaticata, sussurrando -allora... è questo che è successo...- disse.

Quando l'aprì, sentì un odore alquanto sgradevole e si ritrasse indietro portando le mani al naso e alla bocca. -Bleah! Papà! Proprio le fogne dovevi scegliere? Che tanfo...Se ti aspetti che scenda laggiù...- la ragazza sospirò, rassegnata -almeno spera che non ci muoia dentro-.

Talia scese le scale, sempre con le mani sul naso e sulla bocca.

-Certo,che qui ci vuole una maschera a gas per sopravvivere...ah che tanfo-.

Si guardò in torno e vide che c'erano dei simboli sulla parete. Era una specie di occhio, tre cerchi azzurri, uno più grande dell'altro. Continuò a seguirli finché si trovò una grata davanti che le impediva di proseguire. Si guardò ancora in torno, notò una specie di scala che proseguiva in alto.

Cercò di sollevare il tombino e quando ci riusci, venne accecata dalla luce dal sole. Uscita dalle fogne, si avviò verso la fabbrica abbandonata che si era ritrovata d'avanti.

-Bell'idea papà, non c'è che dire, originale e scontata. Il luogo perfetto-.

Talia afferrò una delle corde appese e si lasciò cadere giù. Andò al vecchio montacarichi e premette il pulsante alla sua sinistra. Era strano, ma gli sembrava di conoscere tutto di quella fabbrica, come se sapesse che si doveva trovare li per forza. Dopo quel flash, gli sembrava normale fare quei gesti, come se gli avesse fatti milioni di volte.

Il motore di quel montacarichi era molto rovinato, ma funzionava alla perfezione. Scese sino all'ultimo piano, quando il motore si fermò. La porta si aprì, poi una seconda. Vide ciò che c'era dentro. Rimase un po' sbalordita, ma infondo se l'aspettava.

Appena entrò, un cilindro nero si innalzò da terra, finché non diventò una specie di torta. Talia vi si avvicinò cauta. Quando era a pochi centimetri dalla struttura, una manopola si mostrò alla ragazza.

Lei, l'abbassò.

La stanza s'illuminò di una luce verde e si sentì un rumore sinistro.

Pochi istanti dopo, il super computer diventò, oltre che nero, rosso sangue e la ragazza indietreggiò un po' spaventata. Ma provò qualcosa di famigliare...qualcosa che aveva provato più di ventitré anni fa, quando Waldo l'aveva fatta interagire con il progetto “Cartagine”. Dopo quel momento di famigliarità, una folata d'aria investì la ragazza, facendola andare a sbattere contro il muro con la schiena. Si ritrovò seduta contro la parete, spaesata e con un gran mal di testa. Postò il suo sguardo “sulla torta”,vedendo che aveva ancora cambiato colore. Da rosso ad azzurro.

Questa volta, sembrava che lo stesso vento la stesse aiutando a rialzarsi, sicché non le sembrava vero di ritrovarsi a 30 centimetri da terra.

Una volta in piedi, il colore del super computer tornò al suo color arancio originale.

Perplessa, entrò nel montacarichi continuando comunque a guardare quella struttura e andò alla stanza dove si trovava il computer.

Iniziò a guardare tutti i file presenti. Dai video, alle ricerche scritte ed ai sondaggi. Poi, notò qualcosa di interessante, un video-diario piuttosto interessante. Ma quando lo aprì, non vide suo padre, come si aspettava, ma un ragazzino. Guardò altri video. C'era sempre quel ragazzo. Ma nell'ultimo, vide altre quattro persone.

 

 

-Oggi siete in anticipo!- Disse Jeremy -non volevamo che qualcuno facesse commenti...come al solito- disse Yumi guardando male Odd, come stava facendo anche Ulrich.

-Dai, entriamo- disse Aelita, facendo segno ai ragazzi di entrare. Il suo sorriso era dolce e delicato allo stesso tempo, ma qualcosa sembrava tormentarla.

