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Autore: Greenfields    26/05/2012    0 recensioni
Evangeline e Charlie. Lei appena uscita da una delusione d'amore che la ha portata ad innamorarsi del suo migliore amico. L'amore trionferà tra i due? Eva riuscirà a dichiararsi? E Charlie, accetterà la situazione?
Dal 2° capitolo:
" - Ci sto arrivando.. sembra.. sembra che tu sia innamorata, quando parli dell'amore.. è.. è così?
- Mi stai chiedendo se mi sono innamorata?
- Si.
- Beh.. si Charlie, mi sono innamorata."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Evangeline, che ne dici? - mi chiese Witney.

- Wit, lo sai che durante questo genere di lezioni mi spengo.

- Si.. - sbadigliò - Smith è davvero terribile.

- Già - alzai svogliatamente la testa, mentre mi sistemavo i capelli con una mano.

Vidi un ragazzo che si avvicinava verso me e Witney.

- Bellino.. - Witney.

- Tieni a freno gli ormoni, tigre - dissi mentre ci alzavamo per raggiungere la mensa.

- Come sei scorbutica. Da quando ti sei innamorata sei davvero noiosa. Anche se sei rimasta un po' pazza, a volte sei davvero una noia. Prima ti divertivi un sacco!

- L'amore non corrisposto fa male.

- Ecco, siamo pure poetesse - si sedette al nostro solito tavolo - Stasera usciamo.

- Ma è lunedì! Sei un mostro!

- Tempo fa saresti venuta con me senza pensarci due volte..

- Va bene, usciamo!

- Ciao - si intromise quel ragazzo.

Alzai la testa. Era davvero carino. Sorrisi.

- Ciao

- Come va? - era impacciato.

- Bene, tu? Vuoi sederti? - si voltò indietro, come se cercasse coraggio. Guardai un quella direzione e vidi una ragazza che gli sorrise, incitandolo a proseguire. Notai una traccia di rammarico e dispiacere, che però riusciva a nascondere bene. Me ne accorsi perché ero sempre stata brava a leggere le persone. Sorrisi a quel ragazzo moro, con quegli occhi color cioccolato che avevano fatto sicuramente innamorare quella ragazza dai capelli biondo cenere.

- Si, grazie - in quel momento arrivò Charlie, abbracciato a Greta, e mi incupii un attimo, per poi tornare subito a sorridere al mio nuovo conoscente.

- Che classe fai..? - lasciai la domanda in sospeso per chiedergli il suo nome.

- Si, scusa, sono Grant. Sono della G.

- Salve ragazzi! - Charlie - Ciao pure a te - mi sorrise.

- Ciao Charlie.

- E tu saresti..? - rivolto a Grant.

- Sono Grant.

- Piacere, Charlie - gli tese la mano.

Grant sembrava stupito da quel comportamento, perciò gli chiesi:

- Cosa succede?

- Niente.. è che pensavo foste.. montati.. - arrossì capendo ciò che aveva detto - ma non tu - si affrettò a correggersi.

Scoppiai a ridere - Si, possiamo dare questa impressione, ma non è vero - risi ancora. Lo guardai, in attesa di una spiegazione per quel comportamento.

- Hem.. Voi.. stasera andate alla festa di Trevis?

- Non lo so.. - guardai Witney con aria interrogativa - forse qualcuno mi voleva portare, ma non ne sono sicura. Vero Wit?

Le andò di traverso l'acqua - Ci divertiremo. Dai, non fare la guastafeste - sorrise implorante.

Sbuffai e mi rivolsi a Grant. Sapevo dove voleva arrivare - A questo punto si, ci saremo.

Prese un respiro per farsi coraggio e disse - Ti va se ci andiamo insieme?

Sembrava di essere alle medie, quando eravamo alle prime armi. Witney scoppiò a ridere per il modo in cui me lo chiese. La fulminai con lo sguardo, mentre con la coda dell'occhio vidi la ragazza bionda che, non capendo la reazione della mia migliore amica, si stava arrabbiando, pensando che stessimo trattando male il suo Grant. Mi rivolsi al mio nuovo amico:

- Con piacere. Passi da me alle otto?

Stordito da quella risposta balbettò - S..si..

Sorrisi - Bene. La mia stanza è la 348, blocco C - gli scrissi il numero della camera su un tovagliolo di carta.

- Beh.. Si, grazie! - sorrise gioioso. Aveva appena rimediato un appuntamento con una delle ragazze più carine della scuola, e tornò dalla sua amica sventolando il fazzoletto come un trofeo. Risi.