 

 

-Questo Jeremy...chi è? Come ha scoperto il super computer... potrebbe essere stata la CIA o il governo a mandarlo...ma sembra un ragazzo normale...come i suoi amici...Yumi Ishyiama, Ulrich Stern, Odd Della Robbia e...-Talia si fermò. Sembrava imbambolata difronte alla foto di quella ragazzina con i capelli rosei -e Aelita Stones. Che possa essere lei?- Fece un'altra pausa. In lei si era accesa una speranza.

-Loro parlano di X.A.N.A. …ma perché parlano di lui...come un nemico? Io l'ho progettato nei minimi dettagli. L'ho creato io. Forse papà...- la ragazza non terminò la frase e andò a guardare i progetti. I suoi progetti, che suo padre aveva ben nascosto, così che nessun altro sapesse come fosse fatto.

La password era quella che aveva scelto lei, da ragazza, molto tempo fa. Se la ricordava ancora.

Trovò i dati che cercava e dopo aver fatto qualche scoperta qua e là nel programma di X.A.N.A. , decise che doveva approfondire. Ma non lì. All'Eremo. Si tolse la collana a cuore.

Oltre ad essere un bellissimo ciondolo, era anche una comoda e pratica chiavetta USB.

Ci mise qualche minuto ha scaricare tutto quanto. Poi, decise che per evitare problemi, si dovesse cancellare ogni traccia del programma “X.A.N.A.” dal super computer. Bastava che premesse un tasto e il progetto a cui aveva dedicato tre anni si sarebbe dissolto nel nulla, come se non fosse mai esistito, come se non ci fosse...mai stato. Come se fosse...un programma come gli altri.

A quel pensiero si fermò. Lei sapeva perfettamente che X.A.N.A. non era un programma come gli altri. Era...un incrocio. Tra l'emozioni di un umano e il corpo digitale di un programma.

Non ebbe il coraggio e ne ebbe la forza di farlo. Non voleva, che tre anni della sua vita, venissero sprecati. Ritrasse il programma di cancellazione e si avviò verso l'Eremo.

 

 

-Ehi ragazzi, sono le 16.00. Che ne dite di fare merenda?- Domandò Odd -Tu pensi sempre a mangiare? Però...in effetti, anch'io ho un po' fame- disse Ulrich alzandosi in piedi e aiutando poi Yumi.

-Ok, andiamo? C'è un chiosco qui vicino...- Disse Yumi aprendo la porta di casa, facendo segno ai ragazzi di uscire -andiamo- disse Jeremy felice di trascorrere ancora del tempo con i suoi amici.

-Jeremy, posso parlarti un attimo?- Domandò Aelita afferrando la mano di Jeremy e si diressero in cantina, per evitare che i loro amici ascoltassero la loro conversazione.

 

 

Talia richiuse la porta e la nascose con le piante che aveva spostato per entrare.

Passo dalla porta che si trovò a fianco per entrare in casa, ma si bloccò e si appostò contro il muro. Aveva sentito qualcuno parlare.

-Ma dove sono quei due? Di che avranno da parlare così tanto, io ho fame!- Urlò Odd -Li conosci...staranno parlando di loro due- disse Ulrich -già...aspettiamo ancora un attimo- disse Yumi.

Ma chi sono? Di chi stanno parlando? Magari ci sono due ragazzi dentro l'Eremo...” pensò Talia estraendo la CZ75.

Aprì piano la porta, cercando di non far rumore ed entrò. Teneva la pistola puntata in avanti, continuandosi a guardare intorno.

Ad un certo punto, sentì due voci, una maschile e una femminile. Gli aveva trovati, ma non entrò subito, prima voleva sentire di che parlavano.

-Jeremy...ascolta...io credo che tu non mi ritieni importante, che tu...non provi niente per me e che se lo provi...non me lo stai dimostrando...- -Ma Aelita, io provo qualcosa per te!- -Lo so...ma non me lo dimostri...da quando le nostre avventure sono finite, tu non mi guardi neanche e quando abbiamo un po' di tempo per noi due tu hai sempre qualcosa da fare. Tu non mi ami più come una volta Jeremy.- -Cosa stai dicendo?! Io ti amo come ti ho amata in passato!- -Non me lo dimostri però!- Urlò a quel punto la ragazza. Stava per mettersi a piangere, ma si trattenne.

-E con ciò, cosa vorresti dirmi?- Chiese alla ragazza dolcemente

-io ti...- la ragazza non finì la frase che Talia sfondò la porta con la pistola puntata contemporaneamente sui due ragazzi dicendo -Mani in alto!-

I due ragazzi erano spaventati a morte, ma invece di mettere le mani in alto, si presero la mano e la stringevano forte.

-Chi siete? Cosa ci fate qui?- I due ragazzi cercarono di rispondere, ma non uscì neanche una parola dalle loro bocche.

Talia caricò la pistola puntandola su Aelita -cosa ci fate qui? Ditemelo o sparo!- Disse sempre Talia.

A quel punto, Jeremy, prima di parlare si mise davanti ad Aelita e rispose -siamo...due studenti del Kadic...solo ragazzini...siamo qui perché stavamo parlando di...di noi due- Aelita fissò Jeremy, forse si era sbagliata, lui l'amava come un tempo e avrebbe sacrificato la sua vita per salvarla.

-Io invece non penso affatto che siete due ragazzi qualunque. Io penso che voi avete acceso il super computer della fabbrica qui vicino e abbiate combattuto contro X.A.N.A. per molti anni. Quindi non ditemi che siete solo due ragazzini. Immagino che anche gli altri tre qui fuori hanno combattuto su Lyoko, dico bene?- Disse Talia. I due ragazzi rimasero pietrificati, non credevano a ciò che avevano sentito.

-Come pensavo...chi tace acconsente...- fece un sorrisetto. -Ora, raccontatemi la verità o io...- non finì la frase che venne colpita alle spalle da qualcosa di molto duro, cadendo a terra. Ma prima che potesse perdere i sensi, si girò a guardare chi l'aveva colpita. Era stato uno di quei tre ragazzi che erano all'esterno dell'Eremo.

Talia giaceva a terra, mentre i tre ragazzi stavano andando da Jeremy e Aelita.

-Ma chi è questa ragazza?- Domandò sorpreso Odd -non lo sappiamo, ma sa del super computer...e forse anche qualcosa di più- rispose Jeremy. Ulrich intanto aveva preso dalle mani di Talia la pistola. -Chiunque sia...dovremmo interrogarla...- -già, hai ragione Ulrich. Cerchiamo una corda e leghiamola ad una sedia.

 

 

-L'avete chiamata?- Domandò Hannibal impaziente -si signore, la faccio entrare?- L'uomo annuì.

-Mi volevate signore?- -Si...ascoltami. Ho mandato Talia Scheaffer a uccidere suo padre e sua sorella...- -cosa? Hannibal, sei pazzo? Sai che non lo farà mai!- Urlò sbattendo le mani sulla scrivania. Hannibal fece un sorrisetto sinistro -lo so-.

La ragazza sorrise e ritirò le mani dietro la schiena, avviandosi all'ascensore. Si fermò davanti alle porte. -Posso dirti una cosa Hannibal? Sei davvero perfido e contorto- l'uomo rise di gusto -lo so. Più tardi la chiamerò, forse sa già qualcosa o forse no,ma tanto morirà comunque,quindi facciamole credere che tutto vada bene. Non deve sospettare niente. Però è strano che non si sia accorta del GPS messo nel secondo cellulare.- -Non vedo l'ora di stringere le mie mani al collo di Talia- -non prima del mio segnale però. Adesso non puoi ancora ucciderla, mi dispiace Angel, so quanto ci tieni.- -Uhm...peccato!- Disse delusa Angel stringendo le mani a pugno, andandosene.

 

 

-Ahi...ah...la mia testa...che male. Dove sono? Ah...già...l'Eremo...

i due ragazzi...ah...che mal di testa- -ora le facciamo noi le domande- la ragazza si riscosse dai suoi pensieri. Si era guardata attorno e si era ritrovata legata ad una sedia. In torno a lei il buio, c'era solo una lampada puntata negli occhi e le dava molto fastidio.

-Mi puoi tirar via quella luce accecante dagli occhi?- Disse Talia tenendo continuamente gli occhi chiusi -d'accordo...Ulrich, spegni la lampada e accendi quella del soffitto- -ok-.

-Ecco, te l'abbiamo spenta, felice?- -Grazie- disse riaprendo lentamente gli occhi. Guardò i ragazzi uno ad uno.