Quando mi girai tutti mi guardavano come fossi impazzita.

- Cosa c'è?

- Come cosa c'è? A tutti i ragazzi che ti hanno chiesto di uscire prima di dargli un appuntamento hanno dovuto sudare sette camicie, e a lui, che viene qui, come un cucciolo smarrito, gli dici in quel modo? - Joshua parlava stupito.

- Solo perché lui stasera si metterà con quella ragazza - indicai la biondina.

- Bella, si - apprezzò Joshua.

- Non pensarci nemmeno, Josh. Lei è cotta di lui. E stasera io gli farò capire cosa prova per la sua migliore amica.

- Sei diventata una specie di cupido?

- No, Charlie, ma l'amore va vissuto in due, perché sennò fa solo male.

- E' diventata una poetessa? - si immise Herik.

- E' quello che ho detto io - commentò Witney.

- Lo è sempre stata - mi irrigidii. Quella era la voce che non avrei più voluto sentire. Trevis.

Sbuffai. Continuò - Che succede, principessa, non ti va che io sia qui? - mi abbracciò.

- Sinceramente? No. Per niente.

- Sei scorbutica.

- Perspicace, eh? Smettila, Trevis.

- Possiamo parlare in privato?

- Si - guardai i visi preoccupati dei miei amici. Di Witney, Joshua, Herik, Joe, Charlie. E quello menefreghista di Greta. La avrei uccisa. - Torno dopo, eh?

Annuirono. Mi alzai e mi aggiustai la gonna della divisa.

- Non c'è bisogno che la aggiusti, tanto sarà disordinata tra poco.

Rimasi interdetta da quel sussurro così poco casto e dissi:

- Se pensi che ci sarà altro oltre le parole, ti sbagli. Andiamo.

Uscimmo, e vidi tutti gli sguardi curiosi dei miei compagni che si erano stupiti dal vederci di nuovo insieme. Incrociai lo sguardo preoccupato di Grant. Gli sorrisi e decisi di osare e ammiccare. Ci rimase di sasso. Ero piacevolmente sorpresa dall'effetto che gli avevo fatto.

Appena usciti mi fermai e si girò. Il cortile era deserto.

- Ti ricordi di noi, Evangeline? Ti ricordi le nostre scappatelle, i nostri baci, quello che abbiamo fatto sotto quell'albero? O in camera tua?

- Si, lo ricordo - risposi impassibile. Ero diventata più forte, anche se ancora arrossivo ai commenti e ai riferimenti dei luoghi in cui avevamo fatto sesso.

- E non ti viene voglia di rifarlo? Di sentirmi?

- A te è venuta voglia di sentirmi, in Italia? A te è venuta voglia di passare con me l'ultima settimana prima della tua partenza?

- Te l'ho spiegato.. sono stato st.. - lo interruppi.

- Sono stato stupido, l'ho rimpianto, ogni volta pensavo a te. Ma non ti fermavi - sorrisi - Continuavi a portarti a letto ogni ragazza di questo istituto, e te ne importava il giusto di me, che piangevo nella mia stanza. Ormai è passata, io sono andata avanti, e ho capito che più di dolore quelle lacrime erano di nervosismo perché sei stato il primo ragazzo a lasciarmi, quando gli altri li ho sempre piantati io. Sei stato una bomba per la mia autostima.. ma ora è passata! Finalmente è finita e siamo tutti contenti, no?

- No. Io voglio tornare con te.

- E io no.

- Dimmi perché, almeno.

- Perché no. Perché non voglio stare con te, non voglio.

- Perché.

- Non ti amo.

- Io si.

- E' solo un'infatuazione.

- No.

- Si. Ora tocca a te, pensare che c'è qualcosa che non va, perché sono io l'unica ragazza che ti ha respinto, vero?

Stette zitto per un attimo e disse:

- Dammi una ragione migliore.

- Che ti ho detto che non ti amo non basta?

- No.

- Allora amo un altro.

- Non è vero.

Mi misi a ridere - Certo, tu sai meglio di me che non è vero che mi sono innamorata.

- Ma tu amavi me - sembrava solo un bambino capriccioso.

- Era passione, Trev, solo tanta passione.

Suonò la campanella.

- Devo andare - e lo lasciai li.

Mi sentii abbracciare. Mi girai scocciata, pronta a gridargli contro quando vidi che era Charlie. La mia rabbia si sciolse come un ghiacciolo al sole, trasformandosi in un cuore di cioccolata ripieno di glassa alla fragola.