-Chi sei?- Disse Jeremy, la ragazza sorrise -io sono Talia, tu dovresti essere Jeremy giusto?- -ahm...s...i, come lo sai? Beh, non importa. Sei della CIA?- Domandò sempre il ragazzo, i cinque avevano deciso che sarebbe stato Jeremy a fare le domande.

La ragazza ridacchiò -l'avete letto sulla mia patente?- -Si- -beh, no, non sono della CIA...sono della Green Phoenix. Quella stupida società...quanto la odio...- disse la ragazza guardando il soffitto.

Ci fu un attimo di silenzio, poi, ripresero le domande.

-Perché allora ci lavori se la odi?- -Perché sono costretta...ne va della mia vita e quella di mia madre. Se rifiuto di lavorare per loro, ci uccidono. Almeno...prima uccidono me- disse fissandosi i piedi. Gli scese una lacrima.

Jeremy fissò la collanina che Talia portava al collo. Si avvicinò e allungo la mano verso l'oggetto ma la ragazza si ritirò indietro rischiando di cadere, ma Odd teneva la sedia. -Posso vedere la collana?- Domandò Jeremi -ahm...- Talia rifletté. -Va bene...ma trattala con delicatezza. Ci sono molto affezionata...-

Lei ripiegò il collo verso il ragazzo. Gli slegò la collana e la prese in mano. Cercò di aprirla ma non ci riuscì.

-Non si apre...come si fa?- La ragazza lo guardò negli occhi -come stai facendo tu,ma non puoi aprire il mio cuore-.

-E allora puoi aprirla tu?- -No. Falla aprire alla tua ragazza...- Jeremy arrossì e la passò ad Aelita. Aelita guardò meglio Talia -mi sembra di conoscerti già...da molto tempo.- -Infatti...può essere...- sussurrò a quel punto Talia.

I cinque ragazzi la guardarono straniti. Anche se Aelita, più che stranita era spaventata.

-Apri il ciondolo- -ma...non si apre...se non si è aperto con Jeremy, perché si dovrebbe aprire con me?- -Solo due persone possono aprire quel ciondolo...per favore, puoi provare ad aprirlo?-

-Certo-.

Provò ad aprire il ciondolo. E ci riuscì. In Talia si riaccese la speranza. -Aelita...-

La ragazza c'era riuscita e Jeremy la guardò sbalordito. Lei non fece caso a quello che stava succedendo intorno a lei. Stava guardando la foto che c'era all'interno di quel cuore.

Yumi la riscosse. Aelita guardò Talia, con le lacrime che gli scendevano dagli occhi, come Talia. Entrambe stavano piangendo. Piangendo di gioia, di felicità.

-Odd, slegala subito!- Il ragazzo non volle contraddirla e slegò Talia. Lei si alzò. Si trovavano faccia a faccia. O meglio, Talia guardava in basso, dato che era un po' più alta.

-Sorellona...- Disse Aelita buttandosi contro Talia, sua sorella.

I quattro ragazzi, se prima erano sorpresi,adesso erano decisamente sbalorditi.

Le due ragazze si abbracciavano forte. -Oh, Aelita...non sai quanto mi sei mancata! Che bello, finalmente ti ho trovata!- Aelita non disse molto, perché stava piangendo, felicissima. -Talia, pensavo che ti fossi dimenticata di me e che mi avessi lasciata per sempre!- -Non ti lascerò mai più, te lo prometto, come ti ho promesso che un giorno o l'altro saresti tornata. E non mi sono mai dimenticata di te.- -io però...si. Non so come ma ti avevo dimenticato...non mi ricordo bene il mio passato...- disse Aelita. Talia s'inginocchiò insieme ad Aelita e le prese il volto con le mani, guardandola negli occhi -non importa, adesso che ti ho ritrovata non ti lascerò per nessuna ragione.- Appoggiò la sua fronte contro quella di sua sorella, come per cercare di tranquillizzarla.

Si lasciarono andare e si asciugarono le lacrime.

-Quindi, se tu sei viva, sarà vivo anche papà. Dov'è?- Aelita abbassò lo sguardo. -Papà...è...morto...per distruggere X.A.N.A.- Disse cupa Aelita. Talia non sembrava preoccupata -impossibile, non può essere morto- -perché?- Si fece viva Yumi -perché il programma di X.A.N.A. non è minimamente danneggiato, papà non l'ha sconfitto. X.A.N.A. non può morire e lui lo sapeva bene, papà è ancora vivo, su Lyoko- -come fai a sapere così tante cose su X.A.N.A.?- Chiese Jeremy insospettito. Talia guardò Jeremy.

-Semplice, perché l'ho creato io nei minimi dettagli.- -Impossibile, è stato Franz Hopper a creare X.A.N.A.- -no, mio padre ha creato Lyoko, i settori, tutto quanto. Ma le cose che riguardano X.A.N.A. le ho create io. Anche la Skid e le Naskid le ho create io.-

Jeremy non sapeva che dire, nessuno sapeva che dire.

Aelita guardò Talia e le ridiede la collana, ma la ragazza non la prese. -Tienila, è tua- -grazie-.

-Talia...perché sei qui? Dici che lavori per la Green Phoenix, cosa vogliono?- Domandò Yumi -Perché mi hanno mandato?- Ripeté Talia girandosi verso Yumi -per trovare prove su Aelita e Waldo. La Green Phoenix pensava che fossero morti nella casa in montagna, ma qualcuno ha scattato delle foto che ritraevano lei e papà, quindi si sono insospettiti e mi hanno mandato. Anche se quelle foto erano vecchie di qualche anno...perché proprio adesso...e perché hanno mandato me...- -forse credevano che fossi la persona più adatta- ipotizzò Odd.

-O forse...sapevano che se avessi trovato Aelita, non l'avrei mai uccisa e...oh no...che imbecille che sono stata- Talia iniziò ad agitarsi e a camminare avanti e indietro nervosamente. -Cosa?-

Domandò preoccupato Jeremy. Talia si fermò e fissò il vuoto. Poi, prese il cellulare che aveva trovato nell'armadio, aprendolo in due -come pensavo...- disse. Prese il segnalatore che era nascosto all'interno e lo ruppe, buttando via pure il telefono. -Rifiutare di continuare una missione equivale alla pena di morte... ma io so troppe cose adesso...no, non mi uccideranno...faranno di peggio. Che casino che ho combinato.- -Ma scusa...hai detto che se rifiuti di continuare la missione ti uccidono, ma loro non sanno niente, puoi mentire- disse Aelita -posso provare. Ma Hannibal è furbo...sarà difficile ingannarlo...e forse sa anche che mentirò...avrà già chiamato quella stronza di Angel... maledizione...mi chiamerà da un momento all'altro...lo metterò su viva voce, ma voi dovrete stare in pieno silenzio- -d'accordò- risposero in coro i quattro ragazzi. -Tu Jeremi che fai?- -Io andrò fuori, per vedere se qualcuno ci spia- -ottima idea- disse Talia.

 

Jeremy era nel cortile dell'Eremo. Stava per uscire, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Andò nel retro della casa. Il prato era tutto bagnato, cosa molto strana perché non aveva piovuto e la fontana era chiusa. Non poté proseguire.

Ma non ci fece molto caso, si girò e si avviò di nuovo verso il cancello arrugginito dell'abitazione.

L'acqua dietro di lui stava prendendo forma...e Jeremy se ne accorse. La forma di un grosso drago d'acqua.

 

Il telefono di Talia squillò, come immaginava. Avviò la chiamata e come aveva promesso, l'aveva messa su viva voce.

-Pronto?- Disse Talia -Allora...Talia...dimmi, novità?- La voce era profonda e cupa, una delle tante cose per la quale Talia aveva paura di quel uomo e pure ad Aelita la terrorizzava. -No signore, non ho scoperto niente di nuovo dall'ultima volta che mi ha chiamata-. Hannibal rimase in silenzio, poi riprese a parlare -ok...allora posso stare tranquillo... puoi tornare alla Green Phoenix allora- -ahm...vorrei, ma voglio essere sicura che Aelita e Waldo Schaeffer siano morti- -uhm...questa proposta non mi va molto a genio sai? Però...va bene. Quanto tempo vuoi ancora?- -ah...due mesi?- L'uomo rifletté -va bene-

-ah...Hannibal...volevo chiederti...potresti far venire qui Yarael?-

-Perché?- -Beh, a seguire delle traccie mi sono fatta male e nel kit di pronto soccorso non c'è quello che mi serve...- mentì Talia -ok, arriverà domani mattina- -grazie- e la telefonata terminò.