- Hei.. - gli sorrisi

- Com'è andata?

- Bene..

- Ne parliamo oggi? Vengo a studiare da te.

- Certo.

E scappò via correndo, come se dovesse fare qualcosa di estremamente importante. Io mi incamminai verso il mio armadietto e vi trovai davanti la ragazza bionda. Sorrisi, soddisfatta di aver indovinato ancora un'altra volta i sentimenti delle persone.

- Ciao, tu sei l'amica di Grant?

A quel nome le si illuminarono gli occhi.

- Si

- Posso fare qualcosa?

- Smettila di fare questo tono carino, lo so che non sei così.

- Posso almeno sapere come ti chiami?

- Io sono Beth. E non devi far soffrire Grant.

- Beh, stasera ci divertiamo.

- Non farlo soffrire, oppure te la vedrai con me.

- Addirittura le minacce? Lo devi amare davvero tanto.

- Io.. io non..!

- Oh, ma non prenderla come presa in giro! Io ti ammiro per questo, e stasera succederà qualcosa di speciale. Grant è vergine?

Si, lo ammetto, ero stata troppo precipitosa, e lei si infuriò, capendo tutto il contrario di ciò che volevo dire.

- Si, ma tu non ci farai niente, chiaro? Se ti azzardi a toccarlo..

- Sai, è venuto lui da me.. - decisi di farla ingelosire, ottenendo esattamente ciò che volevo.

- Si! Ma lui ci tiene davvero a te! - se ne andò piangendo.

Spiazzata da quella reazione entrai in classe, pronta a sorbirmi un'altra ora di noia mortale, ma armata di sorriso, domandai scusa al professore, e presi posto.

Alla fine della lezione, dopo aver riferito a Witney tutto ciò che era successo, la implorai di lasciare libera la nostra camera, in modo da poter stare soli io e Charlie.

- Va bene, rompiscatole. Sono sicura che succederà qualcosa, e tu vedi di farlo accadere!

- Di cosa stai parlando? - e si dileguò tra i nostri compagni, ridendo.

Arrivata alla stana infilai la chiave nella serratura ed entrai. Appoggiai il mazzo sulla scrivania insieme alla mia borsa e mi stesi sul letto, pensando a ciò che aveva detto la mia amica. Decisi che mi sarei tolta la mia divisa per mettermi in vestiti più comodi. Mentre mi toglievo la camicetta entrò Charlie.

- Witney, non avevi detto che non saresti venuta..? - mi girai, con la camicia in mano.

Arrossii - Charlie.. Se continui a vedermi così sembra che lo faccia apposta.

- Perché non è così?

- Certo, sono innamorata di te! - mi dichiarai.

Si mise a ridere, e come previsto non mi credette. Iniziammo a studiare, ma sentivo che c'era qualcosa che non andava. Volli aspettare che me lo dicesse lui per non forzarlo e ad un certo punto si decise a parlare:

- Sai volevo chiederti una cosa..

- Ci siamo arrivati - sorrise.. timido?

- Si.. cos'è successo oggi con Trevis? - gliene importava il giusto, anche se vedevo che voleva sapere.

Gli raccontai di come si era svolta la vicenda, e gli spiegai l'episodio avvenuto nel corridoio con Beth, e commentai dicendo che le persone commettono cose folli per amore. A questa frase rimase zitto, e continuai.

- Ora, vuoi dirmi cosa succede per davvero?

- Ci sto arrivando.. sembra.. sembra che tu sia innamorata, quando parli dell'amore.. è.. è così?

- Mi stai chiedendo se mi sono innamorata?

- Si.

- Beh.. si Charlie, mi sono innamorata.





Angolo autrice.

Salve a tutti! Dovrei trovare un nome simpatico prima di scrivere a fine di ogni capitolo.. vabè, vedremo di trovarlo..
E' entrato in scena Grant, e la nostra Evangeline si è improvvisata cupido! Beth è davvero cotta.. chissà cosa succederà alla festa di Trevis!
Ora sarebbe il caso di scrivere cose come.. "lasciate una recensione", "vi prego scrivete qualcosa", ma mi sembra una cosa tanto disperata che vi dirò che se recensite mi fate davvero felice, perchè ci tengo davvero ad una vostra opinione!
Ho postato il secondo capitolo dopo poco tempo perchè vi volevo incuriosire, spero di esserci riuscita!

Alla prossima!
Vostra Greenfields                     
  
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