-Chi è questo Yarael?- Domandò Aelita -beh...lui e il medico della Green Phoenix...uno dei tanti medici- nel dirlo, la ragazza arrossì lievemente e Aelita se ne accorse -ah...“solo” un medico eh? E poi non mi sembra che ti sei fatta male...- -lui era l'unico con cui potevo parlare tranquillamente e mi fido molto di lui. Siamo... molto amici- adesso era rossa e anche gli altri se ne accorsero.

-Comunque...ora noi dovremmo...- Ulrich si bloccò. Aveva sentito qualcuno urlare.

-È Jeremy!- Urlò Yumi -proviene dal retro della casa, andiamo a vedere cosa sta succedendo- disse Aelita. I ragazzi si dirigono alla cantina mentre Talia dalla porta d'ingresso.

 

 

-Ha mentito, come immaginavo...- -fantastico! Ora vado là e la uccido...- -no Angel...aspetta. Non ancora...- -perché no?!- -Lasciamo che Yarael vada da lei...e tu seguilo. Tienili d'occhio e quando io ti darò l'ordine...potrai ucciderla. Te lo dovrò dire io in persona, hai capito?- -Uffa...si ho capito- disse scocciata Angel.

-Vai a dire a Yarael di prepararsi per andare da Talia- -si signore...-

prima che Angel sparisse nell'ascensore, aveva informato Hannibal che il segnalatore nel telefono era stato distrutto.

 

-Jeremy!- Urlò Aelita. Talia appena arrivò dal retro non credette hai suoi occhi. Un drago d'acqua stava tenendo Jeremy con la coda. -Ma che cavolo è questo coso?!- Jeremy sarcastico disse con tono affaticato -Talia, ti presento X.A.N.A. o almeno uno dei suoi mostri- -impossibile...- disse meravigliata la ragazza. -Ora...se non vi dispiace...tiratemi giù da qui!-

Odd e Ulrich stavano per agire ma il drago con la coda buttò Jeremy nel suo corpo, tenendolo intrappolato e senza ossigeno. -Così Jeremy morirà! Dobbiamo fare qualcosa!- - No, aspetta... voglio vedere se...- Aelita e gli altri non fecero nulla e guardarono Talia.

-Ehi tu, girati da questa parte!- il drago si girò. Quando inquadrò Talia sembrava come paralizzato. Ma invece di stare fermo immobile, si dissolse, lasciando cadere Jeremy. Aelita e gli altri corsero verso di lui. -Jeremy, tutto bene?- -Si...un po' scombussolato- tossì il ragazzo sputando l'acqua che gli era entrata nei polmoni.

Mentre i ragazzi parlavano con Jeremy, non si erano accorti che un fumo nero proveniente dall'acqua stava prendendo forma.

-Ragazzi...cos'è quel fumo?- -A quel punto lo guardarono, stava prendendo la forma di una persona...e quando questa persona si rivelò a loro, i ragazzi non capirono. Solo Talia capì.

-Sei davvero tu...- sussurrò la ragazza. -Si. Finalmente ti sei fatta viva...mia ideatrice.- I cinque ragazzi non credevano ai loro occhi ed orecchie. Quello era X.A.N.A. in carne ed ossa... all'incirca.

-X.A.N.A. so che non sei tu questo, papà voleva migliorarti ma ha commesso un errore di calcolo e ora...- -non ha commesso un errore, io sono migliorato!- -No, al contrario, sei regredito al livello di uno stupido virus...- -questo non è vero, perché io sono invincibile e un virus non può esserlo. Io sono superiore, voi umani siete obsoleti e inefficienti, dovete essere eliminati e lasciare posto a noi esseri digitali!- -Quel virus è penetrato nel tuo...sistema nervoso. Non sei tu questo, io ti ricordo...ti ho seguito passo per passo, ti ho insegnato le emozioni umane...quel virus ti ha fatto regredire...tutti i tuoi insegnamenti sono stati cancellati.- -Stai zitta!- Urlò X.A.N.A. -Io...sono il futuro...non tutti i tuoi insegnamenti sono andati perduti come credi...- cercò di avvicinarsi alla ragazza, che iniziò ad indietreggiare -le riconosco le emozioni, credimi. Ma non le provo, non tutte almeno. L'emozione, che provo intensamente, che ho provato più volte sono la rabbia...- Talia si bloccò perché era arrivata contro un muro e X.A.N.A. gli era già addosso. Con una mano teneva quelle di Talia e con l'altra accarezzava il viso della ragazza. -...e molte volte...anche adesso...odio- così dicendo, con la mano che accarezzava il viso della ragazza, le prese il collo, cercando di soffocarla.

Talia si dimenava, ma non serviva a niente. Lui era troppo forte.

-Talia resisti! Arriviamo...- urlò Aelita -oh no che non arrivate...- X.A.N.A. staccò un momento la sua mano dal collo di Talia, che riprese immediatamente a respirare, per far prendere forma al drago. -Non ce la faranno mai a superarlo...almeno...non in tempo per salvarti...- -sai...mi sto convincendo che forse era meglio eliminarti quando ne avevo l'occasione...- X.A.N.A. la prese e la sbatté contro il muro con molta violenza, tanto da creare delle crepe. Ma Talia non perse i sensi, rimase solamente un po' spaesata.

La riprese e la lanciò fuori dalla ringhiera, facendola strisciare su un'appuntito ferro arrugginito che le provocò una ferita piuttosto grave.

Cadde sul prato, sbattendo poi la testa contro un albero.

X.A.N.A. non la raggiunse subito. Poi, però sentì dei passi. Fortunatamente era Jeremy, seguito da Yumi. -Ehi, stai bene?- Domandò il ragazzo -eh...una favola...- disse sarcastica Talia mentre Yumi l'aiutava a rialzarsi. -Dove sono Aelita e gli altri due?- -Stanno tenendo impegnato il drago...- -e X.A.N.A.?- Domando preoccupata la ragazza -non lo sappiamo...- disse Yumi.

-Esattamente dietro di voi...- i tre ragazzi si voltarono di colpo.

-Finalmente vi ho trovati...- Talia si fece appoggiare da Yumi sul tronco dell'albero, iniziando a parlare -X.A.N.A. vattene, ritorna nel super computer. Questo non è il tuo mondo...- -però...neanche il tuo.- -Che cosa intende?- Domandò Yumi -vi spiegherò quando sarà il momento. Comunque io non sono un essere digitale come te! Quindi ho più diritto di te di restare qui- -ah, Talia. Stai solo rinnegando quello che sei...- -io non sono come te- -vero. Tu sei divisa in due...maggiormente...sei umana, ma dentro di te non lo sarai mai completamente e tu sai perché- -risolverò anche quel problema...non che mi dispiaccia averlo.- -Scusate, ci rendereste partecipi?- Domandò a quel punto Jeremy. -Con vero piacere...- sibilò X.A.N.A. avvicinandosi a loro.

-Ahm...Talia che facciamo?- Chiese Yumi un po' terrorizzata -io niente...voi nascondetevi dietro a un albero- -ma...- -tranquilla. So quello che faccio- disse la ragazza facendogli l'occhiolino.

I due ragazzi obbedirono.

-Cosa credi di fare?- Domandò ironico X.A.N.A. dirigendo la sua mano verso la ragazza, che riusciva a tenersi in piedi senza troppa fatica. -Tu, adesso, morirai.- Così dicendo, una scarica viola e gialla ricoprì la mano del ragazzo digitale che balzò addosso a Talia, “elettrizzandola” e facendola cadere a terra stordita.

I due ragazzi nascosti dietro a un albero ed un cespuglio non sapevano che fare. Yumi era sul punto di andare ad aiutarla, ma Jeremy la bloccò. -Credo che abbia un piano...- -si, certo. Quello di farsi ammazzare! Dobbiamo aiutarla...- -Tranquilla, sono sicurissimo che le abbia un piano, abbi fiducia-. La ragazza del tutto contraria, si rimise al suo posto, a guardare.

Talia si stava rialzando, ma X.A.N.A. la colpi di nuovo, con più violenza. Ma era ancora viva.

-Uffa...perché non muori? Con tutte queste scariche, avresti almeno dovuto perdere i sensi...- -mi spiace deluderti, ma non riuscirai a uccidermi, non ora che ho ritrovato mia sorella. Farò di tutto per restare insieme a lei. Questa volta non l'abbandono.- -Oh...che parole commoventi...mi viene da vomitare! Basta, sono stufo. Facciamola finita!- -Non potrei essere più d'accordo-sussurrò la ragazza.

X.A.N.A. si stava preparando a sferrare un'altra scarica. Questa volta prese tutto il corpo di Talia, alzandola da terra e lasciandola e mezz'aria con le scosse elettriche che si era ritrovata intorno.

Yumi non ce la faceva più, stava per andare ad aiutarla, quando sentì che stava farfugliando qualcosa.

-Tu non mi ucciderai oggi, non è ancora giunto il mio momento...-

detto ciò, il palmo della mano destra della ragazza si illuminò di un azzurro intenso, creando una specie di vuoto d'aria, facendo interrompere le scariche elettriche. Anche le pupille dei suoi occhi, invece del color roseo come quello dei suoi capelli, divennero dello stesso colore della mano.

X.A.N.A. venne abbagliato da quella luce, facendolo dissolvere.

Appena il fumo scomparì, Talia tornò normale e si fece cadere sul prato. Yumi andò a soccorrerla.

-Ma come hai fatto?- Talia, sfinita, rispose -eh...ve lo spiego...dopo. Che stanchezza...- Yumi prese Talia e l'appoggiò delicatamente contro l'albero. Jeremy raggiunse le ragazze.

-Ho appena chiamato Aelita, loro sono ancora nei guai...dobbiamo andare alla fabbrica e disattivare la torre- -no...non...non serve...- pronunciò Talia che si stava un po' riprendendo -cosa vuoi fare?-

-Ditegli di venire qui...al resto ci penso io- -sicura di essere in grado?- Chiese il ragazzo -certo, ma dovranno essere loro a venire qui...io intanto recupero le forze.- -D'accordo, chiamo Urich- disse Yumi.

 

 

-Cosa? Dobbiamo venire lì al prato esterno dell'eremo? Ok,ma cosa avete in mente?- Urlich ascoltò -come “lo capirete da soli”?! Ah, va bene va bene, arriviamo-.

-Aelita! Odd! Seguitemi!- I due non riuscirono a rispondere che il loro amico stava già correndo, quindi lo seguirono.

 

 

Arrivarono al prato, che Jeremy gli aveva detto, con il drago alle calcagna.

-Jeremy?! Noi saremmo arrivati, ci aiuteresti?- Urlò Odd. Ad un certo punto, Aelita inciampò in una radice, cadendo.

-Aelita! Attenta!- Urlò Ulrich che cercò di raggiungerla ma Jeremy lo afferrò trattenendolo.

-Jeremy che fai? Lasciami andare ad aiutare Aelita!- -Ci sta già pensando Talia- -cosa?- Solo a quel punto Ulrich intravide la ragazza con la mano tesa verso il mostro e con una luce azzurrognola che le ricopriva il palmo della mano e che i suoi occhi avevano lo stesso colore.

-Cosa...sta facendo?- -In teoria nemmeno io lo so, ma sta fermando il drago- l'amico si voltò. Vide che il drago d'acqua stava diventando di ghiaccio e che del fumo nero usciva dal corpo della creatura quasi completamente congelata.

Quando Aelita riaprì gli occhi, si ritrovò la faccia del drago così vicina alla sua che si spaventò urlando, ma poi si accorse che il mostro si era congelato.

-Cos'è...cos'è successo? Il drago...- Ma nessuno le rispose tranne Yumi. -Talia l'ha fermato...- -come?!- -Si, ti ha salvato, ma ora...- Aelita guardò oltre la sua amica, vedendo che Talia giaceva a terra. 

  
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